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Autore: FlyGirl 92    30/08/2008    3 recensioni
Tre misteriose e bellissime ragazze si aggirano nella spiaggia di Bosa, in Sardegna. Parlano solo tra loro, ignorano i ragazzi che tentano di conquistarle e le ragazze che cercano di fare amicizia. Qual è il segreto di queste tre giovani? Perché i loro occhi hanno quei colori così insoliti? Chi le aiuterà nel viaggio che le attende? Leggete per saperne di più! ^_^ E mi raccomando : recensite!
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ^_^ sono tornata con un nuovo capitolo! Scusate l’attesa, ma ero impegnata con un’altra fic, che sto scrivendo con la mia collega MemiDark_Cullen. Leggetela, è nel mio account! (pubblicità spudorata ^.^)

Comunque… qui le nostre tre care ragazze si troveranno ad affrontare la prima prova per ritornare umane. Cosa succederà? In cosa consiste questo primo ostacolo? Se vi ho incuriosito, leggete… e recensiteee!

A proposito, vorrei ringraziare i miei recensori : MemiDark_Cullen (fedelissima; w Fiamma e Ray), Iry_kun e anna96.

Grassie grassie per le recensioni, sono contenta che vi piaccia, spero di non deludervi! Grazie anche a chi legge solo e a chi ha aggiunto la storia tra i preferiti!

 

Erano circa le sei del pomeriggio quando Ray, Hilary e Paige decisero di partire per affrontare la prima prova. In questo momento erano sul loro furgoncino, alla volta della provincia di Arbatax.

Stoppa! Furgoncino?? Giusto, devo raccontarvi di questo nuovo mezzo!

 

*Flashback*

Cinque del pomeriggio. Hilary e Ray sono sole nella loro stanza dell’ostello e stanno preparando le borse.

“Uff.” Sbuffa Ray, sollevando il suo borsone grigio e posandolo sul letto. Getta indietro con fastidio il ciuffo di capelli che le cade perennemente sugli occhi cremisi e osserva :“Questo non ci starà mai sulla bici.”

“Magari ti stabilizza, che ne sai.” Ribatte Hilary, alle prese con il suo zaino nero.

“Comunque è stupido andare dall’altra parte dell’isola con delle bici scassate. Non vorrei che ci lasciassero per strada.” Continua Ray, chiudendo la zip.

Hilary fa per rispondere, ma Paige irrompe nella stanza, con un bel sorriso stampato sul volto.

“Ragazze!” Comincia con aria orgogliosa. “Fine dei nostri problemi! Ho trovato un buon mezzo, ben più veloce e sicuro delle nostre bici-catorcio!” Si dirige verso la finestra a passo di danza e scosta la tendina di cotone a righe verdi e azzurre. Ray e Hilary guardano, curiose.

Nel parcheggio sottostante è parcheggiato un vecchio furgoncino della Volkswagen, color azzurro scolorito.

Sia Ray che Hilary rimangono con un palmo di naso. Si voltano verso Paige con occhi sgranati.

“Beh? Che c’è? Non vi piace?” Chiede quest’ultima, sulla difensiva.

È Hilary a risponderle con calma, cercando di trovare le parole giuste :“Ecco, si, ci piace eccome, ma… Si può sapere dove accidenti l’hai preso??”

La bruna arrossisce e spiega :“Ho barattato le nostre bici con il furgoncino. È vecchio ma stabile. L’ho già collaudato.”

Ray piega la testa da un lato e domanda :“Ma questo tipo che ha accettato lo scambio era tutto normale?”

Paige alza le spalle, con aria noncurante :“Non saprei. Non ci potevo credere neanche io quando mi ha proposto il baratto. Ma alla fine non è che me ne importi granchè… Abbiamo un auto e dobbiamo percorrere un bel po’ di strada. Scendete a caricare le vostre borse, io intanto preparo la mia. Ecco le chiavi.”

Allunga ad Hilary una chiave e si volta, cominciando a riempire la sua borsa rossa e morbida.

*Fine Flashback*

 

Quindi, eravamo rimasti… Ah, si!

Dopo circa tre estenuanti ed eterne ore di viaggio, Paige, Hilary e Ray giunsero alla meta.

Arbatax era una città come le altre, abbastanza comune: né piccola né grande, piena di alberghi e con un mare stupendo.

Le tre ragazze posteggiarono davanti a una spiaggia. Per sicurezza era Hilary al volante. Paige ci era rimasta malissimo.

“Io andrei a fare un giro.” Propose cauta Ray. “Giusto per esplorare un po’ la zona. Non ne ho voglia di stare ancora in questa cavolo di macchinetta. Ho sete.”

“Tu vai pure se vuoi.” Disse Paige. “Io non ho sete e sono stanca. Domani dovremo svegliarci prima dell’alba.”

Guardò Hilary, che annuì e posò i piedi sul cruscotto.

Ray rimase allibita: che pigre…

Insomma, alla fine la giovane vampira si ritrovò a girovagare per la spiaggia. Da sola.

Stava giusto borbottando qualcosa tra se e se, quando un bagliore lontano attirò la sua attenzione. Il primo impulso di Ray fu quello di correre a vedere, ma poi pensò che non era vestita da esplorazione: aveva una maglietta a righe, una gonna corta bianca e le sue amate All Star rosse.

Rimase un attimo a pensare, poi con un sorrisetto si incamminò verso il bagliore insistente.

 

Ray si ritrovò davanti a una distesa di scogli. Si avviò fiduciosa, saltellando da una pietra all’altra senza difficoltà: quand’era umana abitava in una città di mare e l’estate camminava sempre sugli scogli alla ricerca di insenature pittoresche dove sedersi o tuffarsi.

Quando giunse sulla punta, dove brillava la luce, Ray si fermò, sbalordita: c’era qualcuno seduto lì, qualcuno che reggeva una lampada ad olio e le sorrideva.

“E tu chi sei?” Domando la giovane vampira.

Lo sconosciuto si alzò. Era alto, molto alto.

“Chiamami Roxas.” Disse semplicemente.

Ray gli si avvicinò con aria di sfida. “E cosa ci fai qui, Roxas?” Calcò sul nome.

Quest’ultimo si chinò su di lei, con il viso a pochi centimetri dal suo. Quando sorrise, Ray notò i denti bianchissimi e lucidissimi, con i canini affilati come rasoi.

“La domanda non è cosa ci faccio io, ma cosa ci fai tu in questo posto, e per di più a quest’ora, mia cara.”

Ray inclinò la testa, accigliata, poi comprese. “Sei tu il Custode della prima prova?”

Roxas ammutolì per un attimo, poi rispose, perdendo il ghigno ironico :“Si sono io. Per passare la prova dovrai risolvere l’indovinello che ti porrò.”

La giovane vampira sorrise e si fregò le mani: quanto le piacevano gli indovinelli! Ne andava matta!

“Spara.” Lo invitò.

Roxas riacquistò il ghigno. “Non qui.” Fu la sua scarna replica, e prima che Ray potesse fare alcunché, le passò un braccio intorno alla vita, uno sotto le ginocchia, prese la rincorsa sugli scogli e spiccò un salto inumano, stile Superman.

Ray si strinse a lui e urlò :“Diavoli! Sei decollato come un 747!”

Nonostante il vento e la velocità fossero talmente elevate da obbligare chiunque avesse un minimo di buonsenso a chiudere gli occhi, Ray sentì l’indistinta risata del suo “rapitore”.

Dopo una decina di minuti, cominciò la rapidissima discesa. Ray fece la cavolata di guardare giù: vedere la terra che le veniva incontro così velocemente le fece montare una nausea orribile.

Non appena Roxas posò i piedi per terra, dovette sorreggere la sua passeggera per impedirle di accasciarsi a terra.

La tenne in braccio a lungo, finchè non si fu ripresa a sufficienza, poi la mise a sedere con la schiena appoggiata contro un grosso masso. Si trovavano in aperta campagna, vicino ad un bosco verdeggiante, illuminata dalla fioca luce della tarda sera.

Quando Ray ebbe riacquistato abbastanza fiato per parlare, domandò :“Dov’è che saremmo ora, di grazia?”

“Dall’altra parte del mondo.” Rispose Roxas. Era serio, non scherzava.

Ray sbarrò gli occhi.

“In Canada.” Precisò Roxas. “Stato dell’Ontario, vicino a Toronto.”

“Oh, cazzo…” Mormorò la giovane, grattandosi la testa, ancora incredula.

Roxas ghignò di nuovo, divertito. Ora che c’era una luce sufficiente ad illuminarlo, Ray vide che aveva i capelli rossi come il fuoco, né corti né lunghi. Era giovane, poco più di un ragazzo. Aveva grandi occhi di un colore strano, indefinito: le sue iridi sembravano costituite per metà da pagliuzze dorate, e per metà da pagliuzze azzurre. Era di una bellezza inumana, straordinaria, di quelle che si possono ammirare solo nelle opere d’arte. Ray ne rimase incantata.

Per spezzare l’imbarazzo che si stava creando, Ray disse :“Va bene, sono pronta. Ponimi il tuo indovinello. Paige e Hilary saranno preoccupate a mort...!”

Non ebbe il tempo di terminare la frase, che una mano fredda e candida si posò sulla sua.

“Sei debole. Riposa ancora un’oretta, poi giuro che ti porrò l’indovinello.” Il suo viso era di nuovo a pochi centimetri da quello di Ray. La ragazza poté sentire il suo fiato freddo sul collo e rabbrividii.

 Gli premette una mano sul petto per farlo allontanare e cercò di mascherare il rossore che le aveva prepotentemente invaso il volto.

“Se mi riposo un’ora prometti che mi farai l’indovinello?” Domandò, fingendo di essere molto interessata alle insenature della roccia a cui era appoggiata.

I denti di Roxas scintillarono quando ghignò nuovamente :“Hai la mia parola di vampiro.”

“Va bene…” Si arrese Ray, e si voltò dall’altra parte, per non incrociare più quello sguardo magnetico che le stava dando alla testa.

 

Mentre dormiva, la mente di Ray fu invasa dai sogni, o meglio, dai ricordi.

Sognò tre ragazze allegre a bordo di una Citroen usata.

Sognò un giovane dai capelli di fuoco che tagliava loro la strada. Lo vide in faccia: era Roxas!

Rivisse il momento in cui aveva rischiato di morire cadendo giù dal dirupo con la macchina… Poi rivide il buio. E si risvegliò con un nuovo corpo.

 

Ray si svegliò di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore. Ansimando si guardò intorno e notò che il cielo si era fatto più scuro. Con un balzo fu in piedi.

Cercò Roxas con gli occhi e lo vide appoggiato ad un albero, che la guardava a sua volta.

“Che ora è?!” Esclamò la ragazza.

“Contando che quando ti sei addormentata di botto erano circa le sei e un quarto, ora sono le sette e un quarto.”

Ray diventò più rossa delle punte colorate dei suoi capelli. Abbassò lo sguardo e si rassegnò nuovamente a chiedere l’indovinello.

Stavolta Roxas si alzò, senza abbandonare il ghigno e schioccò le dita. Improvvisamente una grossa cupola blu comparve dal nulla e avvolse i due vampiri.

Dopo un secondo di buio, l’atmosfera si illuminò di una debole luce bluastra. Piccole lucine dorate, simili a lucciole o a piccole fate galleggiavano pigramente nell’aria.

“Perché questo?” Chiese Ray. Fu sorpresa di non sentire l’eco rimbombante della sua voce.

“E’il Primo Phanteum. È il luogo dove si svolge la prima prova.” Rispose Axel.

Ray era seccata. “E non potevi evocarlo ad Arbatax senza farmi fare il giro del mondo?”

Roxas piegò le labbra sottili in un sorriso malizioso e spiegò :“Non è così facile come credi. Il Phanteum può essere evocato solo in determinati luoghi, e questo è uno di quelli. E poi tu adori l’America.”

Ray rimase di sasso. Roxas pure.

“A chi non piace l’America, al giorno d’oggi?” Farfugliò precipitosamente quest’ultimo, diventando rosso.

Ray non se la bevve. “Come facevi a sapere che da umana desideravo ardentemente visitare l’America?” Chiese sospettosa.

Roxas non rispose e disse :“Il tempo va avanti, Ray. Mi piacerebbe chiacchierare con te, ma ho un compito da svolgere. Quindi: vuoi l’indovinello o ti ritiri?”

“Indovinello.” Replicò la giovane vampira, sicura di sé.

“D’accordo.” Ghignò Roxas. “Tre naufraghi raggiungono un’isola deserta dove vengono fatti prigionieri da una tribù di cannibali. È una tribù molto particolare, in quanto dà ai tre sfortunati una chance per aver salva la vita: i tre vengono portati all’interno di una tenda buia dove ci sono cinque cappelli, tre bianchi e due neri. Ognuno ne indossa uno, poi vengono fatti uscire. Ogni naufrago può vedere il cappello degli altri, ma non il suo. I tre devono indovinare il colore del proprio cappello e dare una spiegazione logica.

Il primo naufrago dice :“Il mio cappello è bianco, ma non so dare la spiegazione.” Venne ucciso perché lo aveva nero.

Il secondo naufrago dice :“Il mio cappello è bianco, ma non so dare la spiegazione.” Lo aveva veramente bianco, ma venne ucciso perché non aveva saputo dare la spiegazione.

Il terzo invece indovinò e riuscì a dare una spiegazione plausibile, così venne rilasciato. Ditemi: di che colore era il cappello del naufrago? E che spiegazione ha usato per aver salva la vita?”

Ray riflettè velocemente. Tre naufraghi. Il primo aveva sicuramente tirato ad indovinare, quindi non poteva essere così importante. Si concentrò maggiormente sugli altri due: il secondo naufrago aveva sicuramente tirato a indovinare a sua volta, in quanto nulla poteva aiutarlo… Questo voleva dire che…

“Ci sono!” Urlò Ray.

Roxas sorrise :“Spara.”

Allora…” Ragionò la ragazza “Il terzo naufrago aveva il cappello bianco, perché se lo avesse avuto nero il secondo naufrago avrebbe potuto dire con certezza di averlo bianco, in quanto i neri erano terminati, ma così non è stato! È giusto?”

Il sorriso non abbandonò le labbra del vampiro :“E’ giusto.” Proclamò, orgoglioso.

Ray cominciò a saltellare, contentissima: ancora due prove e avrebbe riavuto indietro la sua vita.

Roxas si frugò nelle tasche ed estrasse un sacchettino di seta rossa.

“Tienitelo stretto, Ray, è molto importante. Tienitelo stretto.”

“Cos’è?” Chiese la ragazza, curiosa.

“Aprilo, no?”

Ray non se lo fece ripetere due volte: sciolse velocemente i lacci del sacchettino e un rubino piccolissimo scivolò nella sua mano. Era davvero minuscolo: poco più grande dell’unghia di un mignolo.

“Quando avrete superato le tre prove e giungerai sulla scogliera di Bosa, dovrai inghiottirlo. Le tue amiche faranno lo stesso con le loro pietre.” Spiegò Roxas in tono pratico.

La cupola si dissolse.

“Fammi tornare.” Disse Ray, guardando il tramonto. “Le mie amiche saranno preoccupate a morte.”

Non voglio immaginare la reazione di Paige dopo che mi rivedrà tornare un po’ di ore dopo le sue aspettative… Pensò.

Si lasciò prendere in braccio da Roxas, temendo di nuovo la nausea, e in pochissimi secondi, i due vampiri erano già spariti, in viaggio verso l’altra parte del mondo.

 

 

 

Fine del terzo capitolooo! ^^ che ne dite? Fatemi sapere, mi raccomando…

Io subito volevo scrivere che Paige lo aveva rubato il furgoncino, lasciando al suo posto le bici, ma poi ho cambiato idea.

La prossima vampira ad affrontare la prova sarà… sarà… eheheh, se volete saperlo dovrete leggere ^^

Volevo fare un piccolo sondaggio, anche se è un po’ prematuro: quale delle tre protagoniste preferite? Ray, Hilary o Paige? Rispondetemi tramite recensione ^^

Il quarto capitolo arriverà il prima possibile. Grazie ancora a tutti quanti.

 

  
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