Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: M3K1317    04/07/2014    1 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 2

Milo era un ragazzo all'apparenza imperturbabile, ma dentro aveva sempre paura. Dietro quegli occhi color cioccolata si nascondeva un miscuglio confuso di emozioni.

Anche se non voleva darlo a vedere egli era terrorizzato  dall'idea di non essere all'altezza delle aspettative. In passato tante persone avevano avuto fiducia in lui, ma egli le aveva deluse. Non voleva che ciò si ripetesse. Era sicuro di potercela fare a non dimostrarsi superfluo.
La partita era tre contro tre. Erano veramente pochi. 
Volt propose di dare la vittoria al primo che segnava. Tutti si rilassarono un poco. Un solo gol era un obiettivo semplice.
Tutti tranne Milo.
"Questo significa che se sbagliassi una volta sola perderebbero" disse il portiere tra sé e sé.
Rich, che si era dimostrato alieno all'idea di dare la vittoria col Golden Goal, tirò Volt per la manica per sussurrargli qualcosa nell'orecchio. 
Milo comprese che parlavano di lui, da come lo sguardo di Volt si alzò fino a posarsi sull'incrocio dei pali difeso dal loro nuovo amico.
Rich aveva un'aria stranamente diffidente, nonostante fosse stato il primo a proporre di schierare Milo.Quest'ultimo, cogliendo nello sguardo la paura che l'improvvisato difensore estremo combinasse un guaio causando la loro sconfitta, non poté trattenersi dallo stringere i pugni con forza, fissandoli, mentre un pensiero si faceva strada nella sua mente, chiaro e luminoso come un fuoco ardente: "Ci riuscirò.".
 Ad un occhio esterno tutta questa paura sarebbe sembrata irrazionale, ma d'altro canto Milo era l'ultimo ostacolo tra gli avversari e la porta, per questo aveva tutti i motivi del mondo per sentirsi due volte più responsabile.
Il calcio d'inizio fu battuto dagli avversari e ciò risvegliò il giovane portiere dai suoi dubbi.
Al castano parve che non fossero passati neanche cinque secondi che si trovò faccia a faccia con due avversari, dato che sia Volt che Rich si erano lanciati in avanti sperando in un contropiede.
Dall'espressione di Rich si capiva, però, che pensava di aver fatto una cavolata. Milo si preparò e già al primo tiro si trovò costretto a buttarsi nell'angolo in basso a sinistra. Egli non riuscì ad afferrare la palla, ma la deviò fuori dallo spettro della porta all'ultimo istante. Ciononostante, l'altro avversario prese la sfera di cuoio iniziando a fare dei numeri con quest'ultima, con l'intenzione di superararlo senza tirare.
Milo si sentì come paralizzato: se usciva dalla porta, sbagliare sarebbe stato facile. Per distruggere ogni probabilità di attacco, Rich entrò in scivolata facendo rotolare via la palla all'avversario, dando cosí a Milo la possibilità di calciarla via. La sfera di cuoio fu quindi recuperata prontamente da Volt, che pareva impaziante di tirare. Come biasimarlo.
Milo lanciò uno sguardo riconoscente a Rich e lo ringraziò con un lieve inchino, appena accennato.
"Grazie mille, Rich" mormoró Milo mentre cercava di regolarizzare il respiro.
L'altro, alzandosi, replicò:
"Di nulla. Ti avevamo detto che ti avremmo aiutato." un lieve sorriso comparve sulle labbra del giovane. 
Il portiere annuì con un cenno del capo. Stava per ribattere, ma venne interrotto dalle grida esultanti di Volt.
Quando i due alzarono lo sguardo videro la palla in rete. Il portiere avversario si passava le mani tra i capelli e il loro amico saltellava con un enorme sorriso disegnato sul volto."Come immaginavo" disse Rich senza distogliere lo sguardo dalla scena quasi comica.
"Che intendi dire?" gli chiese Milo rivolgendo nuovamente lo sguardo verso di lui.
L'altro si girò a sua volta e continuò: 
"Tipico di Volt. Anche ai tempi degli Imper...".Il giovane troncó bruscamente la frase, senza motivo agli occhi di Milo.
Volt tornò di corsa dai due amici, ancora sprizzante di gioia. Rich si alzò senza aprire bocca e affiancò il compagno amico, guardando in faccia il capitano dei loro avversari. Quest'ultimo si grattò la nuca, turbato dall'esito. Quindi diresse gli occhi verso i suoi compagni, per poi andarsene lasciando alle sue spalle la frase:
"Con delle schiappe in squadra non si va lontani!".
 I due avversari, sentendosi chiamati in causa, fecero per seguirlo. 
Il portiere lo raggiunse e lo si sentì dire:
"Fratellone, aspettami!". Un pensiero attraversò velocemente la mente di Milo: 
"Bel fratello maggiore!". 
Il suo sguardó scivolò verso sua sorella, che giocava su una giostra girevole, facendo scappare un sorriso al castano.
Uno degli avversari, invece di seguire il suo capitano, si arrestò sentendo la frase del piccolo portiere. D'altro canto, se aveva trattato così suo fratello chissà che condotta avrebbe avuto con lui.
Rich e Milo sembrarono intristirsi, ma Volt non pareva per nulla  commosso dalla scena. Non era perché avesse un cuore di pietra, tutt'altro. 
Si avvicinò all'ultimo nemico rimasto nel campetto e gli diede una pacca sulla schiena con fare conciliante, mormorando:"Non ti preoccupare. È così da quando lo conosco. Come ti chiami?".


ANGOLO AUTORE
Questo è il mio primo "Angolo Autore", quindi inizierò col presentarmi: sono M3K1317.
Come avrete già dedotto, la mia long-fiction si ambienta nel futuro in Italia. I personaggi sono tutti OC interamente da me creati (anche se ispirandomi a delle persone da me realmente conosciute).
Che dire? Ringrazio Obliator e Nebiros Zael per le recensioni del primo capitolo.
Ci si vede nel prossimo!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: M3K1317