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Autore: Keyra96    04/07/2014    4 recensioni
- Stai bene? – mi chiese lei. Annuii con vemenza, abbassando poi il capo poiché la vista mi si era offuscata.
- Oh Amy vieni qui – mi strinse di nuovo a se.
- Piccola, non ne vale la pena, lui non ti merita, non sa nemmeno cosa si sta perdendo – mi disse Ivan carezzandomi la schiena.
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- Da quando Ivan si divide in cinque persone? – chiese Giorgia impaurita. Cercai di capire chi erano quei cinque che stavano vicino alla finestra della casa. Poi li riconobbi.
- Non può essere – sussurrai
- Che diavolo ci fate voi qui? – alzai il tono di voce attirando l’attenzione dei ragazzi.
- Amy – disse lui abbozzando un sorriso.
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- Va tutto bene? – sussurrò. Annuii solamente, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Deglutii cercando di reprimere la voglia di baciarlo.
- Amy – mi chiamò. Rialzai lo sguardo puntandolo sui suoi occhi. Mi guardò un attimo prendendomi il mento fra le mani. Si avvicinò ancora un po’.
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Bene sono tornata e vi posso assicurare che questa storia la completerò, è sicuro al 200% =) Spero vi piaccia grazie ad una ragazza sono riuscita ad avere anche il trailer http://www.youtube.com/watch?v=fds_3cYFSjg&feature=youtu.be spero leggerete e guarderete il trailer =)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice
https://www.youtube.com/watch?v=75Dp_jpKkmY&feature=youtu.be Ragazze vedete questo video è della storia e mi farebbe piacere se lo vedeste perchè la mia amica ci ha messo tantissimo per farlo... spero lo vedrete ora vi lascio al capitolo :D

Continuavo a spazzolarmi i capelli e a cercare un modo per acconciarli decentemente, sbuffando e imprecando in continuazione.
- Amore, ma sei pronta vedi che facciamo tardi all’aeroporto se no – disse Lucas entrando in bagno.
- Sì, sono pronta e che questi dannati capelli proprio non ne vogliono sapere! – sbuffai, lanciando la spazzola sul lavandino.
- Ci rinuncio, è proprio destino che io a questo matrimonio non ci vada! – sbraitai, chinando il capo e cercando di lisciarmi pieghe immaginarie sul vestito. Lucas rise.
- Cosa ridi? –
- Sai quando sei nervosa, sei molto tenera ai miei occhi! – disse
- Tenera!? Questa si che è bella – sbottai facendo una smorfia.
- Come siamo permalose, questa mattina – rispose abbracciandomi da dietro e lasciandomi un bacio sul collo.
- Questa mattina non c’eri quando mi sono svegliato – fece con tono malinconico.
- Scusa e che mi sono svegliata presto e non riuscivo più a riprendere sonno. Così, sono andata sulla spiaggia a far passeggiare Woody – risposi, mentre i ricordi di quella mattina ritornavano prepotenti nella mia mente. Con Liam ci eravamo visti una volta sola in tutta la mattinata e lui non mi aveva degnata di uno sguardo. La cosa che più mi preoccupava era il fatto che sarebbe stato lui, che mi avrebbe portata al matrimonio, una volta lasciati Lucas e Danielle all’aeroporto. Suppongo che il viaggio in macchina sarà il più lungo e brutto della mia vita!
- Ti aspetto di sotto! – rispose Lucas dandomi un bacio. Qualcuno sulla soglia della porta, si schiarì la voce. Ci voltammo guardando Liam. Il suo sguardo era indecifrabile.
- Volevo sapere a che punto eravate! – rispose atono.
- Io sto scendendo – disse Lucas.
- Mi aggiusto i capelli e arrivo – feci io voltandomi verso lo specchio e optando per una semplice acconciatura morbida. Una volta pronta, m’infilai i tacchi e scesi giù dagli altri. Giorgia si doveva ancora cambiare, così come le altre ragazze.
- Ohi, allora ci vediamo in chiesa? – chiese Laura.
- Non so, dipende da quando arriviamo e se c’è traffico per strada, tenete conto che stiamo andando a Brindisi! – risposi.
- Okay, allora di sicuro ci troveremo al ristorante. Liam ti ho impostato il navigatore per andare all’aeroporto. Amy tu reimpostalo per il ristorante – disse Ivan. Io e Liam annuimmo, e dopo che Danielle e Lucas ebbero salutato tutti ci infilammo in macchina. Il tragitto fu lungo, l’unica cosa che interruppe il silenzio fu la radio accesa e qualche parola scambiata da Danielle e Lucas. Arrivammo all’aereoporto e ci separammo un attimo. Lucas mi abbracciò forte.
- Ci vediamo fra qualche giorno – rispose sorridendomi per poi baciarmi. Annuii e poi ci riavvicinammo a Liam e Danielle. Salutammo i due ed una volta che furono spariti fra la folla dell’aereoporto, decidemmo di andare via. In macchina il silenzio metteva quasi i brividi. Io mi limitavo a guardare fuori dal finestrino pensando alla giornata che mi aspettava.
- Perché? – disse ad un tratto, mentre ci trovavamo fermi ad un semaforo. Mi voltai come riscossa da uno stato di trans.
- Cosa? – domandai.
- Perché me lo hai detto? – chiese.
- Non lo so – chinai il capo.
- Sentivo che dovevo farlo – risposi dopo un attimo di silenzio.
- Perché, l’hai fatto? Perché ci sei andata a letto? – domandò stringendo forte il manubrio.
- Come perché? È il mio ragazzo, è normale che fra fidanzati certe cose succedano. Perché tu e Danielle non andate a letto insieme? – feci ovvia. Lui non rispose, deglutì voltando lo sguardo dall’altra parte.
- Non capisco perché tu sia così arrabbiato – sussurrai. Continuò a non rispondere, ma dopo un po’ lo vidi svoltare in una stradina di campagna.
- Cosa fai? È la strada sbagliata! – dissi guardando il navigatore. Spense la macchina, si staccò la cintura ed uscì fuori. Mi sporsi per vedere cosa diavolo stesse facendo. Lo vidi camminare avanti e indietro con il capo chino. Mi staccai la cintura e scesi anch’io, cercando di non spezzarmi una caviglia sullo sterrato. Mi avvicinai a lui, che quando mi vide alzò lo sguardo.
- Si può sapere che diavolo ti è preso? – domandai. Lo vidi contrarre la mascella e stringere i pugni, prima di muovere due passi incerti verso di me e poi fermarsi.
- Aaah, al diavolo! – disse ad un tratto.
- Liam ma che…. – non finii la frase, poiché lui con due falcate mi si parò d’avanti prendendomi il viso fra le mani e premendo le labbra contro le mie. Spalancai gli occhi, posando le mani contro il suo petto e spingendolo via.
- Cosa fai? – chiesi stupita, continuando a tenere le mani sul suo petto. Ci guardammo per un breve istante, prima che entrambi ci fiondassimo nelle braccia dell’altro prendendo a baciarci con foga. Mi spinse verso l’auto, facendomi poggiare ad essa, stringendomi per i fianchi, mentre io intrecciavo le mie mani ai suoi capelli. Si staccò, poggiando la sua fronte sulla mia. Teneva gli occhi chiusi mentre inspirava e respirava profondamente.
- Che diavolo stiamo facendo? – chiesi io, più a me stessa che a lui. Scosse la testa prima di aprire gli occhi e fissarmi.
- Non lo so, so solo che voglio baciarti ancora! – rispose. Improvvisamente il mio telefono prese a suonare da dentro la pochette, in auto.
- Devo rispondere – lo allontanai da me aprendo la portella della macchina. Presi il telefono, leggendo la scritta ‘papà’.
- Pronto? – dissi
- Amy dove sei? –rispose la voce di mia madre. Sospirai alzando gli occhi al cielo.
- Mamma devo venire tranquilla, abbiamo portato Danielle e Lucas all’aeroporto, adesso Liam mi porta al matrimonio. Ci siamo fermati un attimo a prendere un caffè – inventai l’ultima parte.
- D’accordo, ma non ce la fai a venire in chiesa?
- Suppongo di no – risposi.
- Va bene, allora ci vediamo al ristorante ciao – salutò.
- Ciao! – dissi prima di chiudere. Attesi due minuti buoni prima di voltarmi, completamente imbarazzata verso Liam.
- D-dovremmo andare – feci con sguardo chino. Rimase in silenzio, prima di sospirare.
- Andiamo – fece, sorpassandomi e tornando a sedersi al posto di guida. Sospirai prima di rientrare in macchina e lasciarmi andare al silenzio. Rimanemmo bloccati per circa venti minuti nel traffico della città, prima di riuscire ad arrivare al ristorante.
- Grazie – sussurrai staccandomi la cintura e aprendo la portella. Lui annuì col capo continuando a guardare fuori dal finestrino.
- Allora, ci vediamo questa sera – dissi, feci per chiudere la portella quando mi bloccò.
- Amy aspetta… - quasi gridò. Aprii di scatto la portella.
- Sì? – avevo il cuore a mille. Dimmi quello che voglio sentirmi dire e io mollo tutto!
- Nulla, ci vediamo questa sera – rispose. Idiota! Sia tu, che io!
- Okay – chiusi violentemente la portella e mi voltai verso l’entrata del ristorante. Ad attendermi, trovai Ivan, Giorgia e Alessio.
- Era ora, ma che cosa stavate combinando? – chiese Alessio.
- Lasciamo perdere – risposi facendo una smorfia.
- Amy finalmente sei arrivata – sentii la voce di mia madre alla mia destra.
- Scusa il ritardo, abbiamo trovato traffico – mi giustificai.
- Nulla, però ti sei persa la cerimonia e la foto con gli invitati! – disse. O povera me adesso mi strappo i capelli! pensai.
- Su entriamo che fra un po’ arrivano gli sposi – troncò il discorso mio padre. Ivan e Alessio spensero la sigaretta e poi a braccetto con Ivan entrai in sala, salutando i miei parenti.
- Signore e signori, sono lieto di annunciarvi la signora e il signor Russo – annunciarono. Tutti si alzarono in piedi battendo le mani felici e contenti. Ivan mi tirò su con  forza, intimandomi di fare almeno finta di essere felice, altrimenti sarei passata per la patetica ex che non si da pace. Quando vidi Marco, sentii una specie di fitta e tutti i ricordi tornarono a galla. Spostai lo sguardo su Ornella, che stringeva forte la mano di suo marito e con l’altra si accarezzava il pancione. Almeno, sono felici! Pensai risedendomi. I festeggiamenti iniziarono quasi subito. Io però continuavo a pensare a Liam e al bacio e poi a Lucas e alla notte scorsa. Passai l’intera giornata a scervellarmi su cosa dire a Liam, avremmo dovuto chiarire questa assurda situazione. Presi un bicchiere di spumante e mi alzai dal tavolo, mentre gli altri ballavano i pista. Mi diressi, sulla terrazza del ristorante, appoggiandomi alla ringhiera in marmo e soffermando a guardare il giardino e la fontana. Perché deve essere tutto così complicato? Pensai fra me e me, mentre giocherellavo con il bicchiere.
- Alla fine sei venuta – sentii alle mie spalle. Riconobbi quella voce, anche se non la sentivo da parecchio tempo. Mi gelai sul posto prima di voltarmi a guardarlo.
- Come? – feci finta di non aver sentito. Lui sorrise, capendo che lo prendevo in giro.
- Dubitavo fortemente che saresti venuta oggi – disse avvicinandosi di più a me.
- Diciamo che mi ci è voluta una spinta – risposi. Sorrise ancora, chinando il capo.
- È difficile per te stare qui? – chiese serio. Lo guardai un attimo prima di sospirare profondamente.
- Sai all’inizio pensavo di sì, ma mi devo ricredere. Ti ho dimenticato per cui, tutta questa situazione mi è indifferente – dissi. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto prima che io lo rompessi.
- Vorrei solo sapere perché? – dissi tornando a fissarlo. Si strinse nelle spalle prima di rispondere.
- Non l’ho fatto a posta. Mi sono innamorato Amy! –
- Ho capito! – dissi chinando il capo e facendo qualche passo per rientrare.
- Con questo non voglio dire che ti ho illusa. Tutto ciò che ho provato per te, i ti amo erano veri. Io ero innamorato anche di te Amy, ma con Ornella, c’è qualcosa di più forte. Qualcosa che non so spiegarmi nemmeno io. L’unica cosa di cui sono certo e che non voglio nessun altra che non sia lei. Sono felice della mia scelta anche se ti ho fatto del male. Io non volevo e mi do dell’idiota per aver fatto soffrire una splendida ragazza come te Amy. – spiegò e di colpo fu come se mi svegliai da un sonno profondo. Di colpo capii cosa veramente provassi per Liam. Pensavo a lui, ai baci, alla voglia di abbracciarlo, al desiderio di avercelo accanto la mattina quando mi svegliavo.
- Non so se tu mi puoi capire, se ti è capitata mai una cosa del genere –
- Ti capisco – risposi. Lui mi sorrise appena.
- Ti capisco e ti perdono! – dissi muovendo un passo verso di lui.
- Grazie Amy – sorrise.
- Mi sento così stupida – chinai il capo voltandomi verso il giardino.
- Tu non sei stupida –
- Oh sì che lo sono invece! Vado predicando in giro che non si tradisce mai la persona che ti ama, perché le spezzi solo il cuore, quando io sono la prima che fa soffrire il ragazzo che le sta accanto! – parlavo più con me stessa che con Marco.
- Non avrei mai dovuto mettermi con Lucas ho finito per complicare la situazione. Ho accanto a me un ragazzo fantastico che mi ama, ed io non lo merito, perché innamorata di uno che non mi fa capire nulla. Se solo fossi sicura di ciò che Liam prova per me! Dio che confusione – mi presi la testa fra le mani.
- Non ho ancora capito se stai parlando con me o meno – rise Marco al mio fianco. Lo guardai per poi ridere anch’io.
- Non lo so nemmeno io. Sono terribilmente confusa in questo periodo – sospirai.
- Ascolta il tuo cuore, cosa ti dice? –
- Che sono una deficiente, perché sto facendo soffrire Lucas poiché sono innamorata di Liam – dissi per poi voltarmi completamente verso di lui.
- Grazie a te sono riuscita a capire cosa provo veramente. Sono proprio una stupida! – feci un mezzo sorriso.
- Dovresti andare da Liam e dirgli cosa provi –
- Vorrei ma lui è fidanzato e non capisco cosa prova veramente per me. Una volta mi bacia, un’altra volta mi tiene il muso. L’altra volta ancora si comporta come un semplice amico –
- Un bel casino! –
- Purtroppo sì! –
- Vuoi un consiglio, digli la verità. Non tenerti tutto dentro perché potrai pentirtene. Fidati di me, se non lo fai adesso potrai ritrovarti a quarant’anni nel letto con un ciccione che non ti fila di striscio, con i sensi di colpa pensando “ e se avessi detto a Liam che lo amavo come sarebbe andata a finire?” – disse. Una visione un tantino orribile!
- Hai ragione, ma prima di parlare con Liam devo sistemare le cose con Lucas! – feci decisa. Mi voltai verso la sala vedendo Ornella che ballava con gli ospiti.
- Dopotutto state davvero bene insieme – dissi per poi voltarmi verso di lui e sorridergli.
- Grazie – sorrise.
- Meglio che io vada ora, è stata una giornata piena di emozioni e sono stanca – mi avviai verso la porta quando lui mi bloccò per un braccio.
- Posso…. Abbracciarti un’ultima volta? – chiese imbarazzato. Ci riflettei per un secondo prima di annuire e stringermi a lui. Mi abbracciò proprio come faceva una volta. Tirandomi a lui per poi tenermi stretta dalla vita, carezzarmi la schiena con una mano e affondare il viso fra i miei capelli. Era un abbraccio di quelli che ti fanno stare meglio, un abbraccio d’amico.
- Mi sei mancata. Mi dispiace così tanto di averti fatta soffrire. Tu sei stata male con tutto quello che è successo ed io avrei dovuto starti accanto e invece…. – lo bloccai staccandomi da lui.
- Smettila di scusarti, è tutto passato ora! So come ti sei sentito, perché sto passando la stessa cosa adesso. Solo che per fortuna non ci sono di mezzo bambini – dissi chinando per un momento il capo.
- Sarai un gran padre Marco – gli sorrisi.
- Grazie mille Amy, per tutto – mi abbracciò ancora.
- Ti voglio bene – sussurrò al mio orecchio.
- Non credevo di poterlo dire ancora, ma anch’io Marco -  lo strinsi un po’ di più.
- Ora devo andare. Salutami Ornella – dissi staccandomi e dandogli un bacio sulla guancia.
  
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