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Autore: Scintilla19    17/07/2014    4 recensioni
...Perché quando c'è di mezzo una convivenza, spesso neanche le migliori amicizie sopravvivono.
1- Sviste...
2- I lati scabrosi della simbiosi
3- Amicizia senza malizia...
4- Di botte, rimbrotti, e briciole di biscotti
5- Tra ciambelle e cappuccini non proporre mai pom****
6- Di intenti pretestuosi e incidenti deliziosi
Continua...
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2827516&i=1
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Questa raccolta è una collaborazione di
Mirella__ e  Scintilla19



At First Fight

- Chi sarà il primo a colpire? -




Sviste...

 

 

La vista è forse il più importante dei cinque sensi dell’uomo poiché spesso è il più utile ed immediato per stabilire un contatto con le persone che ci circondano.

Non a caso, esistono alcuni modi di dire, come “amore a prima vista” o “sparare a vista”, esemplificativi di quanto la vista sia, alle volte, fondamentale.

Si dice infatti che il primo sguardo sia decisivo per capire una persona, e tra Light e Ryuzaki di sguardi ce n’erano stati fin troppi per non farsi un’idea di come ci si volesse rapportare all’altro; in parole povere, se spararlo a vista o saltargli addosso nel senso meno pulito del termine.

Il fatto era che Light e Ryuzaki si adattavano perfettamente ad entrambi i modi di dire di cui sopra, ma non l’avrebbero mai ammesso neanche sotto tortura per ovvi motivi di coerenza con se stessi e con le loro identità vere o presunte, per questo tra loro si era instaurata una sorta di sfida all’ultimo sangue per stabilire chi fosse il migliore, che altro non era che una trasposizione del reciproco desiderio di dominazione sull’altro, nel senso più sporco del termine.

E dunque, quando ebbero l'opportunità di convivere, il desiderio di “battere” l'altro, non solo aveva perso una “s” per strada, suonando così molto meglio, ma raggiunse anche livelli inauditi.

Ogni minima cosa diventava oggetto di competizione: da chi riuscisse a tenere in piedi il ragionamento più contorto anche contro ogni buon senso, a chi elaborasse il piano più cinico e privo di scrupoli per catturare Kira, per finire con strenue sessioni private di lotta libera, spontanea conseguenza di ogni sfida intellettuale finita in parità.

Una mattina, i due ragazzi si presentarono a lavoro conciati veramente male: Ryuzaki aveva un occhio nero e Light il sopracciglio e il labbro spaccati, per non parlare di altri segni di pizzicotti e botte varie sul resto del corpo, che non erano visibili perché coperti dagli abiti.

«Ma che vi è successo?!» esclamò preoccupato il sovrintendente Yagami quando vide suo figlio e Ryuzaki così ridotti.

«Sono scivolato nella doccia», «sono caduto dal letto», mentirono i due all'unisono, sotto lo sguardo perplesso del sovrintendente.

«Siamo caduti dal letto», «Siamo scivolati nella doccia», si corressero subito dopo in coro, mentre il sovrintendente passava lo sguardo scioccato da uno all'altro.

I due alzarono gli occhi al cielo, sbuffando.

«È come dice lui» dissero indicandosi a vicenda, e si avviarono zoppicando alle loro postazioni senza più rivolgersi la parola, mentre Watari portava una camomilla al povero sovrintendente sconvolto dalle dichiarazioni dei ragazzi.

«Non si preoccupi, son ragazzi...» disse il maggiordomo, porgendo la tazza al signor Yagami.

«Appunto» fu la sola risposta del sovrintendente.

Era ormai chiaro a tutti che Light e Ryuzaki avevano litigato, infatti nell'aria aleggiava una tensione palpabile che rendeva nervosi tutti quanti.

Matsuda rovesciò il caffè sui documenti ben due volte, quella mattina, Mogi aveva quasi preso a pugni Aizawa, che attaccava briga con tutti più del solito, e il sovrintendente Yagami aveva sudato letteralmente sette camicie per la tensione che si era accumulata in quella stanza.

Watari, intanto, aveva preparato camomilla per tutti al posto del solito caffè, ma non servì a nulla, perché Light e Ryuzaki, non avendo più la forza di malmenarsi, avevano tacitamente cominciato un nuovo tipo sfida.

Tutti gli agenti accolsero con un respiro di sollievo la pausa pranzo, grazie alla quale potevano finalmente allontanarsi qualche manciata di minuti da quei due.

Light e Ryuzaki, invece, rimasero lì seduti tutto il tempo, senza dire una sola parola o accennare un minimo movimento. Nonostante i muscoli gli dolessero e avesse bisogno di sgranchirsi le gambe, per come stavano le cose in quel momento, Light non si sarebbe mai umiliato chiedendo a Ryuzaki se per favore poteva alzarsi almeno cinque minuti. Se quello sgorbio riusciva a stare fermo immobile per ore, ci sarebbe riuscito anche lui, e mille volte meglio. Gli avrebbe dato una bella lezione di umiltà.

Ryuzaki aveva indubbiamente un grosso margine di vantaggio, visto che la maggior parte della sua vita l'aveva sempre trascorsa in quel modo, ma questo per Light rappresentava soltanto un incentivo in più a batterlo.

Watari portò anche a loro una tazza - che era quasi una pinta - di camomilla, sperando che si calmassero.

Light non aveva nessuna intenzione di toccarla, in quel momento non avrebbe assunto né cibo né acqua, concentrato com'era a vincere quella muta competizione con l'avversario, figurarsi bere quella quantità assurda di camomilla che gli avrebbe provocato solo inutile sonnolenza.

Ma il detective non sembrava dello stesso avviso, perché ad un certo punto prese tra le mani la sua tazza fumante e la mandò giù tutta come se nulla fosse, guardando l'altro con palese aria di sfida.

Light cercava di non mostrarsi troppo turbato dal comportamento del detective. Voleva il gioco duro? Lui avrebbe fatto altrettanto, se non meglio.

Prese a sua volta la sua tazza e la scolò tutta in pochi sorsi, scottandosi la lingua e reprimendo i conati per il sapore dolciastro della bevanda.

Tuttavia si sentì soddisfatto quando batté la tazza vuota sul tavolo, sogghignando allo sguardo apparentemente impassibile di Ryuzaki.

Subito dopo rientrarono gli agenti, e i due ragazzi tornarono ai rispettivi lavori senza più guardarsi.

Le ore del pomeriggio trascorsero più lentamente del solito, o almeno così parve a Light, che strenuamente resisteva al sonno provocato dalla camomilla e al fastidio dei muscoli tutti anchilosati. Ryuzaki, dal canto suo, non sembrava risentire particolarmente di quegli effetti collaterali, ma sotto sotto, anche lui cominciava ad innervosirsi per quella situazione. Tuttavia, non avrebbe mai fatto il primo passo chiedendo a Light di smetterla con quella stupida competizione senza senso. Al massimo, avrebbe fatto qualcosa per spingerlo al limite delle sue possibilità e costringerlo alla resa.

Scoccò uno sguardo obliquo in direzione dell'altro e si accorse che anche lui lo stava osservando di sottecchi. Sobbalzarono entrambi, per poi darsi un tono e ricomporsi.

«Qualcosa non va, Light-kun?» chiese il detective con fare casuale.

«È tutto a posto, Ryuzaki, grazie» rispose educatamente l'altro.

«Non mi sembri molto in forma» continuò il detective, «ecco, tieni, prendi un po' d'acqua» disse porgendogli un bicchiere colmo d'acqua fresca.

Il ragazzo rifiutò garbatamente, ma si vide costretto ad accettare quando l'altro cominciò a sorseggiare il suo bicchiere colmo, guardandolo nuovamente con aria di sfida. 

Sfida che Light immediatamente raccolse.

«Ripensandoci...» disse afferrando un bicchiere, «un po' d'acqua non può che farmi bene» disse dopo aver riempito il suo bicchiere. Svuotò anche quello in pochi sorsi, fissando l'altro negli occhi, che a sua volta controllava che lo finisse tutto.

Light sbatté il bicchiere vuoto sul tavolo, ingoiando l'ultimo sorso d'acqua e asciugandosi le labbra col dorso della mano. Ryuzaki sollevò le sopracciglia con scettica ammirazione, per poi voltarsi e riprendere il lavoro che aveva lasciato.

Da quel momento, la stessa scena si ripeté circa ogni mezz’ora, sotto lo sguardo preoccupato degli agenti, che prudentemente si tenevano a una certa distanza dai due, lasciandoli fare.

I minuti scorrevano lenti, mentre i due sfidanti resistevano eroicamente alla stanchezza, al sonno e alla vescica fin troppo piena. Tuttavia nessuno dei due sembrava voler cedere per primo dichiarando la resa e, benché entrambi avessero smesso da un po' di lavorare, rimanevano fissi ai loro posti in attesa che l'altro facesse una mossa.

Gli agenti non provarono nemmeno a dissuaderli da quella tortura priva di senso e, a tarda sera, uno dopo l'altro, si ritirarono rassegnati nei loro alloggi, lasciando Light e Ryuzaki da soli in preda ad atroci sofferenze.

«Allora, Light...» lo chiamò il detective con una smorfia, «siamo... ancora qui...»

«Già...» disse soltanto l'altro, incapace di aggiungere altro, essendo troppo impegnato a controllare la propria vescica. Forse avrebbe fatto meglio a rinunciare agli ultimi tre bicchieri d'acqua.

«Non è che per caso... vuoi... chiedermi qualcosa?» disse Ryuzaki interrompendo i suoi pensieri.

Light capì in quel momento di avere la vittoria in pugno: Ryuzaki lo stava praticamente implorando di rinunciare, avrebbe dovuto semplicemente resistere qualche altro minuto e finalmente lo avrebbe battuto definitivamente.

«Assolutamente no» rispose sicuro Light, incapace di trattenere uno sciocco risolino compiaciuto.

Fu quello l'attimo fatale.

Light sbiancò al pensiero di quello che stava per succedere. Balzò in piedi e cominciò a correre come un forsennato verso il bagno, trascinandosi dietro per diversi metri il detective, caduto a terra nella sua corsa furiosa.

Ma ormai era troppo tardi. Light dovette fermarsi a metà strada, mentre un fiotto caldo gli inzuppava i pantaloni, facendolo tremare di sollievo e umiliazione al tempo stesso.

Non era possibile, se l'era davvero fatta addosso! E tutto per quella sua odiosa abitudine di ridere prima del tempo!

Si preparò mentalmente ad affrontare l'imbarazzante sconfitta prima di voltarsi verso Ryuzaki, disteso da qualche parte alle sue spalle.

«Ryuzaki... io...» cominciò a dire, ma le parole gli morirono in gola quando incrociò gli occhi sbarrati dell'altro. Una macchia più scura sui pantaloni di Ryuzaki gli rivelò che anche l’altro era nelle sue medesime condizioni.

«Light-kun, non faremo parola di questo con nessuno» disse il detective, passandosi una mano nei capelli scompigliati. «E d'ora in poi risolveremo le nostre divergenze in maniera diversa...»

Ryuzaki non specificò come avrebbero risolto le loro divergenze da quel momento in poi, ma le idee non mancavano di certo a due come loro.

Dopotutto, non c’è niente di meglio di uno sguardo d'intesa e di un imbarazzante segreto condiviso per siglare una tregua tra acerrimi rivali e inaugurare le nuove frontiere della competizione... 

Se solo avessero prima smesso di fare a botte, ovviamente!

 

 

Avviso ai gentili lettori

La presente raccolta nasce da uno scambio di idee tra due stimate (?) autrici del fandom di Death Note, Mirella__ e Scintilla19.

Le talentuose autrici hanno deciso di unire le loro forze per ridare gloria e lustro a questo fandom e far riscoprire ai lettori vecchi e nuovi le gioie della coppia LxLight. 

La presente raccolta sarà divisa in due parti, la prima scritta da Scintilla19 e la seconda da Mirella__; quest'ultima provvederà più avanti a pubblicare la sua raccolta di shot col medesimo titolo.

Le storie sono auto conclusive, possono essere lette nell'ordine che più vi aggrada, ma le autrici consigliano di rispettare quello da loro proposto.

Inoltre, saranno tutte incentrate su L e Light nel periodo in cui sono ammanettati e finiranno tutte con un bel calcio o un pugno in faccia, a dimostrare quanto questi due (secondo le autrici emerite) si amino... 

Le shot previste sono sette in tutto, ma potrebbero aumentare in caso di delirio acuto delle autrici, ispirazione divina, tempo a disposizione e successo riscosso nel fandom.

Mirella__ e Scintilla19 sperano che le storie siano di vostro gradimento e vi augurano un buon proseguimento.


Note di Scintilla19

Ebbene, dopo quasi un anno di latitanza, ritorno su questo fandom con qualcosa di nuovo... Ma nemmeno tanto.

Questa shot è stata scritta circa due anni fa per un'altra raccolta. Scartata perché non mi convinceva al 100%, è rimasta a decantare tra file e cartelle sperdute, aspettando il momento giusto per venir fuori. E in tal modo ha trovato una collocazione certamente più adeguata, dando vita a una nuova raccolta scritta in collaborazione con Mirella__.

In realtà, se non fosse stato per lei, non mi sarei mai convinta a pubblicare questa roba... Quindi, se non vi piace, sapete con chi prendervela... :)  :)  :)












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