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Autore: rihanna_21    09/07/2014    1 recensioni
Lee Fletcher è una delle vittime della battaglia del labirinto. Rick Riordan, nel libro, ne cita solamente la morte. Ma chi è Lee? Lui ci cita solamente che è un figlio di Apollo. Com'è la sua storia? Io provo a scriverla e spero che vi piaccia. Partirò dall'arrivo di Lee al Campo Mezzosangue, scriverò delle sue gesta e delle sue amicizie, dei suoi amori e delle sue rabbie. Quando ho letto nel 4° libro che era morto ho sentito un tuffo al cuore ( lo stesso è stato per gli altri) così per "ricordarlo" scrivo questa storia. Buona lettura e spero che vi interessi
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10
-Oh, mi dispiace tantissimo- disse Will avvicinandosi a Jonathan.
-Non sai quanto dispiace a me. Non doveva andare così, perché dovrei essere io quello morto a quest’ora…- Mio fratello si sedette sul letto e strinse i pugni.
-Non dire così. Non puoi prevedere se qualcosa possa accadere oppure no- disse qualcuno.
-E intanto la profezia aveva ragione. Due dovevano morire e due sono morti: la mia ragazza e un mio amico non ci sono più!
Qualcun altro rispose: -Bhe, comunque non li avresti più rivisti, perché se sareste morti tu e Pablo , sarebbe rimasta Keira e se sareste..-
-Non è quello il problema- lo interruppe Jonathan- il problema è che non sono stato capace di salvarli!!- Si passò la mano destra tra i capelli.
-Circolare non c’è niente da vedere. Tutti a dormire grazie!- disse Will riferendosi a tutti gli altri. Aveva visto che Jonathan non se la sentiva più di parlare ed era un po’ sconvolto, giustamente.
-Ma noi vogliamo sapere cosa è successo!!- disse qualcuno.
-Non avete sentito? Muovetevi, altrimenti dovrò fare rapporto al signor D.- intervenne Glenda con il suo solito atteggiamento molto gentile. Bhe, almeno la sua minaccia aveva funzionato, tanto che in un batter di ciglio tutti si trovavano sotto le coperte.
-Amici non c’era bisogno di fare così- disse mio fratello.
-Nono, adesso tu riposati, che ne hai bisogno e non pensare a nulla. Se ti turba qualcosa, noi siamo qui vicino a te. Disturbaci quanto vuoi- disse Glenda dandogli un bacio sulla guancia.
-Conta anche su di me, amico!- disse Will dandogli una pacca sulla spalla sinistra.
-AHIO, piano che è il braccio sfasciato. Comunque grazie amici-
-Che idiota sei William J. Peterson!- disse Glenda dandogli uno scappellotto.
-Ohi, perché sei sempre così violenta con me?
Jonathan sorrise.
-Hei Johnny!- gli dissi e gli feci segno di sdraiarsi.
La luce nella casa si spense.
-Sai, sono molto contento che tu sia tornato- gli bisbigliai.
-Anche io sono contento di rivederti, campione.
***

-Sveglia casa di Apollo, il sole è sorto!-
Era Glenda che ci faceva da sveglia.
Aprii gli occhi, me li strofinai e mi stiracchiai. Avevo dormito proprio bene anche perché non avevo fatto strani sogni. Mi girai verso il lato di Johnny, ma lui non c’era.
-Glenda, dov’è mio fratello?
-In infermeria. Lo hanno chiamato un quarto d’ora fa per visitarlo. Devono solo fare qualche accertamento. – mi rispose.
-Ah, Lee.- mi disse lei a parte, senza farsi ascoltare da nessuno- dopo Jonathan deve andare da Chirone e dal signor D. per fare il rapporto della missione. Ci andiamo anche io e Will per sostenerlo. Vuoi venire anche tu?-
-Certamente. Tutto per il mio fratellone! Aspettatemi che mi preparo!

Dopo che mi ero vestito, facendo il più velocemente possibile, Glenda, Will ed io andammo in infermeria, dove c’era Jonathan che ci stava aspettando.
-Ciao amici, cosa ci fate qui?- ci chiese.
-Vogliamo venire a sostenerti per il rapporto dell’impresa. Vogliamo starti vicino- disse Will.
-Grazie mille! Ma questo vi sarà concesso?-
Noi tre ci guardammo in faccia.
-Spero di si!!- disse Glenda.
-Tu come ti senti questa mattina? Tutto a posto per il controllo?- chiesi io.
-Si, tutto a posto, a parte per il braccio. Mi hanno detto che devo tenere il gesso per un mese- e mostrò il braccio sinistro.
-In più devo sospendere i miei allenamenti finché il braccio non sarà guarito.
-Meno male! Devi solo riposarti.-disse Glenda.
-Ok, ora andiamo- disse Johnny.

Ci dirigemmo verso la casa grande, dove ci stavano aspettando Chirone e il signor D.
-Oh, Jenny Timber, ti trovo bene!- disse il sognor D.
-Jonathan Tompson, signore. Piacere di rivederla, Chirone.-
-Bhe, ci siamo visti anche ieri sera, ma non eri nelle condizioni di salutarmi…- disse lui dandogli una pacca sulla spalla.
-E voi altri marmocchi che ci fate qui?- disse il signor D. riferendosi a Glenda, Will e me.
-Siamo qui per supportarlo- dissi io
-Oh, ma davvero? E tu piccoletto non dovresti proprio essere qui. –
-Lo lasci stare, signore. Non darà alcun fastidio ne tantomeno noi- disse Glenda fulminandolo con lo sguardo.
-E va bene, farò un’eccezione- rispose il signor D. fissandola a sua volta minacciosamente.

Ci accomodammo  a un tavolo rettangolare. Al tavolo si accomodò anche un satiro armato di penna e un quaderno.
-Bene, Jimmy, raccontaci tutto quello che è successo.-incominciò il signor D.
-Jonathan, signore, o al massimo Johnny.
- Fa lo stesso- rispose il Dio facendo apparire una lattina di Diet Coke.
-Ci trovavamo a Central Park. Avevamo ispezionato tutto il parco in cerca del mostro, ma di lui nessuna traccia.-
-Berry, stai scrivendo tutto?- Chiese il signor D riferendosi al satiro.
-Benny, signore. Si, signore, sto segnando tutto- rispose il satiro con la voce tremolante.
-Vai pure avanti, Jonathan.- disse Chirone.
-Ad un certo punto ci viene in contro una ragazza dai capelli biondi. Pablo la riconosce come una del campo: è Amina, figlia di Afrodite.
 -Ma lei afferma che non ha mai lasciato il campo e ci sono le sue compagne a provarlo- disse il signor D.
-Bhe, il fatto sta che quella non era Amina... Lei ci disse che voleva aiutarci a trovare il mostro. Ricordo che portò Pablo a fare un giro per riposarci qualche minuto e io e Keira siamo rimasti su una panchina.-
- Bravi, siete in missione e vi concedete "qualche minuto per riposarvi". Ci credo che poi è successo che due ragazzi sono morti! Bisogna mandare solo quelli competenti in battaglia.-disse il signor D stringendo la lattina di Diet Coke.
-Signore, mi faccia finire! Lo so che non dovevamo fermarci e dovevamo continuare, ma il fatto è che non ci riuscivamo. Era come se ci stessimo dimenticando della missione. Ad un certo punto io e Keira ci siamo addormentati sulla panchina. A svegliarci fu un urlo- Johnny deglutì.
-Corremmo subito da dove proveniva l'urlo e trovammo Pablo a terra sotto un albero. Amina era avanti a lui e gli si avvicinò e lo stava per prendere per il collo. Prima di prenderlo, Keira scoccò una freccia e colpì la ragazza a un fianco. Questa si girò verso di noi e i suoi occhi profondi ci guardò  malignamente. Ci spiegò che ci aveva fatto un incantesimo per farci dimenticare la missione e poi che aveva assunto le sembianze di Amina per farci cadere in trappola.-
-Interessante- disse il signor D.
-Sembra che quel mostro sappia usare un potere simile alla Biochinesis, capace di  manipolare cellule e dna attraverso la meditazione. È una tecnica molto complicata da utilizzare e solo pochi riescono a utilizzarla- intervenne Chirone.
-Noi dei siamo capaci. E a quanto pare è capace di impararla anche un mostro- disse il signor D sorseggiando un po' di Coke.
-Ma che figata! Sai quanto mi tornerebbe utile!-disse Will.
Io e Johnny ci facemmo scappare una piccola risata e Glenda tirò da sotto al tavolo un calcio a Will.
-Jonhhy, scusa se questo ti ha interrotto!-disse Glenda.
-No, mi fa bene stare con voi, almeno mi dovrebbe passare la tristezza... Continuando, ad un certo punto, attorno ad Amina si creò un alone giallo e poi lei si trasformò in un serpente gigantesco. Pitone, il quale cominciò a attaccarci. Pablo intanto si era rialzato e si unì a noi nella battaglia contro il mostro. Eravamo in vantaggio noi, o almeno sembrava. Eravamo riusciti ad immobilizzare la sua testa e Pablo doveva colpirlo alla testa, ma il serpente spalancò le fauci e colpì il mio amico con una fiammata.-
-Ahio, immagino che male.- disse il dio ironicamente.
-Ma si rende conto?? Qui sono morti due ragazzi e lei ci scherza sopra??! Lei è uno s…- Glenda stava per insultare il signor D, quando Will le tappò la bocca. Fortunatamente si tranquillizzò.
-Hem hem, vai avanti, figliolo.- intervenne Chirone, per placare le acque.
-Dunque… Pablo era fuori gioco. A quel punto, io riuscii a dargli una scudata sulla testa, mentre Keira era andata a soccorrere il nostro amico: aveva delle bruciature molto gravi. Dovevamo sbrigarci a sconfiggere quella belva, ma poi… il serpente, con la sua coda, mi lanciò via e mi andai a sbattere contro un albero. Ero a terra e non feci in tempo a rialzarmi che il Pitone tornò all’attacco. Provò a colpirmi con la coda, ma riuscii a scansarlo. Subito ripresi la spada e lo scudo e cominciai ad attaccare anche io. Ad un certo punto, una freccia andò a conficcarsi nell’occhio del mostro: era intervenuta anche Keira. Il mostro urlò per il dolore, poi si accanì contro Keira. Cominciò a sputare fiamme, ma Keira riuscì a schivare il fuoco. Poi il serpente la buttò a terra e lei aveva perso dalle mani il suo arco. Stava per essere schiacciata dalla coda del serpente quando intervenni io per salvarla. Ci riuscii, ma nell’intento ero stato colpito al braccio sinistro dalla sua coda. Mentre io ero a terra, trattenendo il dolore per il braccio, cercai di recuperare la spada. A quel punto il serpente afferrò Keira nelle sue spire e… strinse. Ricordo che lei si divincolava e chiamava il mio nome. Mentre il serpente stringeva sempre più forte, recuperai la spada e riuscii ad arrivare sulla sua testa, la quale perforai con la spada. – fece un attimo di pausa e poi riprese.
-Poi il serpente urlò, lasciò Keira e cadde a terra. Appena toccò il suolo svanì. Andai subito a soccorrere Keira. Era ancora viva ma non per molto.- Gli occhi di mio fratello diventarono lucidi.
-OK, Jonathan, è sufficiente, va bene così- disse Chirone.
Quel racconto mi aveva sconvolto. Se andare in missione significava perdere dei compagni, allora credevo che non ci sarei mai andato.
 
 
 
 
 
   
 
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