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Autore: Betty    07/01/2005    4 recensioni
Un incontro casuale tra l’affascinante Benjamin Price e Nicole, ragazza timida e ahimè con qualche chilo di troppo. Non hanno niente in comune, ma il destino li ha già fatti incontrare e chissà che non possa farli innamorare…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

Finalmente la fatidica sera del ballo era arrivata, Nicole sotto insistenza di Kate era andata a prepararsi a casa della donna, che aveva fatto perfino scomodare la sua parrucchiera personale. Come tocco finale, le aveva prestato un girocollo in oro bianco che terminava con una fila di tre perle bianca con abbinati i relativi orecchini.

"Kate non doveva darsi tanta pena per me" disse Nicole mentre osservava la donna alle sue spalle, che si rifletteva nello specchio.

"Sciocchezze, mi ricordò la prima festa a cui sono andata con il padre di Benji. Mia madre fece tutto quello che io sto facendo adesso."

"L’unica differenza è che eravate fidanzati."

"No, all’inizio eravamo solo amici." Disse la donna, Nicole arrossì poi abbassò lo sguardo, un discreto bussare.

Kate corse alla porta della stanza è uscì sapeva che Benji era impaziente di vedere Nicole e non poteva protestare perché erano in orario perfetto.

"Dimmi!" disse uscendo.

"E’ pronta?" chiese Benji.

"Manca solo qualche ritocco, comunque non è tardi, anzi abbiamo qualche minuto d’anticipo."

"Ma sai il traffico e poi non si sa mai chi incontri in strada!" insistette ancora Benji.

"Calmati, guarda hai dimenticato anche il farfallino" disse Kate osservando lo smoking dal figlio.

"Non l’ho dimenticato, non lo metto! Mi da troppo fastidio."

Kate osservò il figlio lo smoking nero gli calzava a pannello e la camicia bianca con i primi due bottoni aperti, elegante ma informale nello stesso tempo. "Sei bello lo stesso." Disse spolverando la giacca del figlio.

"Grazie"

"Sai assomigli ogni giorno di più a tuo padre, lo so che non ti fa piacere questo paragone, ma siete due gocce d’acqua." Continuò la donna.

"Mamma ormai è acqua passata."

L’apparizione di Nicole interruppe quella discussione, aveva aperto la porta e si era fermata ad osservare Benji, era veramente affascinante, incrociò lo sguardo dell’uomo che la osservava in modo strano, uno sguardo che non gli aveva mai visto.

Dal canto suo Benji era rimasto colpito dalla visione di Nicole, la osservò per bene facendo scorrere lo sguardo lungo tutto il corpo, i capelli erano stati raccolti e arricciati, qualche ciuffo sfuggiva alla pettinatura e ricadeva dolcemente lungo il collo. L’abito così sobrio ma elegante al contempo, smussava i fianchi della ragazza e il colore, blu notte faceva risaltare quegli occhi che tanto lo affascinavano. Un filo di lucidalabbra, gli occhi erano contornati con un ombretto blu steso in modo molto leggero, naturalmente matita e mascara.

"Sei bellissima!" disse Benji.

"Grazie, anche tu però non sei male" disse Nicole, rossa in viso.

"Forza andate, altrimenti arriverete in ritardo!" disse Kate sospingendo la coppia verso la porta "Aspettate! Prima che andiate voglio farvi una foto!" disse la donna facendo comparire tra le mani una macchina fotografica. "Forza mettetevi vicini." Benji si mise poco dietro Nicole, le loro mani si sfioravano.

"Forza sorridete, ecco siete perfetti" disse la donna e scattò la foto, osservò sul display della macchina digitale se fosse venuta bene "Adesso potete andare, divertitevi!"

Una cameriera si avvicinò e porse un elegante cappotto nero a Benji che lo posizionò sulle spalle di Nicole, da vero gentleman. Poi l’uomo indossò il suo e sospinti da Kate si avviarono alla macchina. La donna li osservò salire e partire, sospirò e disse alla cameriera che le era rimasta accanto. "Cosa dici, riusciranno a capire che sono innamorati l’uno dell’altro?"

"Penso che ci metteranno un bel po’ di tempo a capirlo signora"

"Lo penso anch’io" disse Kate poi rientrò in casa.

Intanto nella lussuosa porche nessuno dei due riusciva a spiaccicare parola, Nicole era agitatissima, le mani in grembo torturavano la borsetta, tutti i suoi dubbi stavano riaffiorando, non sarebbe mai stata all’altezza delle altre e Benji si sarebbe vergognato di lei; osservò il paesaggio notturno fuori dal finestrino, avrebbe voluto dire a Benji di fermarsi e di tornare indietro. All’improvviso sentì la mano dell’uomo che si appoggiava sulle sue e si voltò incontrando il sorriso di Benji.

"Stai tranquilla non stiamo andando al patibolo!" cercò di scherzare ottenendo un sorriso tirato da parte della donna.

"Non riesco a stare calma, ho paura di fare qualche cavolata. Potrei inciampare nel vestito o pestarti i piedi o.."

"O niente, sarà una serata in compagnia. Tutto qui, non devi aver paura di quello che dirà la gente, sei stupenda, punto e basta. Adesso fai un bel respiro e calmati."

"Fosse facile"

Benji sorrise "Certo che non rendi le cose facili a chi cerca di aiutarti!"

"Scusa, sono insopportabile."

"Diciamo che sei un’adorabile bisbetica!"

Nicole sorrise "Me lo sono meritato!" disse poi notò che la mano di Benji era ancora appoggiata sulle sue, era una sensazione incantevole e decise di godersela appieno, almeno fino a quando Benji non avesse dovuto cambiare marcia.

Quando furono davanti all’hotel dove era stata affittata una sala si accorsero che c’era alcuni fotografi.

"Non sapevo che ci fossero" disse Benji scocciato.

"Neanche io, magari sono qui per qualche altro motivo. Domanda al parcheggiatore." Disse Nicole.

Benji abbassò il finestrino parlò con il ragazzo che si era avvicinato all’auto "Come mai ci sono dei fotografi?" gli chiese.

"Stanno aspettando Naomi Campbell, questa sera alloggerà qui. Dovrebbe uscire a momenti!" disse il ragazzo impaziente di vedere anche lui la "venere nera".

"Grazie per l’informazione"

"Signore non vuole scendere?" chiese ancora il ragazzo.

Benji ci pensò un attimo poi disse: "Sì, scendiamo!" disse il ragazzo allora si precipitò ad aprire la porta a Nicole poi prese le chiavi che gli porgeva Benji insieme a 50 euro "Trattala bene" disse rivolto all’auto.

"Sì signore, non si preoccupi signore, grazie!" disse contento il ragazzo, raramente gli concedevano mance così consistenti.

"Madame, vogliamo andare?" chiese Benji offrendo il braccio a Nicole.

"Ma ci sono i fotografi, non hai paura che ti vedano?" chiese la ragazza.

"Non faranno neanche caso a noi, hanno pesci più grandi da prendere." Disse Benji, poi si avviarono verso l’entrata dell’hotel, come aveva detto Benji nessuno fece caso a loro così riuscirono ad entrare senza problemi.

Si diressero verso la sala dove c’era la festa e diedero il loro invito al ragazzo che c’era alla porta, quando entrarono l’orchestra stava già suonando, sul momento Nicole non riconobbe nessuno, poi vide una ragazza venirle incontro. Era Lisa la ragazza indossava un abito rosa, la gonna stretta evidenziava la sua magrezza e il corpino evidenziava i seni, anche lei aveva raccolto i capelli, dietro di lei Ian la seguiva indossando uno smoking.

"Nicole sei bellissima!" disse la ragazza.

"Mai quanto te" le rispose Nicole.

"Ciao Benji" disse Ian arrivando pochi istanti dopo.

"Ciao, Ian, allora com’è l’ambiente?"

"Al solito, piene di donne antipatiche che se la tirano e gli uomini che parlano solo di lavoro." Rispose Ian.

"Tipico ambiente." Disse Benji.

"Puoi sempre divertirti a ballare, Nicole ha fatto dei passi da gigante in questo campo." Disse Ian.

"Infatti, penso che saggerò molto presto le capacità della mia partner" disse Benji.

"Speriamo di non rovinarti quelle belle scarpe nuove" disse Nicole con un sorriso.

"Sempre ironica?" chiese Lisa.

La discussione fu interrotta dalla voce di una ragazza "Nicoleee! Lisaa!"

Il quartetto si voltò e vide arrivare una sfavillante Denise, indossava un completo, gonna vertiginosamente corta con varie sfumature di rosso e il top abbinato che sembrava farle scoppiare il seno. Trucco marcato e capelli sciolti. "Uno schianto" pensò Nicole mentre la voglia di fuggire lontano si impossessava di lei.

"Ragazze, siete meravigliose, ma vedo che anche i vostri accompagnatori non sono da meno." La ragazza si buttò letteralmente addosso a Benji che cercò di scansarla.

"Denise non dirmi che sei sola?" chiese Lisa con voce mielosa.

"Ma certo che no, il mio accompagnatore è lì guardate, quello è Marcus Freeman, gioca nell’Amburgo. È una persona importante." Disse pavoneggiandosi e indicando un ragazzo alto e biondo vicino a un tavolo.

"Davvero io non ne ho mai sentito parlare" disse Lisa.

"Perché tu non segui il calcio! Marcus sono qui!" urlò Denise mentre si staccava da Benji e si dirigeva sculettando verso l’uomo. "Ti presento Lisa, Ian, Benji e Nicole." Disse cambiando tono di voce sul nome di Nicole.

"Price che mi venga un colpo, che diavolo ci fai qui?" domandò Marcus dando la mano all’ex compagno di squadra.

Nicole e Lisa trattennero a stento le risate vedendo la faccia allibita di Denise. "Tu lo conosci?" chiese a Marcus.

"Certo! Te ne ho parlato, Benji Price il famoso SGGK! Il portiere più bravo del mondo"

"Non esageriamo" si schernì Benji.

Nicole disse a bassa voce all’amica "Si vede che ascolta molto quello che dice il suo ragazzo!"

"Quella ha annusato soldi e popolarità, figurati se usa gli altri sensi!" aggiunse Lisa.

"Ah sì! Che stupida, perdonami per la gaffe!" disse Denise cercando di rimediare alla figuraccia.

"Come vanno gli affari alla Price Corporation?" continuò Marcus.

"A meraviglia, all’inizio è stata dura sostituire mio padre ma le cose adesso vanno meglio."

"Vuoi dire che tu saresti il presidente della Price Corporation?" disse con voce stridula Denise.

"Sì"

"Non ci posso credere!" esclamò poi si allontanò per prendere qualcosa da bere. Marcus non fece molto caso a lei che si allontanava e continuò il discorso "Non mi hai ancora detto come mai sei qui"

"Ho accompagnato questa affascinante donna"

"State insieme?" chiese Marcus schietto.

I due arrossirono e poi risposerò all’unisono "No, siamo solo amici!" con tanta enfasi che nessuno credette alle loro parole.

"Capisco, vado a rintracciare la mia dama, ci si vede dopo Price."

"Ok a dopo" rispose Benji.

Appena fu abbastanza lontano Lisa e Nicole iniziarono a ridere "Hai visto che faccia, credeva di aver portato l’uomo più bello, interessante e ricco. Invece l’hai battuta, questo momento non lo dimenticherò mai, un trionfo è stato un vero trionfo!" disse Lisa.

Nicole non riuscì a rispondere perché continuava a ridere, Benji accanto a lei la guardò con amore, sguardo che non sfuggì a Ian. "Inizio ad avere sete, che ne dite se ci avviciniamo a qualche cameriere?" disse Ian.

"Già che ci siamo potremmo mangiare qualche stuzzichino" aggiunse Lisa.

"Sei sempre la solita affamata" le disse Nicole scuotendo la testa.

"Finché non ingrasso" disse Lisa poi si buttò letteralmente verso i tavoli con il mangiare, seguita da un divertito Ian.

"Che ne dici di concedermi il prossimo ballo?" chiese Benji.

"Ecco, io non so se sono pronta!" rispose Nicole.

"Non dire sciocchezze! Forza, andiamo!" disse Benji prendendo la mano della ragazza.

Nicole si ritrovò al centro della pista a ballare, era stretta tra le braccia di Benji, sentiva il suo calore, il profumo del suo dopobarba si era fatto più intenso, si ritrovò a provare una serie di brividi. Era lui che conduceva il ballo, lei si limitava semplicemente a seguirlo, non sentiva le voci delle persone ne notava lo sguardo invidioso di alcune donne, in quel momento erano soli, lei e Benji.

Dal canto suo l’uomo avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più a lei, gli sarebbe bastato abbassare il viso e avrebbe potuto baciarla, osservò lo sguardo felice di Nicole e decise che non voleva rovinare quel momento con un gesto avventato, quella serata era tutta per lei.

Quando la musica finì ci misero un attimo a staccarsi, ancora incatenati da quel momento magico, Nicole si staccò per prima, sentendo subito la mancanza di quel corpo accanto al suo, di quella sensazione di appartenenza che era svanita nell’istante in cui si era sciolte le loro mani.

"Visto sei bravissima!" le disse Benji cercando di recuperare un tono di voce normale. Dentro di lui era in tumulto, quei minuti erano stati una specie di sogno che purtroppo era finito troppo presto.

"Non esagerare, comunque è stato tutto merito di Ian" rispose Nicole con un filo di voce.

"Ottimo insegnate!"

Rimasero un attimo in silenzio imbarazzati, Nicole aveva bisogno di allontanarsi un attimo da lui per riordinare le idee.

"Se ti lascio un attimo solo, posso fidarmi o scappi con qualche bella ragazza?" disse cercando di recuperare la sua solita ironia.

"Perché dove vai?" chiese Benji.

"Alla toilette"

"Ah! Ti prometto che non guarderò nessuna!" rispose ridendo.

"Ci conto!" Nicole si diresse verso il bagno, non sapeva se essere contenta o meno, aveva vissuto dei momenti di autentica magia ma sapeva che erano solo delle sue illusioni.

Entrò nell’elegante toilette dell’hotel, osservò la sua immagine allo specchio sembrava veramente una signora di gran classe, sorrise avevano fatto davvero un bel lavoro, sentì delle voci avvicinarsi, andò in uno dei bagni, non voleva incontrare qualcuno come Denise.

Neanche a farlo apposta entrò Denise con un’altra ragazza, Nicole riconobbe subito le voci e cercò di non fare rumore.

"Chantal non ci posso davvero credere, uno come lui, bello, ricco e interessante!" disse Denise.

"Anch’io non riesco a capacitarmene." Concordò Chantal.

"Ma l’ha vista bene? Nicole sembra un barca alla deriva, è grassa, i capelli hanno un colore orrendo, ha anche il coraggio di indossare della bigiotteria da quattro soldi. Cosa diavolo ci trova in lei?"

Nicole si sentì morire, era davvero così? Ripiombò subito nel suo baratro di incertezze e le venne quasi da piangere, quelle parole le facevano così male.

"Secondo me, lui sta facendo beneficenza. È l’unica spiegazione. Ma l’hai vista mentre ballavano, sembrava una papera!" continuò Chantal con malignità.

"Già, ma stai tranquilla prima della fine della serata, quell’uomo sarà mio!" disse Denise convinta.

Nicole aveva un groppo alla gola, sentì le due uscire e cercò di alzarsi ma le sue gambe non la reggevano, la sua autostima che aveva raggiunto dei livelli accettabili, adesso era ripiombata sotto il livello del suolo. Come poteva uscire e continuare la serata come se non avesse sentito niente? La fuori tutti pensavano quello che aveva sentito da quelle due arpie. Non poteva uscire da lì, non ce la faceva.

 

 

 

 

 

 

  
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