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Autore: Lady Horcrux    07/07/2014    3 recensioni
A volte bisogna solo trovare il coraggio di ribellarsi. Di prendere in mano la propria vita e cercare la felicità.
Ma non sempre le cose vanno come da programma, e in quei casi serve davvero un angelo a riportarci sulla strada giusta...
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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02. PARTE TRE Parte Terza


I sussurri di mia sorella sono l'unico suono che avverto, più forti perfino del rumore ritmico del respiratore.
Le lacrime mi bagnano ancora gli occhi, e lei sembra accorgersene perché tutto ad un tratto i sussurri si interrompono e la stanza si riempie del rumore di molte voci.
Sento qualcuno che esce, forse per chiamare il medico, mentre Clarisse mi sposta i capelli dalla fronte e continua a ripetere il mio nome.
Sollevo lentamente le palpebre e dal velo di lacrime che ho sugli occhi mia sorella sembra quasi un angelo.
Le sorrido e la vedo portarsi una mano alla bocca, mentre soffoca i singhiozzi.
- Ho visto nonno... - il mio non è altro che un sussurro, ma lei sembra sentirlo.
Qualcuno la afferra dalle spalle e cerca di portarla via, ma lei gli fa cenno di aspettare: vuole sentire cosa ho da dirle.
- Ah, sì? E dove l'hai visto? - La commozione è evidente nella sua voce.
- Sì... Stava su. L'ho sempre saputo che sarebbe stato su. - il respiratore rende difficile parlare, ma devo dirglielo. Devo dirglielo. - Non aveva le ali. Però brillava. Aveva la luce nel cuore. -
Una goccia mi colpisce la guancia e capisco che sono lacrime sue, non mie. Non riesce a smettere di piangere e continua ad accarezzarmi i capelli.
Sento una voce attutita che le dice di spostarsi, perché ho bisogno di essere visitata, ma non voglio lasciarla andare.
Non so dove trovo la forza per prenderle la mano, ma lo faccio. - E' stato lui... - Le sussurro.
- E' stato lui? -
Annuisco piano. - Sì. -
- E' stato lui a fare cosa? -
- A rimandarmi qui. Ha detto che non era il momento. Però l'ha promesso. Ha promesso che quando torno guardiamo giù insieme... -
E' l'ultima cosa che riesco a dirle, perché qualcuno la strappa via da me.
Quello che accade dopo è solo un'ombra sfocata. Sento voci, rumori, mani che mi toccano e punture di aghi.
In un momento indefinito in mezzo a questo macello, perdo di  nuovo i sensi, ma non torno su. Vedo solo nero.

Quando ricomincio a sentire, il respiratore non c'è più e nemmeno le voci. Gli unici suoni sono il bip della macchina e il respiro lieve di qualcuno accanto a me.
Una mano calda stringe la mia, ma nessuno si muove.
Apro gli occhi e sbatto le palpebre per un po', prima di abituarmi alla luce al neon. Guardo nella direzione da cui proviene il respiro e vedo la testa bionda di mia sorella poggiata sulla trapunta bianca.
Ricambio la stretta della sua mano e le accarezzo il dorso con il pollice, mentre sento il suo respiro farsi meno regolare. Sta per svegliarsi, quindi socchiudo gli occhi e fingo di dormire.
Clarisse alza la testa, l'espressione ancora assonnata sul viso, e guarda nella mia direzione. La vedo sospirare, poi mi sposta i capelli dal viso e mi bacia la fronte.
Decido di aprire finalmente gli occhi e mi godo il sorriso dolce che spunta sulle sue labbra.
- Buongiorno. - sussurra - Finalmente ti sei svegliata, eh. Mica puoi sempre dormire. - Si sforza per scherzare, ma è sull'orlo del pianto, di nuovo.
Non voglio farla piangere.
- Scusami. - la voce mi esce in un sussurro arrochito - La prossima volta però metti la sveglia, altrimenti come faccio? -
Ride. Ride con la sua bellissima risata argentina, e non ho mai sentito suono più bello.
- Non farlo mai più, Mel... Ti supplico, non farlo mai più. - I suoi occhi verdi, inondati di lacrime, sono lo specchio esatto dei miei. Il labbro inferiore le trema leggermente, e lei lo morde per non scoppiare a piangere davanti a me.
- Non lo faccio più, promesso. -
Alzo a fatica le braccia, ma lei capisce subito e mi stringe forte, respirando forte tra i miei capelli. Quando finalmente ci stacchiamo, i nostri occhi sono asciutti. Ma sappiamo entrambe che basterebbe un nonnulla per ricominciare.
Tiro su col naso e mi guardo intorno. La stanza è anonima e bianca. Di un bianco sporco, nemmeno paragonabile al bianco splendente che c'era su. C'è un altro letto, oltre al mio, ma non è vuoto, se non per un borsone e qualche busta. Immagino che l'avessero messo a disposizione di Clarisse, ma lei non ha abbandonato il mio fianco nemmeno per un istante.
- Dove sono tutti? - le chiedo, per spezzare il silenzio opprimente che si era creato.
- Mamma e papà sono tornati a casa mezz'oretta fa. Hanno detto che avrebbero riposato un po' e sarebbero tornati stasera. - Spiega, mentre continua ad accarezzarmi, come per assicurarsi che resti sempre lì. - Non sai quanto siamo stati in pena... Quando ti hanno portata qui eri in fin di vita. Ti hanno salvata per un pelo, ma il medico diceva che forse non ti saresti svegliata mai più... Papà non voleva sentir ragioni, ha perfino cercato di colpirlo, ma Oscar si è messo in mezzo e l'ha fermato. La mamma ha pianto per giorni, restando qui vicino a te. Alla fine è rimasta senza lacrime: aveva gli occhi rossi e tremava, ma nessuno è riuscito a staccarla da qui. Anche papà ha pianto... E' stato un shock! Non l'avevo mai visto piangere in 24 anni! -
Sento una stretta forte al cuore che mi toglie il respiro. - Scusa... Io non volevo, davvero! Non ne faccio mai una giusta... -
- Shh... non dire così. Va tutto bene, okay? Tu sei qui e siamo tutti felici. Quello che è successo è solo passato. - Il suo sorriso dolce torna ad illuminarle il volto e io mi sento subito meglio.
Annuisco e mi lascio ricadere sui cuscini, esausta. Lei sembra capirlo, perché si alza e mi da un ultimo bacio sulla fronte. - Adesso riposati. Quando ti sveglierai io sarò qui, okay? Non ti lascio, tesoro. -
E con il ricordo del suo sorriso, sprofondo in un sonno tranquillo.



2 Mesi Dopo...


Esco di corsa dal bagno, mentre finisco di pettinarmi i capelli.
La valigia rossa giace aperta sul letto, in attesa che gli ultimi vestiti vengano riposti con cura.
Dal corridoio sento la voce di mia sorella che mi intima di sbrigarmi. - Mel! Se non ti dai una mossa, perderemo l'aereo! -
- Ho quasi finito! - grido in risposta. - Hai per caso visto la mia felpa grigia? -
Clarisse entra nella mia stanza, con una pila di vestiti tra le braccia e mi aiuta a finire di preparare la valigia.
- Preso tutto? - Mi chiede, guardandosi intorno.
- Credo di sì... tu? -
- La mia valigia era pronta già ieri, sorellina. - Mi prende in giro, passandomi una mano sui capelli.
Le faccio una smorfia e sollevo il trolley dal letto, mentre afferro il cellulare dal comodino.
Usciamo di casa e carichiamo le valige in macchina, dove papà ci aspetta impaziente per portarci in aeroporto. Salutiamo mamma e saliamo in auto, pronte a partire.
Dopo l'incidente il rapporto con i miei genitori è aumentato sensibilmente. Adesso siamo davvero una famiglia affiatata e non potremmo stare meglio!
Clarisse ha mollato Oscar, dopo aver saputo che stava con lei solo perché sperava che mio padre lo prendesse come apprendista nel suo studio legale. Papà non solo ha approvato, ma ha anche fatto in modo che, ovunque andasse, Oscar si trovasse terra bruciata intorno.
Adesso io e Clarisse stiamo partendo.
L'incidente mi ha fatto perdere la gita a Londra con la scuola, ma appena finito l'anno scolastico, mamma e papà ci hanno regalato una bellissima sorpresa: un tour di alcune delle più belle città europee!
Inizieremo da Milano, poi Parigi, Madrid, Londra e infine Copenaghen. Due mesi solo per noi! E torneremo prima dell'inizio della scuola.
E' proprio vero che non tutto il mal viene per nuocere: fino a tre mesi fa mi sentivo un pesce fuor d'acqua, una costante delusione. Ora non potrei essere più felice.
Tutto questo grazie ad un colpo di testa...
O forse devo tutto ad un angelo che mi protegge da su.
Chi può dirlo?


Fine

Note d'Autrice


Ed eccoci arrivati alla fine di questa mini-storia ^^
So che è abbastanza strana, ma spero vi sia piaciuta comunque :3
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando
Lady Horcrux
   
 
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