Crossover
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Autore: mydaimonissnake    04/07/2014    1 recensioni
Come si stabilisce se qualcuno è buono o cattivo? Le creature della luce sono davvero tutte buone? E quelle dell'oscurità tutte malvage? La verità è che chiunque è libero di scegliere da che parte stare. Solo scacciando tutti i pregiudizi e guardando veramente nel cuore di ognuno si può capire gli altri. E nel momento del bisogno, quando il destino della Terra è in pericolo, i veri eroi si uniranno, indipendentemente dalle razze a cui appartengono.
I personaggi della fic saranno quasi tutti tratti da telefim, anime, libri e quant'altro, alcuni manterranno i loro veri ruoli altri invece avranno una storia diversa che spiegherò man mano.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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COLLABORAZIONE
 
 


Simona si avvicinò al ragazzo e per confortarlo gli poggiò una mano sul braccio, chiamandolo con quello che sperava fosse un tono più dolce del precedente. Purtroppo non era molto brava in queste cose.
Tuttavia non appena provò a toccarlo, Jack fece un brusco passo indietro, alzò il capo e la guardò ad occhi spalancati, terrorizzato dal pensiero che volesse punirlo in qualche modo.
A quello scatto anche Simona si tirò indietro. Quel gesto le aveva fatto capire che suo figlio aveva paura di lei, e questa consapevolezza le fece male.
Sapeva bene di non essere una madre modello, però non credeva nemmeno di essere tanto pessima da arrivare a spaventare i suoi stessi figli.
Fissandolo dritto negli occhi, cercò di spiegargli che poteva fidarsi di lei.
-Jack non devi avere paura. Nessuno qui vuole farti del male, e se mai qualcuno oserà farlo dovrà vedersela prima con me.  Sono tua madre ed è compito mio proteggerti. Spero che questo ti sia chiaro.-
Continuando a guardarlo, Simona si avvicinò di nuovo a lui e allungando lentamente una mano gli asciugò prima una guancia e poi l’altra. Jack trattenne il fiato, intimorito da quel tocco, ma non si spostò.
-Allora qual è il problema?-
-Non voglio bere il sangue di una persona, in realtà preferirei proprio non dover bere nessun tipo di sangue, è una cosa che non credo di poter fare.-
-Capisco, ma ora sei un vampiro perciò dovrai nutrirti per forza, a meno che tu non preferisca morire di fame.-
-Non c’è proprio nessun altro modo?-
-No.-
-Mi scusi, ma non potremmo bere sangue animale invece di quello umano?-
Simona voltò lo sguardo verso Joey, era la seconda volta che quella ragazzina le dava contro e la cosa cominciava a seccarla parecchio. Tuttavia decise di risponderle comunque, anche perché pure gli altri sembravano molto interessati a conoscere la risposta.
-Non sarebbe la stessa cosa. Il sangue animale non è abbastanza nutriente per noi, anche bevendone un po’ tutti i giorni non avrebbe lo stesso effetto di quello umano. Ed ora gradirei davvero che la piantaste di fare gli schizzinosi! Vedrete che una volta che l’avrete assaggiato vi piacerà.-
Jack guardò l’agente davanti a lui. La donna sembrava molto più calma di prima, tanto che gli fece addirittura un piccolo sorriso mentre gli porgeva il polso sinistro.
Le sorrise anche lui e le prese la mano, era ancora piuttosto nervoso, ma le parole di Simona l’avevano convinto a provarci. Leccò il polso dell’agente e prima di rendersene conto si ritrovò trasformato e con i canini affondati nella sua carne tenera.
Già dopo poche gocce si sentiva molto meglio. Bevve finché Simona non gli disse di smettere, addirittura un po’ contrariato da quell’ordine giunto così presto. Finalmente però la fame che aveva provato fino a quel momento si era placata, anche la testa aveva smesso di fargli male e nel complesso si sentiva veramente meglio.
Alexander arrivò subito da loro per bendare la ferita di Emily, alla quale si erano avvicinati anche i suoi amici per assicurarsi che stesse bene.
Mark invece lasciò andare i nuovi cuccioli, che nonostante i discorsi precedenti sul non voler mordere le persone, non appena avevano avvertito l’odore del sangue erano andati fuori di testa.
Non era stato facile tenerne a bada quattro contemporaneamente, aveva fatto bene a consigliare Simona ad iniziare con il più grosso. 
In quel momento tornarono anche Veronica, Hotch e JJ. Alle due sorelle bastò una semplice occhiata per rassicurarsi a vicenda che tutto fosse a posto.
Gli agenti invece si riunirono in gruppo e si scambiarono pacche sulle spalle e abbracci, come se non si vedessero da un secolo.
Una volta che tutti si furono calmati si poté procedere più velocemente, dato che ormai sapevano cosa aspettarsi.
 
 


-Bene ora che abbiamo finito, voi agenti potete andare. Domani Alexander si presenterà spontaneamente al commissariato e voi lo aiuterete a far cadere ogni sospetto su di lui. Ovviamente per domani avremo pronti anche una serie di alibi per i giorni in cui sono stati commessi i delitti, quindi voi non dovrete fare molto in realtà. Per quanto riguarda il vero killer invece non dovete preoccuparvi, ce ne occuperemo noi stasera stessa, sempre che non sia già scappato. Ne dubito però, lui non sa che noi sappiamo dove abita.-
-Simona… ti dispiace se ti do del tu e ti chiamo per nome?- Lei fece cenno di no, così Hotch continuò –vedi anche se il colpevole è un essere sovrannaturale questo è sempre un mio caso, non posso lasciarlo a voi. Mi rendo conto che noi non siamo in grado di affrontare un vampiro, ma credo che potremo almeno collaborare. Che ne pensi?-
-Oh bè, se credi di esserne in grado.-
Hocth sorrise, -quindi ti va bene?-
-Se anche i tuoi uomini sono d’accordo, per noi non ci sono problemi. Però credo che almeno il ragazzino dovremo lasciarlo indietro, non mi sembra un gran combattente.-
-Capisco. Reid tu che dici? Ovviamente questo vale per tutti voi, non siete obbligati a venire. Decidete da soli.-
-Bè per quanto mi riguarda sarò più che felice di restarmene a casa, non ci tengo a combattere contro un vampiro, grazie.-
-Bene, qualcun altro vuole restare qui con Spencer?-
-Credo che rimarrò anch’io, sono troppo vecchio per queste cose, preferisco restarne fuori.-
-Scusa Hotch, ma resto pure io con Reid e Rossi. Ho già avuto abbastanza emozioni per stasera.-
-Ok. Morgan, Prentiss, voi che volete fare?-
-Io vengo con te capo.-
-Sì, anch’io.-
-Simona puoi dire ad Oscar che lei non può partecipare a questa missione?-
-Simona puoi dire ad André di piantarla di seccarmi?-
La vampira sentendosi chiamare si girò a guardare i due ragazzi appena entrati. “Fantastico! Ci mancava solo che si mettessero a litigare. Tanto di problemi stasera ne abbiamo avuti pochi. Dannazione!”
-Voi due restate a casa. E non voglio sentire lamentele- i due richiusero la bocca senza dire nulla, intimoriti dal suo sguardo furioso, -controllate che tutte le finestre siano ben oscurate, e tenete d’occhio i piccoli. Chiaro?-
Aspettò di vederli annuire, dopodiché tornò a rivolgersi agli agenti che avrebbero partecipato alla missione. -Il vampiro con cui avremo a che fare ha una carnagione molto chiara e lunghi capelli neri, è un vampiro Adulto e questo significa che ha molti più poteri di noi, che siamo solo dei Giovani vampiri. Non sparategli per nessun motivo, perché ha la capacità di rendere il suo corpo più duro dell’acciaio. Naturalmente questo discorso non vale per il collo, ma a voi questo non deve importare più di tanto. Di lui ce ne occuperemo noi. Voi tre dovrete pensare all’umano e al piccolo vampiro che abitano con lui. Con loro non dovreste avere troppi problemi e potrete sparare tranquillamente ad entrambi.-
-Sono suoi complici?-
-No, perché?-
-In questo caso non credo che gli spareremo, almeno se potremo evitarlo.-
“Altri buoni samaritani, ma che bello!” –Fate come vi pare, basta che ce li teniate lontani, d’accordo?-
-D’accordo.- La vampira considerando chiusa la conversazione stava per voltargli le spalle, così Hocth si affrettò a bloccarla per chiederle più informazioni su una cosa che l’aveva incuriosito.
-Simona aspetta! Tu hai detto che quel vampiro ha il potere di rendere il suo corpo duro come acciaio tranne per il collo, ma perché?-
-Non lo so, non lo sa nessuno. Però sai, è per questo che esiste il detto: in caso di dubbio staccagli la testa. Il collo è il punto debole di qualsiasi essere, maghi e scienziati hanno studiato e studiano tuttora questo fenomeno, ma nessuno ha saputo spiegarlo o trovarvi una soluzione.-
-Capisco.-
-Bene, c’è altro che vuoi sapere?- Hocth fece cenno di no. -Andiamo allora!-
Si avviarono tutti alla porta, dove persero altri due minuti per salutarsi, poi finalmente Simona trascinò sua sorella, che continuava a fare mille raccomandazioni ai suoi piccoli, fuori dalla porta, e partirono.    
  
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