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Autore: Rosmary    12/07/2014    5 recensioni
Gli occhi sono lo specchio dell'anima e ciò spinge i più a scegliere di tenerli orientati al terreno: guardare o mostrare un'anima, dopotutto, esige coraggio.
"Vedrai l’ostinazione tua nel denominare amore la schiavitù, desiderio le catene e impulsività l’aggressione. Vedrai una donna innamorata di colui che ha parvenze d’uomo ed essenza di mostro."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eileen Prince
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




 
 
Guardali, quegli occhi

 
 

 
Hai mai prestato attenzione agli occhi di una donna mutilata dalla violenza, Eileen?
 
Sono terrificanti, perché disillusi, sanguinanti, arresi. Sono i tuoi occhi. Occhi che non guardi da un pezzo, poiché fuggire al tuo riflesso spaventata è divenuta un’abitudine, di quelle corrosive eppur irrinunciabili.
Ma quegli occhi… quegli occhi devi guardarli. Vedrai in loro il candore dell’anima tua innamorata insozzato da grosse mani che percuotono, dalla gelida lingua che maledice. Vedrai l’ostinazione tua nel denominare amore la schiavitù, desiderio le catene e impulsività l’aggressione. Vedrai una donna innamorata di colui che ha parvenze d’uomo ed essenza di mostro.
 
Hai mai avuto il coraggio di guardarli, gli occhi del mostro?
 
Sono vuoti, piccoli, incattiviti. Sono quelli di Tobias. Occhi di chi la vita non sa neanche cosa sia. Occhi che appartengono all’abominio, che non meritano perdono.
E allora perché, perché lo accogli tra le tue braccia ogni volta? Perché t’illudi che possa cambiare, che ti ami?
Non può amarti, Eileen, non può.
L’aguzzino non può condividere il tuo amore. I mostri non provano niente, niente, neanche l’odio.
 
*
 
I mostri sono perdenti.
E allora perché sei tu a lasciarti morire?
Sei stanca, Eileen?
Il mostro ride.

Ora piange.
L’hai lasciato.
È solo, affogato nel suo niente.

Ridi, Eileen?
È morto anche lui.
Ora, vivi.









 
NdA: la nota OOC è inserita perché la caratterizzazione di Eileen Prince e di Tobias Piton è influenzata dalla mia personale interpretazione di quanto sappiamo dei personaggi dal ricordo di Severus Piton. Lì c'è un litigio, e io ho sempre dedotto che Tobias usasse violenza di natura fisica e psicologia sulla moglie. Ho anche immaginato che lei si lasciasse poi morire pur di non affrontare la cruda realtà. Lasciar morire non nel senso di togliersi la vita, ma nel senso di lasciarsi andare.
Non so fino a che punto questa storia possa avere un senso, non so neanche perché l'abbia scritta. Avevo solo voglia di denunciare la violenza, credo. Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia flash, spero non sia stato tempo sprecato.
   
 
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