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Autore: malmins    12/07/2014    0 recensioni
Rileggo il biglietto che ho in mano già la quinta volta. Non riesco a crederci, non voglio.
Sento come un peso opprimermi sulle spalle, come a volermi buttare per terra, come a volermi dire che quello deve essere il mio posto.
"Teddy Lupin e Victoire Weasley sono lieti di invitarvi al loro matrimonio il prossimo weekend a Villa Conchiglia, sud della Francia. Attendiamo la vostra presenza."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rileggo il biglietto che ho in mano già la quinta volta. Non riesco a crederci, non voglio.
Sento come un peso opprimermi sulle spalle, come a volermi buttare per terra, come a volermi dire che quello deve essere il mio posto.
"Teddy Lupin e Victoire Weasley sono lieti di invitarvi al loro matrimonio il prossimo weekend a Villa Conchiglia, sud della Francia. Attendiamo la vostra presenza."
Sembra un brutto sogno, di cui l'uscita sembra quella del bianconiglio, irragiungibile e lontata dai miei occhi. Lui che, dopo innumerevoli dichiarazioni, mi sbatte in faccia il suo matrimonio con la mia orrenda cugina.
Vorrei poter reagire, ma la mia mente non è lucida. Una lacrima amara mi riga la guancia arrossata per la rabbia.
Mi giro verso l'anta della cucina e l'unica cosa a cui riesco dedicarmi è l'ubriacatura. L'alcool non mi avrebbe giudicato. Stappo la bottiglia di Whiskey Incendiario che mi ritrovo tra le mani. La tracano cosi, senza minimo ritegno per me stessa. Asciugo il bordo della bocca, bagnata dalla troppa foga con cui ho bevuto.
Tutte le belle parole, sospese nel vuoto, volate via come foglie d'autunno. Non avevo mai amato prima d'ora, e lui mi sembrava un'ancora cosi resistente a cui potersi aggrappare. Un'ancora a cui sono state tolto le lunghe catene. Un'ancora gettata in mare. Mi passo una mano tra i capelli e li osservo. Rossi, come le fiamme del fuoco. Ciocche rosse, come quelle della mia orrida cugina. La stessa che andrà all'altare con colui che credevo il mio sempre. Mi lascio abbattere come un albero secolare, la cui vita è passata impalata in un posto. Stesso posto in cui mi ritrovo già da mezz'ora, per terra, tra lacrime e un cuore spezzato, di cui i pezzi nemmeno un medimago saprebbe ricomporre.
E poi mi chiedo se ci ha pensato mentre spediva l'invito. A me, a Rose, alla sua dolcezza. L'invito mi è stato recapitato. Non sarebbe qui, se lei avesse saputo tutto. Dalle carezze alle coperte sfatte, alla cucina in disordine, alla doccia sempre occupata. Lei non n'è era a conoscenza, era l'unica ragione plausibile. A quest'ora sarei già definita con gli aggettivi peggiori di questo mondo, con le dite puntate dei miei parenti. Ad accusarmi di qualcosa di atroce come il tradimento, quando di atroce in un amore non ci vedo niente.
Sento la maniglia della porta d'ingresso. Qualcuno sta rientrando in casa, a mezzanotte.
Ero convinta che tutti fossero a dormire. Asciugo le guancie e con la bacchetta sguiata in mano mi dirigo, a passo felpato, verso l'enorme ingresso.
« Stupe.. » sono pronta a pronunciare il tanto famoso incanto quando una mano mi si posa sulla bocca.
« Ma sei fuori di testa? » mi bisbiglia mio fratello a un palmo dalla mia faccia.
« Hugo! » riesco a pronunciare dall'affanno che si è creato dall'agitazione. 
« Si, per Morgana! Avevi intenzione di stordirmi più di quanto lo sia già? » chiede enfatizzando il tutto con un gesto della mano.
« Scusa, è che era buio. E' mezzanotte...ero convinta foste tutti andati a dormire » dissi abbassando la bacchetta.
« Beh, in effetti mamma e papà dormono. Io me la sono squagliata circa due ore fa » disse ghignando e aggirandomi per andare in cucina.
« E di grazia dove saresti stato? » tento di usare un tono più severo, ma con Hugo è una causa persa.
« In giro, sai.. cose da maschi, con James »
Dovevo immaginarmelo, James, quel deficiente immaturo di nostro cugino non la smetterà mai di stupirmi.
« James? Andiamo Hugo, dimmi solo che non siete stati in qualche spogliarello babbano » dissi incrociando le braccia al petto.
« Sorella, datti una calmata. Ho il diritto di spassarmela, certo non sarai tu a dirmelo. La scuola è finita. Niente commandi a bacchetta. Approposito appogiala sul tavolo. Con quella faccia che ti ritrovi non mi fido » disse guardando stranito la bottiglia di Whiskey appogiata sul bancone.
« Si beh, almeno potevi.. mah, mi sembra inutile parlarne » dico alzando gli occhi.
« E questa? » prende la bottiglia e mi guarda con un sopraciglio alzato.
Rimango zitta e abbasso lo sguardo. Sento ancora il sapore raschiante dell'alcolico ambrato in gola.
« Oh capito.. » si alza da terra con l'invito in mano e lo posa davanti a se.
« Ne vuoi parlare? » chiede in maniera tranquilla.
« Non, non vedo nulla da discutere.. » dico.
« Ah no? Beh dalla faccia stravolta, la bottiglia quasi vuota e l'ora che si è fatta, non hai pianto di felicità perché nostra cugina si sposa? o mi sbaglio? » dice con fare ovvio.
Riesce sempre a cogliere il punto, a leggere tra le righe.
« Senti Rose, non ho idea di cosa sia successo, ne tantomeno credo di volerlo sapere, ma se ti fa stare meglio.. si è scavato la fossa da solo portando all'altare lei » dice sorridendomi dolce.
Sorrido a mia volta. È vero che battibecchiamo, ma nemmeno Lily, che è un'inguaribile romantica, potrebbe consolarmi come lo fa Hugo. Quella sua aria sbarazina, i capelli corti a ricordarmi nostro zio Charlie, a cui le ragazze a Hogwarts non potevano resistere.
Mi avvicino a lui e senza dire niente lo abbraccio, è tutto ciò che mi serve. Non oppone resistenza, e mi stringe ancora di più a sé.
« Vuoi che ti prepari una tazza di tè? » chiede. Annuisco, nascosta nel cappuccio della sua felpa dei Canoni Chudley.
Dopo cinque minuti sono seduta sulla sedia del bancone con le gambe a penzoloni. Abbraccio la tazza fumante con le dita e la porto alla bocca per soffiare via il calore. Hugo è di fronte a me intento a versarsi il latte. Intorno a noi regna il silenzio.
« Da quando ho finito Hogwarts.. » rompo il silenzio e Hugo alza la testa. 
« Rose, non devi.. » tenta di fermarmi, ma io ormai non vedo più ragione di nasconderlo, specialmente a lui.
« Al compleanno di Albus, tre anni fa. Ero arrivata un po' in ritardo perché dovevo portare le valigie da Hogwarts a casa. Arrivai di fretta e nemmeno guardando a dove stessi mettendo i piedi, stavo per finire in una delle buche della nonna create dagli gnomi. Per fortuna sentii una mano sorreggermi per il fianco prima che capitolassi nel fango. Appena mi rimisi in piedi, lui era li, che mi fissava dalla sua imponente altezza, con quei suoi occhi azzurri capaci di leggerti dentro. Mi chiese se stessi bene e io stordita da tutti gli avvenimenti degli ultimi minuti rispose che lo ero. Mi aiutò ad entrare in casa e mi portò un bicchiere di champagne per festeggiare i diciotto anni di Albus, finalmente entrambi liberi da ogni pressione scolastica. Tutta la serata trascorse, e lo sai bene, tra risate e scherzi. Nemmeno mi resi conto che era passata la mezzanotte e che sarei dovuta tornare a casa perché l'indomani avrei fatto l'esame da fotografa. Prima di potermi smaterializzare sentii una voce chiamarmi, lontana dal vociare degli altri in casa. Quando mi girai, trovai Teddy intento a farmi un segno con la mano. Quando si avvicinò disse che tutta la situazione lo aveva distratto dall'unica cosa che voleva fare tutta la sera. E poi mi baciò. Uno di quei baci da film babbani che la mamma mi ha fatto vedere. Lento e romantico. Non seppi con esattezza cosa volesse significare. Mi diede la buonanotte e da quel giorno lui continuò a cercarmi, a mandarmi gufi, a venire nel mio appartamento a Londra... » Hugo mi fissava senza lasciar trasparire nessuna emozione.
« Vuoi dire che.. » tentò.
« Si, è successo.. » non lo lasciai finire, sapevo dove volesse andare a parare.
Teddy è stato l'unico con cui io abbia mai fatto l'amore. Mi sembra ancora stupido definirlo cosi. Se lo era, lui non sarebbe a letto con un'altra.
« Rose, dovevi aspettartelo. Cosa credevi? Che avrebbe lasciato Victoire dopo quasi 7 anni di fidanzamento? Sii realista. Tutto si aspettavano di vederli sposati un giorno, ed ecco che succede. Cosa avrebbero pensato tutti se lui l'avesse lasciata per stare con te? Rose, tu sei stata accecata da qualcosa che per lui era solo un gioco »
Quelle parole mi feriscono, ma sentirle dire da Hugo mi risvegliano. È sempre stato razionale, mentre il mio modo di pensare non lo era. Io andavo aldilà di tutto ciò, sognavo troppo. Sognavo di poterlo tenere per mano invece di dover chiudere a chiave le stanze perché nessuno ci vedesse, o inventare scuse banali quando volevamo stare da soli.
« Hai ragione. È tardi, niente sarà come prima » guardo prima lui poi la tazza, ormai vuota.
« Capirai che c'è di meglio » e prima di andare mi scocca un bacio sui capelli e mi lascia ai miei pensieri che mi accompagnano fino all'alba, dove ormai stravolta mi accascio sul divano e mi addormento.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Due mesi senza connessione mi hanno fruttato l'idea per un'altra storia. Sempre nel fandom di Harry Potter, questa fanfiction è incentrata sulla nuova generazione con protagonista Rose e le sue avventure „amorose“. Spero vi possa piacere. Se siete interessati a lasciarmi una recensione, questa è ben accetta.
Baci, malmins
  
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