Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: dragonqueens    10/07/2014    1 recensioni
Celeste è una dolce ragazza di 16 anni costretta continuamente a cambiare casa insieme alla zia e al fratello maggiore per problemi. Finalmente hanno trovato la casa perfetta ed è da un anno che ci abitano. Purtroppo un giorno la nostra Celeste vede qualcosa che non doveva e non voleva vedere e scappa piangendo dalla zia, l’unica persona che le è sempre stata vicina. Sua zia le da la possibilità di fare uno scambio e si ritrova in un’altra vita dove pensa di aver sempre vissuto e dove ha tutti i suoi amici. Con i ricordi di quella vita si uniranno anche quelli della precedente di cui non ricorda nulla. Ma solo la vicinanza con Lui le fa ricordare i fatti successi prima dello scambio.
Riuscirà Celeste a ricordare la sua vita passata e in quale mondo deciderà di vivere? Ma soprattutto riuscirà a trovare l’amore della sua vita o è tutto un sogno?
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“DRIIIINNNNNNNN”
“Ashaodbuhfabwseuwlew, gnam, gnam, uffa ancora 5 minuti sveglia e smettila di rompere le palle già alle 7 di mattina!” dissi ancora mezza addormentata e mi ributtai nel mio letto che in quel momento era l’essere che desideravo con tutto me stessa, con la testa affondata nel cuscino  e ripresi sonno. Un sonno piacevole pieno di sogni ma anche pieno di incubi che al risveglio tutti noi ricordiamo solo quest’ultimi. Perché?  Semplice, perché come nella realtà le cose brutte rimangono impresse di più delle cose belle, che sembrano scivolare via come l’acqua.
Dopo un bel po’ di meritato dormire mi risvegliai per le urla che mia zia stava tirando dalla cucina, ma ancora trovandomi nella dormivegliazone non riuscivo a capire bene cosa mi diceva, sentivo solo “7.50…..TARDI…PRIMO…SCUOLA….DORMIGLIONA…..SVEGLIA!!!” poi guardando la sveglia realizzai cosa mia zia stava cercando di dirmi, erano le 7.50 ed avevo solo 10 minuti per prepararmi e fare colazione. “OH, SHIT! ZIA PERCHE’ NON MI HAI SVEGLIATO PRIMA?? COSI FARO’ TARDI PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA” urlai. “Guarda che è da mezz’ora che cerco di svegliarti!” mi rispose più calma.
Mi scaraventai in tutta velocità in bagno lavandomi un po’. Mi misi gli shorts in jeans e una maglia verde  acqua col segno dell’infinito, delle francesine nere, il mio vecchio bracciale portafortuna d’oro con dei rubini incastonati e le mie inseparabili all stars bianche. Mi truccai un po’, solo un po’ di matita nera e mascara del medesimo colore , non sono un’ochetta come la mia carissima, fantastica best Ambra (detto ironicamente, ovvio) che si mette 30 kg di fondotinta accompagnato da fard, cipria, terra, correttore, ombretto, matita, eye-liner, mascara, ciglia finte, rossetto, matita per il contorno della bocca e non so ancora quante altre diavolerie. Mi pettinai i lunghi capelli corvini che mi arrivavano fino a metà schiena e mi guardai allo specchio. Capelli scurissimi, occhi di un limpido celeste come il cielo sereno d’estate e una figura esile ma con delle belle forme. Io non vedevo niente di che allo specchio, solo una ragazza normale, ma molti miei compagni di scuola mi correvano dietro anche se non capivo bene il perché.  Cioè, insomma non ero ne brutta ma tanto meno bella, forse era per il mio carattere solare ed estroverso? Riuscivo a far sorridere tutti e questo mi rendeva estremamente felice anche se sentivo un piccolo vuoto dentro di me che non riuscivo a colmare. Ma quel giorno sentivo che sarebbe cambiato qualcosa anche se non sapevo che cosa, ma bisogna credere all’intuito femminile e quindi non so perché ma di buon umore andai in cucina (sempre correndo come una deficiente e facendo tutto  tempo di record) afferrai delle fette biscottate e le addentai.
Dopo aver salutato calorosamente la zia e preso lo zaino dell’eastpak, ma mi resi conto che il mio trasporto non era in casa e chiesi alla zia “dove è finito Camriel? Mi doveva portare a scuola!! Ora si che sono nella merda!!!”. Ero fuori di me, senza mio fratello non avevo nessuno che mi poteva portare a scuola. Sarei dovuta andare a piedi o con quell’orribile bici che risiedeva in garage da tempo immemore.
“Prima di tutto preferisco che tu dica pupu invece di quella parolona, come quando eri piccola e poi tuo fratello non è nemmeno tornato a casa, mi ha mandato un messaggio con scritto che rimaneva a dormire a casa di qualche sua “amichetta” ”. No! Non di nuovo! Come tutti gli anni fa così e ogni anno lo rimprovero con scarso successo (anzi, senza) che mi faceva schifo quello che faceva. Allora visto che penso non sappiate chi è Camriel, vi informo: Camriel o più semplicemente Cam era il mio carissimo fratellone che quest’anno avrebbe dovuto iniziare la quinta superiore. Ha ottimi voti in tutto, un po’ come me. A scuola sembra sempre un angelo: studioso, educato e bello. Ma realmente è un porco pervertito assettato di sesso. Come ogni ragazzo ha i suoi istinti e io potrei anche capirlo. Ma ogni giorno, ogni santo giorno, lo fa sempre con una diversa anche con la prima che capita per strada. È già mio fratello va a prostitute. Ho avuto anche l’istinto di buttarlo fuori casa, ma mia zia non ha voluto.
“non mi dire che è andato ancora a puttane? E per di più la notte prima del primo giorno di scuola!! Ed io ora come faccio?! T.T”
“innanzi tutto potresti muovere il tuo perfetto fondoschiena ed andare a prendere la catapecch… cioè la bici perché sono le otto in punto. Per fortuna che abitiamo vicino a scuola. Quindi…..CORRI!!!!” mi urlò.
Corsi velocemente verso il garage, presi quella specie di bici (anche se non penso si possa definire ancora cosi) e mi diressi come una pazza a scuola. Ogni anno la stessa storia: non riuscivo a svegliarmi presto il primo giorno di scuola, anche se, sinceramente, nemmeno gli altri giorni riuscivo a svegliarmi in orario, ma i miei professori dopo tutto quel tempo ci avevano fatto l’abitudine e non mi dicevano mai niente(tranne uno che mi prende sempre in giro e che rompe sempre i coglioni).
Finalmente vidi l’enorme insegna del mio liceo, dolce amoris, che nome stupido per un liceo, questo era il mio terzo anno in questa strana scuola ma ci dovevo ancora fare l’abitudine alle pareti rosa e agli armadietti e alle finestre tappezzati di adesivi rosa e rossi a forma di cuore. Da un momento all’altro pensavo che avrei potuto vomitare arcobaleni. Solo guardando la preside si capiva tutto: era una specie di confetto vivente in versione vecchia zitella che per non abbattersi si sfoga mangiando a più non posso e accudendo il suo cane isterico e obeso.
Misi la mia bici insieme alle altre e la incatenai.
Dopo di che corsi in classe. Mi ero già informata e la mia classe era quella dell’anno scorso quindi sapevo bene la strada e corsi come una disperata per i corridoi vuoti. Ormai erano le 8.10 avevo il fiatone perché dopo una corsetta in bici, dovevo farne anche una a piedi abbastanza lunga perché la mia classe era abbastanza lontana dall’entrata. Dopo un po’ vidi la porta ed aumentai ancora di più la velocità, finalmente afferrai la maniglia e apri la porta. Feci a tempo a fare un solo passo che scivolai sul gessetto che al prof era caduto per terra per lo spavento dell’improvvisa entrata in scena e mi ritrovai sospesa in aria qualche secondo dopo quando, invece del duro suolo,mi ritrovai tra le braccia di un ragazzo che si trovava vicino alla porta. Non sapevo chi mi aveva salvato da quella rovinosa piopa, ma gliene ero grata. Alzai lo sguardo per vedere chi era il mio salvatore,  quando i miei occhi videro la cosa più bella al mondo. Un bellissimo ragazzo dai lineamenti definiti, due bellissimi occhi grigi come il cielo in tempesta e un marasma di capelli rosso fuoco (ovviamente tinti). Ma i miei occhi quando incontrarono i suoi furono come stregati, potevo perdermi dentro quella tempesta e non fare più ritorno. Erano il contrario dei miei: i suoi oscuri, temibili e tempestosi, invece i miei di un celeste limpido sono lucenti, sereni e sembravano il cielo in estate senza una nuvola. Oh, shit. Come fa ad avere degli occhi cosi belli? Ero persa in quei bellissimi occhi grigi e pensai che dovevo essere diventata rossa come i capelli del ragazzo. Sicuramente sono tinti! Però gli stanno davvero bene! E poi il suo viso è bellissimo, con quella bocca seducente. Avevo tanta voglia di baciarlo. Calma celeste è uno nuovo, un novellino. Non puoi pensare di baciarlo di già, non sai nemmeno come si chiama! E poi ha un aspetto da bullo e a te non piacciono i bulli, celeste. Vero?! Non ho mai sopportato i bulletti che si prendono gioco degli altri, ma le mie convinzioni iniziavano a vacillare. Beh anche se è un bulletto potrei sempre farci un pensierino. Okkey stavo già iniziando a pensare a cose vietate ai minori nella mia testa, che sentii un “ooooooooooooooooooo” di gruppo venire dal resto della classe che ci guardavano con aria maliziosa. Il prof si schiarì la voce e disse:”se avete smesso di restare imbambolati come due bambole potete andarvia sedere. L’avete capita ragazzi? Imbambolati come bambole. Hahahahahahaha.  Bene, visto che la vostra carissima compagna Princesse Celeste (non prendetemi in giro per il cognome ma mi servirà per una cosa futura proprio come quello di Castiel che vi verrà svelato tra poco nd.me) è arrivata per l’ennesima volta in ritardo, sarà lei a fare da guida per il liceo al nuovo alunno Red Castiel e si siederà vicino a lui per dargli assistenza e supporto nel caso abbia bisogno.” Ed ecco il prof che mi prendeva sempre per il culo, riuscirà mai a non fare quelle sue battute stupide? Ne dubitavo.
“ma io volevo sedermi vicino a Rosalya”. Per chi non lo sappia, Rosalya è la mia migliore amica da sempre e ci conosciamo dall’asilo, se non prima. È  una ragazza vivace ed allegra un po’ come me, ma con la sfrenata passione per lo shopping. Ama soprattutto un negozio in particolare ma penso perché il negozio appartiene al suo fidanzato. Ogni giorno Rosa mi spinge a fare shopping con lei e ogni giorno il mio portafoglio è sempre più vuoto. Ma in fondo mi divertivo con lei e ci conoscevamo l’un l’altra come le nostre tasche. Ogni anno, come tradizione, il primo giorno di scuola ci sediamo vicine negli ultimi post,i ma quest’anno il destino non mi voleva vicino a Rosa.
“Non faccia la polemica come ogni anno, Princesse. Vada al suo posto e si sieda vicino a Red!” odio che le persone mi ordinino qualcosa ma in quel momento non potevo fare niente perché per mia grande sfortuna e non solo mia lui era uno dei professori più influenti e poteva anche farmi sospendere. Come facesse non lo sapevo e non volevo sapelo.
“ok, ok, prof. Non c’è bisogno che si scaldi così avevo solo detto la mia opinione.” Il prof mi stava già guardando in cagnesco cosi mi diressi velocemente verso gli unici banchi liberi con il rosso da dietro. Stavo per sedermi sul posto vicino alla finestra quando mi fu rubata dalle mani la sedia che stavo spostando. Il rosso si sedette e io lo guardai come peggio potevo. Quello era il mio posto!!! Non mi potevo sedere vicino a Rosalya ma il posto vicino alla finestra era mio di diritto! C’era scritto anche il mio nome!
“hey tu rosso, alza il culo quello è il mio posto!” gli dissi incazzata.
“il tuo posto? Non vedo mica scritto il tuo nome qui”. Allora sfoderai la mia frasetta per quelli che si sedevano sul mio posto, per sfotterlo.
“ah si? E allora questo cosa sarebbe?” gli indicai l’angolo del banco dove c’era scritto a caratteri cubitali. Ecco la mia frase ad effetto: la prima cazzata che mi era venuta in mente. Inizialmente rimase un po’ stupito poi si rigiro dalla mia parte.
“Quindi ti sei dovuta scrivere il nome per ricordarti dove sei seduta? Senza ti saresti già persa, vero?”. È un osso duro. Ma vedrete che riuscirò a scalfirlo.
”sappi che sono arrivata prima alla gara nazionale di orientining (sapere come si scrive sarebbe bello nd.me) l’anno scorso” dissi orgogliosamente. Ora vero, non mi sono mai persa nemmeno da bambina piccola.
“Mi sa che era truccata la gara. Dimmi la verità quanto hai pagato per sapere dove si trovavano i posti segnati.” Che cosa sentivo dalle mie orecchie?! Io non ho mi barato…. eccetto qualche verifica e gioco …. ma solo alcuni (dai di la verità nd.me)(e va bene forse erano un bel po’ di verifiche e giochi, ma non dirlo in giro nd.me)
   “E tu dimmi quanto hai pagato il parrucchiere per farti quella tinta. Dovrai averlo pagato ben poco per quella schifo che ti ritrovi in testa”. Che genio che sono…hihi…mi è venuta direttamente dal corazon<3.
“in verità me la sono fatta da solo”. Un ragazzo che si fa la tinta da solo….haha…ma mi sta prendendo per il culo? Ora sono pronta ho la battutina perfetta.
“Ora si capisce tutto. Uomini e capelli non vanno molto d’accordo ultimamente”. Che risate che mi stavo facendo con questo qua e penso anche lui con me.
Il prof si schiarì di nuovo la voce: “scusate se vi disturbo, ma vi sembra il posto e il momento per sembrare una coppia sposata da anni?”
“NON SEMBRIAMO UNA COPPIA DÌ SPOSINI!!!!!!!!!!!!” urlammo in coro.
“E rispondete persino insieme. Wow, siete peggio di me e mia moglie appena sposati!”
“Prof ma il suo passatempo preferito è prendermi in giro?”gli chiesi.
“Ovviamente…si. Nei due anni precedenti mi sono allenato con te e ora posso controbattere benissimo. Però se vuoi che la smetta cara Princesse deve smetterla di disturbare e restare buona. Va bene?” vedendo che non rispondevo alzò di più la voce:”VA BENE!!!????”
“Sisi va bene” dissi per lo spavento. Quando si incazzava il prof faceva paura.
Mi misi seduta accanto a lui buona, buona e il prof inizio la spiegazione di qualcosa che non stavo ascoltando perché ero persa a guardare il rosso. Era veramente un bel ragazzo. Forse il più bello che io abbia mai visto. Notai che si stava mettendo le cuffiette e gli chiesi:” Già dal primo giorno vuoi iniziare a trasgredire le regole?”
“non sarai mica una di quelle secie spione? Perché se lo sei io e te non andremo molto d’accordo”
“non temere io il primo giorno dell’anno scorso mi stavo annoiando e ho iniziato a disegnare sul banco con l’indelebile e poi ho passato col coso perché non vada via (lasciamo stare non sono portata per ricordarmi i nomi delle pitture o quelle cose che usano nd.me). Infatti come vedi è ancora li.” Ok non era proprio una cosa da bulla però i disegni mi erano venuti veramente bene. E poi ho riempito tutto il banco, non c’è nemmeno uno spazio libero, cosi se devo scrivermi qualche soluzione sul banco non si nota e io posso copiare tranquillamente.
“wow sei davvero una bulletta!” mi disse ironico. Ma che simpatico! (detto ironicamente, si intende).
“haha divertente”risi secca. “ Ma cosa stai ascoltando?” gli presi una cuffietta e me la portai all’orecchio .
“hey, questo sono mie. Se le tocchi…”
“ma sono i metallica!”
“si..giusto”
“wow gli adoro sono i miei idoli insieme ad altri cantanti rock!”
“quindi ti piace il rock, ragazzina?” mi chiese.
“certo..non si vede?” gli chiesi anche se sapevo già la risposta che mi avrebbe dato.
“pensavo fossi più da Taylor Swift, Selena Gomez,….robe cosi.” Ecco mi davano sempre per delle fan di ste due ma a me fanno schifo. ( per le fan di Taylor e Selena io non ho pregiudizi a me piacciono ma volevo che avessero delle cose in comune la dolcetta e Castiel e ho pensato a una cosa a caso. Quindi se vi siete offese mi scuso * fa un inchino di perdono * nd.me )
“ma per carità mi viene il volta stomaco solo a pensarci!!” (ripeto: scusatemi nd.me)
“beh abbiamo appena trovato qualcosa in comune! Per caso suoni qualc….” Stava per finire la frase ma Rosa si mise in mezzo al nostro discorso.
“non chiederglielo!!!” era Rosalya che si era girata.”se lo farai te ne pentirai!”
“emmm…. Perché non dovrei chiederli che strumenti suona, emmm… tu sei?”chiese Castiel a Rosalya.
“Rosalya, piacere. La migliore amica della tua compagna di banco. E meglio che tu non lo sappia perché non devi chiederlelo” lo informò. Uffa, non mi piace quando Rosa si mette in mezzo quando sto parlando di musica perché non capisce un bel niente di questa! Continuai cosi il discorso con il rosso.
“davvero volevi chiedermi che strumenti suono?” mi fece cenno di si anche se mi guardava un po’ confuso.
“a tuo rischio e pericolo, rosso” era di nuovo Rosa. Non le diedi retta e iniziai il mio elenco. “bene… allora suono la chitarra classica, acustica, elettrica, l’oculele, la batteria, il pianoforte, la pianola, il basso, la batteria, violino, arpa, tromba, saxofono, violoncello, la fisarmonica, i campanelli, i tamburi, i piatti, il flauto dolce e quello a traverso,…..e poi canto” fini tutto il mio elenco e riguardai il rosso che era un po’ sconvolto e con la bocca aperta che gli arrivava fino al suolo. Allora gli spiegai:”mia zia è una professoressa in un conservatorio qui vicino e mi ha insegnato a suonare tutti questi strumenti e poi se ne sai suonare alcuni di questi in preciso riesci facilmente anche a suonare gli altri. Tu sai suonare qualche strumento?”
“so suonare la chitarra e modestamente sono molto bravo, anzi il migliore di tutta la nazione”. Sono finita vicina ad una vanitone incallito e ora come faccio a scappare?
“modesto il ragazzo” ironicamente dicendo.
“parla quella che sa suonare un mare di strumenti diversi” e anche lui mi aveva spento alla grande.
 “sai io e dei nostri compagni di classe abbiamo una band e se sei veramente bravo come dici potresti fare un’audizione per entrare a fare parte del gruppo. Sai siamo molto famosi al liceo e ci potrebbe servire un altro chitarrista. Che ne dici???” gli chiesi. Perché glielo chiesi? Non lo so nemmeno ora.
“Nemmeno mi conosci e non mi hai nemmeno mai sentito suonare la chitarra e già mi chiedi di entrare nella band. Non ti sarai mica innamorata di me già dal primo giorno?”. Okay, forse questa era una possibile risposta alla mia domanda e penso che in quel momento ero già diventata rossa come i suoi capelli di quell’essere che mi stava vicino. Ma come si permetteva!
“ma che stai dicendo!? sei pazzo!? Io che mi innamoro di te?! Fa prima a cascare il mondo!”
“non sono pazzo, stavo solo chiedendo ma mi sa che qualcuno mi sta dicendo una bugia!” ora mi stava sorridendo beffardo con una faccia da schiaffi e mi aveva preso una guancia iniziando a tiramela. Ok ritiro quello che ho detto prima sul pensierino questo è un coglione e che vada a farsi fottere con lui il mio pensierino.
“Sei antipatico” sbuffai e mi girai dall’altra parte. Notai allora che Nathaniel ci stava guardando male. Perché Nathaniel ci sta guardando così? Non mi dire che è geloso. Che cucciolo. O forse sono io che sono straocia.
“hey, pulce” era di nuovo il rosso “perché il biondino ci sta guardando male?” anche lui si era accorto di Nathaniel. Non sono straocia! Evvai! O yeah! O baby!
e che ne so. Non sono mica Nathaniel per sapere cosa gli passa per la mente. E non chiamarmi più pulce! Intesi?!” lo rimproverai
“E chi è Nathaniel, pulce?”. Quante domande! E perché pulce? Odio di già questo soprannome.
“ma quante domande fai?” gli chiesi
“non rispondere a una domanda con un’altra domanda!” era arrabbiato ora, che gli avevo fatto? Era peggio di una donna nei suoi giorni.
“ok, ok non ti scaldare. Nathaniel è il biondino che ci guarda male, ed è anche il segretario delegato e migliore studente di tutta la scuola” lo informai.
“mi sta già antipatico” mi sa che a lui non hanno mai insegnato a non giudicare un libro da una copertina.
“ma guarda che è simpatico! Ovviamente quando vuole lui o quando vuole sua sorella!”
“Bah” sbuffò.
“LA SMETTETE DI PARLARE VOI DUE?” urlò il prof dalla cattedra. È solo il primo giorno e io già nella merda fino al collo per colpa del mio vicino. Da quel rimprovero fino al suono della campanella che informava l’inizio dell’intervallo, rimanemmo rigorosamente zitti entrambi. Lui si era messo ad ascoltare musica e io…beh ecco…lo stavo fissando. Che sia antipatico o cosa, era pur sempre figo e la mia testa non smetteva di immaginare cose sconce che solo la mia testa poteva immaginare. Durante quelle tre ore non avevo smesso di fissarlo. Notai come era vestito: aveva una maglietta rossa con il logo di una band, che conoscevo benissimo, coperta da una giacca nera con il colletto alto e dei pantaloni neri attillati dove al lato era attaccata una catena. Che sia la catena del cane? Dopo le lo chiedo. Dopo averlo fissato per tre ore e non aver ascoltato una parola di quello che diceva il prof, finalmente la campanella dell’intervallo suonò. E questo preannunciava che avrei dovuto far da guida al nuovo arrivato. Sarà una giornata molto lunga.
SPAZIO AUTORE:
Buon giorno a tutti cari lettori ( e spero che ce ne sia almeno qualcuno) oggi avete scoperto lo scambio. Vi piace oppure vi aspettavate di meglio? Spero la prima! Va beh se avete suggerimenti ditemeli. Scusatemi per l’orribile disegno e la foto fatta male, ma non avevo lo scanner e non potevo farlo colo computer, sperando che sia venuto fuori. Spero vi sia piaciuto. Arrivederci al prossimo capitolo xoxo dragonqueen
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: dragonqueens