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Autore: Kane_    03/07/2014    3 recensioni
Anno 2018, l'Impero ha definitivamente sconfitto i Cavalieri Neri sul fronte orientale, impadronendosi dei territori dei neonati Stati Uniti del Giappone. in seguito allo scontro, Zero pare scomparso nel nulla, così come l'ultracentenario imperatore di Britannia. In seguito alla scomparsa dei due uomini più influenti del mondo, tutti i membri della famiglia imperiale sono vittime di un complotto che porterà al trono un uomo misterioso e sconosciuto, che però saprà gestire al meglio il momento di crisi, portando il vasto impero ad una nuova epoca d'oro, permettendogli di raggiungere la sua massima espansione dalla sua nascita.
A questo punto, l'Impero punta i suoi occhi verso il mediterraneo, conquistando dunque l'Italia, terra che sta particolarmente a cuore al nuovo imperatore, essendo cristiano cattolico. Esso donerà la penisola alla Chiesa, ottenendo in cambio il pieno supporto spirituale delle alte cariche religiose. il Nuovo Stato Pontificio instaurerà un governo totalitarista, traendo fortemente spunto dal testo sacro per la nuova costituzione, creando di fatto uno stato dittatoriale e per nulla democratico
la nostra storia ha inizio tre anni dopo, quando un giovane abitante della penisola avrà finalmente il fegato e i mezzi per dire "no" a tutto questo...
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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14 maggio 2018: dopo che l'Impero ha sconfitto i Cavalieri Neri, ottenendone i territori, può ora puntare ad espandere i propri domini in Europa, già in parte conquistata, e, dopo essersi preso a forza i grandi stati dell'Europa centro-occidentale quali Francia e Germania, volge il proprio sguardo alla penisola Italica, territorio particolarmente agiato e desiderato dalla maggior parte della nobiltà, in particolare dal nuovo imperatore, che, al contrario del suo predecessore scomparso senza preavviso, pare essere un fanatico della religione Cattolica, e quindi non riesce a tollerare che tale stato, sede della Chiesa Cattolica, sia in mano ai "bifolchi e deboli italiani, per nulla degni di tale onore", come detto da lui.

Quella mattina fu una come tutte le altre: il Sole stava sorgendo, le tenebre sparivano allo sguardo della grande stella e le persone si preparavano per andare a lavoro o a scuola...

"Cavolo, è tardi! se arrivo di nuovo in ritardo mi beccherò un'altra strigliata!" borbotta il ragazzo ancora sdraiato nel letto, fissando il grande orologio elettronico fissato davanti ad esso, nel quale vi era segnalato l'orario delle 6,30. Dopo dieci minuti, il giovane si decide ad alzarsi, si stiracchia assonnato e quindi si dirige in bagno, specchiandosi: "dai, su, un'altra giornata come tante, sopravviverò...". Nello specchio si vede il riflesso di un adolescente come tanti altri: capelli castano scuro, mossi e lunghi 5 cm o poco più, occhi verdi e assonnati, carnagione chiara, quasi pallida, lineamenti dolci e delicati e un corpo di altezza media, particolarmente magro e poco muscoloso nella parte superiore del corpo, non si può dire lo stesso però della parte inferiore, che presenta delle gambe muscolose, sebbene non proprio atletiche.
Doccia, denti e viso, quindi fuori dal bagno e dritto in cucina a fare la sua solita colazione abbondante, tra vari cornetti al cioccolato e una bottiglietta di succo di pera.
Annoiato se non disturbato dal silenzio che aleggia in quella stanza, prende in mano il telecomando e accende la TV, facendo zapping per trovare qualcosa di interessante: "Accidenti, non fanno più i cartoni animati come una volta di mattina?" borbotta il ragazzo, continuando a passare di canale in canale. "Forse dovrei smetterla di parlare da solo..."
la sua ricerca lo porta al telegiornale, il che non lo entusiasma più di tanto, ma, nonostante sutto, è sempre meglio delle telenovele che danno a quell'ora. Comincia a mangiare la sua colazione seduto di fronte al tavolo in cucina, appoggiando le proprie gambe alla sedia affianco, ascoltando in silenzio il telegiornale: <<... E ora passiamo alle ultime notizie giunte in redazione: pare che, dopo la resa incondizionata della Francia all'Impero di Britannia, essa abbia concesso a quest'ultimo il libero passaggio di unità militari sul proprio territorio, e sembra che i britanni non si siano fatti aspettare, di fatto i loro knightmare di ultima generazione si sono già portati ai confini di Spagna e Italia. Ora, qui con noi c'è un ospite per valutare la possibilità di essere invasi dall'Impero, il generale delle forze ar...>>. Il ragazzo distoglie l'attenzione dalla televisione per fare una delle sue solite riflessioni, ridacchiando un po: "Questo non andrà proprio giù a mio padre... ma Britannia non ha motivo di attaccarci, quindi non corriamo pericoli." al chè si alza dalla sedia, pulendo il tavolo e va a vestirsi: un paio di jeans e una maglietta a maniche corte sono l'ideale per quel clima così variabile, prende lo zaino ed esce di casa, procedendo a passo spedito verso la metropolitana più vicina.

Dopo qualche fermata di questa, si ritrova alla fermata del bus che lo condurrà a scuola. quando lo spazioso veicolo arriva, il ragazzo si trascina dentro con calma e sceglie un posto comodo, vicino al finestrone.
"Daniele!" Una voce rieccheggia per tutto il bus, proveniente da una giovane in fondo ad esso, che si avvicina a passo spedito a lui.
"Oh, buongiorno Alessia..." dice rivolgendosi alla ragazza che ormai si para di fronte a lui.
"Come stai?" chiede lei, incuriosita.
"Assonnato. non ho alcuna voglia di venire a scuola..:"
"Come sempre!" gli da uno schiaffetto in testa "guarda che se non ti dai una svegliata ti farai bocciare!"
"ehh, vabbhè, non sarebbe la prima volta... piuttosto, tu come stai invece?"
"che imbecille... io in realtà sono un po impaurita: hai sentito di Britannia? secondo te ci attaccheranno? ho sentito dire che vogliono ridurci in schiavitù!" dice lei con un filo di preoccupazione
"che cosa assurda, sono dei tiranni, ma non degli schiavisti... e comunque non hanno alcun valido motivo per attaccarci." cerca di rassicurare Alessia, visto che ha un carattere particolarmente influenzabile, ma in quel preciso momento vengono trasmesse delle immagini dalla TV che sta nell'autobus, di solito usata più a scopi pubblicitari che informativi: << Siamo collegati in diretta dalla Città del Vaticano, dove il papa ha annunciato che presto rilascerà una dichiarazione riguardante la pressione di confine che sta influenzando l'Italia da parte di Britannia. nessuno sa ancora cosa dirà, ma tutti si augurano che sia un discorso di pace che riesca a calmare gli spiriti belligeranti del mondo, che mai come nell'ultimo anno si son fatti sentire >>.
"adesso anche quel pagliaccio del papa..."
"Daniele! non dire queste cose! è pur sempre il capo della Chiesa, anche se non credi porta rispetto per chi lo fa..."
"non sto insultando chi crede in Dio, ognuno crede in ciò che vuole, ma insulto la chiesa corrotta e avida, che non sa fare altro che immischiarsi nei problemi degli altri..."
Il silenzio riempie il bus di aria vuota, come dopo l'esplosione di un ordigno, poco dopo vengono trasmesse le immagini di papa Carlo il Giusto, accompagnate dalla sua voce dura e fredda: << O, grande impero di Britannia, il nostro messaggio è una chiara richiesta d'aiuto: Il paese di cui siamo ospiti, l'Italia, è vittima del peccato, della corruzione ed è posseduto da Satana in persona: ad oggi, tra stranieri e non credenti, i cristiani cattolici sono meno del 60%, e i matrimoni religiosi sono sotto il 40%. questa cosa è inaccettabile, chiediamo pertanto al grande e glorioso imperatore, Richard Xi Britannia, la quale fede è ben salda nel cuore e nell'anima, di liberarci da questa opprimente presenza, "assolvendo" i peccatori ed "estirpando" il male da questo paese che deve preservare il più possibile la sua purezza, e chiedo umilmente a tutti i cattolici in Italia e nel mondo di sostenere l'avanzata dell'Impero più glorioso dai tempi del Sacro Romano Impero! che Dio sia con voi, e che non abbia pietà di chi non è con lui. >>

- Sarà anche vero che l'Imprero di Britannia sia quello più glorioso dal tempo di Carlo Magno, ma è anche vero che tutta la storia non ha mai visto un papa così politicamente estremista -
"Daniele, sai risolvere quest'equazione?" Il ragazzo viene preso alla sprovvista, si guarda attorno e realizza di essere in classe e non più dentro i propri pensieri. fissa la lavagna in silenzio, immobile, poi ammette le sue colpe: "scusi professoressa, ero alquanto distratto...".
stranamente l'insegnante non lo sgrida, nè si rivolge a lui con tono aggressivo, anzi, tutto il contrario: "Non potrebbe essere altrimenti. Ascoltami, lo so che sei preoccupato per quello che sta per succedere, ormai è ovvio che qui gente come noi non è più ben accetta..." si rivolge quindi a tutta la classe "... Presto Britannia verrà a prenderci, e sebbene io sia dell'idea che a scuola non bisogna parlare di politica contemporanea, mi sento in dovere di chiedervi di non cedere alle loro pressioni. Vogliono un mondo in cui siamo tutti uguali, dove la democrazia non esiste e dove è il più forte che decide per tutti. se sei diverso e sei debole, sarai perseguitato, per cui siate diversi, ma siate forti, affrontateli a viso aperto, perchè la diversità è la cosa più bella del mondo..."
Silenzio. nella classe non vola una mosca, e dopo pochi minuti, la lezione riprende da dove era stata interrotta.

...

Suono della campanella, lezioni terminate, i ragazzi gridano e le ragazze schiamazzano all'uscita della scuola: chi va a casa in macchina, chi in motorino, chi in bus. 
La donna si reca in aula professori e timbra il cartellino come sempre, sebbene sa che quella sarebbe stata la sua ultima volta. Saluta i colleghi con naturalezza e si dirige in auto, avviando il motore: - Siate forti, anche per chi non lo è... anche per chi è come me..- in una manciata di minuti arriva a casa, dove ad attenderla c'è la sua consorte, spaventata di ciò che ha visto e sentito alla televisione: "hai sentito cos'ha det..."
"si, facciamo le valigie, andiamocene da questo posto prima che sia troppo tardi, non c'è più posto per noi.".
Le due donne si dirigono in camera e riempiono le valigie di effetti personali, tra vestiti, foto e strumenti per l'igiene personale, poi una delle due fa il giro della casa per spegnere gli elettrodomestici, e nota che la TV è ancora accesa: "Vale, presto! vieni ad ascoltare!"
L'insegnante si dirige in sala, dove si trova anche sua moglie, e insieme ascoltano le parole dell'Imperatore di Britannia, intento a rilasciare una dichiarazione alla stampa mondiale: <<... La situazione in Italia è davvero vergognosa, è invasa dalla corruzione e i suoi abitanti vivono nel peccato, senza curarsi delle conseguenze delle loro azioni, lo stesso papa ha richiesto personalmente il mio intervento, e sono felice di comunicare due fantastiche notizie che rassicureranno tutti i credenti nel mondo: questa penisola del peccato sta per essere epurata, in questo preciso momento i Knightmare Frame britannici stanno penetrando nell'entroterra italiano per liberarlo, e voglio annunciare inoltre che l'Area 21, ovvero l'Italia, verrà interamente donata al papa e verrà rinominata "Nuovo Stato Pontificio", e avrà il privilegio di essere l'unico stato indipendente da Britannia in tutto il mondo. Chiedo a tale personificazione divina di prendersi cura di queste terre una volta immacolate ma ora devastate dal peccato di chi le abita, estirpandone il male con ogni mezzo che reputerà necessario. >>.
Valentina prende in mano il telecomando e spegne la TV, poi il silenzio, fino a quando la sua consorte non riesce più a trattenere le lacrime e crolla in ginocchio a terra: "... Ma ci sono veramente persone così fanatiche? da quando la religione è sinonimo di intolleranza? chi è che osa definirsi cristiano quando è così chiuso nella mente e nel cuore? perchè proprio a noi...?"
"Andiamocene da qui, Francesca..." intima l'insegnante, dandole una mano ad alzarsi "... Finchè siamo in tempo, forse riusciamo ad arrivare almeno in Svizzera."
La donna si asciuga le lacrime e annuisce, le due prendono le valigie e le caricano in macchina, per poi dirigersi in autostrada, intasata dal traffico: "cavolo, non ci voleva!" esclama Valentina, mentre la sua compagna si limita a stare in silenzio, osservando l'orizzonte, quando tutto d'un tratto nota dei puntini in lontananza che si avvicinano ad una velocità impressionante: "Guarda la!" grida indicando quella zona del cielo, che in pochi secondi si riempie di altri puntini neri: erano veicoli da trasporto per i knightmare britannici. In poco tempo il cielo sopra di loro viene invaso da questi velivoli: "Finchè stiamo fermi qui, immobili, non possono farci niente, vero? nessuno può sapere che stiamo scappando..." continua a ripetersi Francesca
"Spero sia così..."
"Riusciremo a cavarcela...?"
Proprio quando la donna pronuncia quelle parole, i knightmare cominciano ad essere sganciati sulla zona, piovendo letteralmente addosso alle macchine, mietendo svariate vite.
Lo spettacolo è raccapricciante: veicoli accartocciati e sangue ovunque, l'autostrada comincia a creparsi sotto il peso dei grossi mezzi di invasione sommato a quello delle vetture già presenti, e l'atroce visione peggiora ancor di più quando le forze robotizzate dell'Impero cominciano a sparare addosso a palazzi, civili e fuggiaschi. 
Le due donne non possono fare altro che rimanere nascoste in macchina, fissando il cielo dalla vetrata che c'è nel tettuccio della loro auto, in silenzio. All'improvviso però, un'ombra comincia ad oscurare il cielo: un knightmare viene sganciato proprio sopra di loro. 
Quei pochi secondi necessari al camminatore per raggiungere il suolo sembrano anni di vita alle due, che ormai sono consapevoli della fine che sono destinate a fare. Valentina copre col corpo la sua Francerca, sperando invano che ciò possa aiutarla a sopravvivere, conscia che questo gesto però non cambierà assolutamente nulla.
"Non importa se andremo in Paradiso o all'Inferno, e non so se Dio approverebbe un simile massacro, ma so solo che io ti amo, ti ho amata in vita e continuerò ad amarti, anche dopo la mia morte..."

...

"Finalmente fuori da quei vagoni infernali!" esclama Daniele, finalmente fuori dalla metropolitana. Timbra l'uscita e si dirige a passo svelto fino a casa, non vede l'ora di rivedere suo padre, visto che gli aveva promesso un pomeriggio insieme al parco.
anche se il ragazzo ha ormai 15 anni, non si è mai allontanato dal padre, visto che, per colpa del suo lavoro, non ha potuto vederlo spesso. Nonostante ciò, non gliene fa una colpa, è abbastanza maturo da comprendere che quello è un sacrificio che aveva scelto di fare per il suo bene, e quando gli capita di poter passare un po di tempo con il suo vecchio è sempre particolarmente entusiasta.
"Sono tornato!" esclama il giovane appena rientrato a casa, e si dirige in sala, dove suo padre sta guardando la televisione. L'uomo la spegne con velocità e guarda suo figlio con un'espressione un po cupa, per poi lasciargli uno dei suoi soliti sorrisi che il ragazzo apprezza così tanto: "Ah, era ora eh! Che è successo, hai accompagnato la ragazzetta fino a casa?"
"Papà! Ma cosa vai pensando? sono tornato anche in anticipo!" 
"Certo, come no... Allora, sei pronto per andare al parco?"
"ovviamente si!"
Padre e figlio escono di casa, camminando serenamente lungo un sentiero che taglia i campi e che gli porta direttamente al fiume li vicino. Arrivati al parco, i due si siedono alla loro solita panchina.
"Daniele, tu sai cosa significa essere Italiani?"
Il ragazzo lo guarda incuriosito, suo padre è un uomo che, nonostante faccia l'impiegato, si intende parecchio di politica ed ha uno spirito decisamente patriottico, quindi è decisamente abituato a certi discorsi: "Essere italiani significa amare questa terra, la sua cultura e le sue svariate tradizioni?"
"Non solo: essere Italiani significa anche non svendere questo status a nessuno, per niente al mondo. Se sei italiano, dovunque sarai, rimarrai sempre tale, anche se un giorno l'Italia stessa camberà il nome, la cultura e le tradizioni... se continuerai ad amare l'Italia, la Vera Italia, allora potrai reputarti Italiano... non dimenticarlo, mai."
il ragazzo rimane in silenzio, fissando quell'uomo sulla cinquantina, nonostante ne dimostri decisamente di meno: capelli argentati, un po lunghi, occhiali e barbetta incolta, occhi grigi e un sorriso che ha il potere di infondere in suo figlio un coraggio e un calore senza pari. "Dici questo perchè hai paura che Britannia ci invada?"
L'uomo non risponde, sa che le truppe dell'Impero sono già in avvicinamento, ma non vuole preoccupare l'unica ragione per cui ha continuato a lavorare così duramente, quindi si alza e si avvia verso l'uscita del parco "avanti, andiamo a prendere il gelato!"
Daniele decide di non approfondire la questione, e si alza sorridendo "non vedo l'ora!"

Arrivati nello stradone principale, i due entrano in gelateria e prendono un cono ciascuno, quindi tornano in strada e camminano in direzione di casa. la pace di quel momento è particolarmente rassicurante, gli istanti diventano minuti, i minuti diventano ore. 
"Papà, dovremmo fare più spesso questo genere di cose..."
"Lo so, e ti prometto che questi momenti insieme saranno sempre più frequenti, lo sai che io mantengo sempre le mie promesse..."
"Già, sei il migliore padre che potessi desiderare... ti voglio bene."
il padre sorride a quelle parole, con le lacrime agli occhi, abbraccia suo figlio stringendolo forte: "Anche io, sono fiero di te, non dimenticarlo mai..." 
Alza lo sguardo al cielo, e nota all'orizzonte uno sciame di puntini neri in avvicinamento. prende a pieni polmoni l'ultima boccata di libertà e, trattenendo il più possibile le sue emozioni, da dei soldi al ragazzo e indica un negozio dall'altra parte della strada, cercando di non fargli notare quel disturbante spettacolo: "Tieni, comprati qualcosa che ti piace, io... aspetterò qui, va bene?"
Daniele annuisce prendendo i soldi, guarda suo padre negli occhi e sorride: "Grazie, torno subito allora!"
Il ragazzo entra nel negozio, alla ricerca di qualche articolo interessante, il padre si appoggia al muro dell'edificio di fronte e rimane fermo, in silenzio, fino a che non ha inizio la pioggia di Knightmare, che in poco tempo riempiono tutto il vialone.
 
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Ciao a tutti, sono Andrea, ho 18 anni e sono uno studente di Milano.
Prima di tutto ringrazio te, caro lettore, per aver dato una possibilità al mio racconto, anche solo leggendolo, arrivando fino a leggere questa piccola nota.
So di non essere un abile scrittore, non ho mai dedicato molto tempo alla lettura o alla scrittura, ma ho deciso, sotto consiglio di una mia amica, di provarci comunque. Questo è il primo capitolo della prima storia che pubblico in assoluto, fino ad ora ho scritto solo temi scolastici e raramente ho preso un voto più alto del 7, mi rendo conto di non essere sicuramente il meglio di questo sito, ho letto davvero racconti agghiaccianti da quanto sono espressivi ed emozionanti, ma mi auguro di dar vita ad una storia perlomeno decente, che riesca ad appassionare qualcuno di voi.
I miei più grandi difetti quando scrivo un tema sono due: sono molto dispersivo, tendendo ad approfondire particolari insignificanti a discapito di quelli importanti, e tendo molto a ripetermi, ma sono difetti che sto cercando di limare il più possibile.
Vi prego di scrivermi qualunque osservazione, anche la più stupida o aggressiva nei confronti della mia storia, di modo che io possa migliorare apprendendo dai miei punti forti e da quelli deboli. grazie ancora a tutti.

Se avete qualche domanda, su qualsiasi cosa, non esitate a chiedere, io non mangio nessuno.

ci si vede al prossimo capitolo!
EDIT: chiedo scusa, ma mi sono accorto solo ora che, quando ho pubblicato il capitolo, mancavano alcuni discorsi fondamentali, il che rendeva il tutto senza senso e inutile, ora ho corretto, spero di non trovare altri errori del genere... dannato HTML.
   
 
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