Era un po' che stavano camminando, la vecchia signora che
si chiamava Kaede, lei e il ragazzo col pigiama rosso.
Un villaggio, delle case. Un telefono. Il cuore di Ginevra riprese a sperare che
si trattasse di un brutto sogno e che in qualche modo ne sarebbe uscita
razionalmente.
Quando la prima contadina urlò, guardando lei e Inuyasha capì che l'incubo non
era finito. Un misto di rassegnazione e di apatia la prese, mentre entrava
nella casa della donna.
- Ginevra hai detto di chiamarti? Una tazza di tè?-
La ragazza annuì con il capo poi ebbe come un'illuminazione.
- Se è questa collana, questo ciondolo che volete, per me non è un problema... Ve
lo ridò subito-
Ma non appena fece il gesto di sfilarsela,
Inuyasha fece un balzo, Kaede soccorse la ragazza che era rimasta semi svenuta
a terra.
- Stai bene?-
Ginevra riuscì a mettersi a sedere, prese tremando la tazza con il tè. Inuyasha
la guardò, non assomigliava per niente a Kikyou. Questa fanciulla era alta, con
quegli strani capelli e gli occhi chiari di un demone dell'acqua. Non c'era da
fidarsi. Eppure aveva con sé
- Io
Kaede sciacquò le tazze...
-Lei me l'ha detto Inuyasha, sono passati cinquant'anni. Lei è morta subito e
aveva i segni dei tuoi artigli addosso.-
- E' lei che non è venuta all'appuntamento, per poi scagliarmi la maledetta
freccia, una volta arrivata -
Ginevra aveva solo un gran mal di testa.
- Non vorrei intromettermi in questi discorsi tanto profondi... ma perché non
riesco a togliermi questa maledetta collana... -
-Sta zitta stupida, se non lo sai te dovremmo saperlo noi! Non sappiamo neanche
cosa sei. Dalla puzza direi Umana... -
Quel ragazzo, quel ragazzo... Ginevra esplose.
- Senti, sottospecie di maschio vestito di rosso, se lo sapessi me la sarei già
tolta non ti pare, genio?!-
Uscì furibonda dalla capanna. Basta! Basta! Basta! Dove era il pozzo da cui era
uscita?
-Genio? Cosa intendeva?-
Inuyasha fece spallucce, riservando la sua attenzione a quello che bolliva in
pentola. Aveva fame. Se era vero che aveva dormito per cinquanta lunghi anni
era quasi giustificabile.
§
La creatura nascosta sotto la pelliccia di babbuino, si
pulì la bocca. Sì, le forze poco per volta stavano tornando. Il richiamo della
Sfera aveva una tale forza che non riusciva a dormire.
Ascoltava i sussurri e le grida del bosco, beandosi di quel risveglio di
malvagità e nutrendo il proprio corpo con ogni piccola creatura, demoniaca e
non, che aveva la sfortuna di incrociare la sua strada.
Gioiva nel percepire che non vi era alcuna aura, nulla che gli facesse
ricordare la miko che l'aveva curato. Kikyou...
Così si chiamava. Il suo cuore ebbe un sussulto nel ricordarne i lineamenti
finissimi e i lunghi capelli neri.
Lui l'aveva uccisa, lui l'aveva ingannata. Piacere e dolore si mescolarono
insieme, mentre si abbandonava per un istante al ricordo. Poi il piacere
prevalse e un ghigno deformò la sua bocca. Sì, alla fine era stato un piacere.
Ginevra guardava l'imboccatura del pozzo. Solo un buco
nero. Raccolse tutto il coraggio residuo che le era rimasto. Si sedette sul
bordo con le gambe penzoloni. Contò mentalmente fino a tre e si lasciò cadere,
desiderando con tutta se stessa di ritrovarsi a Venezia, nel cortile di palazzo
Corner, a casa.
Per un istante riuscì a vedere l'altra parte, ma percepì la volontà della Sfera
di non farla passare.
-Non è ancora giunto il momento, Gwenhwyfar...*- Si ritrovò con il
sedere sul fondo del pozzo, in mezzo a foglie secche e sterpaglia umida.
Cercò di essere razionale, di non cedere. Era capitata in un'altra epoca, in
una specie di medioevo. Sembrava il Sengoku, ma aveva cominciato lo studio
della storia giapponese da meno di un anno.
- Stupida vieni fuori di là, la vecchia ha preparato da mangiare...-
- Stupida sarà tua sorella...-
Una mano artigliata sporse dal bordo del pozzo. Ginevra l'afferrò e Inuyasha la
fece uscire.
- Io non ho sorelle, ho un...-
- Grazie, ho fame e ho voglia di fare una doccia -
I loro occhi si incrociarono alla stessa altezza, Ginevra notò che i suoi
avevano davvero un bel colore, così particolare.
- I tuoi capelli sono strani...-
Inuyasha prese un ricciolo biondo e lo fece scorrere fra le dita.
- Pensa ai tuoi e alle tue orecchie...-
Si incamminarono verso Musashi, mentre il sole stava tramontando.
Grazie a chi legge
e a chi recensisce!
Ciao!
*Gwenhwyfar : in celtico o normanno colei che risplende tra gli Elfi.