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Autore: _Rael_89    01/09/2008    3 recensioni
Come un ciclo lunare, un amore può nascere e morire in un soffio.
In un periodo travagliato da guerre e dolore come l’epoca Edo un fiore sboccia nella corte dello shogun macchiata da perversioni, menefreghismo e perbenismo comune: ma si farà cogliere solo dalle mani di un giovane soldato Anbu.
Questo amore così fragile e pulito potrà durare?
[Sasuke x Ino] [Un pizzico di MadaIno]
(Vincitrice del 1° Contest sul SasuIno Italian Fan Forum)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Altri, Ino Yamanaka, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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cap 3

Frammenti della luna nuova

[3#  Il funerale di una camelia]

 

*L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge. [H. Hesse]
Stanotte non ci sarà la luna.
-Entra pure, Ino-chan.- soffiò dalla pipa d’avorio.
La fanciulla non si scomodò nei convenevoli di rito. –Vuoi mangiare da solo, Madara?-
-Voglio pranzare con te.- fece segno di avvicinarsi attraverso il tavolino imbandito.
La bionda chiuse la porta dietro di se, e fece per accomodarsi.
-No.- la fermò con un gesto secco, che sibilò sul kimono pesante. –Voglio che stai in piedi.-
Lanciò un respiro forte.
-Togliti la cinta, ma resta con il kimono slacciato.-
Le mani curatissime
furono lente, stavolta, nel compiere l’operazione.
Madara afferrò un pezzo di gamberetto, cacciandoselo in bocca. –Ed ora, danza.-
Respirò forte. Con la voce simulò una nenia, su cui ritmare i suoi movimenti; e girò, creò cerchi ed archi con braccia e gambe, sgusciava come un serpente nell’odore di chiuso della camera, sinuosa, librando in quel cielo oscuro. Era cosciente che un movimento avrebbe alzato il kimono dal suo corpo, lasciandolo in balia degli occhi di Madara, pochi istanti per tornare al suo posto:
e decise di calare le palpebre per ignorare gli sguardi insistenti e divoratori,
non vedere il desiderio pulsare sotto la sua pelle,
non incontrare la sua viscida faccia soddisfatta.
Non sentiva niente, si affidava totalmente al canto della sua voce.

Ma l’incantesimo si ruppe.
Un dolore sordo le bruciò sulla gola, e si portò una mano su quel punto; cadde all’indietro.
Riaprì gli occhi, guardandosi la mano.
Una rosa purpurea era nata sulla sua pelle.
Alzò lo sguardo verso lo shogun. Imbracciava una katana sporca di rosso.
-… Madara, che cosa volevi…!- bloccò la sua ira nel vedersi l’arma puntata contro.
-Tu mi hai tradito, Ino-chan. Io lo so.- i suoi occhi si fecero più rossi del sangue.
Da quanto non li rivedeva?
-… di che diavolo parli?!-
-Sei sporca, Ino-chan..-
La fanciulla si tamponò la ferita sul collo, superficiale ma dolorosa.
–Tu vuoi uccidermi, forse?!- ringhiò.
-Posso farlo.- alzò la lama fino al suo mento. –Ma non c’è gusto, se non hai paura.-
Non abbassò la testa, lasciandogli passare la punta della katana sul suo corpo,
il collo ferito, l’incavo dei suoi seni, il ventre, l’ombelico. Strinse forte i denti,
non umiliandosi alle sue minacce.
-Ma posso anche perdonarti.- ritirò l’arma, rinfoderandola nell’elsa.
Ino sputò per terra. –Non te l’ho chiesto io: puoi anche uccidermi.-
-Lo so.- si inginocchiò, avvicinandosi ed afferrandole il mento. –Ma non sarebbe
anche stavolta come un suicidio?- lo shogun rise di gusto.
Si divincolò dalla sua presa. –Io non ho fatto nulla, Madara.-
Di colpo, divenne serio. –Vattene.- sibilò minaccioso.

 

*A volte mi alzo all'alba e persino la mia anima è umida. [P. Neruda]
Le lame si incrociavano, schizzando frammenti di raggi solari.
L’aria del primo pomeriggio intontiva le palpebre.
-Sei migliorato, Sasuke-kun.- mormorò il fratello infliggendogli un colpo che,
senza la sua armatura, sarebbe stato mortale.
-Meglio di quel che tu creda, Itachi-san.- mormorò lo shinobi, attendendo;
il fratello lasciò andare la katana, ferito ad una mano.
-… kami.- esclamò, guardandolo con un sorriso.
-Siete stati magnifici!- un tredicenne corse verso di loro, applaudendo entusiasta.
–Itachi-san! Sasuke-san!-
Il maggiore lo fermò poggiandogli una mano sulla fronte, che gli oscurò parte della vista.
-Invece di perder tempo, cuginetto, che ne dici di portare le nostre armi dal fabbro?-
gli passò le due katane. –Hanno bisogno di una revisione.-
-… Kami!! Sì sì, ci penso io!- il ragazzo afferrò con delicatezza i due oggetti,
correndo ad obbedire al suo comando.
Itachi levò una risata. –Quel ragazzino è un baka!-
-Anche noi eravamo come Obito-kohai.- ammise l’altro, sedendosi su una roccia.
Il fratello si avvicinò, ombreggiandolo. –Sasuke-kun.- si fece serio.
Alzò lo sguardo su di lui.
-Stai scherzando con il fuoco. Prima o poi scoppierà uno scandalo.-
-Nani?-
-Ino-san.- schioccò la lingua sul palato. –Dicono che
si sia sporcata.-
Sasuke non risposte, distogliendo lo sguardo da lui.
-Sospettano di me, per il commento che feci quel giorno a pranzo: ma ho un alibi di ferro,
sono stato a letto con molte cortigiane.-
Lo shinobi si alzò in piedi. –Io non negherò la mia colpa.-
Itachi gli poggiò una mano sulla spalla. –Madara-sama vi ucciderà.-

 

*Riconosco che una parte di me è morta stanotte. [D. H. Lawrence]
Per una volta, il suo corpo non subì l’umiliazione
della nudità. Si coprì tutta, persino il capo dorato, ed un
mantello avrebbe nascosto la sua pelle di giada.
La candela guizzava nella sua stanza, accompagnando i preparativi.
Afferrò pochi oggetti, quel ritratto, la katana; nascoste tutto sotto il mantello.
Strisciò nei corridoi proteggendosi con l’oscurità,
fu silenziosa, arrivò ad una porta secondaria.
La scelse per necessità: dava sul cortile di fronte alla finestra di Madara.

Non gli sarebbe sfuggita.
Ma era quello che voleva: farsi prendere.
Scappare, sarebbe stato impossibile.

Almeno, la sua ira si sarebbe avventata su di lei; e Sasuke non ne verrà toccato.
Prese un respiro, aprì la porta cigolante.
Era un suicidio; ma per salvare un’altra vita.
Si gettò nell’esterno, accompagnata da una notte senza luna.
Madara fissò quella figura scappare via; tirò una corda.
Un minuto dopo, tre ninja apparvero inchinati a lui.
-Uccidetela senza pietà; e gettate le membra nel fiume.-
Fu glaciale.

 

*I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. [N. Hikmet]
Scivolò sulla melma; sentì i loro passi vicini.
Si liberò del mantello, estrasse la katana dall’elsa; proseguì la fuga.
Respirava con forza, violenza, si graffiava i polmoni; il sudore bagnava
le sue carni, l’adrenalina le offuscava il cervello.
Un kunai giunse; si infilzò nel polpaccio della gamba destra.
Cadde, in preda ad un grido.
Si appoggiò al tronco per risalire.
Erano dietro di lei.
Si voltò; si parò con la katana.
Cigolio di lame che si frantumano l’un l’altra. Era brava, ma quanto poteva resistere?
Venne disarmata; la mano pianse sangue.
Si accasciò a terra, toccandosela.
Tremava. Ingoiò l’amarezza. Non abbassò lo sguardo.

Non mi umilierò mai.
Fissò la lama brillare d’argento per la luce delle stelle, il colpo stava per essere dato;
ma qualcosa si bloccò. Due uomini caddero a terra, in un lago di sangue.
Il terzo girò il capo sconcertato, fermando il gesto confuso; la bionda
diede un calcio sull’inguine, facendolo bestemmiare.
Vide una lama trafiggergli il petto. Cadde a terra.
E la fanciulla sorrise.
-Sasuke-kun…-
Lo shinobi si guardò intorno, riponendo l’arma nella fondina.
-Tre ninja non possono nulla contro un Anbu.-
Si inchinò verso di lei, esaminadole le ferite: estrasse con forza e decisione
il kunai dalla gamba, e si stupì del suo sopportare il dolore in silenzio.
-Perché tu qui? Avresti potuto salvarti.- suonava come un rimprovero.
La fissò negli occhi. –Se quel porcile lo chiami
salvezza, tornaci.-
Si lasciò prendere dalle sue forti braccia, accoccolandosi sul suo petto.
-Ed ora?-
Il ragazzo avanzò nella foresta scura, giungendo fino al fiume. –Si va avanti.-
-Ma la tua guerra, Sasuke-kun?-
Attraversò l’acqua cristallina. Le sorrise. –La vera guerra è in questo paese marcio,
Ino-chan.- la strinse più forte. –E noi continueremo a combattere.-
La vista di un villaggio in lontananza calmò i loro cuori.
C’è speranza.

**************************
Che dirvi… questa è la fine. Un finale aperto ma ben indirizzato su un lieto fine; a voi, cari lettori, la scelta di come andranno le cose. Sasuke ed Ino avranno una vita tranquilla? Troveranno riparo sotto uno shogun avversario di Madara? Verranno ripresi da quest’ultimo? Vivranno, moriranno, avranno figli? Scrivetelo voi, con la vostra fantasia, il continuo di questa storia… io mi fermo qui.
Inutile negare che ultimamente la voglia di scrivere manca, e l’ispirazione è di ben poco aiuto… ma credo mi farà bene staccarmi un po’ dalla scrittura. Non dico di abbandonare: ma sicuramente non voglio più essere così “assidua” nell’aggiornare e nel seguire il sito.
Voglio ringraziare coloro che mi hanno lasciato un commento:

Mimi18: Koi, grazie davvero per le tue parole. Ma la pigrizia, unita alla noia, mi travolge. Bah, devo cambiare aria, direi che è ora. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto finora… sei stata soprattutto tu a portarmi avanti. Grazie davvero; ti ritengo prima di tutto un ottima persona, poi un ottima scrittrice, al pari.

Kaho_chan: Tessò, come ben sai sono amante dell’angst; ma anche un animale che va in letargo d’estate, ho ritardi spaventosi in molte storie, nonché sto piano piano sparendo dal sito. Che dirti, oramai mi prende di scrivere solo storie complicate come questa, che spero davvero arrivino al cuore. Ah, non scordare una cosa: tu sei uno dei miei modelli. Chiaro? Ergo, voglio rivederti molto attiva con le storie!

Bambi88: Ma grazie a te per i complimenti: davvero, sono lusingata. Anche che questa storia ti sia piaciuta, nonostante conosca i tuoi gusti: vuol dire molto per me, considerando anche che ti ammiro molto come scrittrice. Spero di ispirarti per qualche bella ShikaTema del genere… grazie ancora per i tuoi commenti!

Sono molto soddisfatta di questa mini-longfiction: direi che, tra tutte le mie longfiction, è quella che mi è venuta meglio. Sarà il contesto diverso, sarà che in gioco ci sono soltanto Ino e gli Uchiha, che sono i miei personaggi preferiti, sarà che ho potuto adottare un registro più alto… non so: ma questa mi piace enormemente.
Un grazie agli utenti che hanno messo questo mio lavoro tra i preferiti: Gia_93, Jojina e Mimi18 da cui, almeno i primi due, mi piacerebbe ricevere un commento per sapere bene i loro pareri.
Questa storia la dedico al mio forum. Perché, forse, è l’unica cosa che mi prende ultimamente.
La vostra Rael

  
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