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Autore: MaryMatrix    29/08/2008    4 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

 

Capitolo 12:
A.A.A.: Attenzione Arriva Allison

Anna e Stub rientrarono subito nella taverna. L'ambiente non era cambiato né loro due sembravano mostrare che tra loro due fosse successo qualcosa: Stub era imperscrutabile come al solito. Anna aveva sempre la solita aria corrucciata... insomma sembrava che avessero avuto uno dei loro soliti litigi. A nessuno sarebbe mai venuto in mente quello che era successo.
Ad un certo punto dopo poco il loro arrivo Mary si alzò in piedi, facendo rumore con la sedia. Quel rumore accompagnato al suo sguardo fecero capire agli uomini di Calico che era un segnale per entrare in azione.

Mary fece cenno a Noah di andare con lei. Sveva aveva indossato i bracciali e si apprestava a seguire Bonn e Patrick. Geremia e Thomas erano già andati dal prete.
E se di Allison non c'era traccia, Masky si fece avanti per unirsi al gruppo.
Antonella lo fermò.

- Dove credi di andare? - gli domandò.

- Rogers ha un piano in mente. - spiegò brevemente Masky. - Credo che spetti a noi buttarlo all'aria... non credo basti della dinamite. -.

Antonella dovette ammettere che il bambino aveva avuto un'idea sensata. Nemmeno Maurice sembrava voler restare con le mani in mano.
Si fece avanti anche Stub.

- Io... -.

- No. - fu l'interruzione secca di Nelly. - Tu nulla, Stub. Tu andrai ad aspettarci sulla nave insieme agli altri. -.

- Ma... -.

Lo sguardo di Nelly era perforante. - Ne abbiamo già parlato. E' troppo pericoloso. Non sei nelle tue migliori condizioni. -.

- Potrei venire al posto di Sveva... -.

I due cugini cominciarono a litigare e continuarono finché Calico non li separò portando via Stub di forza. Adesso erano rimasti solamente coloro che dovevano prendere parte all'operazione. Mancavano solamente due persone.

- Dove diavolo sono finiti Tom e Geremia? - sbottò Antonella.

- Li ho mandati dal prete. - intervenne Bonn. - Sicuramente le guardie lo conoscono. Quindi è meglio che lui si presenti con loro. -.

- Sono andati dal prete? -.

- E come hanno intenzione di convincerlo? -.

Bonn sorrise. - Con la forza, probabilmente. -.

 

- Vi prego signor parroco... - Geremia si era buttato in ginocchio fingendo di piangere. - Domani condanneranno a morte ingiustamente mia madre e io mi sentirò tanto tanto solo. Non potete non confessarla. Permettetemi di vederla un'ultima volta. - recitava con voce lamentevole. - Lei è una donna buona, una brava madre... - tirò su col naso per rendere tutto più credibile. - Per favore non potete lasciarla morire dannata senza vedere il suo unico figlio, colui che avrebbe dovuto assisterla nei giorni della sua vecchiaia. -.

Tom lo guardava cercando di velare il disprezzo. Si era opposto e lo avrebbe sempre fatto a questo tipo di sceneggiate. "Ma guarda un po' quanto in basso mi tocca cadere..." commentò.

Il prete era un uomo anziano, vecchio abbastanza per cedere alle suppliche di Geremia.

- Va bene, va bene, figliolo. Capisco che le vostre intenzioni sono buone. Ho dunque deciso di accontentare la vostra richiesta. Andiamo. -.

Thomas guardò il prete in modo sospetto e poi si avvicinò a Geremia. - Complimenti fratello lo hai convinto. Non ci avrei scommesso un centesimo. - gli disse sottovoce.

Geremia sorrise. - Tutta questione di recitazione. -.

Quindi si diressero al forte, cercando di passare più in mezzo possibile, in modo che gli altri vedessero che erano arrivati.

Patrick infatti li vide, dalla carrozza che stava conducendo. Quindi scese e aprì le porte della carrozza. Era ora che Mary, Noah, Masky, Nell e Maurice entrassero in azione.

Geremia, Thomas e il prete furono fermate da delle guardie prima di entrare nel forte. - Chi siete? -.

Fu il prete a parlare. - Sono il prete, non si vede? Vengo per confessare la povera condannata per pirateria Isabella. -.

- Abbiamo l'ordine di non far passare nessuno! -.

- Signore! In quanto investito dalla piena autorità divina ho il dovere di adempiere ai miei compiti e pertanto non posso assolutamente permettere che una donna muoia senza confessione. -.

- Non posso far entrare nessuno. -.

Il prete sospirò. - Signore! - esclamò al cielo. - Perdona questa guardia perché non è colpa sua se esegue il tremendo ordine di non permettere che i peccati di un'umile tua fedele siano rimessi. Perdonala perché non sa quello che sta facendo. - il prete estrasse una lunga croce e la mise davanti alla faccia dell'uomo. - E perdona me invece perché so esattamente quello che sto facendo. -.
Sembrò premere un pulsante nascosto in quel crocifisso. Si levarono dei fumogeni. La guardia cominciò a tossire.

- Muovetevi! - esclamò il prete a Geremia e a Thomas, rimasti impalati per la sorpresa. Quindi entrarono nel forte. - Adesso dobbiamo trovare la cella di Isabella. -.

Tom e Geremia erano sempre più sospettosi e guardarono il prete malissimo.

- Che avete da fissare? -.

- Chi sei tu? - domandò Tom.

- Ah, giusto. Non ho avvertito nessuno della mia idea dell'ultimo minuto. - il prete si tolse la maschera e la parrucca. Scosse i lunghi capelli biondi, sorridendo radiosa.

- Allison?! - rimasero allibiti gli altri.

Lei sorrise. - Io. Mi sono mascherata dal prete usando una speciale maschera facciale che assume la forma del viso su cui è posta. E ho fatto bene avendo visto in che modo avreste cercato di convincerlo. Ma per favore, Geremia. Non avrebbe mai funzionato. -.

- Perché non ce lo hai detto prima? - domandò Tom.

- Perché così è stato più divertente, no? -.

Stavano correndo verso le prigioni, cercando di non fare rumore e stando attenti. - Il vero prete? - domandò Geremia.

- Al momento è impegnato a togliersi il bavaglio e poi credo che dovrà sganciarsi le manette. - rispose Allison con noncuranza. Non si trovava bene a correre vestita in quel modo. Decise quindi di strapparsi di dosso i vestiti clericali, rimanendo con un top verde limone e dei pantaloni alla pescatora neri, tenuti su da una cintura dello stesso colore del top-canottiera. - Molto meglio così. - commentò.

Si accorsero che i loro passi all'interno del forte rimbombavano troppo, rallentarono la loro andatura. Allison e Thomas all'improvviso si fermarono. Geremia seguì il loro esempio senza tuttavia riuscire a capirne il perché.
Tom gli fece cenno di fare silenzio. Non erano soli in quel corridoio. Allison fece cenno a Geremia di mettersi dietro di lei, che Tom si curasse della retroguardia. I due sapevano bene che in ogni missione arrivava un momento in cui bisognava agire cautamente. Questo era uno di quelli.
Rogers aveva fatto proteggere bene la cella, di questo Allison ne era sicura... ma non avevano trovato ostacoli fino a quel momento... e cosa peggiore non avevano un piano.

Sia lei che Tom erano tipi più da improvvisazione che da piano, eppure sapevano che in quell'occasione un piano avrebbe fatto loro molto comodo. Mentre pensavano queste cose furono circondati dai soldati. Ce n'erano una ventina davanti e una ventina dietro. Allison si voltò verso Thomas. - Le prigioni secondo te saranno sotto o sopra? -.

- Al piano di sotto. - rispose Tom.

- Eccellente. - Allison tirò fuori velocemente il rossetto-laser e lo passò sul pavimento disegnando un cerchio intorno a loro. I soldati rimasero impalati senza fare niente. La porzione del pavimento su cui erano i tre nostri eroi cadde e sfondò anche il pavimento della stanza di sotto.
Quindi continuarono a correre. Erano nei sotterranei.

Presto furono raggiunti da altre guardie. E mentre Thomas correndo all'indietro cercava di tenere lontane le guardie col suo fucile, Allison aveva in mano due pistole con le quali sparava a tutto spiano, non dando tempo ai soldati di contrattaccare. I proiettili si succedevano uno dopo l'altro dalle armi di entrambi gli schieramenti.
Allison fu colpita ad un braccio e perse la pistola. Veloce si levò una delle sue scarpe con i tacchi e la tirò come se fosse stata un boomerang addosso alle guardie.

Dopo averle stese tutte se la rimise al piede. Continuavano ad essere inseguiti: il fucile di Thomas non ce la faceva a tenere a bada tutti. Notò che una parte del muro era più debole rispetto alle altre. Sparò un colpo lì. Il muro crollò, e i nostri tre eroi ce la fecero a seminare le guardie.

- Bel lavoro Tom. - si congratulò Allison.

- Anche a te. - rispose il ragazzo riferendosi alla scarpa.

E mentre loro due ricaricavano le armi Geremia si stava domandando dove fosse il governatore. Dubitava che non ci fosse... e se non ci fosse stato con tutta la confusione che avevano fatto non avrebbe tardato ad arrivare. Dopo meno di 5 minuti erano entrati nelle prigioni.
Allison tirò fuori il suo rossetto e cominciò a fondere una porta dopo l'altra, liberando tutti i carcerati.

- Ma che fai? - domandò Thomas.

- Mi prendo qualche rivincita su Rogers. - spiegò Allison. - E preparo un piano di fuga. - aggiunse. Quindi si rivolse agli ex carcerati che stavano per uscire. - VOI! FERMI! -.

E lo disse tirando fuori una voce talmente imperativa da far invidia a Mary e a Bonn. - DOVE CREDETE DI ANDARE, VIGLIACCHI? -.

Gli uomini la guardarono, un po' riconoscenti, un po' ammirati per quella bella ragazza, un po' perché non vedevano l'ora di andar via. Ma rimasero a sentire quello che la ragazza aveva da dire. - Scommetto che la maggior parte di voi sono stati chiusi qui dentro a marcire ingiustamente. VERO PIRATI? - molti di loro annuirono. - Siete pirati! Siete criticati e disprezzati! Ma loro non sanno quello che voi provate! Loro non sanno che significa vivere su una nave per mesi senza vedere la terra! Loro non sanno cosa comporta vivere questa vita. Quanti di voi hanno famiglia e sono stati costretti a fare questa vita per mantenerla? Quanti di voi si sono uniti alle navi pirata durante un viaggio verso l'America alla ricerca di una vita migliore? Quanti di voi hanno combattuto coraggiosamente rispettando il codice? - Thomas e Geremia la stavano guardando cercando di comprendere il motivo di tutta quella sceneggiata. - Ma l'autorità non si cura di are i vostri interessi. Voi cittadini costretti per le durezze della vita a fare la vita da pirata. Loro non lo capiscono. Loro non sanno che significa soffrire. Loro non sanno cosa sia la libertà e soprattutto non sanno cosa significa toglierla a voi, lupi di mare. Adesso sapranno cosa si prova. ADESSO VOI RIAVRETE LA LIBERTA' E VI PRENDERETE LA LORO! -.

Un boato si levò a quelle parole. Allison calmò i toni. - Fate urlare queste prigioni. Liberate tutti. Bruciate tutto. - disse solamente. - Fate pagare a quello sporco traditore di Rogers, corsaro passato dalla parte del nemico, quello che si prova a perdere tutto. -.

Ma non c'era bisogno di quelle parole. Tutti l'avevano già capito. Si sentiva il rumore delle sbarre delle prigioni che si aprivano brutalmente rimosse dalle braccia dei pirati e dei malviventi, le urla dei prigionieri liberati. Le guardie e Woodes Rogers furono costretti ad abbandonare il loro piano e ad uscire allo scoperto.
Allison ce l'aveva fatta. Aveva scatenato l'inferno.
In tutto quel putiferio nessuno avrebbe fatto caso a loro tre, che trovarono a quel punto Isabella senza difficoltà.

Infatti arrivati davanti alla sua cella Geremia la riconobbe senza difficoltà. - Isabella! - esclamò.

- Geremia! - Isabella era seduta in una angolo nella prigione, con la testa appoggiata sulle sue ginocchia. Era triste. Non riusciva a dormire. Aveva pensato che fosse improbabile che Calico tornasse indietro a salvarla. O comunque che riuscisse nell'eventualità ci provasse. Ma non aveva contato un particolare. Se Geremia era lì allora significava che c'era anche...

- Stub? - domandò Isabella, saltando in piedi.

- Sta bene. - si affrettò a dire Allison. - E non vede l'ora di rivederti. -.

- Sì, sì... - l'interruzione di Thomas fu brusca. - Diamoci una mossa prima che qui vada a fuoco tutto. -.

Proprio in quel momento sentirono un'esplosione. Capirono che Noah e Mary avevano fatto quello che dovevano. Velocemente Allison tirò fuori il rossetto e fuse le sbarre. Isabella non riusciva a crederci: tutti gli uomini che avevano condiviso quei lunghi giorni di prigionia con lei erano liberi che combattevano contro le guardie. Sapeva che chiunque li avesse liberati lo aveva fatto con l'intento di prepararsi una fuga sicura. Allison le porse una pistola.

- Per difenderti. - le disse. - Io sono Allison. Una collega di Stub. -.

- E io sono Thomas. Il suo migliore amico. - sorrise il ragazzo nero. - Come usciamo adesso? - domandò poi.

- E' un seminterrato questo. - spiegò velocemente Isabella, cercando di rendersi utile. - La finestra della mia cella dà sulla città. -.

Allison aveva ancora una volta l'asso nella manica... o per meglio dire, nelle scarpe. - Thomas puoi buttare giù quella parete? -.

Per tutta risposta lui prese una granata urlando "A TERRA!!!". Tutti si misero giù, coprendosi la testa con le mani, mentre la parete della prigione esplodeva. Allison stava tenendo per mano Isabella. Con l'altra mano prese Geremia. - Thomas aggrappati a me. -.

- Che cosa? -.

- Fallo e basta! - ordinò lei. Quindi batté due volte i suoi tacchi fra di loro: come per magia si sollevarono da terra. Allison sorrise. - Era da anni che volevo provare questi micro-razzi. E adesso... si vola!!! - quindi saltò fuori dalla finestra.

Isabella la guardava preoccupata. - Significa che non l'hai mai fatto altre volte? -.

- E' la prima. - confermò Allison come se volare sorretti da tacchi fosse la cosa più normale del mondo.

- E sei sicuro che ci reggano? - domandò Geremia.

- Affatto. - rispose lei.

I 3 a parte lei urlarono a quelle parole e proprio in quel momento i razzi smisero di funzionare. Sarebbero precipitati. Come se non bastasse i soldati si erano affacciati dal forte e stavano sparando addosso a loro.

- WO-OH! - urlò Allison come se fosse la cosa più divertente del mondo.

- Tu sei completamente pazza! - urlò Geremia cadendo.

- Esatto! - confermò lei, entusiasta. - E' per questo che sono pericolosa per i miei nemici! -.

Thomas non perdeva tempo a chiacchierare: aveva caricato il fucile e precipitando, ruotando su se stesso riuscì a sparare qualche colpo eliminando qualche soldato rimasto troppo stupito per pensare di mettersi al riparo.

E poi ci fu il contatto con la dura terra. - Nemmeno Chuck Norris... - commentò Thomas.
Non sapevano come nessuno si era fatto nulla.

- Visto? E' andato tutto a meraviglia. - Allison stava ancora sorridendo.

Proprio in quel momento furono circondati. Di nuovo. Ancora. Thomas decise che la situazione doveva essere presa in mano da qualcuno che sapeva quello che faceva.
- Geremia porta via Isabella! - gli ordinò. - Da Bonn. Qui ci pensiamo noi. -.

Cominciò a sparare per far posto a Geremia e ad Isabella, che corsero fino a sparire nell'ombra. Adesso erano solamente in 2 contro... parecchi. Che immediatamente fecero fuoco.
Sapevano entrambi cosa fare in quel momento: dovevano separare il gruppo di soldati. Quindi si slanciarono contro di loro, cercando di non essere colpiti in luoghi che non fossero coperti dall'antiproiettile.
Fu una trovata molto furba. I proiettili che non colpivano loro colpivano altri soldati... in pratica si stavano uccidendo da soli. Ovviamente era un'azione pianificata: sapevano perfettamente le conseguenze che comportava.

Allison stava correndo all'indietro facendo fuoco su chiunque le capitasse a tiro. Sentì che qualcuno da dietro la prendeva per i capelli... gli afferrò la mano da dietro e lo sbatté con la schiena davanti a lei. - Voi della Marina mi avete veramente rotto le scatole. -.

Afferrò quello che all'apparenza era un profumo di Valentino. In realtà era una sostanza velenosa: cominciò a spruzzarla intorno a sé correndo senza respirare; sapeva perfettamente i rischi che correva compiendo quell'azione che poteva sembrare scriteriata. Ma era abituata all'impossibile e quindi poteva farcela. Passò dalla parte opposta e afferrò Thomas per portarlo via.

Quest'ultimo era rimasto ferito ad una spalla. Allison lo portò al sicuro nascondendosi in una via buia della città. Thomas si era seduto, mentre gemeva.

- Che è successo? - domandò lei.

- Ho un proiettile nella spalla. - rispose lui. - Cavolo, Allie, fa male. -.

Allison si chinò su di lui prendendo una torcia elettrica. Non aveva con sé gli strumenti. - Ce la fai a tornare alla nave? - domandò lei.

- Non è quello il problema. -.

Qual'era allora?

- Non sono vaccinato. Non ho fatto l'antitetanica. - gemette lui.

Lo sguardo di Allison si fece grave. - Come no? E' obbligatoria. -.

- Devi togliermi questo proiettile, amica. Non è profondo. Ci sono delle pinze nella mia tasca. -.

Allison le prese e le guardò. - Sono sterilizzate. -.

Thomas non rispose ma ripeté di togliere il proiettile.

- Tom, non posso... -.

- Toglilo e basta, bionda! - quasi lo urlò.

Lei si rassegnò. - Se urli siamo morti, Tom. - gli ricordò. - Ci troveranno. -.

- Non emetterò un rumore. -.

Si accinse a curarlo, ma non ce la fece. - Antonella... - cominciò.

- Antonella adesso non c'è! - le ricordò Thomas. - Sorella, vuoi togliermi questo proiettile sì o...? -.

Non finì la frase e si morse le labbra, strabuzzando gli occhi. Allison l'aveva distratto e aveva tirato via il proiettile. Lo lanciò via. - Non sperare che ti ricucia. Devi essere disinfettato e bene. Ci penseranno Nell e Maurice. - lo disse con un tono di chi pensava che l'argomento fosse concluso. Quindi lo aiutò a rialzarsi, per tornare insieme alla nave.

Loro avevano fatto la loro parte. Per quanto li riguardava il piano era concluso.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Hi everybody!

Come vedete in questo capitolo si è svolta la prima parte del piano... la liberazione della madre di Stub è quasi completa. Ho preferito spezzare la liberazione in più capitoli perché altrimenti sarebbe venuto un unico capitolo stralungo.

Mentre aspettiamo di sapere se Isabella ce la farà a rivedere Stub, se Sveva dovrà usare le armi, come entreranno in azione Antonella e gli altri e soprattutto che stanno combinando Mary e Noah passo velocemente ai ringraziamenti!!

  • myki: beh Spiderpork è stato semplice... è bastato pensare "da me" all'ennesima potenza xD. Grazie per i complimenti (e anche Bonn ti ringrazia :)). Ti ho sorpreso??? Me onorata *__*. E sono felice di rassicurarti... la tua anti-zucchero Giulia è tornata, come hai potuto vedere da questo capitolo... che è decisamente più "da me" non trovi. Ma come ti ho già detto... un po' di romanticismo non uccide. ;) Bacione!

  • Lallix: grazie mille per i complimenti!! Sono contenta di averti resa contenta con la scena finale. E come puoi vedere in questo capitolo la tua Allison c'è parecchio xD Quanto a Stub e ad Anna hai visto bene..... non ho nessuna intenzione di far cessare la sfida fra di loro.

Mi sembra di aver detto tutto quello che volevo... non mi resta che salutarvi... a presto!!

 

 

 

  
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