Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: miriel67    28/08/2008    3 recensioni
L'aeroporto di Venezia non è molto grande... Ha il nome di un grande viaggiatore, Marco Polo.Cosa ci faccio qui? Sto aspettando la mia Pen Pal dal Giappone: si chiama Kagome Higurashi e ha la mia età,16 anni. Io? Io mi chiamo Ginevra, faccio la prima liceo e ho sedici anni anche io... Abito a Venezia, vicino alla Prefettura, Palazzo Corner...Avete presente?!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ginevra 4

Era un po' che stavano camminando, la vecchia signora che si chiamava Kaede, lei e il ragazzo col pigiama rosso.
Un villaggio, delle case. Un telefono. Il cuore di Ginevra riprese a sperare che si trattasse di un brutto sogno e che in qualche modo ne sarebbe uscita razionalmente.
Quando la prima contadina urlò, guardando lei e Inuyasha capì che l'incubo non era finito. Un misto di rassegnazione e di apatia la prese, mentre entrava nella casa della donna.
- Ginevra hai detto di chiamarti? Una tazza di tè?-
La ragazza annuì con il capo poi ebbe come un'illuminazione.
- Se è questa collana, questo ciondolo che volete, per me non è un problema... Ve lo ridò subito-
Ma non appena fece il gesto di sfilarsela, la Sfera emise una violentissima scarica, lasciandola quasi tramortita.
Inuyasha fece un balzo, Kaede soccorse la ragazza che era rimasta semi svenuta a terra.
- Stai bene?-
Ginevra riuscì a mettersi a sedere, prese tremando la tazza con il tè. Inuyasha la guardò, non assomigliava per niente a Kikyou. Questa fanciulla era alta, con quegli strani capelli e gli occhi chiari di un demone dell'acqua. Non c'era da fidarsi. Eppure aveva con sé la Sfera.

- Io
non ho ucciso Kikyou, non l'ho ferita... -
Kaede sciacquò le tazze...
-Lei me l'ha detto Inuyasha, sono passati cinquant'anni. Lei è morta subito e aveva i segni dei tuoi artigli addosso.-
- E' lei che non è venuta all'appuntamento, per poi scagliarmi la maledetta freccia, una volta arrivata -
Ginevra aveva solo un gran mal di testa.
- Non vorrei intromettermi in questi discorsi tanto profondi... ma perché non riesco a togliermi questa maledetta collana... -
-Sta zitta stupida, se non lo sai te dovremmo saperlo noi! Non sappiamo neanche cosa sei. Dalla puzza direi Umana... -
Quel ragazzo, quel ragazzo... Ginevra esplose.
- Senti, sottospecie di maschio vestito di rosso, se lo sapessi me la sarei già tolta non ti pare, genio?!-
Uscì furibonda dalla capanna. Basta! Basta! Basta! Dove era il pozzo da cui era uscita?

-Genio? Cosa intendeva?-
Inuyasha fece spallucce, riservando la sua attenzione a quello che bolliva in pentola. Aveva fame. Se era vero che aveva dormito per cinquanta lunghi anni era quasi giustificabile.

§

La creatura nascosta sotto la pelliccia di babbuino, si pulì la bocca. Sì, le forze poco per volta stavano tornando. Il richiamo della Sfera aveva una tale forza che non riusciva a dormire.
Ascoltava i sussurri e le grida del bosco, beandosi di quel risveglio di malvagità e nutrendo il proprio corpo con ogni piccola creatura, demoniaca e non, che aveva la sfortuna di incrociare la sua strada.
Gioiva nel percepire che non vi era alcuna aura, nulla che gli facesse ricordare la miko che l'aveva curato. Kikyou...
Così si chiamava. Il suo cuore ebbe un sussulto nel ricordarne i lineamenti finissimi e i lunghi capelli neri.
Lui l'aveva uccisa, lui l'aveva ingannata. Piacere e dolore si mescolarono insieme, mentre si abbandonava per un istante al ricordo. Poi il piacere prevalse e un ghigno deformò la sua bocca. Sì, alla fine era stato un piacere.

§


Ginevra guardava l'imboccatura del pozzo. Solo un buco nero. Raccolse tutto il coraggio residuo che le era rimasto. Si sedette sul bordo con le gambe penzoloni. Contò mentalmente fino a tre e si lasciò cadere, desiderando con tutta se stessa di ritrovarsi a Venezia, nel cortile di palazzo Corner, a casa.
Per un istante riuscì a vedere l'altra parte, ma percepì la volontà della Sfera di non farla passare.
-Non è ancora giunto il momento, Gwenhwyfar...*- Si ritrovò con il sedere sul fondo del pozzo, in mezzo a foglie secche e sterpaglia umida.
Cercò di essere razionale, di non cedere. Era capitata in un'altra epoca, in una specie di medioevo. Sembrava il Sengoku, ma aveva cominciato lo studio della storia giapponese da meno di un anno.
- Stupida vieni fuori di là, la vecchia ha preparato da mangiare...-
- Stupida sarà tua sorella...-
Una mano artigliata sporse dal bordo del pozzo. Ginevra l'afferrò e Inuyasha la fece uscire.
- Io non ho sorelle, ho un...-
- Grazie, ho fame e ho voglia di fare una doccia -
I loro occhi si incrociarono alla stessa altezza, Ginevra notò che i suoi avevano davvero un bel colore, così particolare.
- I tuoi capelli sono strani...-
Inuyasha prese un ricciolo biondo e lo fece scorrere fra le dita.
- Pensa ai tuoi e alle tue orecchie...-
Si incamminarono verso Musashi, mentre il sole stava tramontando.


Grazie a chi legge e a chi recensisce!
Ciao!

*Gwenhwyfar : in celtico o normanno colei che risplende tra gli Elfi.





   
 
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