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Autore: __surpriseme__    05/07/2014    3 recensioni
Harry Styles, famoso imprenditore londinese decide di comprare l'hotel più famoso di tutta Londra per desiderio della figlia di cinque anni.
Olivia Wilson é una ventun'enne da poco laureata. Adottata all'età di cinque anni si trova a vivere in una famiglia benestante che, dopo un paio d'anni dal suo arrivo cade in bancarotta. La famiglia é costretta così ad aprire un hotel con i risparmi messi da parte dal padre adottivo di Olivia che, quando lei compirà quindici anni morirà in un incidente stradale.
La madre adottiva di Olivia accetta subito i soldi che le sono stati offerti dal ricco imprenditore, però con l'unica eccezione di rimanere a prendersi cura del suo hotel.
Harry, sin dall'inizio, prova un certo interesse per Pamela, la figlia naturale dell'ex proprietaria dell'hotel, scatenando la gelosia di Olivia che, essendo entrata in confidenza con la figlia di Harry scopre di avere un certo interesse per l'imprenditore, che purtroppo la considera solo una cameriera.
La storia si rivela essere una Cenerentola moderna, con sentimento, passione e tanta forza di volontà di continuare a vivere e immaginare un futuro migliore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Lo ammetto, sono stata io. Ho lasciato che il cane entrasse nella sala da pranzo. Il fatto è che sono stanca di vedere quei ricconi che sguazzano nell'oro e mangiano caviale ogni santo giorno. 
E così adesso mi godo lo spettacolo e rido di tutti quegli uomini che si nascondono dietro le loro signore perché hanno paura di un cane inoffensivo. 
Che poi questo cane non è nemmeno mio, è di quella sconsiderata di Pam che adesso cerca di calmare le acque e allontanare il cane.

Forse dovrei aiutarla.

Ma no, se la sta cavando benissimo da sola.
Se per benissimo intendiamo essere trascinata dal cane per il guinzaglio.
Il suo vestito scintillante, ricoperto di lustrini sta pulendo il pavimento meglio di quanto potrei fare io in tutta la vita.
Non solo sono riuscita a rovinare la festa a questi ricconi, ma sono riuscita anche a rovinare il vestito a quella odiosa di Pam.

Due piccioni con una fava. Missione compiuta.

Torno in cucina per raccontare quello che ho fatto ai miei colleghi. Saranno molto orgogliosi di me e soprattutto, forse mi diranno:"Oh non preoccuparti per questa sera, ci pensiamo noi a portare i piatti in tavola, tu vai a dormire".

Magari.

"Olivia!" mi fermo di colpo pronta a sentire la mia matrigna uccidersi le corde vocali.
"Quel pulcioso cane è entrato in casa, corri immediatamente!" corro in sala scivolando sul pavimento lucido e facendomi spazio tra la gente spaventata.
Intravedo tra una coppia di due anziani ben vestiti Pamela che sta per essere trascinata sotto il tavolo del buffet.
"Lascia il guinzaglio!" urlo per far sentire la mia voce su quella degli invitati.

All'istante Pamela lascia il guinzaglio e le sue grida di disperazione cessano. 
Io intanto riprendo a correre dietro il cane. 
Ok, non é stata una buona idea.

Una pessima idea.

Il cucciolo, se così si può definire, esce dalla portafinestra  aperta sul giardino dell'hotel. Gli corro dietro e finiamo nell'aiuola. 
I fiori. 
"Brutto bastardo infame, mi toccherà fare giardinaggio per tutto il fine settimana" urlo per farmi sentire dal cane che sembra non darmi ascolto. 

Continuo a sbraitare parolacce a destra e a manca, ma a quel coso non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di fermarsi. 
Proprio in quel momento quegli aggeggi per  l'irrigazione automatica si accendono e...
"Ma tu sei un figlio di buona donna!" dico a perdifiato e velocizzo il passo vedendo che il cane si é fermato alla fine del giardino. 

È la mia occasione per prenderlo.

Mi affetto ad afferrare il guinzaglio.
"Eccoti bastardo" dico fiera di me e subito dopo mi accorgo di un uomo che mi guarda furioso, con la mascella contratta e con la camicia sporca di fango. 

E che uomo. 

Se ci trovassimo in una situazione del tutto diversa gli fischierei dietro e gli direi che é un bel bocconcino.
Ma no, dovevamo per forza incontrarci così, io tutta bagnata e lui sporco di fango e arrabbiato, per cosa poi...oh aspetta.
"Salve" dico con aria innocente.
"Provvederemo subito per il suo comportamento, sono il nuovo proprietario dell'hotel" dice con tono duro. 

E quindi é così che hai deciso i punirmi, facendomi licenziare? Grazie Dio. 

Fantastico.

E mentre il nuovo proprietario mi tira per il colletto della divisa io penso ad un piano per evitare di essere licenziata.








Salve! Questa é la mia storia, spero vi piaccia. 
Non so cosa scrivere. 
Leggete! 
Un bacio. 
  
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