Eccomi qua con un nuovo personaggio dal passato da riscoprire! È un po' che non aggiorno (ma neanche tanto in realtà) perchè ho cominciato a lavorare a una fanfiction del manga Rurouni Kenshin, ma non preoccupatevi (?), non abbandonerò questa ff!

Bando alle ciance, cominciamo subito questo capitolo!

Il ragazzino si fermò davanti all'insegna del negozio davanti a lui.

Emporio dello sport

Strano trovare un negozio simile in un paesino come quello, ma decise comunque di entrarci, per curiosità. E poi comunque aveva bisogno di nuove racchette.Spinse la porta scorrevole a destra e mormorò: - Permesso..

L'interno era ben illuminato, ma aveva un che di trascurato: c'erano palloni e racchette da tennis rinchiuse in scatoloni impolverati, sci (sci!) malamente appoggiati al muro, racchette da volano che giacevano su tavoli di legno che avevano evidente bisogno di una bella pulita.

Yamazaki si avvicinò cautamente alla racchetta da badminton più vicina e la afferrò, sollevando tanta polvere che cominciò a starnutire senza riuscire a controllarsi.
- Piano, piano, là!
Sagaru si voltò alla voce roca, che usciva dalla gola di un uomo anziano che prima non aveva notato. Stava comodamente seduto su uno sgabello, semi-nascosto da una cassettiera in acciaio.
- Mi scusi, non l'avevo notato. Io, ehm.. volevo solo comprare delle racchette da volano e.. il volano ovviamente.
Il vecchio lo scrutò silenziosamente per venti secondi buoni, osservò la sua faccia imbarazzata, le goccioline di sudore che cominciavano a colargli dalla fronte, i suoi lunghi capelli neri raccolti in una coda, le mani che stringevano convulsamente l'orlo dello yukata.
- Chi sei, ragazzo? Non ti vedo spesso da queste parti. Sei uno di quelli di Kondo?
L'interpellato non aveva idea di chi fosse questo Kondo. Voleva solo comprare l'attrezzatura per il suo torneo di badminton e andarsene lontano da quel tizio inquietante.
- Mi spiace, non lo conosco. Se potesse ora darmi due racchette da badminton e un volano..
L'uomo non diede segno di averlo sentito. - No, non sei uno studente di Kondo. Le tue mani sono troppo poco callose.
Yamazaki lanciò un fugace sguardo alle proprie mani, per poi tornare a guardare interrogativo il padrone del negozio. Questi si alzò lentamente dallo sgabello, ancora più lentamente uscì dal suo angolo e si mostrò in tutti i suoi centocinquanta centimetri a Sagaru. Non gli arrivava nemmeno alle spalle. Rimase fermo a contemplarlo per una manciata di secondi, il che rese ancora più nervoso il poveretto, dopodichè con un gesto fulmineo – che Yamazaki non avrebbe mai pensato fosse capace di eseguire – tirò fuori dal nulla una katana, ancora inserita nel fodero.
- Scommetto che non hai mai visto una di queste, ragazzo.
Sagaru rimase perplesso. - È una katana. Ne ho viste a bizzeffe, ma non immaginavo si trovassero in un negozio di articoli sportivi.
Il vecchi sospirò. - Infatti, di solito non si comprano qui. Ma in questo paesino disperso del Giappone, chi vuole comprare una katana deve trovare un intermediario, visto che non ci sono fabbri in zona. E quello sono io.
- Fabbri? Ce n'è eccome, sulla via che mi ha portato qui ne ho contati tre.
- Ma fabbricavano spade?
Il ragazzo rimase in silenzio. Non è che andava in tutti i negozi di fabbri a chiedere se forgiassero spade. - Non lo so.
- Non le fabbricano, te le dico io.
- Beh, ma neanche c'è molta gente che pratica kendo, dico bene?
Il vecchio sorrise amaramente. - Già, dici bene. Eppure so che c'è chi ha bisogno di spade. Kondo, per esempio, e i suoi allievi.
- Ma chi è Kondo?
Una voce risuonò alle sue spalle. - Sono io, Kondo. Isao Kondo!

Yamazaki si voltò di scatto e rimase sbigottito. Un uomo torreggiava su di lui, sfoggiando un sorriso smagliante. Doveva avere sì e no vent'anni.
Boccheggiò e tentò di presentarsi, balbettando un po': - Pia-piacere! Mi chiamo Sagaru Yamazaki. I-io... ero venuto a comprare delle racchetta da volano e non so come sono finito a parlare di spade e.. e questo signore l'ha menzionato più volte, signore...
Kondo rise gaio:- Piacere di conoscerti, Yamazaki-kun! - Poi si voltò e sembrò parlare con la propria schiena: - Sougo! Toshi! Non siate timidi, venite anche voi a conoscere Yamazaki-kun!
Da dietro spuntarono un ragazzo sui quindici anni e un bambino che doveva averne sì e no otto.
- Io non sono mai timido, Kondo-san. Mi chiedevo solo se in questo negozietto ci entrassimo tutti o se fosse troppo piccolo. - Bofonchiò il ragazzo, lanciando un'occhiata a Yamazaki, che sorrise imbarazzato.
Il bambino si limitava a squadrarlo.
Kondo riprese a parlare: - Allora, jiisan, come mai mi hai chiamato in causa?
Il vecchio sorrise sornione : - Credo di averti trovato un nuovo allievo.

Wow, questa volta ho scritto di più del solito! ^.^ me essere felice di cvesto! (ok lasciamo perdere l'accento straniero.. forse dovrei aggiungere un 'aru' alla fine delle frasi, mi verrebbe meglio..?)

Spero vi sia piaciuto questo capitolo, anche se mi sembra un po' particolare.. forse perchè Yamazaki è un personaggio un po' -troppo- trascurato, e quindi immaginare una storia intermanente incentrata su di lui è strano.. ma mi sono divertita!

A presto con il prossimo capitolo!

Izzie ♥

GLOSSARIO

katana : spada. (ma è davvero necessario che lo dica?)
ojiisan : letteralmente, ''nonno'', ma può anche essere tradotto con ''vecchio'', abbastanza affettuosamente.
kendo : pratica della spada (solitamente si usano spade di legno)


Come al solito ringrazio Flory (Floryana) che legge e recensisce tutti i capitoli di questa fanfiction!