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Autore: airi87    25/08/2008    9 recensioni
“Che stupida…” Kallen sussurrò amareggiata, ferita nell’orgoglio per aver ceduto di fronte a lui. Coppia: SuzakuXKallen. Spoiler dell'ep 11 di CGR2. Possibile lemon per il futuro...Buona lettura!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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                                   IL COLORE GRIGIO                           

 

 

 

Come sempre ringrazio tutti quelli che leggono la mia fanfiction e in particolare Julia83 che commenta sempre! Grazie infinite!

Un caloroso grazie anche a Fimmy! Sono felice che ti piaccia! Ah, riguardo al nome... Si pronuncia Karen, ma si scrive Kallen! XD

 

 

 

Ma ora bando alle ciance e procediamo....

 

 

 

Buona lettura!!

 

 

 

Capitolo 5

 

Quand’era stata l’ultima volta in cui aveva sentito un’emozione simile?

O forse non l’aveva mai provata prima?

 

Il suo primo bacio…..

 

 

Non si trattava di un sentimento negativo… Ma proprio per questo era sbagliato: non avrebbe dovuto sentirsi così.

 

 

Avrebbe dovuto odiare la persona sopra di lei.

Avrebbe dovuto odiare se stessa per lasciarlo continuare.

 

 

Ma non ci riusciva….In quei momenti, Kallen sentì solo quella intensa sensazione : calore.

Le labbra di Suzaku premevano con forza sulle sue e con i denti morse leggermente il labbro inferiore della giovane per avere più accesso.

Titubante, Kallen aprì lentamente la bocca e un brivido le percorse la schiena quando sentì la lingua calda del ragazzo toccare la sua.

Le mani di Suzaku lasciarono i polsi della giovane per poi posarsi sulle sue guance.

Non la stava accarezzando…era come se il ragazzo le volesse tenere fermo il viso, per paura che scappasse.

 

 

E adesso?

Doveva forse ricambiarlo?

Doveva stringerlo stretta a sé e baciarlo anche lei?! 

 

 

Si era posta quelle domande con sarcasmo, come se la risposta fosse ovviamente no…eppure le mani della ragazza, ora libere, si erano spostate verso le spalle di Suzaku, indecise se toccarlo o meno…

Ma alla fine Kallen abbandonò le braccia ai lati, concentrandosi solo su quel bacio.… che sembrava quasi disperato….come se la vita di Suzaku dipendesse SOLO da questo.

 

E improvvisamente Kallen si sentì usata.

 

Com’era possibile che Suzaku lo stesse facendo spinto dal sentimento??

 

Già in passato Lelouch aveva tentato di sfogare le proprie frustrazioni su di lei…ma alla fine lo aveva schiaffeggiato, fermandolo appena in tempo.

 

 

E allora perché?

Perché non si stava opponendo!?

Era così disperata?!

 

 

Le labbra del ragazzo si staccarono dalle sue per riprendere fiato. I due, ancora a pochissimi centimetri di distanza si fissarono senza aprire bocca.

Le sue mani, ancora ferme sulle guance della ragazza, cominciarono a bagnarsi.

Gli occhi di Suzaku, all’inizio colorati da sentimenti intensi, contrastanti e sconosciuti,  si spalancarono di scatto quando vide che Kallen aveva cominciato a piangere.

 

Il giovane impallidì, e con dita tremanti asciugò quelle lacrime.

 

“Kallen…. I-Io…….” Ma Suzaku non trovò parole per finire la frase.

 

Il suo volto era sconvolto e i suoi occhi non riuscirono più a sostenere quelli di Kallen, piangenti e vuoti.

Il giovane si spostò da sopra di lei, sedendosi di fianco.

Kallen rimase immobile e in silenzio, ma suoi occhi ancora bagnati  seguirono ogni movimento del ragazzo…. che sembrava quasi un’altra persona:  prima l’aveva bloccata a terra e baciata con furore….e ora si trovava accanto a lei, tremante, con la bocca socchiusa e con occhi lucidi e fissi al pavimento: era come se un demone lo avesse posseduto e poi abbandonato, lasciandolo insicuro e turbato. 

“M-mi dispiace…” balbettò il ragazzo, non osando alzare lo sguardo.

Lentamente, Kallen si mise a sedere e lo guardò con uno sguardo distaccato.

 “Dispiace più a me che a te” rispose con voce stranamente fredda.

Un bagliore di dolore attraversò gli occhi di Suzaku per poi sparire in un istante, ma Kallen non lo notò.

 

 

“Sei soddisfatto?”

 

 

Scioccato da una simile domanda, il ragazzo si voltò verso di lei, che gli sorrideva cinicamente.

 

“Se avevi qualche frustrazione da sfogare… ci sei riuscito usando me!”

“Non è così!” ribatté allarmato il giovane.

“E ALLORA COM’È!?”  gridò infuriata la ragazza, che nonostante gli sforzi non riusciva a fermare le lacrime.

Suzaku si mise una mano tra i capelli, cercando di fare chiarezza nella confusione totale in cui era caduto.

Il ragazzo aprì la bocca  per rispondere per poi rimanere in silenzio.

“È per questo che ti odio Suzaku…”

 

Il giovane digrignò silenziosamente i denti.

 

“…Che si tratti di guerra o meno…tu non sarai mai in grado di dire o fare la cosa giusta” disse con collera la ragazza, che piano piano si rialzò.

 

“Ci sono cose che non sono facili da decidere” rispose in modo assente il giovane, che seguì l’esempio di Kallen, rimettendosi in piedi.

“Risparmiami la predica e riportami in casa!” disse la ragazza, asciugandosi seccatamente le lacrime rimaste.

 

 

E così fu : in silenzio, prima Suzaku e poi Kallen uscirono dal doujo… e la ragazza non poté fare a meno di notare che durante tutto il tragitto, le sue gambe continuarono a tremare.

Una volta rientrati, la giovane arrivò in camera e si mise a letto, nascondendosi completamente sotto le coperte.

 

 

Voleva solo dormire e dimenticare…..

Dimenticare quel bacio.

Dimenticare le sensazioni che aveva provato.

Dimenticare TUTTO.

 

 

“Non era uno sfogo” la voce di Suzaku la raggiunse e Kallen trattenne il respiro.

 

 

Il ragazzo era in piedi, fermo sulla porta della stanza.

“L’ho fatto perché lo volevo” disse gentilmente ma con tono deciso.

La ragazza rimase immobile sotto le coperte, con gli occhi sgranati e senza parole.

I passi del ragazzo si allontanarono e la porta d’ingresso si aprì…ma prima che si chiudesse sentì ancora la sua voce, ormai lontana.

“Mi dispiace di averti spaventata…”

La porta si chiuse e Kallen si tolse la coperta di dosso di scatto, mettendosi seduta.

Cominciò a prendere dei respiri profondi e passò lentamente le dita sulle labbra.

Non riusciva più a capire…… perché?!

Perchè dopo aver sentito quelle parole si sentiva così …. felice?!

La ragazza si mise le mani sugli occhi, piegandosi leggermente in avanti.

Non era Suzaku che doveva odiare….ma se stessa: come poteva permettere che lui avesse un simile controllo sulle sue emozioni? 

 

 

LUI NON È ZERO!

 

 

 

Sfinita da troppi pensieri, la ragazza si addormentò.

 

 

***

 

 

La mattina seguente Kallen venne svegliata di colpo da dei rumori provenienti dalla cucina.

 

 

Che Suzaku fosse tornato?

 

 

La ragazza si alzò velocemente dal letto e corse nell’altra stanza.

“SUZA-” la giovane si bloccò…. Non si trattava di lui… ma di…

 

“Kallen-san! Ben svegliata! ”

 

 

Accanto al tavolo della cucina c’era Nunnaly, accompagnata da una donna che non aveva mai visto prima.

Kallen rimase sbigottita, non credendo ai propri occhi.

 

 

“Signorina Lohmeyer, la prego di lasciarci sole” disse gentilmente la ragazza.

La donna dietro di lei si stupì, posizionandosi meglio gli occhiali.

 

“Nunnaly-sama, non posso lasciarvi sola con una prigioniera!”

“Per favore…..  le assicuro non c’è nulla da temere” insisté Nunnaly. 

La donna, stizzita,  dopo aver lanciato un’occhiata sprezzante a Kallen si allontanò e uscì dall’appartamento.

 

 

“Nunnaly…” Kallen si avvicinò alla ragazza, che allungò la mano per prendere la sua.

Kallen gliela tese immediatamente e si sedette di fianco a lei, facendo attenzione a non toccare la sedia a rotelle, che occupava molto spazio.

 

“È passato tanto tempo…sono felice di vederti” disse Kallen, stringendole forte la mano.

“È vero” rispose dolcemente la ragazza “Però…”

“Però?” chiese confusa la giovane

“Siete…delusa?”

Kallen la guardò sbalordita. “Delusa !?”

La giovane annuì “Voglio dire… Si aspettava che ci fosse qualcun’altro al posto mio….. qui?”

Kallen scosse la testa, pur sapendo che Nunnaly non lo avrebbe mai visto.

“No…. Assolutamente no!” esclamò, forse un po’ troppo agitata da una domanda che la costringeva a pensare a cose a cui NON VOLEVA pensare.

Nunnaly  sospirò, lasciando la presa sulla mano di Kallen… e poi sorrise.

“Come procede la sua permanenza qui? Si trova a suo agio?”

“Si!Va tutto bene…” cercò di rispondere nel modo più convincente possibile.

Nunnaly mise entrambe le mani sul suo petto, sollevata.

 “Ah! Meno male! Sono contenta che lei e Suzaku-san possiate farvi compagnia!”poi però il volto della ragazza si rattristò e cominciò a giocherellare nervosamente con le mani.

 

 

“....C’è qualcosa che non va?”

Nunnaly sussultò “Ecco....si…io…vorrei chiederle un favore Kallen-san”

“Certamente!” rispose la ragazza, appoggiando la mano sul quella di Nunnaly, che la prese tra le sue, stringendola forte.

 

“La prego… la prego di prendesi cura di Suzaku-san!”

 

Kallen impallidì a una simile richiesta, e si chiese se avesse sentito bene.

 

“C-Cosa?”

 

“Per favore!!!” Nunnaly strinse con tutte le forze che aveva la mano della ragazza che però non rispose, sentendosi completamente smarrita.

 

Nunnaly cercò di calmarsi, respirando lentamente e cercando di spiegarsi.

“Vede… Deve sapere che Suzaku-san non permette più a nessuno di avvicinarsi…. Dice di essere pieno di lavoro ma io sono sicura che si stia allontanando volutamente…anche da me…” le mani della giovane cominciarono a tremare.

 

 

Kallen  allontanò la propria mano dalle sue e si alzò in fretta, cominciando ad aprire i vari mobili nella stanza.

 

 

“La scongiuro… Suzaku-san è una persona meravigliosa…Ma ci sono cose che non mi vuole dire…Io lo so!” disse con decisione, per poi asciugarsi velocemente una lacrima che le era sfuggita.

 

 Solo in quel momento si accorse che Kallen non era più seduta di fianco a lei.

 

La giovane arrossì, imbarazzata dal comportamento che aveva appena mostrato.

 

 “L-le chiedo scusa se l’ho fatta sentire a disagio…” farfugliò

“No! Non devi preoccuparti!” disse Kallen, che continuava a cercare tra i cassetti della cucina  “…Piuttosto mi spiace di non sapere dove siano i fazzoletti di carta…Dovrò mettere sottosopra questo posto uno di questi giorni!!”

Nunnaly rise, mettendosi la mano davanti alla bocca per nasconderlo, e per lo meno Kallen riuscì nel suo intento di divertirla.

 

 

Poi però il clima divenne nuovamente serio.

 

 

Kallen si risedette, cercando di trovare le parole giuste da dire.

 

“Nunnaly… comprendo la tua preoccupazione…” cercò di spiegare gentilmente alla ragazza “Però…perché chiedere a me una cosa simile? Io…io sono-”

“Kallen-san…” Nunnaly la interruppe, capendo perfettamente che cosa volesse dire.

“ …Nell’area 11 le cose stanno migliorando molto…in quanto governatrice sto cercando di dare ai giapponesi  tutti i diritti che meritano…e Suzaku sta lavorando duramente per aiutarmi e rendere questo mondo più gentile….però…”

La giovane sorrise tristemente e allungò la mano, prendendo nuovamente quella di Kallen

 “…Se una persona non aspira alla propria felicità….come può riuscire ad aiutare le altre ad essere felici?”

 

 

***

 

 

Erano passate alcune ore da quando Nunnaly  se n’era andata, ma Kallen non riusciva a smettere di pensare a quelle parole.

Che cosa si aspettava da lei?

Voleva forse che lei rendesse felice Suzaku?

E questo avrebbe spinto il ragazzo a trovare nuova forza per perseguire la sua strada?

 

 

Che ironia…proprio lei, che aveva combattuto con tutte le sue forze contro tutto quello che lui rappresentava!!

 

 

Kallen sospirò, cercando di pensare meno e agire di più.

Ormai era quasi ora di pranzo e la ragazza mise a bollire l’acqua per la pasta.

Dopodiché fece una doccia veloce e si mise comoda, indossando dei pantaloncini neri e una maglietta larga…troppo larga… E così si rese conto che non era per lei… ma era di Suzaku!

Stranamente imbarazzata la ragazza se la tolse velocemente di dosso, ma non riuscì a non notare che quella maglietta aveva il suo odore …. Lo stesso che aveva sentito quando lui la stava-

 

 

ORA BASTA!

 

 

Kallen la rimise nervosamente dove l’aveva trovata e ne prese un’altra bianca della sua taglia dal cassetto vicino.

Cosa diavolo le stava succedendo!?

Perché non riusciva a pensare lucidamente come sempre?

Kallen si avviò in fretta verso la cucina… Doveva mangiare.

Un calo di zuccheri…ecco qual’è il problema!

 

 

***

 

 

Suzaku sgranò gli occhi quando rincasò.

 

 

Di certo, questo non era tra la lista delle cose che si aspettava di vedere.

 

 

“Bè? Cos’è quella faccia?” borbottò la ragazza di fronte a lui.

La cucina emanava un profumo di cibo invitante.

La tavola era imbandita con pane caldo, frutta e … budini?

“Budini?” disse ad alta voce e senza rendersene conto il ragazzo, che ricevette come risposta un sopracciglio alzato da parte di Kallen.

 

“Ho bisogno di più zuccheri” affermò convinta la ragazza, mentre metteva in tavola la pasta.

 

Il ragazzo annuì goffamente, non avendo la minima idea di cosa fare…

 

 

Il fatto era che lui non poteva credere… che dopo quello che era successo… lei….

 

 

“Hai intenzione di rimanere fermo e imbambolato a lungo?” chiese seccata la ragazza, mentre riempiva il suo piatto.

“N-no!” rispose il giovane, che si sedette subito a tavola.

Suzaku le lanciò solo un’occhiata veloce , non essendo ancora sicuro di come comportarsi ….

“Grazie…per aver cucinato anche per me…” tentò un contatto con la cosa più ovvia e giusta da dire.

“Non è così”

Suzaku la guardò, sorpreso. La ragazza si sedette di fronte a lui.

“Mi sono resa conto troppo tardi di aver preparato troppe cose.  Quindi ti mangerai semplicemente quello che avanza” disse Kallen, che avvicinò la forchetta alla bocca.

“E allora perché hai apparecchiato per due?” chiese con genuina curiosità il giovane.

Il boccone le andò di traverso e la ragazza cominciò a tossire forte.

“Kallen! Fa più attenzione!” la pregò Suzaku

“Chiudi il becco e mangia!” rispose la ragazza, che dopo aver ripreso fiato abbassò lo sguardo verso il piatto, per evitare che lui notasse il suo nervosismo.

 

I due non dissero niente per qualche minuto e sorprendentemente fu Kallen a rompere il silenzio.

“Nunnaly è stata qui stamattina”

 

 

La forchetta che impugnava il ragazzo tremò per un brevissimo istante.

 

 

“Si… Mi è stato riferito che sarebbe venuta” rispose, abbozzando un sorriso.

 

Kallen alzò lo sguardo verso di lui.

Sembrava quasi che Suzaku non lo avesse saputo direttamente da Nunnaly…

Dunque era possibile che il ragazzo si stesse veramente allontanando da lei?

 

“Mi ha detto di essere preoccupata per te” disse con tono neutrale.

“Per me?” chiese sorpreso.

 

Kallen cominciò a perdere la pazienza…. Suzaku sembrava appena caduto dalle nuvole!

 

“Possibile che non ti rendi conto di ferire le persone?!” lo accusò la ragazza.

 

Suzaku abbassò lo sguardo.

 

“Non appena avrò il tempo, mi metterò in contatto con lei.” disse, sperando di riuscire a far cadere il discorso.

“Non è sufficiente! Tu la devi vedere! Ormai sei l’unico legame che-”

 

 

Fu allora che Kallen pensò di aver capito .

Era proprio QUESTO il problema: lui era tutto ciò che Nunnaly aveva…perché Lelouch non c’era più.

Ed era stato probabilmente Suzaku a fare in modo che Zero scomparisse per sempre…

Forse Suzaku non poteva stare con Nunnaly…perché lei gli ricordava Lelouch e i bei tempi che avevano trascorso tutti assieme.

Forse lui non riusciva più ad ascoltare le parole gentili della ragazza nei confronti dell’amato fratello…che gli provocavano dolore e rabbia allo stesso tempo...

 

 

“Non è un legame su cui lei possa fare affidamento” disse amaramente il giovane.

“SMETTILA DI COMPATIRTI!” Kallen sbatté i pugni sul tavolo, facendolo vacillare.

“Nel mondo c’è di peggio di te… e autocommiserarti non servirà a niente!!!”

Suzaku rimase basito e a bocca aperta: aveva appena ricevuto una specie di complimento… da Kallen?

 

Il ragazzo le sorrise dolcemente e la lei lo notò, arrossendo e spostando lo sguardo altrove.

 

“N-non c’e motivo di sorridere!” disse Kallen, divorando nervosamente un pezzo di pane.

“Si invece”

“E perchè?!” chiese irritata con la bocca ancora piena.

“Tu sei… straordinaria”

 

 

Kallen fece una grande fatica a inghiottire quello che aveva in bocca.

 

 

Prese in fretta un po’ d’acqua per mandare tutto giù, ma il bicchiere le scivolò dalla mano, versandosi completamente sulla sua maglietta.

“Ah….Maledizione!” sibilò la ragazza.

Suzaku si lasciò sfuggire una risatina e Kallen gli lanciò un’occhiataccia.

“TU! Ti ho appena cucinato il pranzo e ti permetti di ridere alle mie spalle!?”

“Non sono alle tue spalle! E poi non ricordavo che tu avessi cucinato per me…” il ragazzo la stuzzicò.

“AH…FALLA FINITA!” esclamò arrabbiata la ragazza, che si alzò velocemente da tavola per andare in camera a cambiarsi.

 

Dopo aver buttato da una parte la maglietta bagnata Kallen si piegò a terra, aprendo il cassetto e cominciando a cercare svogliatamente qualcosa da mettere.

Poi però toccò qualcosa di solido, e la ragazza spostò i vari indumenti per capire di cosa si trattasse.

 

 

Una foto…

 

 

La ragazza si rialzò in piedi, prendendola con sé.

 

 

La foto di quella ragazza…..    

 

                 

Le mani strinsero con forza la cornice di quell’immagine.

 

 

La foto di quella maledetta ragazza…..

 

La persona che aveva ordinato quel massacro….

La persona che aveva dato false speranze ai giapponesi….

La persona di cui Suzaku era-

 

 

“Kallen”

 

 

 

Spaventata da quella voce, la giovane sobbalzò e perse la presa sulla cornice di vetro che cadde a terra… rompendosi in mille pezzi.

La ragazza trattenne il respiro e cominciò a camminare all’indietro, fino a toccare con la schiena il muro dietro di lei.

 

 

Gli occhi rimasero fissati sui pezzi di vetro abbandonati sul pavimento, non osando guardare l’altra persona che si trovava in quella stanza.

Ma in realtà non aveva bisogno di vederlo… Poteva sentire i suoi respiri divenire quasi affannosi…e i suoi passi lenti e incerti…

 

 

La temperatura sembrò calare a picco.

 

 

Suzaku si avvicinò ai resti della foto, chinandosi a terra.  

I suoi occhi erano nascosti da un ciuffo di capelli, ma Kallen vide chiaramente le sue mani, tremanti, toccare i pezzi di vetro.

 

 

“Euphie….”

 

 

Sussurrò quel nome con amore e disperazione… e a quel suono Kallen sentì il suo stesso stomaco contorcersi… come se le avessero appena dato una notizia orribile.

 

Lei sapeva che le conseguenze potevano essere gravi…ma la rabbia che sentiva crescere nel suo corpo bramava di essere liberata…. Ed era solo questione di poche parole….

 

 

La ragazza strinse i pugni e si morse forte il labbro.

 

 

Sentiva l’irrefrenabile bisogno di ferirlo per compensare il dolore che stava provando….

 

 

Perché?!

 

 

Lui stava sfiorando quella foto come se avesse perso la cosa più preziosa .

Come se tutto il suo mondo fosse racchiuso in quell’immagine.

Come se non ci fosse nient’altro di valore per lui.

 

 

Gli altri non contano….

Il  resto non conta…

Io non-

 

 

Kallen chiuse gli occhi e strinse i denti.

 

 

“Lei era…. Solo un’assassina” 

 

 

 

E il tempo rallentò fino a fermarsi.

 

 

TBC….

 

 

AN: Si…ammetto che terminare il capitolo in questo modo sia una vera bastardata….

Ma farò del mio meglio perché ne valga la pena! XD

AH! Per chi non lo sa o non ha ancora visto un particolare episodio di CG R2.... Le mani di Nunnaly sono  "detector di bugie" XD

                                    

 

  
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