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Autore: Crippi    28/08/2008    2 recensioni
C’era solo una possibilità… su questo emisfero, su questa terra, su questo pianeta ed in tutto l’universo poteva coesistere con il mondo un solo vampiro con una caratteristica del genere così in antitesi con la sua stessa natura. Un vampiro con l’anima. Spike questo però non lo sapeva…
Genere: Romantico, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8


No questa volta non sarebbe stata la solita vigliacca, non lo avrebbe tradito come troppe volte si rimproverava di aver già fatto in passato, non lo avrebbe abbandonato.
Non questa volta.
Anche se tutti la guardarono in cagnesco quando nel cuore della notte la videro arrivare nella silenziosa villetta di Revello Drive con uno Spike sconvolto caricato sulle spalle.

Nessuno ebbe il coraggio di dire niente, anche quando il vampiro compì la sua trasformazione ed il bellissimo ed aristocratico volto venne sfigurato da quello del demone.
Se ne stettero tutti lì in silenzio, a guardare prima Spike e poi lei, costernati….. l’atmosfera tesa come una lama di un coltello.

Poi, finalmente se n’erano andati e li avevano lasciati soli nella sua stanza.
Quella stanza che fino a poche ore prima era stata testimone della loro ritrovata e mai sopita passione ora era teatro delle crisi del vampiro.

Ormai erano passate molte ore, ma il male che infestava l’anima di Spike non accennava ad andarsene, anzi col passare del tempo la situazione peggiorava, inesorabilmente.
Alla fine, con suo gran rammarico, Buffy fu costretta a legare saldamente il vampiro a delle catene.
Il demone non dava più tregua a Spike.

Ma lei ormai aveva preso la sua decisione.
Nonostante le urla, le minacce e le frasi oscene che uscivano dalla bocca deturpata del vampiro lei non avrebbe mollato, perché lei aveva conosciuto il vero Spike, quello che era stato in grado di sconfiggere il demone, quello che aveva riconquistato la sua anima, per lei.
Lei sapeva che quello Spike non era perso per sempre.
E lei lo avrebbe aiutato a vincere anche questa battaglia.

*********************

Angel si risvegliò come da un brutto sogno, la vista annebbiata e la mente intorpidita.

Abbassò lo sguardo e con orrore vide il macabro spettacolo che gli si presentava.
Il corpo esanime di Fred giaceva sotto di lui, il bel volto della ragazza era innaturalmente pallido, mentre grandi e profonde occhiaie nere solcavano i suoi occhi.
L’orrore di Angel crebbe ulteriormente quando il suo sguardo incontrò il candido collo della ragazza.
Due profondi buchi dilaniavano la tenera carne.
Un morso.
Il morso di un vampiro.
Il marchio di uno spietato succhiasangue.

Ma lui dov’era?
Come aveva potuto permettere che accadesse una cosa del genere alla tenera dolce Fred????

La testa iniziò a girargli vorticosamente quando prese coscienza che lui si trovava sopra Fred e che la candida camicia bianca di lino che indossava era imbrattata di sangue.
Il sangue di Fred?
No non era possibile! Doveva essersi ridotto in quel modo nel tentativo di aiutarla, di salvarla.

Fred … Fred …. Fred….!!!!

Poi, come il lampo abbagliante del fulmine illumina la notte, la consapevolezza.

Le sue mani….
Il suo petto….

Angel poteva distinguere chiaramente in lui quella sensazione di calore….
Quella dolce e mortale sensazione….
L’illusione di sentirsi ancora vivo….
Quella breve ma potente illusione che solo i vampiri provano, di essere ancora vivi, subito dopo essersi nutriti di sangue umano.
Subito dopo aver prosciugato la loro vittima.

No no nooooooooooooooooooooooooooo !!!
L’urlo disperato che si levò dalla gola del vampiro moro faceva rabbrividire!!!

Cosa era accaduto???
Cosa gli era accaduto????

Provò con tutte le forze a ricordare, si sforzò con ogni atomo del proprio essere ma nella sua mente c’era il buio più totale.

Sfibrato e privo di forze per lo shock si accasciò accanto al corpo martoriato della sua amica e cadde in uno stato catatonico  molto simile al sonno.
Ma un sonno senza sogni, dove la sua anima non avrebbe mai provato il conforto dell’oblio.


***********************

Per quanto si fosse sforzata di rimanere sveglia, per vigilare che Spike non facesse male a nessuno e soprattutto a se stesso alla fine la Cacciatrice non riuscì più a resistere e si abbandonò al sonno.

Il vampiro biondo si era calmato già da un po’, il suo viso non abbandonava il volto della caccia, ma il suo corpo non si dimenava più per liberarsi dalle catene e ed il suo demone non ruggiva più come un leone in gabbia.

All’improvviso accadde.

Il torace muscoloso di Spike fu scosso da dei tremiti, un vento gelido spalancò la finestra della camera, le imposte iniziarono a battere contro le pareti.
Buffy si svegliò di scatto – Spike! Spike cosa succede! Ti prego rispondimi….. –
Sotto gli occhi spaventati di Buffy il volto del vampiro era tornato alle sembianze umane – Buffy….. – riuscì a dire subito prima che un’intensa luce, quasi accecante, gli illuminasse il petto.
Spike inarcò la schiena all’indietro e urlò per il dolore.

Durò tutto pochi interminabili attimi.
Cos’ì improvvisamente come era comparsa la luce scomparì e Spike ricadde sulle candide lenzuola svenuto.

-    Noooooooo, Spike! Spike!!!! – Buffy si precipitò da lui e accolse il suo corpo freddo tra le braccia – Willow! Willooooow! Willooooooooooooooooooooooow! – chiamò prima di lasciarsi andare a disperati singhiozzi.

****************************

Ce l’avevano fatta!
Gunn e Wesley non ricordavano quando fosse stata l’ultima volta che avevano corso così velocemente, a perdifiato.
Nel buio delle fogne di Los Angeles, rincorsi da centinaia di topi, enormi ratti con le fauci spalancate.
Ma ce l’avevano fatta.
Erano riusciti ad arrivare alla ripida scala che li aveva portati fuori, fuori da quell’incubo.
Avevano sollevato con non poca fatica il pesante tombino di piombo, unico ostacolo tra loro e la salvezza.

Gunn fu il primo ad uscire. Respirò con avidità l’aria terza della notte. Poi tese la mano verso l’ex-osservatore che lo guardava con sguardo sconvolto.
Erano fuori. Erano salvi.

Diedero una rapida occhiata in giro, erano sbucati sulla Sunset Boulevard, quindi l’Hyperion non era molto distante.
Improvvisamente la sensazione di urgenza e di pericolo si impossessò di nuovo di loro.
Fred.
Fred era con lui.

Bastò uno sguardo di intesa e ripresero la loro disperata corsa, stavolta verso l’hotel.

In pochi minuti raggiunsero la moderna struttura, entrarono silenziosamente e con circospezione si inoltrarono nel lungo corridoio che portava allo studio di Angel.
I sensi tesi, i muscoli allo spasmo, il cuore che martellava nel petto Wesley aprì lentamente la grande porta di mogano su cui troneggiava una placca di ottone dorato con su scritto “Angel’s Investigation – The Boss”.

La stanza era invasa dalla penombra della notte, tutto sembrava in ordine ed al suo posto, sulla scrivania un posacenere con diversi mozziconi di sigaro… strano Angel odiava il  fumo!

Continuarono a guardarsi in cerca di qualsiasi indizio che li portasse alla loro amica e finalmente lo videro.

Era lui, Angel.
Accasciato a terra, rannicchiato in posizione fetale.
Istintivamente Wesley si avvicinò a lui, come per soccorrerlo, ma Gunn intuì le sue mosse e lo trattenne per il braccio – Fermati Wes! Potrebbe essere pericoloso! – disse con voce ferma.
Wesley si fermò ed abbassò la testa. Purtroppo il suo compagno aveva ragione, non stavano più trattando con il vecchio, gentile e coraggioso Angel.
-    Seguimi Gunn. Nel mio ufficio ho del materiale che ci risulterà sicuramente utile! – e così dicendo, mestamente uscì dalla stanza.

Adesso Angel era sotto controllo.
Negli anni di lunghi studi passati al Consiglio per diventare Osservatore, Wes aveva appreso anche qualche rudimento di magia, certo niente di eccezionale, principalmente piccoli incantesimi di protezione o di localizzazione.

Così aveva disposto intorno al corpo ancora privo di conoscenza di Angel sei pietre magiche, che avrebbero creato una barriera che il vampiro non avrebbe potuto varcare.
Loro al momento era al sicuro, ma Fred?

Passarono così alcune ore, dove i due cercarono di riposare un po’ a turno, aspettando che il vampiro si destasse, aspettando di avere notizie su Fred.

Era quasi l’alba ormai – Basta! Non ne posso più. Lo vado a svegliare!!! – Gunn si alzò come una furia.
-    Aspetta Gunn! – tentò di farlo ragionare Wesley
-    Cosa devo aspettare Wes! Per quanto ne sappiamo Fred potrebbe essere ferita o in qualsiasi altro pericolo per non dire di peggio! – ghignò Gunn

- Wesley! Cosa succede Wes? – un silenzio improvviso calò nella stanza.
Il vampiro si era ridestato dal suo sonno e sollevatosi sulle ginocchia guardava con occhi smarriti verso i suoi amici.
Wesley sentendosi chiamato in causa si alzò in piedi e fece qualche passo verso il moro.
Si sentiva perso, non sapeva quale strategia fosse meglio adottare per trarre nel minor tempo possibile informazioni utili su dove fosse la scienziata.
Soprattutto non sapeva chi si trovava davanti in quel momento, Angel o …………

-    Angelus! – esordì Gunn stanco dei tentennamenti dell’ex-osservatore.
Sentendosi chiamare in quel modo gli occhi di Angel assunsero un’espressione ancora più persa, colmi di dolore – Gunn…. Sono Angel. Perché perché usi quel nome? –

-    E me lo chiedi anche! Fottuto figlio di puttana! Ci ha legati e rinchiusi nelle fogne in balia dei topi! – inveì Gunn contro di lui, mentre Wes non staccava gli occhi dal vampiro per riuscire ad interpretare ogni  minimo dettaglio del volto, per riuscire a capire chi avessero realmente davanti.
-    No, io…. Io …. Non ricordo….! – Angel si prese la testa fra le mani
-    Non ricordo! Non ricordo! Ma finiscila! Piuttosto che ne hai fatto di Fred! Se solo hai osato ….. – le parole morirono sulla bocca del ragazzo in quanto al solo nominare il nome della bella scienziata gli occhi di Angel si erano riempiti di lacrime.

-    Cosa Angel…cosa? Parla maledizione!!! – ora era Wes che inveiva contro di lui, era terrorizzato che qualcosa di orribile fosse successo alla ragazza e la camicia intrisa di sangue di Angel avvalorava i suoi sospetti.

Il bel vampiro si alzò in piedi, sempre prigioniero del cerchio magico che fungeva da barriera tra lui e quelli che un tempo erano i suoi migliori amici.
Puntò i profondi occhi scuri in quelli verdi ed in tempesta di Wesley, quest’ultimo era totalmente preso da quello sguardo dove riconobbe senza ombra di dubbio il suo amico Angel.

Gunn era in piedi dietro Wesley, furente ma consapevole di non dover interrompere quell’importante momento tra il vampiro e l’ex-osservatore.

Lentamente Angel iniziò a sbottonarsi la camicia rivelando profondi graffi sul candido torace, prese l’indumento tra le mani e lo porse verso Wes, leggere scariche colpirono le sue dita finchè l’ex-osservatore non prese la camicia e lui ritirò le braccia all’interno della barriera.

Senza distogliere lo sguardo da Wesley, Angel disse – Fred! Quello è il sangue di Fred! –


********************

Passarono solo pochi attimi ma a Buffy sembrò un’eternità prima che Willow trafelata fece irruzione nella sua stanza – Che succede Buff? –
Buffy alzò lentamente la testa che aveva accoccolato sul torace del biondo e con un grosso respiro ricacciò indietro le lacrime e con dovizia di particolari raccontò alla strega quello che era appena successo compresa quella cosa con l’accecante luce bianca.
La rossa ascoltava l’amico con molto interesse, al termine del racconto disse con voce gentile – Spero di poter essere d’aiuto – e sollevò una mano per poggiare il palmo sulla fronte di Spike.
Niente.
Alzò l’altra mano e la posò sul serico torace nudo del vampiro.
I capelli di Willow iniziarono a fluttuare come mossi da una leggera brezza, che in realtà non c’era, la strega chiuse gli occhi in assoluta concentrazione.
Buffy trattenne il respiro, sapeva che l’amica stava sondando Spike e sperava con tutto il cuore che trovasse qualche elemento per capire cosa diavolo gli stava succedendo.

Poi gli occhi di Willow si aprirono, le sue mani lasciarono Spike ed i suoi capelli ricaddero ordinati sulle spalle.
Buffy attendeva con ansia che parlasse.
La strega chiuse di nuovo gli occhi, per alcuni secondi che a Buffy sembrarono un’eternità poi li riaprì, ma non disse niente.

A questo punto la bionda non poteva proprio più aspettare e sforzandosi di parlare gentilmente chiese alla strega – Allora Wills? Cosa sta succedendo a Spike? –

-    Niente di buono – fu la laconica risposta.
-    Niente di buono? Cosa significa niente di buono???? – chiese Buffy spazientita.

La strega sapeva esattamente cosa significassero quelle parole, ma decise che era troppo presto per rivelarle a Buffy, non servivano certo i suoi poteri per farle percepire il forte legame che si era instaurato tra la Cacciatrice ed il bel vampiro dopo il suo ritorno, ed era sicura che buona parte del merito fosse per la ritrovata anima di Spike.

Proprio per questo non le avrebbe detto ancora nulla.
Doveva approfondire le ricerche, consultare i più antichi libri di magia, solo dopo aver scoperto qualcosa di più avrebbe potuto parlare a Buffy di quello che aveva sentito imponendo le mani su Spike.
O meglio….. di quello che non riusciva più a percepire, se non come deboli frammenti, la sua anima.

-    Devo fare delle ricerche – così tagliò corto ed uscì dalla stanza lasciando una meravigliata, seccatissima e preoccupatissima Buffy al suo interno.

***********************

Passarono alcuni minuti, ma nonostante l’evidenza dei fatti e la dichiarazione del vampiro Wes e Gunn restavano impietriti, increduli dal voler accettare quello che stava succedendo.

Fu nuovamente Angel a parlare – Wesley, Gunn io… io non ricordo con l’esattezza quello che è accaduto, ma so che ho fatto qualcosa di tremendo alla nostra Fred – venne interrotto da Gunn – Non devi nominarla!!! – il ragazzo adesso puntava una balestra sul vampiro.
-    Hai ragione Gunn. Io mi odio per quello che ho fatto. Ma…. Non so spiegarlo. Wes tu mi conosci meglio di chiunque altro e sai che non avrei mai fatto intenzionalmente una cosa simile… - provò a spiegare ancora Angel.
-    Tu non ma qualcun altro sì, non è vero Angel – il tono duro con cui l’ex-osservatore pronunciò la frase ferì profondamente il vampiro.
-    Sì, cioè … credo di capire a chi ti riferisci ma non ne sono sicuro. Tuttavia le crisi che mi perseguitano da mesi…. Wesley non si può escludere che abbia dei problemi con la mia anima! – Angel disse tutto d’un fiato l’ultima parte della frase come se quella rivelazione divenisse reale, tangibile solo dopo averla pronunciata. Poi si inginocchiò a terra con i palmi delle mani poggiati sul pavimento.

Wesley non staccava gli occhi dal vampiro, mentre il suo cervello cercava di metabolizzare la notizia, che in effetti aveva una sua logica.
Ormai era sicuro che il vampiro avesse fatto del male a Fred, ma era anche sicuro, come si sentiva sicuro di se stesso, che mai e poi mai Angel avrebbe potuto fare una nefandezza simile.
Angel no, ma…..
Angelus Sì!!!!

-    Maledetto!!! Dove hai messo Fred!!! Che ne hai fatto di lei???? – proruppe Gunn in un impeto di cieca disperazione.
Angel sollevò la testa per rispondere quando improvvisamente la grande finestra panoramica implose, scagliando migliaia di frammenti di vetro per la stanza.
D’istinto Gunn e Wesley si ripararono dietro la massiccia scrivania di noce.
Un vento gelido riempì la stanza, facendo volare tutte le scartoffie accatastate sugli scaffali, poi accadde.
Una misteriosa forza sollevò il corpo di Angel ad un metro da terra, l’ex-osservatore poteva chiaramente leggere la paura sul volto del vampiro.
Il torace di Angel venne scosso da forti tremiti, si inarcò dal dolore mentre una potentissima ed accecante luce bianca gli inondava il torace.
Dopo pochi attimi la luce ed il vento scomparvero. Angel ricadde a terra.

-    Wes, cosa diavolo…. Cosa maledizione è successo qua dentro!!! – Gunn continuava a tenere l’arma puntata sul vampiro – Per l’ultima volta!!! Dov’è Fred????? –
-    Sono qui! –

All’unisono Wesley e Gunn voltarono la testa verso quella voce, da dietro l’angolo che divideva la sala d’aspetto dall’ufficio di Angel videro avanzare lentamente una figura femminile.
  
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