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Autore: EleRigoletto    13/07/2014    2 recensioni
Se Chuck e Seb non fossero membri dei Simple Plan ma youtubers diventati 'noti' in Canada?
Dal testo:
Per tutto il tempo cercai di non fare troppo caso che in classe si trovavano i miei due youtubers preferiti, ma dopo una buona mezz’ora non ce la feci più e guardai Chuck.
Mi accorsi che Elena lo stava fissando come una pazza, così le tirai una gomitata.
“Ele, così facendo lo spaventi!”
Allora distolse lo sguardo.
Chuck si girò dalla mia parte e disse sorridendo: “Ma perché la tua amica mi stava fissando?”
Cercai di pensare ad una buona risposta e alla fine dissi: “Perché ti conosce!”
Lui fece una faccia stupita indietreggiando con la testa: “Come mi conosce? Non mi ricordo di averla vista.”
“N- no, nel senso che sei famoso su Youtube.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chuck Comeau, Sébastien Lefebvre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai prima di Elena e decisi di non poter più far finta di dormire per aspettarla, così mi vestii e uscii dalla tenda silenziosamente a passi felpati.
Tutti i miei compagni erano ancora nelle loro tende chiuse, ma appena girai la testa lo vidi seduto su una sedia.
Decisi di avvicinarmi e appena alzò gli occhi per guardare chi fosse, notai che stava piangendo.
Senza dire niente mi sedetti accanto a lui e lo guardai.
“Ciao!” Disse con un filo di voce.
“Hey Chuck.”
 “Come mai sveglia a quest’ora?” Mi chiese, pulendosi gli occhi lucidi dalle lacrime.
Alzai le spalle. “Non avevo più sonno.”
Il suo sguardo tornò perso nel vuoto.
“Te invece?” Chiesi timidamente.
“Mi andava di starmene un po’ per conto mio.”
Ci fu un breve attimo di silenzio, poi lui iniziò a parlare.
“Perché mi tratti così male? Cosa ti ho fatto?”
Con quella domanda mi spiazzò.
Mi girai verso di lui imbarazzata.
“Non … non ti tratto male.”
“Dici? Perché ieri, correggimi se sbaglio, ogni volta che cercavo di parlarti tu te ne andavi sempre avanti con una qualche scusa banale.”
“Stavo solo facendo un’ escursione.” Mi giustificai.
All’improvviso notai i suoi occhi profondi che mi portarono giù con loro.
“Non devi mentirmi, dimmi solo ciò a cui stai pensando adesso.”
Presi il coraggio e …
“Chuck, non credere che io possa avercela con te, ma non riesco a spiegarmi come mai tu mi sembri così diverso dai video su Youtube.
Non so, l’altro giorno a scuola sembravi un tipo un po’ superficiale, mentre ora sembri quel ragazzo che scrive testi profondi e li impersonifica sul suo canale.”
Lui mi guardò stupito, poi disse: “Io sono così, un ragazzo semplice, alle volte anche molto pesante e cocciuto e che tende a vedere sempre il lato buono delle persone.” Fece una pausa, poi spostò lo sguardo su di me e si alzò, per poi dirmi: “E tu Erika, tu che persona sei realmente?”
Stavo per rispondere tutto d’un fiato, ma all’improvviso Elena venne nella nostra direzione e Chuck la salutò e andò chissà dove.
“Ciao, tutto bene?” Chiese stiracchiandosi.
“Sì.” Riuscii a dire, senza smettere di pensare alle parole di un attimo prima.
Elena disse qualcosa, ma non riuscii a sentirla poi mi prese la mano e mi portò davanti al prof ed intanto tutti i nostri compagni si erano radunati davanti a lui.
“Oggi giornata di giochi e di divertimento!”
Tutti gridarono di felicità, chi applaudiva le mani e chi, invece,  sorrideva.
Non mi andava, semplicemente non mi andava di  fare dei giochi, di sprecare tempo in un parco che non valeva nulla per me.
Nella mia testa riecheggiarono continuamente le parole di Chuck e per tutto il giorno restai con un magone enorme, con la domanda sospesa che il ragazzo mi fece qualche ora prima.
Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi accorsi della pallonata che avevo appena ricevuto da Elena.
Caddi a terra.
“Erika, Erika stai bene?”
Elena corse da me e mi aiutò ad alzarmi.
In poco tempo tutte le attività si fermarono ed io mi dovetti sedere per non avere più giramenti di testa.
“Stai bene?” Chiese ancora una volta Elena.
“Ti fa male la testa?” Continuò Corradi.
Non riuscii a rispondere, non provai nemmeno ad ascoltarli.
I miei pensieri, i miei occhi si concentrarono unicamente su Chuck, sul suo viso che adesso mi fissava preoccupato.
“Credo … di sì.” Risposi ad una delle molteplici domande.
“Non mi sembra proprio.” Affermò il mio prof.
“Vuoi andare in infermeria? Forse è meglio.” Propose Elena.
“Sì, dato che il campo ci mette a disposizione cure mediche in caso di bisogno.” Disse Corradi.
“Ma io …”
Prima che potessi dire qualcosa, Elena mi alzò con una presa e mi accompagnò in infermeria com’era stato deciso senza il mio consenso.
Arrivate, una dottoressa si precipitò da noi con un enorme sorriso e fissò la mia testa.
“Cos’è successo?” Chiese la signora.
“E’ … è stata una pallonata, credo.” Dissi un po’ confusa.
“Nulla di grave.” Aggiunsi subito dopo.
La signora andò un attimo nell’altra stanza e tornò con una borsa di ghiaccio.
“Siediti pure.” Mi disse.
Decisi quindi di accomodarmi sul lettino dei pazienti.
“Adesso mettiti un po’ di ghiaccio sulla botta tanto per far passare il dolore e dopo potrai tornare dalla tua classe.”
Annuii.
Presi la borsa del ghiaccio e la misi nel punto in cui provavo più dolore e sentii un piccolo brivido di fastidio per il freddo.
“Hai preso proprio una bella botta, eh!” Commentò Elena.
“Già …” Dissi.
“Scusami, non volevo farti male!” Si inginocchiò pregandomi di scusarla.
La feci alzare imbarazzata sia per lei che per la dottoressa che ci stava guardando.
“Non ce l’ho con te, non è stata colpa tua.”
“Però ti sei fatta male.”
“Sì, ma non è nulla!”
Anche in quel momento la mia testa era altrove, cercava continuamente il volto dello Youtuber.
Passati circa dieci minuti, la dottoressa prese il ghiaccio e lo mise da parte, mi applicò una pomata e mi congedò con un sorriso caloroso e un “Ciao!”.
Io ed Elena tornammo giusto in tempo per il pranzo, cercai di starmene in disparte per tutto il tempo ed il pomeriggio volò di corsa.
Finite proprio tutte le attività, con un triste annunzio, Corradi ci disse che avevamo la serata libera all’interno del campo.
Io andai a cambiarmi, mentre Elena andò a parlare con Seb.
Ero seduta su un telo nella foresta, lontano cinque minuti dagli altri, e stavo per sdraiarmi per vedere il tramonto, quando all’improvviso sentii lo scricchiolare di passi e mi girai di scatto.
“Hey.” Fece Chuck con un sorriso stampato in faccia.
“Hey!” Dissi di rimando.
Si sedette sul mio telo e mi guardò.
Un po’ imbarazzata abbassai lo sguardo e mi girai dall’altra parte per non sostenere i suoi occhi.
“Ti senti meglio?” Mi chiese poi.
“Sì … Ora sto meglio.” Confessai.
Dopo   qualche secondo, inaspettatamente, mi mise una delle sue mani sopra la testa e mi accarezzo la nuca come fossi un cagnolino.
“Chuck … che cosa stai facendo?” Dissi preoccupata.
“Ti accarezzo. Sembri come quei piccoli cuccioli di koala che hanno bisogno della mamma.”
“Cosa? Vuoi dire che tu saresti la mia mamma?”
“E’ la dura verità figliuola.”Disse, poi scoppiammo tutti e due a ridere per la scenetta appena creata.
“Vedi …” Disse lui tornato serio. “E’ così che voglio vederti, sorridente, spensierata e senza quel distaccamento che si crea ogni volta che ti incontro.
Anche se ti conosco da poco, pochissimo in realtà, penso si debba imparare ad approfondire una conoscenza.”
E aveva ragione.
In seguito, restammo in silenzio a vedere il sole tramontare ed il cielo scurirsi.
Eravamo insieme, vicini.
Quella sera, dopo la movimentata giornata passata, accanto a lui mi sentii rasserenata, rilassata come non mai.
 
ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazzi, tutto bene? Le vacanze?
Chiedo scusa se ho pubblicato in ritardo, il fatto è che il lavoro ed i compiti mi “rubano” abbastanza tempo.
Fatemi sapere cosa ne pensate (tutto tranne offese) e ringrazio chi legge questa F.F e chi magari l’ha messa tra le Preferite/ Seguite/ Ricordate.
Un bacio dalla vostra Ele!
  
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