- Una tazza di tè è sufficiente, grazie signora -
Il pesce di mattina appena alzati
con il riso proprio no, non ce la poteva fare, anche se era di Venezia.
Guardava Inuyasha che mangiava la sua colazione a quattro palmenti... Beato
lui...
- Ascolti signora, vorrei farmi la doccia o il bagno dove posso... come... -
Ginevra aveva dormito come un sasso quella notte, si era buttata vestita così
come stava su di un materassino, futon, l'aveva chiamato la signora.
Inuyasha aveva dormito nel portichetto, appena fuori dalla porta.
- Ginevra ci sono delle sorgenti calde vicino al bosco, fatti accompagnare dall’hanyou,
io devo fare il giro dei malati stamattina-
La vecchia Kaede mise dei vestiti e un asciugamano in braccio a Ginevra e si
allontanò. Inuyasha borbottò qualcosa tipo "Seguimi" portandola
vicino a dei laghetti nascosti fra i bambù.
- Non guardare tu, capito? Anzi va a farti un giro che è meglio, so nuotare...
-
L'acqua era tiepida, in alcuni punti persino calda.
-Mmm se avessi il bagnoschiuma e lo shampoo, sarebbe perfetta-
La Sfera al collo le dava fastidio, mentre nuotava, ma non provò a sfilarla. Le
era bastata la lezione del giorno prima.
Uscì dall'acqua gocciolante e si avvolse nella salvietta, sedendosi sulla riva
del laghetto a far asciugare i capelli.
Inuyasha con un balzo le si sedette accanto. Ginevra saltò in piedi stringendo
forte l'asciugamano con le mani.
-Ma che cavolo... ma la mamma non ti ha insegnato l'educazione! Non si guardano
le... le... oh merda!- ed arrossì, mandandolo mentalmente a quel paese.
- Mia madre è morta, molti anni fa-
Un lampo negli occhi dorati, triste.
- Oh scusa non lo sapevo, scusa mi hai spaventata... scusa-
Ginevra si sentì imbarazzata e anche un pochino stupida ad aver reagito così.
Ma non lo poteva sapere. Inuyasha le dava le spalle, velocemente si infilò gli
abiti puliti che la vecchia le aveva dato. Erano dei pantaloni larghi rossi e
una casacca bianca. Trovò anche un nastro e lo usò come fascia per tenere
indietro la massa di ricci che aveva.
-Ti puoi girare-
-Oh, non le assomigli per niente, anche se i vestiti sono i suoi... -
- Di chi parli?-
- Kikyou... - il tono non era per niente iroso questa volta, anzi, era sfumato
di malinconia.
- Era la tua...ehm ragazza...ehm fidanzata... -
Inuyasha non rispose, continuando a guardare il laghetto. Poi
Dall'acqua emerse un mostro alto almeno tre metri.
- Un oni! Mettiti al riparo presto!-
Ginevra era a bocca aperta.
-Un o ché?-
- Dammi
- Se riuscissi a toglierla te la darei volentieri! - Ginevra non si era mossa
di un millimetro...
- Spostati stupida! - Ti taglierà la testa per averla!-
Inuyasha scattò, veloce come il vento.
-SANKON TESSOU!- Sotto gli occhi increduli di Ginevra, quel ragazzo si proiettò
a mani nude contro quel coso verde e lo abbatté con un unico colpo di artigli.
- Ecco fatto, maledetti oni sentono il potere della Shikon... -
Ginevra ci mise qualche minuto a riprendersi...
Poi continuando a guardare il cadavere di quel coso, tossì un paio di volte
prima di spiccicare delle parole.
- Senti... senti Inuyasha, mi vuoi dare qualche spiegazione per favore... Che
cosa era quel coso, cos'è questa Shikon... -
- Quel coso era un oni, un demone, ed è il potere della Shikon ad averlo
svegliato... vedi quella sfera che hai al collo... -
Le spiegò che era un oggetto magico di grande valore, in grado di aumentare il
potere demoniaco e anche di tramutare demoni in uomini e viceversa.
-Ogni demone la vuole, diventerebbe invincibile... con una forza che nessuno
potrebbe contrastare... -
Ginevra aveva ascoltato con attenzione e in silenzio. Il primo pensiero fu per
Kagome che le aveva regalato quell'aggeggio, e non furono proprio pensieri
amichevoli, ma poi prevalse lo spirito pratico e cominciò a fare domande.
- E' per questo motivo che la vuoi... - Ma Inuyasha non rispose.
-Torniamo al villaggio, Ginevra -
Ginevra abbozzò un mezzo sorriso, l'aveva chiamata per nome, era un piccolo
passo avanti.
§
Nascosto fra le canne di bambù, la
creatura aveva osservato tutta la scena, godendosi ogni singolo tremito di
paura della ragazza e lo spasmo della morte dell'oni.
-Non sono ancora forte abbastanza da ucciderla e prendermi
Sogghignò pensando all'inganno di cinquant' anni prima e di come l'hanoyu
avesse sofferto nel vedersi colpito dalla fanciulla che pensava lo amasse.
Aveva bevuto ogni singola stilla di dolore negli occhi del mezzo demone, prima
che si addormentasse. Silenziosamente come era arrivato, scivolò fra le ombre
degli alti fusti di bambù. Solo quella ragazza. E quella sfumatura di colore
nei suoi occhi... Non percepiva nulla, nessuna aura, eppure al suo collo
- Ho tutto il tempo che voglio, non ho fretta - Tornò verso la grotta, il suo
rifugio. L'aveva attrezzata bene, prima di chiudersi nel bozzolo... Libri,
alambicchi e ancora libri. Libri sul sapere, sulla magia e su ogni cosa gli
potesse essere utile ai suoi piani. Si sfilò la pelliccia di babbuino. Ancora
poco e avrebbe dato forma al suo corpo, secondo l'immagine che aveva in mente.
- Ginevra... - Prese un
grosso tomo che stava nascosto fra la polvere e le ragnatele, ci soffiò sopra e
cominciò a sfogliarlo.
§
Musashi
sembrava proprio un pacifico villaggio di agricoltori, Inuyasha non aveva più
detto nulla e Ginevra era immersa nei suoi pensieri. La capanna di Kaede era
vuota, Ginevra si procurò un secchio e cominciò a lavare i jeans e la
maglietta. Inuyasha guardava una piccola edicola in pietra appena fuori la
capanna, con dei fiori appoggiati a terra e dei bastoncini di incenso che
stavano bruciando.
- Non l'ho uccisa io... qualcuno l'ha fatto, ma non io... -
Prese uno dei fiori fra le mani e lo sistemò con cura. Ginevra stese i panni e
non disse nulla. No, Pigiama Rosso non sembrava un assassino, sembrava invece
uno che ne aveva viste di tutti i colori e che aveva sofferto molto.
- Io ecco, volevo scusarmi, con te. Non sapevo che tua madre fosse... -
Inuyasha la guardò, Capelli di Paglia non sembrava un demone, sembrava invece
una che era capitata lì per caso o per volere della Sfera... ma comunque non
per sua volontà.
- Sono passati molti anni... - Poi senza che Ginevra dicesse nulla, raccontò di
Izayoi, sua madre e di cosa fosse un mezzo demone. Raccontò che non aveva mai
conosciuto suo padre e che sì, suo padre era un demone, un grande demone, un
daiyoukai. Il più forte fra i demoni, il grande generale Inu No Taisho.
- Quindi mi stai dicendo che per metà sei come il coso del laghetto... e che
sei da solo, non hai nessuno... -
- Sì, in un certo senso... -
- Beh io non ne capisco niente di demoni, è da stamattina che credo che
esistano... - Ginevra sospirò e guardò verso l'alto. Che casino...
Una nuvola nel cielo...
Ma perché si sta abbassando? E così velocemente?
- Inuyasha... - Il tono di quella voce era così gelido e distaccato da far
pensare ad una secchiata di acqua gelata sulla schiena.
- Non sei morto, vedo... - Alto, snello e con un portamento fiero. La
somiglianza con Inuyasha era notevole. Indubbiamente bello, anche troppo.
Ginevra guardò il nuovo arrivato e si mise a ridere, cercando inutilmente di
mettersi la mano davanti alla bocca...
Quel tipo se la tirava troppo, e Ginevra aveva le lacrime agli occhi.
-Uuuh Inuyasha non sei morto, vedo uuhhh - Riuscì ad imitare così bene la voce
del nuovo arrivato che Inuyasha fece un mezzo sorriso.
- E' il mio fratellastro Sesshomaru, lui... -
Sesshomaru non rispose, stava osservando Ginevra e riusciva a vedere
perfettamente che la ragazza era avvolta da una forza che non proveniva da quel
tempo e da quello spazio.
- Chi sei donna?-
- Donna, non esageriamo, chi sei tu invece grande capo Pigiama Bianco?-
- Ningen, come osi?-
- Inuyasha dì a tuo fratello di parlare come mangia... -
Sesshomaru non rispose, stava valutando che cosa potesse essere mai quella
fanciulla. Sì, era umana, ma la forza che si rifletteva dentro
- Preparati a morire, Inuyasha... -
- Ehi Pigiama Bianco, ma stamattina hai bevuto o sei così di tuo... -
Ginevra non capiva, ma quel ragazzo vestito di bianco aveva tutta l'intenzione
di attaccare Inuyasha.
- Spostati Ginevra, non voglio che tu sia coinvolta... -
- Ma siete scemi?O cosa?- Inuyasha scostò velocemente la fanciulla, appena in
tempo, prima di ricevere di striscio un colpo di artigli da parte di
Sesshomaru.
- Ma che cavolo! Ma l'asilo l'avete fatto si o no?-
Ginevra non si capacitava. Quei due stavano per ammazzarsi...
Inuyasha era a terra, ferito.
- Pronto a morire?- Il tono sempre gelido.
- Tu di qui non passi, hai capito?- Ginevra si era messa fra Sesshomaru e
Inuyasha. Era arrabbiata, anzi era furiosa. Con tutti e due!
Due idioti con il pigiama!
Sesshomaru si mosse veloce come il vento e la vide! Uno scudo, una barriera che
aveva rinchiuso Inuyasha. Veniva dalla ragazza ed era amplificata dalla Sfera.
- Toccami e oltre la luna sulla fronte, ti stampo anche le stelle!-
Sesshomaru si fermò.
- Stupida Ningen... -
E come era arrivato, sparì.
Grazie a chi legge e a chi recensisce!!!
E a chi ha messo la storia nei preferiti!