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Autore: Skull D Rix    09/07/2014    1 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Partirono. Due normalissimi ragazzi, o almeno così sembrava, erano partiti, senza una casa in cui tornare e senza una destinazione.
Mana ripensava all’ accaduto: era rimasta sola con un perfetto sconosciuto. Guardandolo, però, non sembrava un ragazzaccio: era vestito in modo elegante e aveva un viso serio, ma allo stesso tempo stanco, come se potesse addormentarsi da un momento all’ altro.
Camminavano ormai da ore. Yoru continuava a guardare avanti, alla città verso cui si dirigevano, come se fosse molto concentrato o come se avesse la mente priva di ogni pensiero. Mana, molto affaticata, non riusciva a tenere gli occhi aperti.
<< Senti Yoru, io sono stanca. Non possiamo fermarci per dormire? >>.
<< Certo, ma solo dopo che avremo raggiunto la città dove si è schiantato il meteorite. >>.
Non aveva mangiato niente ed era ancora pomeriggio, ma era molto stanca, dato che la notte prima Mana non aveva dormito. Arrivati ad una locanda poco fuori dalla città, Mana corse dentro: il locandiere era intento a sputare in un boccale e pulirlo con uno strofinaccio. Dopotutto, questo era il suo mestiere.
Mana, assonnata, gli chiese: << Avete due stanze libere? Io e il mio amico vorremmo riposarci un po’. >>.
Il locandiere, ridendo sotto i baffi, rispose: << Mi spiace, ma c’è solo una stanza matrimoniale. >>.
<< Non c’è problema. >> rispose Yoru, che nel frattempo era entrato nella locanda. Mana era abbastanza stupita e irritata, ma non disse nulla: la stanchezza aveva vinto.
<< Allora sono 250 Magic. >>.
<< Odio queste cose. Mana, non ho soldi, credo che dovrai pagare tu. >>.
Mana porse i soldi guardando contrariata il ragazzo. Il locandiere li prese con avidità e indicò loro la camera.
La ragazza, un po’ imbarazzata, si sdraiò di lato, dando le spalle a Yoru, che invece si era adagiato con la faccia rivolta verso l’alto.
Dopo qualche secondo, Mana si girò verso Yoru: incredibilmente si era già assopito profondamente. Non russava e restava composto, ma non si sarebbe svegliato neanche con le cannonate.
La mattina dopo, verso le 8, i due erano svegli e stavano per fare colazione, quando dalla porta entrò un ragazzo. Aveva i capelli bianchi scompigliati, portava una camicia aperta davanti e dei jeans corti.
Improvvisamente, tutta la locanda diventò silenziosa. Anche il locandiere, che solitamente era chiacchierone, alla sua vista ammutolì, visibilmente spaventato.
Il ragazzo urlò: << Allora, che cosa c’è oggi per colazione? >>.
Il locandiere gli allungò un piatto con uova e bacon.
<< Credi che possa bastarmi questa roba? Vuoi far saltare tutti in aria?? >>.
A quelle parole, Yoru si alzò in piedi e chiese al ragazzo: << Ieri in questa città è caduta una meteora. E’ stato a causa tua? >>.
Il ragazzo lo guardò dall’alto in basso: << E tu chi saresti? Non mi sembra di averti interpellato! >>.
Yoru, sempre col solito sguardo, rispose: << Il mio nome è Yoru, e sono qui per parlare con te. >>.
  
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