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Autore: Serenella88    07/07/2014    5 recensioni
Ed eccomi qua, di nuovo loro ad ispirarmi, la mia storia di Sara e Lorenzo è però un pò diversa da quella che è andata in onda nella fiction tv. Sara lascia Lorenzo e vuole andare via da Roma, ma una scoperta sconvolgente cambierà i suoi piani. E quella scoperta riguarda entrambi. Sara riuscirà a portare a termine la sua scelta di vita? Come reagirà Lorenzo quando capirà il sacrificio che lei sta compiendo? Cos'ha ancora in serbo per loro il destino?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8. Quanti segreti che appartengono al mare

(Sara)

 

Tutto intorno comincia a girare e fatico a tenermi sulle mie gambe, gli occhi mi si chiudono, sono stanca, troppo stanca e cala il buio improvvisamente.

 

(Lorenzo)

 

“Perfetto, bravo, complimenti, standing ovation, una pietra sopra, ecco cosa devo metterci! Tra me e Sara è finita… la voglia di rivederla, la sua mancanza prima o poi finiranno, dovranno finire, ne sono certo! Devo riuscire a togliermela dalla testa”

Mi avvio verso il parcheggio quando Destino mi raggiunge e richiama la mia attenzione, gli faccio capire che non è aria, lo saluto e gli dico che passerò a trovarlo presto. Intanto prometto a me stesso che la prossima volta mi assicurerò non ci sia lei, così evitiamo incontri (s)piacevoli.

Ma Destino non molla, testardo questo cane, eh, proprio come lei. Alla fine non mi lascia scelta, quasi mi obbliga a seguirlo, cosa vorrà adesso?

Anche il cane a fare da Cupido non è possibile!

Mi guardo attorno mentre mi avvicino al rifugio dove Destino mi sta portando, ma Sara dov’è? Se ne sarà andata via anche lei? Appena entro mi rendo conto subito di sbagliarmi, lei è lì, per terra, priva di sensi.

Cerco di non perdere il controllo ma non è facile, è vero che sono un medico, ma proprio perché lo sono non vorrei mai, ma mai ritrovarmi a soccorrere persone a me troppo care, le persone che amo.

Sento il polso, il battito è irregolare, troppo rallentato.

“Ma cosa diavolo succede?”

Provo a svegliarla chiamandola, ma lei sembra non dare segni, forse è il caso di chiamare un’ambulanza, ma proprio mentre estraggo il telefono dalla tasca Sara comincia a muoversi, si divincola “Lorenzo… Lorenzo non te ne andare… non mi lasciare” mormora agitata

(Lorenzo) “Sono qui, Sara sono qui, sono qui” le ripeto tenendola tra le mie braccia e baciandole la fronte.

Apre gli occhi e pian piano sembra mettere a fuoco l’accaduto.

(Sara) “Sono svenuta, vero?” mi chiede ancora intontita

(Lorenzo) “Si… credo di si, stavo per chiamare Villa Aurora per farmi mandare un’ambulanza”

(Sara) “No” sobbalza e si scosta da me, rialzandosi in piedi “Sto benissimo, non occorre, forse ho mangiato poco, non ho bevuto neanche molto e mi devo essere affaticata in spiaggia giocando con Destino”

Perché mi sembra terrorizzata?” la osservo dubbioso e non mollo di certo “Adesso Sara viene con me in clinica, un check up non le farà male” penso in cuor mio

(Lorenzo) “Diciamo che tutti gli elementi che hai citato possono causare un mancamento ancora di più se si è in gravidanza ma ritengo opportuno un controllo in ospedale”

(Sara) “Mah no… non è necessario, credimi, sto già molto meglio”. Dio ti prego, no! “Quanto ci metterà Lorenzo a capire che sto mentendo?”

(Lorenzo) “Senti Sara chissà perché qualcosa mi dice che oltre ai viaggi in aereo hai anche il panico degli ospedali, ma non c’è bisogno di agitarti, ti accompagno io, chiamiamo anche Stefano se ti fa sentire più tranquilla, ti prometto che mi occupo io di te se vuoi sentirti più sicura. Non ti lascio. Il tuo battito cardiaco prima mentre eri svenuta non mi è piaciuto per niente, meglio dare un’occhiata, è solo una precauzione non ti allarmare”

(Sara) “No… Lorenzo non voglio, si hai ragione, lo ammetto, hai colto perfettamente nel segno, l’idea di andare in ospedale mi fa venire l’ansia. Poi se chiamo Stefano va in panico anche lui, è poi l’hai detto anche tu no, sarebbe solo una precauzione, non è necessario credimi. E poi… poi lo sai ho fatto un controllo alla clinica “Viale dei Fiori” solo pochissimi giorni fa ed era tutto a posto. Tutto perfetto, quindi”

(Lorenzo) “Ascolta io adesso vado a prendere la borsa medica in macchina, ti controllo la pressione e risento il battito e se qualcosa non mi convince neanche la minima cosa io te lo giuro che non sento ragioni e ti porto di peso in clinica”

(Sara) “Non ce ne sarà bisogno ne sono sicura”

(Lorenzo) Lei sorride per sciogliere la tensione e di rimando sorrido anche io, era una vita che non mi capitava più di sorridere così, non mi capitava di sorridere con lei “E tanto per cambiare alla fine si fa sempre come decidi tu”

(Sara) “Ma non è vero… io sono molto democratica” ride ancora lei

(Lorenzo) “Eh!” la prendo in giro io “Molto democratica, tra poco scoprirai quanto sono democratico io se qualcosa non mi convince”

Lei sbuffa ed io mi dirigo in macchina per attuare il mio proposito.

 

(Sara)

 

“Ti prego… ti prego… non tradirmi” supplico il mio cuore di tenere duro ancora una volta, almeno questa volta. Sento che posso farcela anche se questa volta è più difficile perché ho di fronte proprio colui che sul mio cuore ha più potere di me.

“Pensavo che ti saresti data alla fuga” dice lui interrompendo i miei pensieri

Rido “Invece io sono convinta che non sarà necessario andare da nessuna parte” mi zittisco e permetto a Lorenzo di visitarmi tranquillamente, neanche a dirlo è molto scrupoloso, almeno per quel che può. Ma io mi sento sostanzialmente meglio, per questa volta non ci sarà nessuna emergenza, nessun pronto soccorso, per questa volta…

 

(Lorenzo)

 

Fisicamente mi sembra tutto a posto… ma è strano… poi la guardo… siamo vicini… così tanto vicini… i miei occhi si specchiano nei suoi… eppure è strano. Perché ho di nuovo quella sensazione? Quella sensazione che lei non sia felice, c’è un velo di tristezza in quegli occhi, cosa la preoccupa? Siamo troppo vicini ed io così potrei fare qualche sciocchezza… potrei fregarmene di tutto e farei un errore, l’ennesimo, non posso più fidarmi di lei, non devo più fidarmi di lei e meno che mai di me stesso, non posso dimenticare quello che dovrei ricordarmi come un monito. Sara non ama me.

 

(Sara)

 

Mi avrebbe baciata, mi stava per baciare ed io non lo avrei fermato, si è fermato lui, non posso biasimarlo se in alcuni momenti leggo tanto dispiacere, rabbia, delusione, rancore nei suoi occhi. Il blu dei suoi occhi è velato di tristezza. Non posso biasimarlo se una parte di lui mi odia probabilmente è la parte che mi ha amato di più. Almeno ha desistito sul proposito di portarmi in ospedale.

(Lorenzo) “Ti ha accompagnato Stefano?”

(Sara) “Eh… no… no, oggi doveva seguire un evento importante, una nuova apertura in centro”

(Lorenzo) “Capisco”

(Sara) “Sono venuta in taxi”

(Lorenzo) “Ti posso riaccompagnare io?”

(Sara) “Va bene, solo che volevo rimanere ancora un po’, non mi va di stare sola, la giornata è così bella, ancora lunga da vivere”

(Lorenzo) Sorrido “è sempre lei, il suo modo di essere non cambierà mai” penso e mi rendo conto che nemmeno a me va di tornare subito a casa “Hai ragione, allora ti propongo di andare a mangiare insieme, conosco un posto qua vicino molto carino e visto che secondo te sei svenuta perché hai preso troppo sole, ti sei affaticata molto, non hai mangiato e bevuto a sufficienza direi che è anche un ottimo rimedio per la tua salute”

(Sara) “Ahahahah, molto spiritoso dottore, accetto volentieri” e così dicendo recupero le mie scarpe e la mia borsa e ci avviamo insieme.

  
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