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Autore: _Veronik_    04/07/2014    2 recensioni
Finalmente poteva ricominciare.
Uscì da quell’edificio senza voltarsi indietro.
Dopo tutto quel tempo poteva sentirsi di nuovo libero. Non avrebbe più guardato al passato, non si sarebbe più chiesto cosa sarebbe successo se quel giorno avesse fatto una scelta diversa.
In fondo, non se ne era mai pentito.
Avrebbe riniziato la sua vita da dove l’aveva lasciata sei anni prima e l’avrebbe continuata come se nulla fosse cambiato. Ma sapeva che questo non era possibile.
Perché i giudizi, i dissensi, gli sguardi di disprezzo e la paura degli altri, da quel giorno, lo avrebbero accompagnato in ogni momento della sua quotidianità.
Tutti avrebbero continuato a considerarlo un mostro.
E Ji Yong non riusciva più a sopportarlo.
Ciao!
Questa è la mia seconda ff spero vi piaccia ^.^
Baci :** _Veronik_
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~6 Non ho paura di te

Il viaggio fu silenzioso, mentre nella mente del ragazzo si faceva spazio il terrore che quella fosse stata l’ultima sera che avrebbe visto Jessica.
Entrata nel vialetto della casa del ragazzo, spense velocemente la macchina e si fermò immobile fissando le chiavi che teneva tra le mani tremanti.
Tutte le paure del ragazzo si stavano materializzando lentamente davanti ai suoi occhi. Jessica era lì a canto a lui, eppure riusciva a leggere terrore nei suoi movimenti, timore: nel battito delle sue palpebre, nel suo respiro irregolare.
Poi improvvisamente si voltò a guardarlo.
Ma non disse nulla.
Ji Yong aprii la bocca come se avesse capito di dover essere lui a parlare, a dare spiegazioni; anche se forse, in un momento del genere, nessuna spiegazione sarebbe bastata.
Ma la sua voce sembrava non appartenergli più, non voleva proprio uscire.
-Ji Yong- chiamò il suo nome guardandolo finalmente negli occhi.
-ti prego, non dire niente- si affrettò a dire il ragazzo per paura di ciò che sarebbe potuto uscire dalla bocca di Jessica –non voglio saperlo- terminò aprendo lo sportello della macchina.
-Ji Yong- lo chiamò nuovamente bloccandolo per un polso –grazie- disse semplicemente.
Il ragazzo ci mise un po’ prima di metabolizzare quella semplice parola.
-forse è meglio se torni a casa con la mia macchina. Io non posso guidare in questo stato e non voglio che tu vada a piedi da sola a quest’ora. Puoi riportarmela domani mattina prima che vai a lavorare- disse poi uscendo dalla macchina e dirigendosi in casa.
-Ji Yong- lo chiamò per l’ultima volta Jessica.
Ma il ragazzo non si voltò.
*      *      *      *      *       *       *       *       *       *
La mattina dopo, Jessica era nuovamente nella macchina di Ji Yong. Aveva parcheggiato davanti la casa del ragazzo ed era lì da almeno dieci minuti, rigirandosi nervosa le chiavi tra le mani. Non sapeva che fare: entrare in casa del ragazzo per parlare di quello che era accaduto la sera precedente, o lasciare le chiavi della macchina nello sterzo, come gli aveva chiesto di fare Ji Yong in un messaggio la sera prima, e andare subito a lavoro.
La sera prima.
Sentiva ancora le mani di quel bastardo sul suo corpo. Non le era mai accaduta una cosa del genere e ringraziava con tutto il cuore Ji Yong per averla salvata. Ma ciò che aveva fatto, come lo aveva picchiato lasciandolo inerme sull’asfalto, le faceva venire un senso di disagio ogni volta che ci pensava. Pensare che probabilmente se non ci fosse stata lei a fermarlo lui non lo avrebbe mai fatto, le provocava una fitta dolorosa al petto.
Prese le chiavi e si diresse alla porta della casa.
Bussò.
Dopo pochi minuti, un ragazzo con in dosso solo i boxer gli aprì, con i capelli scuri scompigliati, gli occhi rossi e un espressione tesa, che nascondeva il forte mal di testa causato da due bottiglie di birra che aveva aggiunto alla collezione di alcoolici della sera prima, una volta rientrato in casa.
-potevi lasciare le chiavi nella macchina- disse il ragazzo prendendole dalle mani di Jessica.
La ragazza riuscì a bloccare la porta che Ji Yong aveva cercato inutilmente di chiudere ed entrò in casa.
-dobbiamo parlare- disse seria.
-di cosa? Di ieri sera? Che dovrei dirti? Che mi dispiace di aver picchiato quel bastardo o che mi dispiace di aver interrotto in vostro momento di intimità??- iniziò il ragazzo andando avanti e indietro per la stanza.
-che dovrei fare, dimmi? Far finta che non sia accaduto nulla?- ribatté la ragazza sorpresa dalle parole dell’amico.
-si! Dovresti fare questo! Non far finta di nulla Jessica! Non far finta di essere più forte di quanto tu sia! Ti ho vista ieri. Ho visto la tue espressione mentre mi gridavi di fermarmi. Non far finta di non avere anche tu paura di me!-
-io non ho affatto paura di te!- gridò la ragazza.
Lei non aveva paura di Ji Yong.
Era vero, quella sera il terrore l’aveva invasa, un senso di angoscia gli era cresciuto dentro ed era ancora tuttora in lei.
Ma non aveva paura di lui.
Aveva paura che quel lato oscuro si impadronisse nuovamente del ragazzo, che lo portasse a fare cose di cui poi si sarebbe pentito. Perché secondo lei, quello della sera precedente, quello che aveva picchiato a sangue lo sconosciuto, non era realmente lo Ji Yong che conosceva.
Si rifiutava di credere una cosa del genere.
I due si fissarono negli occhi per un tempo indefinito.
Quelli scuri del ragazzo verso quelli ghiaccio di lei.
-non dire sciocchezze. Mi guardavi come tutti gli altri. Mi guardavi come fossi un mostro- disse con occhi lucidi abbassando il tono della voce.
Alla ragazza gli si spezzò il cuore vederlo in quel momento così vulnerabile, così insicuro di se stesso e di lei, arrabbiato con tutto il mondo e convito che tutto il mondo fosse arrabbiato con lui.
Si avvicinò a passi grandi verso il ragazzo e lo strinse in un abbraccio sincero.
-non dire mai più una cosa del genere- gli sussurrò all’orecchio.
Quelle semplici parole riuscirono a calmare almeno un po’ il ragazzo, che però, non poteva far a meno di pensare che se lei avrebbe scoperto di più su lui, avrebbe cambiato la sua opinione.
Ma forse, se avrebbe saputo tutta la verità, quella che solo la sua famiglia sapeva davvero, lo avrebbe perdonato.

 

 

NOTE AUTORE:
Scusate la cortezza (?) di questo capitolo!
Sono tornata! Come già avevo detto, venerdì non ho potuto postare perché non c’ero; avevo pensato di aggiornare il 30 per farvi una sorpresa perché era il mio compleanno  ma poi non ho fatto in tempo!
Comunque *dopo aver ricordato che è stato il suo compleanno perché vuole gli auguri* passiamo alla storia!
Pare che la nostra Jessica non voglia lasciare il nostro Ji! E diciamocelo.. fa bene ahahah
Ma Ji continua a tremare di paura come un bambino perché lei potrebbe scoprire la verità… ma c’è anche una TUTTA VERITA’!
Ok sto zitta, vi sto spoilerando tutto ahaha
Alla prossima ;)
Baci :** _Veronik_

 

  
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