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Autore: Lara Ponte    06/07/2014    1 recensioni
Descrizione "Tecnica":
Questa è una FF su Skyrim, incentrata in particolar modo sul DLC Dragonborn.
Descrizione "Vera": in realtà la considero come l'ultima follia partorita dalla mia mente (yaoista) malata...
...e dato che sono masochista la pubblico lo stesso.
Ha partecipato ad un concorso che sfortunatamente è stato annullato. (Questo era il link:
https://www.facebook.com/groups/267183746796676/298284573686593/?notif_t=like )
Ad ogni modo, la versione qua presente è stata revisionata, ampliata e (si spera) corretta.
Ho poi ripreso alcune idee e concetti che nella "versione-contest" ho dovuto tagliare per rientrare nelle pagine richieste dal regolamento.
Per concludere...
Gli unici avvertimenti seri che mi sento di fare sono due:
1 Presenza di grossi spoiler sulla trama del gioco.
2 Personaggio di Teldryn Sero, abbastanza OOC.
Mi son detta: in fondo anche lui avrà i suoi momenti di debolezza, non me ne vogliano i/le fan ;)
Detto questo
Buona lettura e grazie in anticipo per eventuali segnalazioni/commenti.
Genere: Erotico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Dovahkiin, Sorpresa
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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IV

 

Eccomi finalmente alle ultime pagine, a quanto pare anche questo diario si è stancato in fretta di me...
Se non ricordo male ero al punto in cui dopo tanto, troppo tempo, ero in partenza per Skyrim.

 

Il viaggio di ritorno fu meno traumatico. Mi portai dietro alcuni sacchetti di un infuso che mi aiutò a dormire per quasi tutto il tempo ed evitai così di lasciare fuori bordo la metà dei pasti consumati.
Quando sbarcai a Windhelm, città che a malapena sopportavo, andai di corsa alle stalle per recuperare Frost il mio stallone e partii subito verso Whiterun, il feudo di cui invece mi innamorai a prima vista. La casa che avevo comprato non era molto grande, ma dopo averla fatta risistemare disponevo di tutte le comodità di cui avessi bisogno. Feci anche scavare un seminterrato dove avevo allestito un'officina e il mio bellissimo e amato bagno termale.*
Rimasi a mollo nell'acqua calda fino a ritrovarmi le dita completamente lessate: era da tanto che non mi rilassavo così. Dopo aver mandato giù una bistecca ai ferri accompagnata da un buon bicchiere di rosso, diressi al piano superiore dove mi aspettava un letto degno di quel nome.
Subito mi resi conto che non avevo alcuna voglia di mettermi a dormire. Tenevo tra le mani la pozione che mi avrebbe permesso di evocare il mio 'Mercante preferito' per almeno un giorno. Per un breve momento mi sentii in imbarazzo: richiamarlo direttamente in camera mia, non mi sembrò esattamente una buona idea, quindi tornai giù nella piccola sala.

Disposi sul tavolino rotondo una bottiglia dei Fratelli Surile che mi ero portato dietro da Cyrodiil e due coppe d'argento, quindi mi sedetti in una poltroncina valutando se usare la voce per assumere la “Forma eterea”. Paura e curiosità mi stavano logorando da troppo tempo, non sapevo bene cosa rischiavo eppure il pericolo non mi dispiaceva affatto.
'Sopravviverò...' Decisi infine stappando la fiala senza alcuna precauzione. Tenni comunque sotto mano uno dei più potenti filtri di “Ripristina salute” : male che fosse andata me lo sarei scolato subito.
Profumo intenso di rose e sapore d'arancia rancida. Non sapevo se la cosa dovesse schifarmi o compiacermi, se non altro era un sapore migliore di tanti altri intrugli provati fino a quel momento.
Prima di lanciare l'incantesimo controllai che fosse tutto apposto, ma a quanto pareva l'unico piccolo fastidio fu una brusca contrattura nel mio stomaco accompagnata da una leggera nausea, nulla che non passasse in pochi minuti.

Mi decisi infine ad evocarlo: concentrai la mia mente sul Dono e sussurrai le antiche parole che mi erano state insegnate da quel Daedra tanto potente quanto ripugnante.
“Finalmente ci incontriamo di nuovo...”
Stavolta rimasi senza fiato. Non indossava la sua solita tunica nera, ma uno splendido completo di velluto dai colori azzurro e grigio scuro. Aveva anche modificato leggermente la pettinatura e schiarito un poco il colore del tatuaggio, di solito rosso sangue, che gli decorava il volto. Dovevo ammettere che quei piccoli accorgimenti miglioravano davvero di molto il suo aspetto.
“Permettimi di darti il benvenuto nella mia casa...” 'Da quando parlo in modo così elegante?' Fui sorpreso dalle mie stesse parole, ma non lo diedi a vedere. Gli feci cenno di sedersi nella poltrona accanto. Nonostante la mia statura, considerevole anche tra i Nord, mi superava di almeno un palmo ed essere osservato dall'alto mi metteva leggermente a disagio.
“A quanto vedo ce l'hai fatta: questa volta abbiamo più tempo.”
“Ti da fastidio?” Domandai timidamente, ricordando che spesso quando scompariva mormorava parole di nostalgia nei confronti del suo “Dolce Oblivion”.
“No, non preoccuparti. Il vostro mondo mi ha sempre affascinato... ed anche tu se posso dirtelo.” Nel parlare allungò una mano verso il tavolino e dopo aver preso la bottiglia riempì piano le coppe, offrendomene una.
“Non abbiamo mai avuto il tempo di presentarci come si deve. Forse lo sai già, ma io mi chiamo Uriel. Puoi dirmi il tuo nome adesso?”
“I nostri nomi non sono così semplici per voi mortali” Sorrise. “Potresti sempre chiamarmi Val”
“Non prendermi in giro. Valynaz è un appellativo usato in generale per la vostra specie...” 'E indica pure le razze più potenti.' Risposi scherzando, tenendo per me la seconda parte, non mi piaceva usare la parola 'Razza' perché la trovavo poco rispettosa.
Alla mia battuta emise un suono di cui non riuscii a capire una sola lettera. Lo guardai con sospetto e stupore e lui ricambiò sollevando il proprio calice nella mia direzione.
“Quello era il tuo vero nome?” 'Sono un idiota...' Mandai giù il mio vino tutto d'un fiato perché non sapevo cosa aggiungere.
“Non sei un idiota, sangue di drago.”
A quelle parole strinsi la coppa vuota nella mano fino a frantumarla, i numerosi calli frutto di anni lavoro alla forgia mi impedirono di ferirmi. Non potevo credere che quell'essere fosse in grado di leggere i miei pensieri. Compresi subito perché in battaglia fossero così duri da battere, con un simile dono era ovvio che potessero prevedere le mosse dell'avversario.
“Non volevo spaventarti, in realtà ben pochi di noi hanno questo potere. Io in particolare sono stato legato a te da uno dei miei Signori, per questo riesco a percepire i tuoi pensieri. Sta tranquillo, non intendo approfittarne.”
“I tuoi Signori? Sei al servizio di più Daedra?”
“Esattamente. Dovresti saperlo che i mercanti viaggiano parecchio, così ho stipulato accordi con diversi Lord. Ma dimmi ora che siamo qua, di cosa vorresti parlare?”
'Bella domanda...' “E vero che l'Oblivion è un deserto di fuoco?” Balbettai stupidamente.
“Si e no. Dipende da dove ti trovi. Sono sicuro che alcune zone ti sorprenderebbero e non poco.” Sospirò. “...dubito però che tu voglia veramente parlare di qualcosa che puoi trovare in un qualsiasi tomo scritto da un mago o dai sopravvissuti che secoli fa assistettero all'apertura dei Cancelli.”

Mentre parlava si era rialzato lentamente e con o senza il mio permesso decise di fare un giro per la mia casa. Mi affrettai a seguirlo mentre scendeva le scale del seminterrato, fece qualche rapido passo in quegli ambienti per poi tornare su. Fu una vera fortuna che Lydia il mio huscarlo, quei giorni fosse andata a trovare la sua famiglia.
“Notevole.” Si complimentò quando entrò nella torre dei trofei. Sembrava molto colpito dalle ricostruzioni che avevo fatto del teschio di un drago e di uno scheletro arciere. Stavo per chiedergli se anche dalle sue parti ci fossero collezionisti, ma si era già arrampicato su per botola che portava al piccolo terrazzino esterno. Lo vidi respirare in profondità l'aria fresca della notte, guardando distrattamente la cittadina ai nostri piedi.
“Credo che tu sia un uomo fortunato.” Commentò e cingendomi le spalle con un braccio mi fece capire di voler rientrare.
Di nuovo il contatto con lui mi diede i brividi, probabilmente dovevo essere impallidito perché quando tornammo alla sala mi guardò con un'espressione pensierosa.
“Cosa ti spaventa?”
“Non ho paura!” Protestai, ostentando una sicurezza che in quel momento non possedevo. “Prova ad attaccarmi e ti rispedisco a forza da dove sei arrivato.” Gli ringhiai contro.
Era più forte di me: quando mi sentivo insicuro diventavo aggressivo ed in genere così facendo finivo spesso coinvolto in qualche rissa, eppure quel dremora non diede alcun peso a quel mio atteggiamento infantile.
“Attaccarti? ...Ed io che credevo avessimo in mente qualcos'altro.”
L'intonazione usata fu proprio quella che mi faceva perdere la testa. Non so se a quel punto fossi arrossito come una ragazzina, ma di certo mi ritrovai nuovamente a fissarlo inebetito e lui ne approfittò per annullare con un solo passo la poca distanza che ci separava. Poggiò con delicatezza una mano tra il mio viso ed i capelli e prese a giocherellare con un ciuffo ribelle che mi ricadeva sempre sulla fronte. Con l'altro braccio mi cinse piano fino a ritrovarci completamente attaccati. Inspirai profondamente cercando di conoscerlo con tutti i miei sensi, ma la sua pelle scura sembrava del tutto inodore, l'unica fragranza che percepivo arrivava dalla sua veste e mi ricordava un incenso delicato.

Non posso dire quanto a lungo rimanemmo così e un po' alla volta tornai calmo e rilassato. Stare sulla difensiva era stato sciocco da parte mia, in fin dei conti accadeva esattamente ciò che sognavo da mesi. Quando comprese che non avrei più esitato, accostò il suo viso al mio ponendo la sua domanda silenziosa in un semplice sguardo. Sorrisi alle sue intenzioni e lasciai che mi baciasse mentre io poggiai le mani sui suoi fianchi. Il suo sapore fu un'altra gradevole sorpresa, ingenuamente mi aspettavo il gusto del sangue, invece trovai la sua bocca fresca ed invitante. Nemmeno i suoi canini leggermente aguzzi mi diedero alcun fastidio.
Quando mi lasciò respirare ero completamente inebriato da quelle sensazioni, il cuore mi batteva forte e il desiderio che provavo aveva preso il sopravvento su qualsiasi forma di buonsenso o cautela. Accarezzai a lungo il suo volto, tastando la sua pelle levigata senza imperfezioni. Gli sussurrai maliziosamente che avremmo potuto metterci più comodi al piano di sopra e senza farselo ripetere mi sollevò come se non pesassi nulla per poi portarmi egli stesso su per le scale.

Mi posò piano sul letto e rimase qualche secondo ad osservarmi, poi con un gesto fluido e naturale sfilò la propria veste. Possedeva esattamente il tipo di fisico che adoravo, non di quelli grossi ma con una muscolatura atletica ben definita. Sorrise quando lo imitai senza farmi pregare, anche se i miei movimenti furono decisamente più goffi ed impacciati dei suoi. Ricominciare a baciarlo senza alcun velo a separarci mi mandò in estasi.
Permisi che fosse lui a condurre il gioco, cosa che raramente concedevo ai miei amanti, tuttavia si rivelò una buona scelta. Si comportò in modo attento e premuroso, non c'era fretta nel modo in cui mi accarezzava portandomi a se. Quando iniziammo a fare sul serio, mi penetrò lentamente senza causarmi alcun dolore, aspettando che il mio corpo si abituasse alla sua presenza. Io invece diventai subito impaziente, ma solo quando fui completamente rilassato mi permise di dar sfogo alla lussuria abbandonando assieme ogni più piccola inibizione.
Non so dire quante volte raggiunsi l'apice del piacere, però ricordo ancora bene una battutina ricevuta da una guardia il giorno successivo. Doveva aver sentito i nostri gemiti durante il turno di notte e non mancò di farmelo notare cercando inutilmente di mettermi in imbarazzo. Rispondergli a tono senza negare nulla e riuscendo a fargli provare invidia, fu la mia piccola vendetta.

L'intimità con quella creatura mi aveva dato un senso di appagamento fisico che non avevo mai provato con nessun altro. Ero stato completamente soddisfatto da quell'esperienza, eppure era quel tipo di soddisfazione che sapevo non sarebbe durata a lungo.
Prima di andar via mi regalò un ciondolo d'argento con incastonata una pietra nera. Disse che se lo avessi voluto, mi avrebbe permesso di andarlo a trovare nello stesso Oblivion. Fu sincero nell'avvertirmi che tale viaggio sarebbe stato molto, molto pericoloso, infatti sarei stato attaccato da tutte le creature che infestavano quel mondo infernale. Non dico che la sfida non mi interessasse, la mia anima di drago era sempre assetata del sangue di nuovi nemici, tuttavia lo ringraziai senza promettergli nulla. Notai subito un velo di malinconia nel suo sguardo, mi chiesi se davvero un dremora potesse provare quel tipo di sentimento, così lo salutai con un ultimo bacio e lui ringraziandomi a sua volta, mi fece capire che andava tutto bene.

 

Dopo qualche tempo, Passata la sbornia”, conclusi che era stata la cosa più folle e piacevole avessi mai fatto, ma non avrei permesso che accadesse di nuovo. Probabilmente non lo avrei più evocato nemmeno per commerciare ed improvvisamente mi sentii vuoto e solo.
Mi resi conto che era giunto per me il momento di realizzare qualcosa di più. Avevo conquistato gloria e onore, mi ero macchiato dei peggiori crimini e allo stesso modo portato a termine grandi imprese, salvando milioni di vite innocenti.
Eppure tutto ciò non bastava a colmare il mio cuore perennemente insoddisfatto.
Desideravo qualcuno che mi amasse, qualcuno che mi aspettasse a casa...

Qualcuno che mi accettasse per il mostro o il santo che sono.

 

 

In questo momento mi sento uno sciocco ad aver pensato che la mia vita con Teldryn non avrebbe funzionato. Questo diario per ora è concluso così come tutto questo tempo che mi son preso per riflettere. Stavolta un cielo visibilmente chiaro mi dice che è già l'alba, eppure non sento né sonno né stanchezza.
Apro il cassetto della scrivania e noto con piacere che quel ninnolo è ancora là. Alla fine, deciso a ricominciare da zero, metto al collo l'amuleto di Mara per ripartire alla volta di Solstheim...

 

 

 

* (Sto citando una piccola e semplice Mod che cambia in meglio Breezehome)

 



Pensieri a mezz'aria...


Eccoci finalmente all'ultimo capitolo di questa piccola e folle storia.
Ringrazio tutti voi che l'avete letta e le persone che già l'hanno messa
o la metteranno in futuro tra le loro seguite/preferite/..cestinate! etc
Dai che scherzo! XD comunque sia fate voi! ;)
Ho anticipato la pubblicazione, perchè da domani mi metterò al lavoro per altre storie che se tutto va bene pubblicherò a fine estate :)
Augurando a tutti delle buone vacanze...
Un salutone dalla vostra Lara !
Ciao ciao
  
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