Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Mordekai    06/07/2014    1 recensioni
Anno 3000. Una pericolosa infezione ha trasformato gli abitanti in pericolose creature verdastre, voraci e senza scrupoli, dalla pelle dura, i proiettili non hanno molto effetto, solo frecce e armi rudimentali hanno effetto.
Alexander Ivanov Killenjard dovrà risolvere questo immane pericolo.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tornammo nell’ufficio di Victor con il tessuto infetto. Eravamo sporchi, ricoperti di materia dei Jugger e con delle domande da fare, ma le domanda si faranno dopo.
 
Entrammo e Victor rimase paralizzato.
 
‘’Jeremy? Tu…tu dovresti essere morto.’’
 
‘’Mio fratello è morto quando io avevo solo 10 anni e questo tutto a causa tua. Tu e quel dannato esperimento.’’- disse Jeremy con tono iracondo.
 
‘’Nella vita ci sono scelte difficile. Non è stata mia la scelta di farlo morire. Io lo avevo avvertito, ma lui mi ha ingnor…’’ Victor non terminò la frase che Jeremy gli sferrò un gancio destro sul naso, facendolo barcollare.
Afferrai il mio arco e scoccai un dardo dritto sulla parete, arrestando la furia di Jeremy:
‘’Il prossimo lo pianto dritto nel tuo cuore se non ti calmi.’’
 
Jeremy scoppiò in lacrime e si inginocchiò dicendo: ‘’Non…voi non sapete che vuol dire passare 20 anni della propria esistenza senza famiglia, torturato dai Jugger e vivere nel sottosuolo come un verme…non…non…’’
 
I singhiozzi coprivano le sue parole, capivo cosa si provava. Le sue parole commossero mia sorella che pianse e mi abbracciò, come non aveva mai fatto. La consolai abbracciandola dolcemente.
Dopo cinque minuti, la situazione si calmò e Victor, pulitosi il sangue sulla bocca, ci chiese il campione da analizzare. Posai i dardi con il tessuto recuperato e Victor iniziò a scannerizzarlo e a prendere nota.
 
‘’Non ci credo. Questo Jugger è, se vogliamo dire, l’ultimo di una lunga serie di Jugger di enormi dimensioni, modificati con il loro DNA. Sono comuni animali come giraffe o altri mammiferi. Una volta che il Jugger lo infetta, questo si trasforma in un abominio che va eliminato senza indugi. Questo Jugger ha infettato una giraffa di uno Zoo qui vicino, a pochi km da qui, massimo 4 o 5. E…’’
 
Un rumore familiare, già sentito in precedenza.
 
‘’Tutti giù.’’- urlai.
 
I ventri furono crivellati da colpi, provenienti da ogni direzione, era una pioggia di pallottole che cadevano nella stanza. Il rumore lo riconoscevo, era quello di un MK132.
La porta fu sfondata e io afferrai il mio arco, pronto a sferrare i miei dardi. Due militari furono trafitti al cuore dai miei dardi, un altro lo colpii al collo con l’arco, Anastasia sferrò un colpo di spada dritto alla testa di uno, tagliandola in due parti.
Fui colpito in pieno volto da qualcuno. Lo scontro terminò subito quando udii le parole:
‘’Non vi conviene opporre altra resistenza, o vuoi che la tua testa diventi un colabrodo? Grazie Jeremy per le tue informazioni, sei stato utile.’’
‘’Perché lo hai fatto Jeremy?’’- domandai sbalordito e dolorante.
‘’Alex…io non avevo altra scelta.’’
‘’Hai preferito tradirci e rivelare la nostra posizione? Sei un bastardo e un traditore.’’- disse Victor.
‘’Ormai non ha più importanza…’’
Con queste parole, lo strano figuro che era su di me sparò in testa a Jeremy:
 
‘’Ecco la tua ricompensa per gli sforzi compiuti. Io sono il Generale Joseph Van Hansen, comando la squadra aerea Black Hawk Alpha. Ora, signori, conduceteli ai velivoli e portateli al Comando Principale Artic, abbiamo molte cose da fare.’’
 
Con i fucili puntati dietro la testa, ci scortarono ad un elicottero li vicino, ma qualcosa mi diceva che non eravamo soli.
La terra cominciò a tremare e a spaccarsi. Dei Jugger sbucarono da enormi buche e massacrarono, sventrarono, divorarono ogni militare li presente. Pugnalai il generale con un dardo dritto alla gamba e scappai verso il velivolo.
‘’Perchè lo hai fatto?’’ urlò il generale.
‘’Non avevo altra scelta.’’
Lasciammo quello scenario di morte e ci dirigemmo ad Ovest.
La vita offre molte scelte, ti nasconde molti tradimenti e cose effimere che neanche te ne accorgi, lasciandoti con una ferita al cuore, come quella inferta da Jeremy.
 
Per la prima volta sentivo che la mia fiducia era stata tradita.
 
Per la prima volta ho capito che se un superstite si comporta in modo strano, va subito allontanato per evitare conflitti come quelli di oggi.
‘’Victor, la nostra prossima tappa?’’- domandai con sguardo deluso.
‘’Seattle, è li che il contagio ha avuto inizio. Quindi è li il cuore dell’infezione.’’
4 ore di viaggio in elicottero e arrivammo a Seattle, o meglio, quel che ne rimaneva. Strade che sembravano serpenti di cemento deformi, auto carbonizzate, cadaveri ovunque, pire incendiarie.
Atterrammo in un parcheggio e fummo circondati da strani tizi mascherati.
‘’Chi siete voi? Fate parte dell’Artic?’’- domandò uno puntandoci un Kalashnikov in faccia.
‘’Io sono Alexander Ivanov, lei è mia sorella Anastasia e lui è il Dr. Victor Wolfe. Siamo alla ricerca del cuore dell’infezione.’’
Il tizio che mi puntava il fucile si tolse la maschera e disse:
‘’ Alexander? Sei tu? Sono io, Makarov, Artyn Makarov.’’
 
Non potevo credere ai miei occhi. Il mio caro e vecchio amico era vivo.
 
Lo abbracciai e dissi: ‘’Si, sono io vecchia lumaca.’’
Ci mostrò il rifugio dei sopravvisuti, piccole case fatte in metallo arrugginito, bidoni in fiamme come stufe. Ci raccontò anche perchè indossavano quelle maschere bianche. Era una tattica per confondere i nemici e più aumentavano, più il nemico era in difficoltà.

‘’Allora, siete venuti qui per una scelta. Qual è?’’

‘’Sopravvivere.’’
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Mordekai