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Autore: firegirl6464    14/07/2014    0 recensioni
Quanto ci vuole perché la tua migliore amica si accorga di quanto la ami?
Ci sono quelli che ti sostengono e quelli che ti ostacolano.
Le persone che ti piacciono e quelle che non ti piacciono troppo.
I tuoi desideri, le tue avversioni, e poi...
ci sei tu.
Quanto può ingelosirsi un alieno prima di esplodere...?
[Crossover: BIGBANG, 2NE1, SUJU, SNSD e molti altri!]
[Pairings: TOPBOM, DARAGON]
[Traduzione]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, T.O.P., Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C a p i t o l o 13 

Choi Siwon Parte I


 

«Ho sistemato la vostra divisa sul letto, signorino! Vi ho anche preparato il bagno! Ho usato i sali che avete preso in Spagna, proprio come volevate-»
«Grazie»
«S-se c’è altro di cui avete bisogno, la prego di non esitare a chiedere!
Svolgerò con piacere qualsiasi incarico mi assegnerete-»
«No, va tutto bene. Puoi uscire»
La cameriera sorrise a sé stessa mentre voltava le spalle al giovane uomo.
Grazie a Dio non l’aveva vista arrossire. Era semplicemente così…
… perfetto…
Il giovane uomo entrò nel suo stravagante bagno. La vasca era circondata da sali da bagno stranieri, asciugamani e candele profumate: un bagno preparato per un principe. Portò con cautela il piede destro nella vasca, subito seguito dal sinistro. L’uomo si abbassò e si sedette, allungò il collo e guardò il soffitto. Chiuse gli occhi quando il corpo si abituò all’acqua tiepida. Prese un profondo respiro con il naso, permettendo all’odore del sapone di entrarvi.

Bwara Mr. Simple, Simple,
Keuttae-neun Keuttae-neun Keuttae-ro meotjyeo...

Il suo telefono cominciò a squillare: era il timer che aveva puntato per il suo bagno di quindici minuti. Erano già passati quindici minuti?
L’uomo sospirò e si sollevò dalla sua posizione rilassata. Afferrò due asciugamani appesi allo scaffale accanto a lui. Ne avvolse rapidamente uno attorno alla vita e usò l’altro per asciugarsi i capelli umidi. Specchi pendevano da ogni angolo del bagno, mostrando il suo riflesso.
Aveva un aspetto assolutamente stupendo.
«Non posso perdere altro tempo.
E’ un nuovo giorno… »
Aprì la porta di camera sua, lasciando cadere entrambi gli asciugamani e indossò i vestiti che la cameriera aveva lasciato sul suo letto. Avrebbe pensato da solo ai suoi capelli se le cameriere non insistessero nel farlo loro. Ma non gli importava. Era così la sua vita fin da quando era piccolo.
Era la sua normale routine.
L’uomo si guardò allo specchio.
Soddisfatto del suo aspetto, uscì dalla camera con lo zaino in spalla, senza dimenticare di spegnere tutte le luci.
«Buongiorno, signorino»
«Siete davvero bellissimo oggi, signorino»
«Spero che gradiate la colazione, signorino»
L’uomo sorrise e continuò a camminare mentre le sue cameriere continuavano a parlare. Raggiunse la cucina e sedette al lungo tavolo, ricoperto di tazze e piatti. Alzò lo sguardo e trovò una donna che sedeva all’altro capo del tavolo.
Sembrava piuttosto giovane, ma il trucco e la chirurgia plastica nascondevano la sua bellezza naturale.
Le labbra rosse si incurvarono in un sorriso mentre indicava l’uomo con le bacchette. «Hai dormito bene?»
L’uomo afferrò un piatto e cominciò a servirsi i noodles. Sollevò lo sguardo sulla donna.
«Perfettamente.
Avete dormito bene, Eun Mi?»
«Aish, non c’è bisogno di chiamarmi per nome. Puoi chiamarmi “mamma” se vuoi»
Rise. «Scusa, mamma».
La parola rotolò fuori dalla sua lingua con naturalezza, ma lui la sentiva come una presa in giro.
La donna posò le sue bacchette sul tavolo e fece cenno ad una cameriera di avvicinarsi.
«Era una colazione eccellente» disse Eun Mi, mentre una cameriera le prendeva la scodella dalle mani.
Tornò a guardare il ragazzo che sedeva di fronte a lei.
«Ha chiamato tuo padre»
«Ah si? Cos’ha detto?»
«Oggi torna dall’Inghilterra»
«Forte»
«Ha chiesto dei tuoi voti. Stai andando bene?»
«Alla grande. I nostri punteggi finali di prima delle vacanze usciranno oggi. Sono sicuro che papà sarà lietissimo dei risultati»
«Va bene-» prima che Eun Mi potesse finire la frase, l’uomo si alzò dalla sedia. Afferrò lo zaino ed estrasse le chiavi della macchina dalla tasca anteriore. La donna alzò lo sguardo su di lui e contrasse le labbra. «Devi andare a scuola adesso?»
«Già»
«Ah, okay allora»
Il rapporto tra i due era strano.
Eun Mi non viveva alla villa da molto, ma sentiva che l’uomo che chiamava suo figlio le stava nascondendo qualcosa. Era quasi come se la stesse evitando apposta. Ma sembrava sempre così disinvolto. Era difficile dire se lo stesse infastidendo o meno.
Eun Mi sospirò e guardò l’uomo uscire dalla cucina ed avviarsi lungo il corridoio. Sentiva le cameriere aprire le porte per lui. Voleva davvero avvicinarsi al suo figlio acquisito, sul serio. Si alzò dal suo posto e corse verso di lui. L’uomo si voltò e vide Eun Mi avvicinarsi. Lei si fermò, giungendo le mani e sorrise al più giovane, anche se più alto, che la guardava dall’insù.
«Buona giornata a scuola, Siwon!»
Siwon la guardò per un attimo, poi ricambiò il sorriso.
«Grazie, mamma»
La cameriera chiuse la porta d’ingresso dopo che Siwon fu uscito.
Eun Mi riusciva a sentire l’auto fare retromarcia dal garage e sfrecciare in strada. Sorrise a sé stessa. Siwon era un così bravo ragazzo. Forse stave diventando un po’ più caldo con lei. O no?
Choi Siwon... mi fai davvero confondere. 

 

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«Quindi, sono sicuro che tutti voi siate consapevoli del progetto a coppie che stiamo facendo- Yoseob, quante volte devo ripeterti di smettere di parlare?»
Yoseob smise di conversare con HyunSeung e rivolse il viso all’insegnante. Si imbronciò e gonfiò le guance.
«Scusi, Hyori Seonsaengnim... »
Certo, Yoseop era adorabile, ma miss Hyori non sarebbe mai caduta nei suoi trucchetti. Corrugò le sopracciglia e si mise le mani sui fianchi. «Non attacca con me, Yoseob. E scommetto che quell’aegyo non funziona nemmeno con il preside HyunSuk»
Yoseob chiuse rapidamente la bocca mentre i suoi amici se la ridevano sotto i baffi. Miss Hyori sospirò. «Come stavo dicendo» continuò «sono piuttosto sicura che tutti voi siate consapevoli del progetto a coppie che stiamo facendo. Ma oggi, vi spiegherò qualche altro dettaglio»
Miss Hyori procedette prendendo una pila di fogli dalla cattedra. La diede a Sunny, dicendole di prenderne uno e passarlo dietro. «Ora, i fogli stanno girando per la classe. Ciascuno di voi ne prenda uno, per favore. Quel foglio ha le informazioni che vi servono. Tutto ciò che vi dirò ora sarà sul foglio, arasseo?»
«Deh, seonsaengnim!»
«Una volta che ne avete preso uno, passate agli altri»
La pila di fogli finalmente giunse dal lato dell’aula di Bom. Mentre ne prendeva uno, gli occhiali scivolarono lungo il suo viso e scorsero lungo il foglio per trovare i dettagli importanti come miss Hyori aveva letto ad alta voce.

 
Tecnologia Alimentare, Classe 7, Progetto a coppie
Scadenza venerdì 1 Giugno 2012
Tu ed il tuo partner assegnato dovrete creare un dessert originale. Questo incarico è una simulazione di uno dei tanti incarichi di una pasticceria. I pasticceri seguono questo procedimento per creare ricette originali, collaborando con altri pasticceri per dar vita alla ricetta.
Questo lavoro costituirà un’ampia parte del vostro voto del primo semestre.

“Bla, bla, bla...”

 
Dovrete presentare cinque esemplari del dessert, la ricetta, un saggio sulla ricerca di fondo e il vostro piano di progettazione. Entrambi dovrete preparare una demo di come preparare il desser in classe il giorno della presentazione.

“Hmm... okay...”


Tu e il tuo partner dovrete lavorare insieme prima o dopo la lezione. Il lavoro non può essere fatto durante la stessa.

“Aspetta… cosa?”
«Dovreste tutti già sapere con chi lavorerete» disse miss Hyori. «La data di scadenza potrà sembrarvi lontana, ma arriverà prima di quanto pensiate, considerate tutte le faccende extracurricolari che dovete sbrigare. Vi suggerisco di cominciare a progettare con il vostro compagno da ora- sì, Park Bom?»
Bom aveva sollevato la mano con espressione inquisitoria sul viso. «Hyori Seonsaengnim, dobbiamo davvero lavorare con il partner al di fuori dalla lezione?
Non possiamo proprio farlo qui?»
«Sì, Bom. E’ un problema?»
Bom tacque per un momento. «N-no, Seonsaengnim»
Ora sarebbe stato l’inferno. Sapeva già del progetto e ciò che prevedeva, ma non aveva capito che non potevano lavorare sul loro compito a lezione. Significava che sarebbe dovuta uscire con Siwon in pubblico per farlo. Siwon aveva già flirtato abbastanza al centro commerciale. Non voleva che situazioni del genere si ripetessero, ma pareva che avrebbe dovuto passarci sopra se voleva mantenere il suo voto in quel corso.
Le sue ammiratrici di sicuro li avrebbero stalkerati. Era un pensiero che la disturbava. E se se la fossero presa con lei? Cos’avrebbero fatto?
Bom abbassò lo sguardo sulle sue mani. Erano ancorate strette sulle ginocchia. Era nervosa. Bom poteva esagerare a volte, ma essere spaventata di lavorare con Siwon era giustificabile.

«Accidenti, perché Park Bom è così fortunata?»
«Farà meglio a non provarci con il nostro oppa… »
«Guardati le spalle, Park Bom»


Bom rabbrividì. Perché doveva succedere a lei? Cos’aveva mai fatto di male? Continuò a guardare in basso, ma voltò leggermente il capo accanto a lei. I suoi occhi individuarono il viso del suo partner. E giurò di averlo visto sogghignare.
Choi Siwon… sei davvero subdolo, lo sai?

  

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Si sentiva davvero una merda. Poteva davvero essere così idiota? L’amore l’aveva davvero accecato a quel punto? SeungHyun tirò un calcio ad un sasso mentre arrancava verso la palestra per gli allenamenti di basket.
Tutto per colpa di un malinteso, SeungHyun aveva deciso di dare un cazzotto in faccia al cugino di Bom.
Aveva ferito Jaejoong… due volte! Alla fine, era SeungHyun il cattivo. Non si aspettava il perdono di nessuno per ciò che aveva fatto.
SeungHyun ricordava tutto. Sembrava davvero che Bom e Jaejoong fossero una coppia e questo lo feriva molto. Non aveva avuto tempo di calmare le sue emozioni prima che Jaejoong baciasse Jessica. La sua tristezza si era rapidamente trasformata in rabbia. Non era riuscito a controllare le sue gambe ed era corso al loro tavolo. Aveva agito d’impulso. La sua mano era atterrata sul viso di Jaejoong prima che potesse pensarci. L’espressione di Bom sarebbe rimasta incisa per sempre nel suo cervello. Di solito era sempre così allegra che era stato spaventoso vedere il suo viso così corrucciato. Poi, l’avevano lasciato tutti lì, come un completo idiota. SeungHyun, confuso e sconvolto, si era diretto alla sua macchina ed era tornato dritto a casa.
Poi aveva iniziato a piovere. Oh, Dio, era torrenziale. Fece odiare a SeungHyun la pioggia persino più di prima. Voci avevano iniziato a girare al campus, ma nessuno sapeva cosa fosse davvero accaduto. Persino i BIGBANG e le 2NE1 ne erano all’oscuro. Le sole persone che sapevano di tutto l’incidente erano Bom, Jaejoong e Jessica. Confidava che non avrebbero detto niente, sebbene fosse stato uno stronzo totale.
SeungHyun calciò la pietra oltre il sentiero. Come avrebbe potuto guardare in faccia Bom o Jaejoong dopo ciò che era successo?
Si fermò. Era all’entrata della palestra.
Sospirò ed oltrepassò la doppia porta di metallo. Il tragitto fino allo spogliatoio maschile gli parve lungo, ma ci aveva impiegato solo un minuto e mezzo. La porta dello spogliatoio si aprì e SeungHyun vi entrò, le mani in tasca.
«Ehi, hyung!» urlò Ji Yong, i pantaloncini alle caviglie. «Pensavamo che avresti fatto ancora tardi»
Daesung si tolse la maglietta, rivelando il suo petto scolpito.
Rise e indicò Seungri.
«Sembra che tu abbia perso la scommessa, Seungri!»
Taeyang, che era già vestito, sorrise e sollevò la mano verso il volto di Seungri. «Sgancia, maknae!»
Seungri si infilò i pantaloncini e fece una smorfia. «Dannazione, perché sempre a me?» disse Seungri, schiaffando 10.000 won nella mano di Taeyang.
Tutto ciò che SeungHyun riuscì a fare fu sorridere leggermente ed avvicinarsi al suo armadietto. Rimase in silenzio mentre si spogliava. Dopo essersi tolto i numerosi strati, non poté fare a meno di sbirciare alla sua destra.
Jaejoong si stava allacciando le scarpe in silenzio, senza emettere un fiato. Riusciva a vedere il livido violaceo che gli aveva fatto sulla mascella. Il senso di colpa lo investì di nuovo.
SeungHyun non capiva perché si sforzasse tanto per tenersi dentro i sentimenti invece di esprimerli. Voleva dire a Jaejoong che gli dispiaceva, ma proprio non ci riusciva.
Le apparenze non significavano assolutamente niente. SeungHyun era un playboy sfrontato dopotutto.
Era timido. Troppo timido. Fu il primo ad uscire, voleva togliersi da quella scomoda situazione il più in fretta possible. Sorpassò il coach Tablo in fretta, facendo leggermente inciampare l’allenatore.
«SeungHyun, cos’è tutta questa fretta?» chiese Tablo confuso.
«Ah, scusi, Tablo Seonsaengnim» Tablo scosse la testa in risposta.
SeungHyun corse alla pista, dove i ragazzi facevano il loro riscaldamento del martedì: un semplice miglio.
Il coach Jinu era lì, aspettando il resto delle squadre.
Era sorpreso di vedere SeungHyun per primo. «Beh, sei in anticipo, Choi» disse mentre SeungHyun cominciava a fare stretching.
«Già»
Il coach Jinu fissò SeungHyun domandandosi il perché di quel comportamento, ma ci passò sopra. Abbastanza presto, il resto della squadra arrivò correndo giù per la collina, verso il campo.
«Ehi, ragazzi. Sbrigatevi e fate streching!»
«Deh, Seonsaengnim!»
SeungHyun continuò a stirarsi in silenzio. Ji Yong camminò verso il suo migliore amico e cominciò a stiracchiare le braccia attorno.
«Yo hyung» disse, «’tto ok? E’ tutta la settimana che sei strano. Ma ora stai in silenzio e non è normale. Che succede?»
«Credimi, non è niente-»
«Dici sempre che non è niente. Com’è che non sei mai aperto ed espresso come ti senti? Ti fa sembrare una femmina, sai»
Il coach Jinu soffiò nel fischietto, attirando l’attenzione di tutti i giocatori.
«Okay ragazzi, basta con lo stretching» disse. «Preparatevi a correre il miglio. So già che la maggior parte di voi non vorranno farlo e ci metteranno più tempo possibile. Ma almeno, provate a concludere in dieci minuti. Non vogliamo sprecare il tempo degli allenamenti. Quando avete finito, andate a recuperare in palestra. Fate un paio di tiri finché non avranno finito tutti». I ragazzi annuirono e si prepararono, abbassandosi a quattro zampe.
«Pronti… partenza… via!». Tutti i giocatori cominciarono a sfrecciare sulla pista. La maggior parte pareva facesse jogging, ignorando ciò che il coach Jinu aveva detto.
Junho in genere era il primo a finire, quindi fu piuttosto sorprendete vedere SeungHyun in testa. Era uno degli ultimi a finire il giro, non che fosse lento o altro.
Ora, era stressato. Correre lo aiutava a rilassarsi. Ma lo era a tal punto che in qualche modo aveva superato come un razzo tutti, ritrovandosi davanti.
7 minuti e 23 secondi: il tempo migliore di SeungHyun sul miglio. Dopo aver finito, corse su per la collina in palestra. Una volta dentro, per poco non collassò. Non aveva mai corso così velocemente il suo cuore si sentiva come se stesse per esplodergli in petto e si stese per terra. Aveva molta sete.
Acqua… sì, ecco ciò di cui aveva bisogno. Acqua.
Afferrando la sua bottiglietta, SeungHyun andò verso la fontanella. Svitò il tappo e piazzò la bottiglietta sotto al getto. Ci vollero circa quindici secondi a riempirla fino all’orlo. Ignorando l’acqua che debordava, SeungHyun la portò alle labbra, bevendo a grandi sorsate.
Dopo aver spostato la bottiglia dalle labbra, finalmente si sentì calmo. La sua mente era tranquilla, quindi cominciò a pensare.

Non mi posso nascondere per sempre. Perché sono così reticente?
SeungHyun riportò la bottiglia alle labbra e cominciò a bere altra acqua, ma con sorsi più piccoli. Impegnato com’era a bere non aveva sentito i passi dietro di lui.
«Ehi»
SeungHyun, sorpreso, per poco non fece cadere la bottiglia e rapidamente si voltò. Jaejoong era in piedi davanti a lui, il capo rivolto verso il basso.
SeungHyun asciugò l’acqua che gli scivolava sul mento.
«Ehi»
Un’atmosfera spiacevole riempì l’aria.
Jaejoong continuò a guardare per terra mentre SeungHyun lo fissava. Vedeva il livido che gli aveva fatto più chiaramente. Il gonfiore se n’era andato, ma c’era ancora una macchia viola scuro sulla parte inferiore del suo viso, vicino al labbro. Il senso di colpa si stava di nuovo impossessando del suo corpo. Non riusciva a sopportarlo. Doveva dire qualcosa.
«Mi dipiace-» dissero entrambi i ragazzi allo stesso momento. SeungHyun fissò Jaejoong con gli occhi spalancati.
«Di cosa ti stai scusando?» chiese Seunghyun. «Non hai fatto niente di male! E’ tutta colpa mia-»
«No, mi sono comportato da stupido» disse Jaejoong. SeungHyun rimase zitto mentre Jaejoong cominciava a spiegare. Era ancora stupefatto. Non doveva essere lui a scusarsi?
«Se non fossi stato un tale cazzone, a questo punto avremmo evitato il malinteso» Jaejoong emise una risatina verso il maggiore confuso. «Ti piace davvero mia cugina, eh?»
SeungHyun fissò il ragazzo. Cos’avrebbe dovuto dire? «I-io uhm-»
Jaejoong rise di nuovo.
«E’ tutto ok, hyung. Non devi dirmelo per forza»
SeungHyun arrossì. «C-come hai-»
«Seungri mi ha detto i dettagli».
Ovviamente. Seungri. Quel maknae combinaguai.
Jaejoong sorrise. «Devi essere davvero confuso. Non mi è mai piaciuta Bom noona, è solo mia cugina, guiro! Fammi solo spiegare. Non siamo parenti di sangue, la sorella di sua madre ha sposato mio padre e
dopo il matrimonio si sono trasferiti negli Stati Uniti. A mio padre non è mai piaciuta la famiglia della mia matrigna, è come se avesse la fobia di stare a contatto con la gente povera, quindi venivo in Corea una volta all’anno per le riunioni di famiglia. E dato che non siamo parenti di sangue, il sistema scolastico non ci considera come parenti. Nessuno avrebbe capito che eravamo imparentati a meno che non fossimo stati noi a dirlo»
«Perché non hai detto niente?!»
«Soldi.
Sono ricco e Bom non lo è. Mio padre lavora per il governo americano e guadagna centinaia di migliaia di dollari mentre la madre di Bom è un’insegnante che non guadagna nemmeno lontanamente tanti won»
«Cos’ha a che fare il tuo status economico con questa storia?»
«Ho già attirato l’attenzione per la mia provenienza. Se le persone scoprissero che siamo parenti, Bom si sarebbe guadagnata un sacco di attenzione non voluta. Sappiamo entrambi che non è in cerca di questo
»
«A-avresti potuto per lo meno dirlo a me! Lo sapevano tutti i BIGBANG tranne me!»
«Ricordi settimana scorsa quando siamo andati tutti a Cheonnong Hall?
Spiegai tutto ai tuoi amici, ma tu non c’eri. E poi, praticamente ti odiavo. Ti aspetti davvero che sarei venuto lì per parlartene?»
«Sai» disse SeungHyun, trascinando le scarpe «se non fossi un tale stronzo, probabilmente l’avrei scoperto prima». Nonostante tra i due fosse SeungHyun l’idiota, aveva ragione.
Jaejoong si mise una mano dietro la testa e si scompigliò i capelli.
«S-scusa per questo»
«E' solo che non capisco» disse SeungHyun.
«Non avevo fatto niente per offenderti, o no? Perché ti comportavi così male con me?»
«Per via di Taejoon»
Il primo ed ultimo ragazzo di Bom. SeungHyun guardò Jaejoong. Capiva cosa significava la sua espressione:
era la stessa faccia che SeungHyun aveva ogni volta che pensava a Taejoon. Jaejoong disprezzava quel tipo tanto quanto lui.
«Anche tu sai di lui?» chiese SeungHyun.
«Naturalmente!» Jaejoon rimase a riflettere per un secondo.
Si leccò le labbra e guardò in basso evitando lo sguardo di SeungHyun. «Non sono sempre stato così sicuro di me, sai. Ero un ragazzo tranquillo. Prima di trasferirmi, vivevo a Busan con mio padre. Ero figlio unico, quindi non era molto bravo a comunicare con le altre persone. Ero molto solo»
SeungHyun ascoltò il più giovane con attenzione. Jaejoong era praticamente la sua copia.
«Quando mio padre ha incontrato la zia di Bom, ero spaventato. Non ero pronto a cambiare vita,
ma Bom mi fece sentire il benvenuto. Fu la mia prima amica. Per merito suo, riuscii ad acquistare fiducia in me. E’ il motivo per cui sono la persona che sono oggi»
Quindi, SeungHyun non era stata la prima persona che Bom aveva illuminato. Aveva il potere di fare sentire chiunque speciale… doveva essere una fata o qualcosa del genere…
«Ogni anno, tornavamo in visita. Raccontava molto di te. Ero felice perché aveva qualcuno che la rendeva felice a sua volta. Ma alla riunione di qualche anno fa, tutto ciò di cui parlava era questo Taejoon. Fattelo dire, era totalmente infatuata del tipo. Divenne così fastidioso da strapparsi i capelli. In realtà mi mancava sentirla parlare di te» Jaejoong rise e tornò a guardare SeungHyun.
«L’anno successivo, tornò alla riunione come una persona diversa. Non l’avevo mai vista tanto triste in vita mia! Continuava a parlare di come non si sarebbe mai innamorata di nuovo e cose del genere. Taejoon le aveva spezzato il cuore. Non voglio più vederla in quello stato. Dopo che accadde, ero turbato ogni volta che parlava di te. Non volevo che si innamorasse di un altro ragazzo che avrebbe potuto finire per spezzarle il cuore.
«Quando sono venuto in questa scuola, ho sentito che facevi parte dei BIGBANG. Apparentemente, eri il silenzioso e rude playboy del gruppo. Non potevo permettere che una persona del genere stesse con mia cugina, anche se fosse il suo migliore amico.
Quindi sono passato alla difesa.
«E riguardo Siwon… mi dispiace.
Avevo sentito in giro a scuola che non vi piacevate, quindi l’ho invitato per farti ingelosire. Volevo solo farti incazzare. Ma ho sbagliato ad invitarlo, hyung. Siwon è un gran playboy anche lui. Rimpiango tutto ciò che ho fatto. Onestamente pensavo che stessi solo usando Bom. Ora, so che ciò che provi per lei è reale». Jaejoong sogghignò. «Nonostante mi sia guadagnato un cazzotto in faccia, penso che ne sia valsa la pena»
SeungHyun corrugò le sopracciglia. «Che vuoi dire-»
«Se non mi avessi preso a pugni, non penso che ci saremmo avvicinati tanto». Mentre Jaejoong parlava, il cruccio di SeungHyun si trasformò in un sorriso genuino. «E ho imparato molto da Seungri. Non sei duro come sembri, hyung. Anzi, sei una persona piuttosto gentile»
Jaejoong sollevò il braccio e lo posò sulla spalla di SeungHyun.
«Sii onesto con me ora, hyung. Ami davvero Bom noona? Voglio sentirlo da te personalmente»
Seunghyun rispose dopo un momento. «Sì» disse dolcemente.
«Perché non glielo dici?»
SeungHyun non disse niente. Ponderò la domanda.
Era un interrogativo che gli avevano posto già tutti. Aveva sempre lasciato la risposta irrisolta con un semplice “Un giorno glielo dirò” o “Lascia stare”. Ma qual era il vero motivo?
 
Era troppo affezionato a lei. Se si fosse dichiarato, cosa sarebbe accaduto alla loro amicizia? Si sarebbe distrutta? La loro amicizia era la cosa più bella che gli fosse mai accaduta.
Non voleva perderla, come aveva perso sua madre.
Ecco perché.
Ma non aveva mai avuto le palle per dirlo a nessuno. Era troppo riservato.
« … Ho paura»
Jaejoong batté le palpebre e tolse la mano dalla spalla di SeungHyun.
Non si aspettava una risposta del genere. «Oh… dev’essere molto difficile per te. Sai cosa? Ti aiuterò»
SeungHyun sollevò le sopracciglia verso il dongsaeng. «Che intendi?»
«Chi conosce Bom meglio di te, eccetto le 2NE1?»
« … tu…?»
«Esattamente. Non ti preoccupare bello, ti supporterò io»
L’improvviso cambio di eventi fece battere rapidamente le palpebre a SeungHyun. Cos’era appena successo? Rimase impassibile mentre guardava verso il più giovane di fronte a lui.
«Grazie Jaejoong» disse SeungHyun. «Sei davvero un ragazzo in gamba, lo sai?»
Jaejoong rise.
«Anche tu, hyung. Sono contento che abbiamo risolto tutto. Ma sono ancora un po’ preoccupato»
«Non è di me che lo sei, vero?»
«No, no. Non sei tu che mi preoccupi»

«E’ Siwon»

 
«Aish, perché voi ragazzi correte così veloci?»
«Non ho mai visto correre SeungHyun così! Beh… forse quando ha cercato di inseguire il camioncino dei gelati»
«Non state litigando ancora, vero?»

I due ragazzi si voltarono verso il resto della squadra che stava rientrando in palestra. Il coach Jinu guardò i due e gli si avvicinò, il coach Tablo subito dietro.
«Che state facendo voi due? Pensavo di avervi detto di fare i tiri liberi!»
«Scusi, Jinu Seonsaengnim.»
Jinu sospirò, ma aveva capito che c’era qualcosa di diverso nei due ragazzi che avevano chinato la testa verso di lui. L’atmosfera sembrava più allegra.
Junsu, insieme a Yoochun, si avvicinò alle spalle di Jaejoong. Junsu picchiettò ripetutamente sulla sua testa e Jaejoong si voltò dandogli un cinque e facendolo ridere. Il ragazzo teneva un pallone da basket in ogni mano, e diede quello nella sinistra a Jaejoong.
«Grazie, bello» disse Jaejoong, afferrandola.
Yoochun si fece largo tra i due mettendosi in mezzo e mise le braccia attorno alle spalle di entrambi mentre giocava con il pallone con i piedi. «Andiamo, ragazzi!» disse, trascinando Jaejoong e Yoochun con sé.
Una volta che il trio e ne fu andato, SeungHyun guardò la schiena di Jaejoong intensamente. Non era mai stato
Jaejoong il suo problema. Siwon lo era. E ora, aveva qualcuno che era d’accordo con lui.
Choi Siwon… persino Jaejoong pensa che tu sia un cazzone.

 

 Questo capitolo era piuttosto lungo, quindi l’ho diviso in due! Continuate a leggere gente, continuate a leggere!

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