Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lu_15_TVD    15/07/2014    0 recensioni
Provengono da due mondi completamente diversi. Nulla sembra legarli. Nemmeno una cosa in comune, eppure sono attratti l’uno dall’altra. Anche se nessuno dei due può mescolarsi nell’abitat naturale dell’altro, qualcosa li avvicina, è vengono colti da un amore improvviso e spontaneo, un amore che sembra non poter durare a lungo. Ma chissà.
Lui vive a Verona, lei si è appena trasferita lì da Dublino, e anche se inizialmente non ne era contenta, presto si ricrederà. Ma non tutto andrà bene, nuovi problemi si faranno vedere. Dovranno affrontare molte difficoltà, ci saranno momenti esasperanti, ma un giorno, forse, tutto potrebbe risolversi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sotto la pioggia

I ragazzi, una volta sistemato tutto, si diressero nuovamente verso a porta dalla quale erano passati prima. Luca fu il primo ad arrivare al bancone. -Antonio, una birra per tutti questa sera offro io.-
Quello all’inizio non disse nulla, cominciò subito a servire le bottiglie appena stappate. -Eccovi servite, se avete bisogno di qualcos’altro basta dirlo.-
Non ebbero nemmeno il tempo di finire qualche sorso che la scena mutò.
Una ragazza alta, dai capelli biondi cenere e gli occhi verdi, con un vestito che non lasciava niente all’immaginazione, entrò nel bar. Dopo aver dato un vago sguardo alla sala, gli si illuminarono gli occhi vedendo Evan, Allison ne fu certa. Quella si avvicinò con la velocità maggiore che i suoi tacchi dodici le permettevano. Non appena Evan se ne accorse, la faccia non assunse la strana gioia che avrebbe dovuto provare vedendo una ragazza così bella avvicinarsi solo per lui, ma fu colto da un inusuale senso di fastidio.
-Evan, quanto tempo che non ti facevi vedere.- La vocetta della ragazza fece salire ad Allison un senso di avversione verso la nuova arrivata. -Ti sono mancata, vero? Con me non devi mentire ti posso capire perfettamente.-
A quel punto Allison avrebbe tanto voluto dare un pugno in faccia a quella smorfiosetta.
Evan era spiazzato, non sapeva proprio cosa dire, era evidente. Forse fu per questo motivo che Giorgia s’intromise. -Tina- pronunciò quel nome con estremo disgusto, -cosa diavolo ci fai tu qui?-
-Questi non sono affari tuoi.- La sua risposta non poteva essere più acida.
-Ma come ti permetti? Io non mi faccio trattare in questo modo da una puttana come te.- A quanto pareva quella Tina era riuscita a risvegliare gli istinti sopiti di Giorgia, era palese il suo disprezzo per quella ragazza.
-Giorgia, lasciala stare non ti ha fatto niente.- Evan sembrava così a pezzi, era completamente diverso da prima dell’arrivo della ragazza. Era rassegnato alla situazione.
Tina lanciò uno sguardo carico di odio a Giorgia, poi si avvicinò ancora ad Evan e gli mise le braccia attorno ai fianchi, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Adesso Allison non voleva solo stenderla con un pugno in pieno viso, no, non le sarebbe bastato.
-Evan, come puoi lasciarle ancora fare tutto quello che vuole dopo tutto questo tempo, dopo quello che lei..- Non ebbe il coraggio di finire la frase, forse non sopportava rievocare il passato, o forse era solo per il bene di suo fratello.
-Tu non intrometterti, Luca- la voce di Evan ora era più desolata che mai. -Non sai quello che stai dicendo.-
-Sei tu a non saperlo,- la tristezza colse Luca impreparato. -Ma non vedi come ti lasci condizionare ancora da lei? Non puoi lasciare che continui così.-
Evan a quel punto fece quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Si alzò, prese Tina per mano e si allontanò da loro, portandola in un posto in cui avrebbero potuto parlare da soli.
Per qualche minuto rimasero tutti fermi a vederli parlare, incapaci di muoversi. Nessuno osava rompere il silenzio che si era creato. In realtà Allison non aveva aperto bocca dall’arrivo di Tina, anche perché oltre al fatto che non sapeva cosa dire, aveva paura di fare una scenata inutile.
Dopo tutto il tempo che aveva passato con lui, e quello in cui aveva continuato a sperare di poterlo passare con lui non poteva finire così. Non con lui, non adesso. In realtà non è che avevano passato così tanto tempo insieme, ma quel poco era bastato a far entrare Evan nel cuore di Allison. Ora che aveva dimostrato che in verità Allison non contava niente per lui, ogni cosa sembrava perdere il proprio contorno.
Allison non riusciva a credere di essersi illusa, di nuovo. Questa volta, però, era diversa dalla precedente, perché in questo caso provava dei veri sentimenti per Evan, non era proprio l stessa cosa che era successa con Nick. Adesso si sentiva più coinvolta, adesso sentiva che non sarebbe riuscita a reggere, non voleva lasciarlo andare, non voleva più dover vivere senza di lui.
-Allison..- Giorgia, le si avvicinò con fare tranquillo, voleva trasmettergli quella tranquillità, farle capire che era tutto apposto, ma non era proprio la cosa più facile del mondo.
La ragazza, non reagì affatto alle parole di Giorgia, e quando quest’ultima l’abbracciò per calmarla un po’, Allison non sentì niente, il suo tocco era inutile.
Solo una cosa riuscì a riportarla alla realtà. Tina stava parlando al suo solito con Evan, e anche se le mostrava le spalle, questo non riusciva a placare l’odio che lentamente cresceva, e che continuava ad ardere sotto il suo petto. Fu quello che successe più tardi a sconvolgerla. Mentre era ancora sorretta dalle braccia di Giorgia, e più in là Evan e Tina continuavano a parlare, quest’ultima, si avvicinò al ragazzo e lo baciò. Allison non fece in tempo a vedere quanto durò, ne cosa successe dopo, il corpo stava cedendo sotto le sue gambe, adesso le braccia di Giorgia erano indispensabili per sorreggerla. Distogliere lo sguardo dopo un secondo, però, non bastò, perché l’immagine non riusciva a rimuoversi dalla sua testa. Era così orribile, non poteva più rimanere lì, senza guardare niente e nessuno si staccò da Giorgia e cominciò a correre verso l’uscita.
All’improvviso un getto d’acqua la sorprese, ma questo non riuscì a fermarla. Nemmeno l’acqua riusciva a lavare via quell’odio che le continuava a crescere nel petto, niente sarebbe riuscito a rallentarlo, era troppo violento e incontrollabile. Quell’odio che ormai non era più solo per Tina, ma anche per Evan, perché aveva sbagliato a fidarsi di lui, succedeva sempre così da quando era in quella città.
Continuò a correre finché  non le mancò il fiato. Non era servito a togliere dalla testa quell’immagine, ma quantomeno voleva mettere più strada possibile tra lei ed Evan. Non riusciva a sopportare l’idea che quei due si fossero baciati, no, non ce la faceva.
Solo una volta che si fu fermata si accorse che stava piovendo a dirotto, l’acqua che aveva sentito quando era uscita allora era pioggia. Il bar in cui si trovavano era poco fuori città, un luogo stranamente troppo frequentato per non essere abbastanza accessibile a tutti. A conti fatti doveva fare almeno quattro chilometri per arrivare a casa, chissà quanto tempo ce ne voleva a piedi? Figurarsi con la pioggia. Questo comunque non sarebbe riuscita a rallentarla, era determinata. Voleva chiuderla per sempre con queste situazione, e per farlo aveva bisogno di compiere un’azione drastica. E per quanto fosse dura tornare a casa in quel modo, la soluzione più adatta per chiudere la sua relazione con Evan era tornare a casa da sola, anche se questo significava camminare sotto la pioggia per ore.
Erano passati sicuramente dieci minuti, ed Allison aveva visto parecchie macchine passare, e molte persone guardarla sconcertate, ma nessun auto, che andasse verso la città o venisse da lì, si fermava per offrirle un passaggio. Tutto sommato Allison era contenta, perché almeno non c’era la possibilità che dentro una di quelle auto ci fosse Evan. In realtà, adesso che ci pensava, Evan non era venuto con l’auto, ma con la moto, quindi non c’era bisogno di preoccuparsi. Non avendo visto nemmeno una moto era rimasta tranquilla, almeno per quanto potesse esserlo camminando sotto la pioggia.
Poi, però, anche se aveva finalmente creduto che non avrebbe mai più incontrato Evan, le sue speranze furono rovinate. Un’ auto nera cominciò a rallentare quando i fari la colpirono. Allison inizialmente credette che fossero Luca e Giorgia, perché sembrava proprio l’auto del ragazzo, ma poi dovette ricredersi. Quando un finestrino si calò non vide la bella Giorgia che la guardava preoccupata o Luca che cercava di sembrare il più tranquillo possibile, no, vide solo un cespuglio di capelli neri arruffati e degli occhi castani che la scrutavano alla ricerca di qualcosa. La voce di Evan arrivò tormentata. -Allison.. ti prego sali sull’auto, potresti ammalarti.-
-Oh, adesso hai anche il tempo di preoccuparti per me.- Allison cercava di sopire tutto il suo odio, ma era più difficile di quanto immaginasse. -Quanto sei gentile..-
-Allison, dico sul serio non voglio che ti capiti qualcosa di male, tu per me sei importante.- Era così sincero, ma la ragazza non si lasciava incantare tanto facilmente, non dopo quello che aveva visto.
-Ma certo, ti credo.- Rispose sarcastica. -Se tieni a me almeno un centesimo di quanto tieni a quella troietta allora non ho di che preoccuparmi.- La rabbia ormai era incontenibile.
-Non possiamo parlarne dopo?- Sembrava quasi una supplica. -Adesso sali, ti prego.-
Allison non ce la faceva più a sopportare questa situazione, quando ad un tratto intravide una costruzione. Senza badare a quello che Evan diceva o faceva, cambiò direzione e continuò ad avvicinarsi alla casa. Arrivata bussò per chiedere soccorso, ma nessuno rispose, così decise di rimanere sotto la veranda finché la pioggia non si sarebbe calmata. Nemmeno dopo un minuto che si era seduta sul dondolo che si trovava sotto la tettoia, vide avvicinarsi un ragazzo. Quando Evan raggiunse anche lui la veranda era completamente fradicio. Guardò Allison in un modo in cui non aveva mai fatto, poi si sedette a terra, non lontano da lei, e non disse nulla.
Ad un certo punto Allison capì che sarebbero anche potuti rimanere in quel posto ancora per molto, e dato che la pioggia non finiva di essere così violenta, decise di approfittare della situazione per mettere alle strette Evan. -Allora, voi stavate insieme?-
Anche se Evan già sapeva come sarebbe andata a finire aveva ugualmente deciso di seguirla verso quella casa, ma adesso che la domanda era arrivata non sapeva se rispondere o no. -..Sì, ma è finita più di un anno fa.-
-È stata lei a lasciarti, non è vero?- Allison non sapeva perché gli stata facendo quelle domande, ma sentiva di doverlo fare, proprio come Evan sentiva di doverle dire tutta la verità.
-Sì, siamo stati insieme per qualche mese, e io ho anche creduto di essermi innamorato.. Mi sbagliavo, lei si stava solo approfittando di me, ero solo un semplice svago. Una volta che l’ho capito sono riuscito ad andare avanti, ma se devo essere sincero subito dopo la nostra rottura ho sofferto.-
-Se avevi già capito che è una stronza perché la difendevi in quel modo prima?-
-Forse perché Luca ha ragione.- Fece un profondo respiro. -Lei continua ad influenzarmi, anche se purtroppo in modo negativo, e non ci posso fare niente, perché in fondo è stata una tappa significativa della mia vita, ma ora è tutto diverso.-
-Se è davvero tutto diverso come dici, perché l’hai baciata?- Alla fine arrivò anche quella domanda, pesante più di un macigno.
- È stata lei a baciarmi.-
-Ma tu hai risposto al bacio, non l’hai respinta.-
-Non è vero, io l’ho allontanata non appena mi sono accorto di quello che stava facendo, non ho affatto ricambiato il suo bacio.- La verità delle parole di Evan parole riuscì a colpire Allison in modo significativo.
Non osò contraddirlo, né ribattere, riuscì solo a ripensare al fatto che aveva distolto subito lo sguardo ed era scappata via senza dare il tempo a nessuno di spiegarsi.
-Forse questo punto l’ho frainteso, ma sta di fatto che tra di voi c’è ancora qualcosa.- Non avrebbe voluto pronunciare quelle parole, ma non poteva fermarsi proprio adesso.
-Invece ti sbagli ancora una volta, perché io l’ho davvero dimenticata. E ne sono certo, soprattutto perché adesso ho capito che sono innamorato di un’altra.- Per la prima volta da quando era cominciato l’interrogatorio da parte di Allison, Evan si sentiva sicuro di quello che diceva, e non era minimamente pentito delle sue parole, anzi le avrebbe anche ripetute se fosse stato necessario.
Allison si ritrovò a sperare che quell’altra ragazza fosse proprio lei. Ormai ogni traccia dell’odio che aveva provato era sparita, ogni cosa era riempita da quella speranza.
Lui non finì la frase, non disse qual’era la ragazza fortunata, semplicemente si avvicinò sempre di più ad Allison. Da quando era cominciato il discorso loro si erano alzati, ma erano rimasti a distanza di sicurezza, ma ora anche questa veniva a mancare.
Quando erano a soli pochi centimetri di distanza Allison si allontano improvvisamente. -Io.. io non ce la faccio..- Non riusciva nemmeno a parlare, era ancora impreparata per quella situazione. -Hai ancora il suo profumo addosso.-
Evan non rispose. Non ribatté, non negò, semplicemente rimase immobile per un tempo che parve lunghissimo. Poi parlò. -Adesso andiamo, ti accompagno a casa.-
Questa volta Allison non si fece pregare, era bagnata e infreddolita, e non le andava di percorrere ancora altri tre chilometri a piedi prima di raggiungere casa sua. La poggia non aveva minimamente accennato a calmarsi, evidentemente l’inverno si stava avvicinando sempre di più.
Si immersero nuovamente sotto la pioggia per poter raggiungere l’auto. Fecero il tragitto correndo, e fu una fortuna che nessuno dei due scivolò con tutta quell’acqua.
Una volta entrati, li accolse il silenzio che Allison aveva tanto agognato, in qualche modo il rumore dell’acqua adesso sembrava più debole. Prima di mettere in moto, Evan s sbilanciò verso il sedile posteriore per prendere la sua giacca di pelle. -Prendi questa o morirai di freddo.-
-Grazie.- Rispose semplicemente Allison. Non era più arrabbiata con lui ora che avevano chiarito la faccenda, ma non era ancora sicura di voler cominciare una storia con Evan, aveva bisogno di un po’ di tempo per riflettere sull’accaduto prima di decidere.
Appena l’auto partì, Evan accese i riscaldamenti, e nel giro di qualche minuto, l’aria era già più sopportabile. L’acqua adesso batteva contro i vetro dell’auto in maniera più rumorosa, e dato che Allison aveva bisogno di un po’ di pace, accese la radio. La canzone che si sentiva, nella stazione radio in cui erano sintonizzati, era dei Linkin Park, Somwhere I Belong.
Adesso andava già meglio, la musica riusciva a distrarre entrambi, ma non erano ancora pronti per una conversazione, nemmeno per parlare di cose stupide e banali.
Il viaggio di ritorno parve durare un’eternità, al contrario di come era praticamente volato il tempo durante quello di andata, qualche ora prima.
Quando la macchina si fermò davanti il vialetto della casa di Allison, successe una cosa strana. Per qualche minuto, i due rimasero fermi, a fissare lo spazio davanti a loro, incapaci di muoversi o semplicemente di parlare. Allison avrebbe voluto dire tante cose, ma sapeva che se prima non ci rifletteva un po’ su avrebbe sbagliato tutto, quindi optò per la scelta più facile, non parlare dell’accaduto. -Forse è meglio che vada, mia madre mi starà aspettando alzata.- Non credeva nemmeno lei alle sue stesse parole. Era quasi mezzanotte, quindi era impossibile che sua madre fosse ancora sveglia, e lei non aveva intenzione di svegliarla per poter entrare.
Uscita dalla macchina corse verso la porta d’ingresso, e non appena fu al sicuro dalla pioggia cominciò a cercare le chiavi nelle sue tasche. Ci volle poco per trovarle, ma quando le ebbe in mano  anche se le infilò nel buco della serratura, non le girò subito per aprire la porta.
Si voltò verso a macchina, lasciando le chiavi appese, e cominciò a pensare di fare una follia, ma non ebbe il tempo di architettarla, che Evan scese dall’auto e cominciò a camminare verso di lei. La sua andatura non era diversa dal solito, aveva un che di teatrale. Allison non poté far altro che guardare finché lui non la raggiunse.
Evan non cominciò subito a parlare, prima guardò Allison come non aveva mai fatto prima, e lei lo lasciò fare, godendosi il momento a sua volta.
-Io..- Era chiaro che Evan aveva qualcosa di molto importante da dirle, ma Allison non poteva aspettare ancora oltre, o non avrebbe più avuto il coraggio di fare quella pazzia. Non ci aveva pensato molto su, ed era certa che se avrebbe aspettato solo un altro secondo avrebbe cambiato idea. Non era sicura del perché le fosse venuto l’impellente desiderio di baciarlo, proprio lì e in quel momento, ma quando si avvicinò e lo fece, fu certa che fosse la cosa giusta. Evan rimase sorpreso dell’azione di Allison, ma questo non lo fermò, perché anche lui aveva desiderato quel momento, e anche se era arrivato nel momento meno sospettabile non importava, perché finalmente stava succedendo. All’inizio furono solo le labbra a sfiorasi, le une con le altre, poi però le bocche si schiusero e il bacio prese una piega diversa. Era lento, dolce e piacevole insieme. Era indescrivibile, diverso da ogni cosa che fosse mai capitata ad Allison, era tutto così nuovo per lei, anche se non era la prima volta. Un’esplosione di emozioni la invase, non riusciva più a controllare i sentimenti. Mano a mano che il tempo passava, trascorrendo durante quel bacio, però, il desiderio di Allison non terminava, anzi continuava ad ardere dentro di lei, e ad aumentare.
Si staccarono più tardi, con il fiato di entrambi che era terminato, ansimavano ritmicamente e contemporaneamente, anche se si erano separati erano ancora un tutt’uno.
Era stato un momento incredibile e unico per entrambi, ed era giusto che terminasse così, era meglio non parlare d’altro per non rovinare niente.
-Buona Notte.- Disse Evan ancora sorpreso per come era andata.
-Notte Evan.-













Ehilà!
Eccomi di nuovo! So perfettamente che è da tanto, anzi tantissimo tempo che non pubblico un capitolo, e mi scuso. il problema è che non avevo mai abbastanza ispirazione per scrivere, poi all'improvviso è arrivata e in due giorni ho completato. Comunque spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Se avete qualche critica, o semplicemente qualcosa da dire, recensite pure, non mi offendo.xD
Un saluto, ci vediamo alla prossima, sperando che non ci voglia troppo tempo.
Lu_15_TVD

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lu_15_TVD