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Autore: kuutamo    07/07/2014    1 recensioni
(SEQUEL di Craving For Deliverance**)
FINALE AGGIUNTO^^
" Chi è? "- mi chiese, continuando a fissarla.
" Una donna che ha perso tutto.. che disperatamente parla alla luna, bramando la liberazione. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il farmacista era sicuramente l'unica persona che avevo incontrato finora di Helsinki ad essere scortese. Ero riuscita a farmi dare solo un farmaco da banco simile ad un antibiotico: per quello vero e proprio  ci sarebbe voluta la ricetta del medico, ma di convincere Ville neanche a parlarne.

Presi quello e delle caramelle per la gola aromatizzate all'anice e con il sacchetto verde in mano mi diressi di nuovo verso la modesta casetta che tanto mi piaceva.

Mentre camminavo pensavo a quello che ci eravamo detti, ma soprattutto a quello che non avrei dovuto dire; mi ero messa nella brutta situazione in cui se mi avesse fatto qualche domanda scomoda, avrei dovuto rispondergli, e stavolta non ci sarebbe stato modo di temporeggiare; avrei dovuto dirgli la verità per filo e per segno.

 

 

 

 

 

Quando arrivai alle scale esterne al giardino, vidi una sagoma che appena mi vide mi venne incontro.

Sandra ora si mostrava alla luce flebile  proveniente dal lampione in strada; continuava a venire verso di me con passo sicuro e spavaldo, fino a finire per fermarsi a qualche metro di distanza.

 

"Buonasera"

" Salve "

" Non è un po' troppo tardi per far visita di nuovo a Ville? "

" Sono tornata per portargli le sue medicine"

" Ah, si, certo… " - continuò. Ogni parola, movimento o gesto del suo corpo si sintetizzava in astio verso di me.

 

Per un po' di secondi ci fu una pausa di silenzio, e potei sentire il vento soffiare dal mare.

 

" Perché fai così?"

" Scusami?! Com'è che farei, sentiamo"

" Ti comporti come se non te ne importasse niente di lui. Parli e sottolinei con ogni essere vivente che << è tuo >> ma non fai nulla per prendertene cura, e alla prima occasione ti lamenti su uno squallido social "

" Vedo che ti sei documentata "- disse distogliendo lo sguardo.

" Questo non risponde alla mia domanda "

" Cosa vuoi sentirti dire? Cosa ne sai tu? Non puoi sapere com'è vivere con lui, è… è noioso! Mon dieu!"  disse le ultime parole in francese, irritandomi ancora di più.

 

Con quelle parole aveva appena confermato quello a cui quel giorno avevo palesemente assistito con i miei occhi, ma che parte del mio cuore ancora, sperava di non dover accettare.

 

" Non dovresti parlare così di qualcuno che dici << di amare >> "

 

Ero davvero disgustata, e quello era soltanto l'inizio. Non avevamo mai avuto un confronto vero e proprio, se non qualche breve scambio di battute acide. E forse, chissà, ci stavamo dicendo tutto quello che avremmo sempre voluto dirci. O almeno così era da parte mia, senza ombra di dubbio.

 

" Lo hai seguito per anni - ripresi - e alla prima occasione, proprio quando avevi ottenuto quello che volevi entrando nella sua vita, non hai perso tempo a stancarti. "

" Oh per favore, smettila di difenderlo. Come se fosse l'unico uomo nella tua vita… - si fermò per riprendere fiato - e rassegnati: il suo cuore è mio, è me che vuole "

" Tu non sai neanche cosa vuol dire amare. Si può amare una persona anche senza forzarla ad amarti. E per forzare intendo seguirlo e tampinarlo fino ad insinuarsi prima nella band di suo fratello e poi nella sua vita. Sono stata ciò che gli serviva: un' amica, e ringrazio Dio che lui mi abbia permesso di esserlo. Si può amare anche in silenzio. Almeno io ho il buon senso di non andare a scrivere calunnie su di lui. "

 

Sentivo che il fuoco della rabbia si espandeva e mangiava la terra intorno a se, ridisegnando continuamente il proprio argine. Le parole che uscivano dalla mia bocca erano come dei ferri caldi forgiati da quello stesso fuoco interno che mi animava, ma una volta usciti fuori di me, non si raffreddavano con la fresca aria della sera.

 

" Sembri proprio un cane che scodinzola… Lui chiama e tu arrivi, è malato e tu arrivi, inizia a frignare e tu arrivi. Sono io la sua ragazza, non tu ! "

 

Il bello era vederla arrampicarsi con gli artigli sopra non so neanch'io dove. 

 

" É gelosia quella che sento? Tutto quello che faccio è semplicemente cercare di guarire le ferite che tu continui ad aprire con il tuo strano modo di amare, se così si può chiamare… ma ti sbagli. Indurlo a bere, riavvicinarlo all'alcol di nuovo, dopo tutto quello che ha passato è una mossa squallida. È davvero inumano, riprovevole. Quello che sento io per lui? Non sono affari tuoi. Almeno non vado a scrivere a destra e a sinistra che lo conosco e tutti i suoi difetti, come se fosse una colpa, un peccato non essere perfetti. Volevi la fottuta perfezione? Perché non provi ad uscire con Dio? - scossi la testa con forte e incredula disapprovazione - Ville è umano, ed è un uomo e può sbagliare, ma questo non vuol dire che sia sbagliato! "

 

Le lasciai un paio di secondi per avere la possibilità di replicare, perché dopotutto ero una persona civile, nonostante l'odio crescente che provavo per lei e per il suo comportamento. Ma percependo il suo apparente silenzio, continuai nel dire la mia.

 

" Sai, la verità è che ti serviva  un teatrino dove portare in scena le tue ridicole ed infantili lamentele, e ce l'hai fatta. Quello che mi domando è con quale faccia tu riesca a farlo, con quale coraggio. Sei ridicola Sandra..punto. Non dovrebbe neanche stare con te, ma con qualcuno che lo ami veramente, che lo riesca ad amare così com'è e non a lamentarsene." 

 

Incrociò le braccia e mi diresse l'occhiata più storta e maliziosa di tutta la serata, una di quelle sfide che sono difficili da affrontare a parole purtroppo. Dondolò sulle gambe e subito disse con un tono da perfetta provocatrice:

 

" E chi per esempio, tu Matilda? " - rise sbuffando.

" Sai, anche se per te dev'essere difficile da comprendere.. Io non sono come te! Voglio solo la sua felicità, anche se la sua felicità non sarà con me. Voglio solo che ritorni ad essere di nuovo com'era una volta, e che tu non lo distrugga con le tue mani, come da quando ha iniziato praticamente a frequentarti e ad avere a che fare con te… Ma tu, tu non puoi capirlo come ho avuto modo di constatare questa sera, tu non pensi minimamente a come possa sentirsi Ville. Quindi spero solo che lui si accorga e realizzi che razza di persona ha accanto, che tipo di persona sei, una manipolatrice egoista che ha pregato per anni i genitori per un bel pupazzo sotto l'albero di natale e che quando lo ha ottenuto lo ha subito buttato via in secondo piano perché non corrispondeva alle sue aspettative, perché aveva dei difetti. La verità, Sandra, è che sei solo una patetica attrice che ha bisogno di audience e di popolarità, perché è il solo strato di superficialità che mai t'interesserà. "

 

Nello spazio tra di noi si poteva sentire come una carica d'energia maligna ed elettrica che ci respingeva.

 

Non disse niente per un pò ma si vedeva chiaramente anche se eravamo al buio, che era nervosa e che l'avevo totalmente messa con le spalle al muro, lasciandola senza parole e senza copertura alcuna. E poi, tanto per confermare la sua indole se ne uscì con una delle sue, così, tanto per non cambiare argomento radicalmente.

 

" Su, dammi quelle medicine e facciamola finita. Ho perso fin troppo tempo"

 

Allungò la mano con le unghie laccate di rosso, rosso acceso, per strapparmi di mano il sacchetto verde, che nel frattempo aveva subito più e più accartocciamenti durante il corso della lite. Ma non fece in tempo a prenderlo che lo tolsi dalla sua portata e la sua presa non lo intercettò.

 

" Dimmi un po', Ville è al corrente di tutta la merda che scrivi su di lui su internet? Sei stata almeno onesta in questo nel dirglielo o ti sei tenuta per te anche questo? "

" Non mi va di dare spiegazioni, tantomeno ad una come te "

" Ah-ah, questa è bella. Come pensavo…. Meglio essere come me, e fidati, non lo dico spesso, ma per te faccio quest'eccezione"

 

La guardai negli occhi e cercai di trasmettergli tutta l'oscurità e la rabbia che aveva generato, volevo che le facesse male. Volevo che provasse anche lei dolore.

 

" Tieni, portagliele. E salutamelo, digli che sono dovuta andare via per un contrattempo. Per colpa tua sono di pessimo umore e lui sta già male per conto suo."

" Mh, contaci Matilda!" 

 

Pronunciò quelle parole con tono acido e meschino ed aspettò a braccia conserte che indietreggiassi, che uscissi dalla "sua proprietà". Sembrava quasi come se due gatti si contendessero e marcassero il loro territorio, ma questi giochetti idioti non erano per me. Fortunatamente ero riuscita ad evolvermi, e non mi serviva dimostrarle niente, nient'altro.

Erano state le parole a parlare per me, cosa che mi lasciò stupita, e non poco. 

Forse quelle parole erano nate da tutti i miei silenzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: 

 

Non ce la facevo più a rimandare questo scontro e così finalmente l'ho inserito; forse qualcuno di voi, e sicuramente i lettori più attenti e aggiornati sulla questione, si saranno accorti di un particolare che riguarda i dialoghi fra M e S u_u

 

Anyway, posso dirvi che ho cercato il più possibile di rappresentare la realtà, rafforzando il tutto con le mie convinzioni/impressioni/riflessioni.

 

Durante la stesura di questo capitolo ho ascoltato Broken Crown Halo ( il titolo prende il nome da una canzone di questo album, Victims), 'Paramore', Escape Route e Valentine's Day dall'ultimo album di Bowie, che anche se non c'entra molto XD mi è rientrata in testa con il suo riff, insieme alla magnifica The Stars (Are Out Tonight).

 

Come sempre, aspetto e spero in commenti/recensioni !!**

 

 

Un grazie a chi segue, recensisce da tempo, ma anche a chi legge soltanto, dedicando il proprio tempo alla mia umile storia.

 

 

Kiitos.

 

 

 

 

-fachiluna

 

 

  
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