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Autore: __surpriseme__    06/07/2014    5 recensioni
Harry Styles, famoso imprenditore londinese decide di comprare l'hotel più famoso di tutta Londra per desiderio della figlia di cinque anni.
Olivia Wilson é una ventun'enne da poco laureata. Adottata all'età di cinque anni si trova a vivere in una famiglia benestante che, dopo un paio d'anni dal suo arrivo cade in bancarotta. La famiglia é costretta così ad aprire un hotel con i risparmi messi da parte dal padre adottivo di Olivia che, quando lei compirà quindici anni morirà in un incidente stradale.
La madre adottiva di Olivia accetta subito i soldi che le sono stati offerti dal ricco imprenditore, però con l'unica eccezione di rimanere a prendersi cura del suo hotel.
Harry, sin dall'inizio, prova un certo interesse per Pamela, la figlia naturale dell'ex proprietaria dell'hotel, scatenando la gelosia di Olivia che, essendo entrata in confidenza con la figlia di Harry scopre di avere un certo interesse per l'imprenditore, che purtroppo la considera solo una cameriera.
La storia si rivela essere una Cenerentola moderna, con sentimento, passione e tanta forza di volontà di continuare a vivere e immaginare un futuro migliore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Oh signorina, questa volta l’hai combinata grossa!” dice mia madre mentre cammina avanti e indietro per il suo ufficio.

“Non puoi permetterti errori se vuoi mantenerti il lavoro” continua, mentre io ripenso alla ramanzina fatta dal nuovo padrone per il mio linguaggio indecoroso.

Mi viene da ridere se ripenso a quel giovane uomo che usa parole del genere. Infondo, non è poi così vecchio ed è un bellissimo ragazzo.

Ma proprio bello eh.

“Smettila di sorridere!” mi ricompongo sulla sedia mentre ascolto la mia madre adottiva che parla senza sosta sul mio comportamento. Cosa avrò fatto poi? Ho solo espresso la mia opinione verso un cane pestifero.

“Guardami!Guardami!” dice mentre le trema la mano sinistra.

“Ti guardo” affermo guardandola dritta negli occhi. Lei li abbassa quasi in soggezione.

“Adesso vai a cambiarti e torna in sala a servire stuzzichini, saremo a tavola tra meno di un’ora.” Si siede dietro la sua scrivania poggiando i gomiti sui braccioli della sedia.

Annuisco e mi alzo, la guardo un’ultima volta e poi esco per andare in camera mia. Ѐ una stanza normale, con le pareti grigie e i mobili tutti bianchi, il letto, l’armadio e la scrivania con una sedia ovviamente.

Mi guardo allo specchio con la mia nuova divisa. Alla fine non sono una brutta ragazza. Sono abbastanza alta, abbastanza magra e abbastanza bella.
I miei capelli sono raccolti in una crocchia alta.

Dio solo sa quanto mi ci vuole la mattina per sistemare la mia chioma.

Ho gli occhi leggermente a mandorla, scuri, pieni di vita. La mia pelle è leggermente abbronzata, per il tempo passato a fare giardinaggio con Taylor.

“E che cazzo” ripenso al fatto che dovrò sistemare il giardino per colpa di quel coso a quattro zampe che Pam ha deciso di chiamare, intelligentemente, Briciola. Siccome è grosso quanto me ha deciso di chiamarlo Briciola, che è una cosa piccola, quasi invisibile.

Geniaccia.

Io e Pam ci siamo sempre odiate, sin dal primo giorno che sono arrivata qui. Una volta, mentre imparavo ad andare in bicicletta, lei cominciò a dirmi che non ci sarei mai riuscita, vista la mia scoordinazione nelle gambe, così  dopo aver lanciato accuratamente la bicicletta a terra le saltai addosso e cominciai a picchiarla, le tirai anche un’intera ciocca di capelli.

Ah, pagherei per poterlo rifare.

Mi avvio in cucina e trovo una mamma alquanto arrabbiata.

“Se trovo il colpevole giuro che gli taglio la testa, questo ricevimento doveva essere perfetto.” Dice mentre io mi metto in fila accanto a Mary, una donna sui quarant’anni, con due figli piccoli e un marito disoccupato a casa.

“Adesso, preparate i piatti!” e tutti ritornano alle loro postazioni  rigidi come marmi. Appena la padrona esce tutti cominciano a ridere e a darmi pacche sulle spalle.

“Come ti è venuta in mente una cosa del genere? Hai visto gli invitati?” dice Mary mentre ride di gusto. Sorrido pensando che forse non è stata una cattiva idea lasciare che Briciola entrasse in sala.

“Già…è stato divertente” sorrido mentre comincio a preparare i piatti insieme agli aiutanti chef.  Uno di questi mi da anche il cinque.

Dio, ti ringrazio per aver creato persone così sexy.

Credo che ci proverò con questo qui, sempre se non è fidanzato. Una volta, ero al parco nel mio giorno libero e provai ad attaccare bottone con una ragazzo stupendo e credetemi quando dico stupendo, era davvero bellissimo. Allora dopo aver parlato per un po’ scopro che è già impegnato e  la sua ragazza, che pensavo fosse uno stalker visto che ci stava addosso come una piovra, mi viene vicino e comincia ad insultarmi nel peggiore dei modi e il suo ragazzo, poverino, cercava di calmare quella iena.

Alla fine però siamo diventate amiche e sono anche andata al suo matrimonio.

“Oliv, intanto porta questi, Mary tu questi altri e voi altri prendete i piatti, non restate lì impalati!” lo chef, italiano, si chiama Luigi ed è bravissimo a preparare la pizza. Sembra burbero, ma alla fine vuole bene a tutti, anche me che lo perseguito ancora sul fatto che si tinge i capelli.

Entro in sala da pranzo seguita dagli altri camerieri e ci dividiamo come ci è stato insegnato. Alla fine è più una coreografia quella che facciamo piuttosto che servire ai tavoli.

Ballerina provetta.

Servo ai tavoli che mi sono stati assegnati e guarda un po’ chi mi tocca servire? Il nuovo proprietario.

Certo che questa non è proprio giornata.

Cerco di nascondermi con i piatti che ho in mano, non si ricorderà di me, vero? Vero? Che qualcuno mi risponda!

Gli metto il piatto davanti e ascolto parte della conversazione mentre metto gli altri due piatti davanti ad una bambina e alla mia adorata madre.

“Dimmi Harry, chi è quest’adorabile bambina?” chiede mia madre mentre arriva un altro cameriere a serve le altre persone presenti a quel tavolo. 

“Mia figlia, signora Wilson” risponde garbatamente Harry. Questo nome gli si addice, si, gli si addice proprio.  Solo adesso mi rendo conto che lo sto fissando troppo e lui se ne è accorto e mi guarda glaciale.

“Ѐ proprio carina” sento dire mentre mi allontano

“Per non parlare della sua bellissima figlia” e queste sono le ultime parole che sento mentre entro in cucina.

“Perché ci hai messo tanto?” mi richiama Luigi.

“No dico, ma hai visto il nuovo proprietario? È bello da far paura” dico lasciandogli un tenero bacio sulla guancia sapendo che questo lo avrebbe fatto arrabbiare.

Per tutta la serata continuo a servire piatti ai miei tavoli, ricevendo dolci sguardi da giovani imprenditori e dalla figlia di Harry, ma da parte sue niente.

Bastardo. Perché non mi guardi?!

Ha continuato a ridere e scherzare con quei ricconi del suo tavolo e a mandare complimenti a quell’odiosa di Pamela. Ok che è bionda, ok che è alta e magra, ok che è bellissima, ma esisto anche io eh.

La serata è finita, andata in pace.

Entro in cucina, saluto un’ultima volta i miei compagni  di squadra e salgo le scale per andare a dormire.

Sono stanca, ho percorso centinaia di kilometri in una sola serata, sono sicura che questo Harry mi farà spezzare la schiena.

Sciolgo i capelli e li muovo con una mano per movimentare i miei ricci. Mi trovo nel corridoio all’ultimo piano, dove ci sono le stanze più grandi e dove sicuramente alloggia quel riccone di Harry. La mia stanza si trova più in alto, insieme a quelle di Mary, di Luigi e di Taylor, il giardiniere. Per la servitù ci sono solo cinque stanze, quattro delle quali sono occupate da noi.

“Ehi!” La mia stanchezza mi chiama

“Ehi!” Ok, sto andando a dormire.

“Ehi!” una mano piccola si incastra con la mia. Ai miei piedi c’è una piccola bambina che mi guarda con gli occhi stanchi e mi chiede gentilmente di essere accompagnata a dormire.

“Mi racconti anche una favola?” chiede con il labro tremolante a cui io non posso proprio resistere.

“Ma certo” le faccio l’occhiolino.

“La mia stanza è quella” indica una porta enorme. Entro con il passepartout che mi è stato assegnato per il mio impegno a lavoro e entro nella camera della bambina.

Devo ammettere che quest’hotel è stato arredato con gusto, le pareti sono bianche con una portafinestra che si apre sul giardino. Due divani color crema, uno di fronte all’altro, proprio all'ingresso. Ci sono altre due porte. Una di queste deve essere di…come si chiama?

“Posso sapere il tuo nome?”

“Emily e ho cinque anni” fa cinque con la manina e poi corre ad aprire la porta della sua camera. La seguo e l’aiuto a mettere il pigiama.

Alla fine non c’è nemmeno bisogno della favola, si addormenta di sasso e io vado via.

Sto per uscire dalla camera e quando apro la porta…

“E che cazzo!” 









Salve! Sono io __firstkiss__
Questo è il secondo capitolo, spero che vi piaccia. Al primo ho ricevuto solo una recensione, ma non fa niente.
Spero che vi rifacciate per questa capitolo. 
Allora...cosa mi dite di Olivia? Scrivetemi cosa ne pensate del suo personaggio.
Cercherò di aggiornare tutti i giorni.
Un bacio

 
  
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