E così, con un soffio,
io muoio.
Dopo aver vissuto come un albero
solitario, incatenato al suolo dalle proprie radici, lei stava per morire. Mentre
meditava sulla sua sorte infelice, si accorse del demone cane che si era fermato
a pochi passi da lei.
«Se...ssho...maru»,
mormorò con stupore.
«Ti ho
trovata seguendo l’odore di sangue e di miasma», rispose lui enigmatico.
«Ah, certo!
Eri sulle tracce di Naraku: chissà che delusione, incontrare me...», disse
mesta Kagura.
«Sapevo che
avrei trovato te.», affermò con decisione l’altro, lasciandola senza parole; lo
sentì afferrare Tenseiga, ma qualcosa lo fermò.
«Stai andando
via?», le chiese infine.
«Sì, basta
così!», asserì felice di averlo visto un’ultima volta, prima di svanire nel
vento.