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Autore: MelKook    12/07/2014    2 recensioni
Io e la mia migliore amica abbiamo dato vita alle nostre fantasie in questa fanfiction, l'hanno già letta molte fan che si rivedono in essa!
La storia parla di come i sogni si potrebbero avverare a contatto con i nostri idoli!
Speriamo che vi piaccia e che continuiate a seguirci fino alla fine! So BEAST!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dongwoon, Junhyung, Kikwang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2)
Mentre cominciai a far abituare i miei occhi alla luce del giorno feci mente locale di dove mi trovavo e di che giorno fosse. Il mio occhio destro da sotto il cuscino sbirciò sul mio polso notando che erano le undici del giorno successivo al nostro arrivo. Ciò significava che avevamo dormito per quindici ore di fila. La prima cosa che decisi di fare fù svegliare Mia, che aveva preso sonno nel mio letto il giorno prima. < Buon giorno principessa, primo giorno a Seoul > a quelle parole sbarrò gli occhi, balzò in piedi e mi tirò per un braccio. < .. E allora prepariamoci diamine! Dobbiamo visitare la città! > Non ho mai capito come faccia questo elfo di un metro e sessanta dai capelli biondi ad essere così energico la mattina presto. Decisi finalmente di alzarmi e mi trascinai in bagno ma non appena mi trovai davanti allo specchio lo fissai con riluttanza. Come faccio ad essere così inguardabile di prima mattina? Sono una ragazza più che normale, capelli neri, occhi verdi, un metro e cinquantotto per 56 chili. Non ho niente di speciale ma come riescono ad incresparsi i miei capelli ed a gonfiarsi i miei occhi in maniera così esagerata la notte proprio non lo so. Quella scema della mia migliore amica invece mi guardava con quelli occhioni verdi da cucciolo sotto la sua bionda chioma perfetta e la sua faccia riposata cercando di consolarmi ma solo a guardare la sua perfezione mattutina mi arrabbiai di più. Perciò decisi di lasciar stare e tornare alla mia spazzola e al dentifricio. Dopo circa un ora di preparativi per cercare di ottenere un aspetto apparentemente decente uscimmo dall'edificio e ci dirigemmo ovviamente verso il posto che da anni aspettavamo di vedere, la Cube Entertainament.
Dopo aver chiesto per ben tre volte indicazioni, finalmente arrivammo. Alzai gli occhi e il poster dell'imminente comeback delle 4 minute attirò la mia attenzione. Il nostro obbiettivo erano ovviamente i Beast, ma con l'eccitazione di quel momento, chiunque ci fosse passato davanti penso che saremmo svenute. Il cuore mi batteva all'impazzata, il solo fatto di trovarmi a pochi piani da Lui, mi metteva lo stomaco sottosopra. Ormai erano passati venti minuti e noi eravamo ancora lì con il naso all'insù. Ad un tratto sentimmo una macchina avvicinarsi e subito dopo il boato di un orda di ragazzine urlanti che correvano dietro ad un furgoncino nero dai vetri oscurati. Mia ed io ci avvicinammo per dare un'occhiata ma nel momento in cui leggemmo la scritta BEAST sui cartelloni delle ragazzine ci bloccammo entrambe. Mia ed io ci guardammo e lei tradusse in parole il mio pensiero, < Sono loro! > . Entrambe pietrificate guardammo la scena senza muovere un muscolo.
I sei ragazzi incappucciati e scortati scesero dall'auto. Di loro riuscii a scorgere solo le varie altezze ed i colori dei capelli che li distinguevano, niente di più. Vennero verso di noi che ci trovavamo davanti all'entrata. Ci passarono affianco uno ad uno come a rallentatore, tanto che mi sembrava di trovarmi in un film. Eravamo paralizzate. Venimmo spinte e sbattute via dalle ragazzine che li seguivano come avremmo dovuto fare noi. Passato il momento, sentii un dolore bruciante dietro la nuca. Ci misi un paio di secondi per rendermi conto che Mia mi aveva tirato uno schiaffo < Che diavolo fai?? > le chiesi con astio. La sua faccia era accigliata < Hai capito chi diavolo erano quelli??? E non hai fatto niente??? Sei rimasta imbambolata senza fotografare!!! > a quel punto mi accigliai anch'io < Dai genio, sentiamo, e tu che cosa avresti fatto? > Con aria risoluta Mia si limitò a sbuffare come una bambina, girarsi sui tacchi e andarsene. Tra di noi, per strada, calò il silenzio. Continuammo a camminare senza sapere dove stavamo andando, perché l'unica cosa che affollava i nostri pensieri era la delusione di non essere riuscite ad ottenere niente dalla grande fortuna di averli visti. Una foto, un autografo, un tocco, Niente! 
Dopo un paio di isolati di cammino accantonammo il trauma subito e recuperammo il buon umore anche se con l'amaro in bocca. Decidemmo, quindi, di andare a consolarci con un pranzo in un ristorante tipico, con molto molto cibo. A stomaco pieno di prelibatezze coreane ci diressimo verso casa. 
Dopo una settimana passata tra visite e turismo, alla fine di una giornata di shopping un annuncio di un arancione acceso attirò l'attenzione di Mia che mi strattonò verso di esso. 'CERCASI ESTETISTA'. Questa avrebbe potuto essere l'occasione della vita della mia amica. Le cose che sapeva fare meglio riunite in un unico impiego. Avrebbe potuto sfoggiare il suo coreano perfetto e avrebbe potuto finalmente utilizzare chiunque come una bambola da decorare, invece di farlo solo con me. Decidemmo di entrare e appena fatto il primo passo all'interno del salone una ragazza con i capelli nerissimi, ricci e a caschetto ci venne incontro. < Benvenute ragazze! Come posso rendervi più belle di quello che già site? > Mia con tono dolce ma deciso rispose < Buongiorno signora, guardi sono qui per poter fare il colloqui per il posto di estetista, solo ci sarebbe un piccolo problema, sono Italiana e mi sono trasferita qui da poco, accettereste anche una straniera? > A quelle parole la signora si illuminò < Ragazza mia, nessun problema, ho solo bisogno che tu mi faccia vedere cosa sai fare il posto è tuo > Mia non se lo fece ripetere due volte, mi prese per un polso, mi mise davanti alla donna e mi presentò come se fossi l suo personale manichino d a esposizione < Ecco, guardi, le unghie gliele ho fatte io, sono un mio personale lavoro, come lo sono anche l'acconciatura, il make up e questo bellissimo out fit. Ho studiato molto e mi sono esercitata altrettanto per questo lavoro. Anche le mie unghie le ho fatte io, guardi. > La donna stordita dalle parole velocissime di Mia, valutò per un attimo con aria esperta ciò che le aveva esposto, mi guardò d'un tratto dritta negli occhi e mi sussurrò qualcosa all'orecchio. Mia non avendo sentito ciò che mi aveva detto mi guardò perplessa e disperata, io decisi di ringraziare e uscire. Appena fummo fuori dalla porta mi cominciò a tartassare di domande. La mia faccia triste diceva tutto. Lei si prese disperata la testa fra le mani, poi mi guardò con aria curiosa. < Emi! Giuro che se questo è uno dei tuoi scherzi odiosi giuro che ti strangolo! > io la guardai scoppiando a ridere! < Mimiiii! Hai ottenuto il postooo! > Lei mi tiro uno schiaffo su una spalla e subito dopo mi saltò in braccio quasi strozzandomi e urlando di gioia. 
Dopo aver discusso alcuni punti con la proprietaria, Mia, ridendo e saltellando, decise di tornare a casa per riposare. Dopo una settimana Mia aveva trovato il lavoro che faceva per lei. Mentre io stavo ancora aspettando che qualche casa discografica, dove nei giorni precedenti avevo portato la mia scheda di profilo e il curriculum, mi contattasse. Dovevo inoltre trovare il coraggio di portare il tutto anche in un posto dove non avevo il coraggio neanche di avvicinarmi. Alla CUBE! 




Eccoci tornate con un nuovo capitolo di questa nuova storia. Scusate il ritardo ma lavorando il tempo é raro.. Speriamo che vi piaccia e che continuiate a leggere e recensire.. Facciamo i salti di gioia ad ogni vostro commento.. anche privato.. Grazie mille a tutti ♥
  
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