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Autore: Silvi_MeiTerumi    07/07/2014    0 recensioni
A volte siamo proprio noi stessi che cerchiamo i guai. E Spencer Benson lo sa bene, sa che lui è un guaio. Sa che lui sarà la sua rovina, ma sa anche che solo lei può salvarlo da ciò che è diventato.
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                       DNA.

Shay.
 
-Che cosa devi chiedermi, Hale? – domandò un Luke sorridente.
-Potresti non chiamarmi per cognome? Mi irrita – chiarii non riuscendo a guardarlo.
L’idea di poco prima mi si stava rivoltando contro, non avevo il coraggio di osare tanto.
-Allora? Mi stai preoccupando – sussurrò al mio orecchio. Non mi ero nemmeno accorta del suo avvicinamento. Presi un respiro profondo e presi parola.
-Cosa vuole Clifford da Spencer? – domandai a bruciapelo. Ero preoccupata per lei, lui e la sua compagnia erano sempre evitati da tutti, i motivi non erano chiari del perché ognuno li temesse, ma come si sa, il pregiudizio è inevitabile.
Un leggero ridacchiare al mio fianco mi fece diventare rossa dalla rabbia. Strinsi i pugni e mi voltai verso il biondo.
-Non sto scherzando! Guarda che vi tengo d’occhio e se per caso le torcete un capello non la passerete liscia! – urlai attirando l’attenzione di qualche coppietta intenta a sbaciucchiarsi nel giardino.
-Sei davvero strana – borbottò Luke sostenendo il mio sguardo – Ti preoccupi della tua amica, quando tu potresti essere in pericolo, essendo in compagnia di un cattivo – calcò l’ultima parola avvicinandosi ancora di più. Deglutì a vuoto e il tremore si sparse per il mio corpo.
-Comunque non vuole fargli niente, stai tranquilla, la tua amica è al sicuro – concluse prima di sedersi a terra ed accendersi una sigaretta.
Ero perplessa, quel suo comportamento mi confondeva.
 
Spencer.
 
Io e Michael avevamo ballato per ben due ore a ritmo di musica, eravamo entrambi dei disastri in pista. Avevo riso per tutto il tempo, con lui stavo bene, nonostante gli sguardi accusatori ricevuti da parecchie persone.
-Che ne dici se usciamo un attimo? – mi domandò prendendomi la mano. Annuì e cercando di tenere il suo passo dopo pochi minuti fummo fuori.
Il giardino era davvero bello, con una piscina nel mezzo e il prato ben curato. Mi guardai in giro e domandai timidamente se ci potessimo sedere su una panchina poco distante da noi.
E ora, a pochi centimetri da Michael Clifford mi trovavo senza parole. Non sapevo di cosa parlare e di certo lui non mi aiutava. I suoi occhi color ghiaccio mi fissavano insistentemente.
-Ehm. . Per che ora devi essere a casa? – per fortuna prese parola lui, non avrei sopportato quel silenzio.
-In realtà sono ‘scappata’ – mimai fra virgolette – E tutto dipende da Shay – spiegai.
-Wow, sei una ribelle – rise facendomi sorridere e abbassare lo sguardo.
-No, solo per questa sera – dissi mordendomi il labbro.
-Cosa hai fatto per cacciarti nei guai? – continuò sistemandosi meglio sulla panchina e roteando verso di me, così lo avevo di fronte.
-Niente di chè, solo perché ho saltato la prima ora e quindi la Marin mi ha fatto rimanere nel pomeriggio – sbuffai a nominare quel nome, quell’odiosa professoressa mi dava già sui nervi.
-Ah ecco perché eri lì quel giorno – riflettè portandosi una mano nei capelli – A volte è davvero una stronza la Marin –
-Riguardo a quel giorno – riprese a parlare – Quello che hai visto fuori dalla scuola – non lo feci concludere che mi affrettai a rispondere che non lo avrei detto a nessuno.
-Tranquilla, non lo abbiamo picchiato – spiegò, e non potei essere più felice. Allora non erano maneschi.
Un colpo di tosse ci fece girare lo sguardo verso due figure in piedi, Luke e Shay.
-Eccoti, ti stavo cercando – mi disse la mia amica guardando Michael sottecchi.
-A che ora dovevi rientrare? – le domandai alzandomi e affiancandola.
-Tra poco – disse soltanto, cercando di voltarsi e andarsene.
La bloccai per un braccio e le feci capire con uno sguardo di salutare.
-Ehm, grazie dell’invito – feci passare sia Luke che Michael , i quali sorrisero e fecero un cenno con il capo.
-Si, grazie. . – borbottò la bionda che guardò Luke con imbarazzo.
-Ci vediamo a scuola – mi affrettai a dire prima di prendere a braccetto Shay e dirigermi fuori.
 
Il rientro a scuola fu devastante, la notte non avevo dormito, non avevo fatto altro che pensare a me e a lui mentre ballavamo. Il suo sorriso era qualcosa di indescrivibile. E i suoi occhi mi ricordavano il mare.
Erano questi i pensieri che mi affollavano la mente.
E come se non bastasse Shay quella mattina non si era presentata a scuola, credo perché fosse ancora scombussolata dalla scorsa notte.
Percorsi il corridoio della scuola lentamente prima di arrivare al mio armadietto, estrassi i libri necessari e con un tonfo lo richiusi.
-Ciao – sobbalzai a quel suono.
-C-ciao- risposi cercando di regolarizzare il respiro. Michael Clifford era proprio davanti a me, e mi aveva appena salutato. Ok, sto delirando.
-Cosa hai alla prima ora? – domandò con quel fare tranquillo che solo lui possedeva.
-Matematica – e sorrisi al suo ‘anche io’.
Insieme ci dirigemmo in classe e con mia sorpresa si sedette nel banco di fianco al mio.
Per fortuna il professore entrò in classe e cominciò a scrivere sulla lavagna, cosa che fece sbuffare il ragazzo alla mia destra.
Passarono venti minuti buoni quando – Ma tu capisci qualcosa di matematica? – trattenni un risolino quando feci ‘si’ con la testa.
Un’ idea malsana mi passò per la testa. – Se vuoi ti aiuto – sussurrai in imbarazzo.
-Sarebbe grandioso – rispose guardandomi e facendomi sorridere.
 
Le prossime due ore le trascorsi da sola, e all’ora di pranzo decisi di provare a trovare un posto nell’immensa mensa. Girovagai tra i tavoli già occupati con il mio vassoio tra le mani.
Sospirai sconsolata, già pronta all’idea di andare nel cortile.
-Spencer, qui c’è un posto se vuoi – Luke in tutta la sua bellezza mi toccò una spalla e con l’indice indicò il loro tavolo già occupato da Calum e Ashton.
Presi coraggio e lo seguì. Una volta seduta salutai tutti e presi a mangiare quella specie di panino.
-Salve a tutti! – la voce di Michael si fece sentire e una volta seduto estrasse il cellulare dalla tasca.
-Shay non c’è? – mi chiese Luke puntando gli occhi sul tavolo.
-Credo sia rimasta a casa perché non si è ancora ripresa da ieri sera – spiegai in breve.
-Povero Lucas – ridacchiò Calum – Ora è perso – continuò Ashton.
Ma allora c’era qualcosa fra i due, lo sapevo.
-Dovresti chiederle di uscire – suggerì, facendo zittire tutti.
Il diretto interessato arrossì e scosse la testa più volte – Non accetterebbe mai – concluse.
-Fai come dice Spencer, tentar non nuoce – mi diede man forte Michael.
Il rossore preso il possesso del biondo che cominciò a farneticare sotto voce, era cosi strano vederlo arrossire.

 
 
SCUSATE per il ritardo. Ma il computer mi si era rotto e come se non bastasse quest’estate sono sempre via e mai a casa.
Comunque che ve ne pare? Si capisce che Luke prova qualcosa per la nostra Shay, ma sarà vero?
E Michael? Non è teneroso? Ahaha :’)
E Spencer è davvero molto timida con lui, e mi piace :)
Bhe, spero di aggiornare al più presto e che voi mi lasciaste una recensione, anche negativa , perché no :) Almeno mi posso migliorare.
Scusate poi se ci sono errori, l’’ho riletto di fretta perché devo andare a ripetizioni :’)
Ah, e spero di vedervi tutte al loro concerto :) Finalmente ancora in Italia!
Alla prossima! :)
 
  
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