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Autore: Lachiaretta    18/07/2014    10 recensioni
Cosa sarebbe successo se dopo l'esplosione che portò via a Katniss una delle poche persone che realmente amava invece di essere salvata dalle forze della ribellione fosse stata catturata dai pacificatori. Quale sorte poteva riservare per lei il presidente Snow.
Katniss ora vive una vita tranquilla insieme alla sua nuova famiglia. Ignara di tutto ciò che era successo a Capitol City. Nessun ricordo degli Hunger Games. Della morte di Prim. Ma qualcuno non vuole rinunciare a lei e farà di tutto per ritrovarla.
DAL CAPITOLO 17: IO PEETA MELLARK PRENDO TE KATNISS EVERDEEN COME MIA LEGITTIMA SPOSA...
DAL CAPITOLO 10: mi lascio sfuggire due parole che non pensavo avrei mai potuto dire a nessuno. “TI AMO”.
Sono Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, e ora sto bruciando di passione e amore per il mio ragazzo del pane. Katniss Everdeen ama Peeta Mellark.
ATTENZIONE! SPOILER!!
Genere: Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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SE ARRIVATE ALLA FINE LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE.


 
20.
 
“Ah Finnick. Solo un’ultima cosa. Sia chiaro, Snow è mio.”
 


 
POV PEETA
 
Le parole di Katniss riecheggiavano ancora nell’aria seguite dalla risata di approvazione di Finnick Odair. Vuole combattere ma tutti sappiamo che la nostra guerra non terminerà finché Snow sarà vivo e nessuno la priverebbe del compito di porre fine alla vita dell’uomo che ha distrutto quella di tutti gli abitanti dell’intera Panem, in particolare la sua. Questo è il suo prezzo.
Riuniamo tutti coloro in grado di combattere in un piccolo spazio appena fuori il nostro accampamento. Ci siamo io e Katniss, Finnick, Haymitch, Beete, Thom, Gale, Johanna e altri 12 ragazzi. Non siamo in molti ma siamo determinati.
Finnick fa cenno a Katniss di raggiungerlo per parlare ai compagni, ma lei titubante come sempre mi stringe la mano e mi invita a farmi avanti al suo posto. Sono sempre stato io il più bravo con le parole, così come lei con le armi. In questo compito posso esserle d’aiuto, in fondo ormai io e lei siamo una cosa sola.
 
“Vi abbiamo riuniti qui per un motivo. Ancora una volta Snow e Capitol City ci hanno tolto tutto. Una volta avevamo il distretto 12 e le nostre famiglie ma sono bruciati sotto le loro bombe. Avevamo il villaggio sotterraneo del 13 ma ci hanno costretto a scappare uccidendo ancora una volta i nostri compagni. Ora non gli permetteremo di toglierci anche questo posto. Non gli permetteremo di toglierci più niente. Stiamo per intraprendere la nostra più grande battaglia verso la quale abbiamo teso tutti i nostri sforzi negli ultimi anni. Le speranze e le preghiere di tutti i distretti che amano la libertà ci accompagnano. Insieme, valorosi compagni, distruggeremo Capitol City, annienteremo la tirannia del Presidente Snow e assicureremo una Panem libera. Il vostro compito non sarà facile. Il vostro nemico è ben addestrato, ben equipaggiato e duro nel combattimento. Ma noi siamo determinati e disposti a tutto. Il genio bellico di Beete ci ha dato una superiorità in armi e in munizioni, e ben due Arene hanno messo a nostra disposizione importanti riserve di uomini ben addestrati. La fortuna della battaglia è cambiata! Noi marceremo insieme verso la Vittoria!Ho totale fiducia nel vostro coraggio, nella vostra devozione e nella vostra competenza in battaglia.
Non accetteremo altro che la Vittoria totale! Buona fortuna! E imploriamo la benedizione dell'Onnipotente su questa grande e nobile impresa.”
Tutti rimangono a bocca aperta ad osservarmi, senza emettere alcun suono pendono dalle mie labbra fino all’ultima parola.
Solo Johanna si azzarda a infrangere il silenzio che ci circonda. Dipinto sul suo volto un ghigno divertito. “Quindi combatteremo?”
“Combatteremo!” Concordo sostenendo il suo sguardo, scrutando i suoi occhi alla ricerca di qualche traccia di un possibile pensiero di tradimento.
Dopo qualche istante Katniss è al mio fianco e, schiaritasi la voce con un lieve colpo di tosse, riprende il suo ruolo di ghiandaia imitatrice. “Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile ma non costringerò nessuno a seguirmi. Chi se la sente?”
Il primo a fare un passo avanti è Finnick. “Io sono con te.”
Poi Johanna. “Io credo di aver chiarito la mia posizione. Devo difendere Annie e suo figlio e quindi siamo inevitabilmente dalla stessa parte.”
“Non è la prima volta che mi schiero al tuo fianco per combattere la dittatura di Snow ma confido che sarà l’ultima.” Sancisce un Haymitch quasi divertito mentre Beete annuisce accanto a lui.
“Ci batteremo.” Esclama Thom sonoramente.
“Ci batteremo anche noi.” Concludono ad uno ad uno i nostri compagni. Tutti tranne Gale che non ha ancora proferito parola. Non mi fido ancora di lui e se potessi lasciarlo qui incatenato ad un albero, lo farei senza pensarci due volte, ma abbiamo bisogno di un combattente abile come lui.
Dopo lunghi istanti di silenzio anche gli altri si voltano verso di lui in attesa che si schieri. Gale tuttavia ci ignora, gli occhi grigi fissi in quelli del medesimo colore della mia donna.
“Io sarò sempre con te. SEMPRE!” Esclama infine serio.
Non si farà mai da parte, non smetterà mai di lottare per lei.
La mano di Haymitch che si poggia sulla mia spalla mi lascia intuire che lo stesso pensiero deve aver attraversato anche la sua mente e i suoi grandi occhi da giacimento mi suggeriscono di affrontarlo, ma dopo aver messo fine a questa guerra.
“Bene. Siamo pronti allora. Queste sono le armi che abbiamo portato via dal 13 prima della nostra fuga, scegliete quella a voi più congeniale.”
Accatastate in un angolo le armi create da Beete. Il suo genio ci ha messo a disposizione un arsenale fuori dall’ordinario e potrei quasi azzardare imbattibile. Oltre a semplici spade, occhiali per vista notturna, pistole accessoriate di proiettili che seguono il bersaglio fino al completo abbattimento, fucili ad attivazione vocale. Finnick e Katniss stringono ancora tra le loro mani il tridente e l’arco, costruiti unicamente per loro. Io afferro una piccola mitraglietta e il mio solito spadino nel caso di combattimento corpo a corpo. Dopo di me ad uno ad uno tutti prendono un’arma, ovviamente lasciando l’unica ascia a Johanna Mason.
Siamo pronti per combattere.
 

 
 
POV KATNISS
 
Siamo solo in venti, ma siamo abbastanza. L’ultima volta eravamo ad un passo dallo sconfiggere il nostro nemico ed eravamo solo in sei. Stanotte sanciremo la nostra vittoria.
Sono sicura che una volta ucciso Snow, i pacificatori abbandoneranno le armi e patteggeranno la loro resa. Lui sarà il mio bersaglio.
Acquattati al terreno avanziamo silenziosi verso il nostro villaggio. Faccio cenno a Peeta di fermarsi insieme agli altri mentre io, Johanna, Finnick e Gale proseguiamo. Siamo gli unici abbastanza silenziosi e adesso l’effetto sorpresa è determinante. Ci raggiungeranno in seguito. Senza il rumore dei loro passi è impossibile per le guardie rendersi conto del nostro arrivo, almeno non fino a quando in una manciata di secondi cadono tutti al suolo colpiti dalle nostre armi. Molto più facile del previsto.
Superato il confine non ci resta che addentrarci lungo le buie strade del villaggio a cercarlo. Secondo Haymitch Snow non può essere che nel posto più SICURO, vale a dire l’ospedale, e io mi fido dell’intuito di Haymitch così tanto che mi incammino silenziosamente in quella direzione seguita da Gale che rimane zitto alle mie spalle. 
Peeta è rimasto indietro, credo di essere riuscita a nascondergli il vicolo in cui ho svoltato. Sono sicuro che si arrabbierà tantissimo ma non lo voglio al mio fianco adesso. Snow sa bene che lui è il mio unico punto debole e se fosse accanto a me farebbe di tutto pur di fargli del male. La sola immagine di Peeta morto mi ferisce più di cento spade. Se tornerò indietro mi farò perdonare.
Per un istante riporto la mia mente a pochi minuti prima quando insieme ad Haymitch salutavo mia madre nella tenda – ospedale.
 
“Ricordati che mi devi ancora una promessa.”
“Una promessa?” Gli occhi del mio mentore mi fissavano incapaci di capire.
“Prima della seconda arena mi avevi promesso che avresti salvato Peeta e invece hai portato me fuori da lì abbandonandolo al suo destino e sappiamo bene quanto l’hanno fatto soffrire. Adesso devi salvare lui. Tienilo d’occhio, rimani al suo fianco e impediscigli di seguirmi quando andrò da Snow. Non deve mettere le sue mani su di lui.” Sputo d’un fiato. Giocare la carta del senso di colpa è troppo ma non mi resta altro. So bene che Haymitch si colpevolizza quanto me per il suo depistaggio, come anche per il mio rapimento. Siamo gli unici ragazzi che è riuscito a salvare e gli unici ad essergli entrati nel cuore quasi fossimo i figli che non ha mai avuto. 
“Sai che lui non lo accetterà mai e quando capirà cosa abbiamo progettato ci ucciderà entrambi?” Ribatte, il sopracciglio destro alzato.
“Non mi importa se riusciremo a tenerlo in vita.”
 
 
Io e Gale ci appiattiamo contro il muro mentre quattro pacificatori ci passano vicino correndo verso il confine. Devono aver scoperto gli altri.
Non si accorgono di noi e noi non facciamo niente per farci notare. Potrei ucciderne un paio con facilità e Gale i restanti due, ma farlo significherebbe segnalare la nostra presenza e i nostri diciotto compagni sono un diversivo eccellente. Devo raggiungere Snow e per farlo devo non ho bisogno di una cinquantina di pacificatori a sbarrarmi la strada.
Finalmente raggiungiamo l’ospedale e come mi aspettavo il presidente deve essersi rifugiato là dentro. Ad avvallare la mia congettura una decina di guardie vigilano la porta d’ingresso. Per un istante mi pento di essere da sola con Gale, che poi non doveva esserci nemmeno lui ma mi ha pedinata senza lasciarmi possibilità di scelta. Nessuno di noi ha vissuto abbastanza qui da conoscere questo posto. Io in realtà ci ho solo dormito un paio di notti prima di trasferirmi da Peeta e Gale è sempre rimasto chiuso nella sua cella, fino all’altra notte. Se avessi portato con me qualcun altro avrei avuto dalla mia parte anche la conoscenza di questo luogo a noi è sconosciuto. Ma chi? Peeta era fuori discussione. Haymitch deve difendere Peeta. Non avrei mai messo in pericolo il neo papà Finnick e nessuno degli altri è così abile in battaglia da potermi seguire in questa missione. Nessuno tranne Johanna della quale non mi sarei comunque mai fidata abbastanza. Al primo pericolo mi avrebbe venduta comprando la sua salvezza e forse quella di Annie e del piccolo Mag.
Finalmente mi volto verso il mio ex migliore amico che mi fissa in attesa di una mia decisione. “Non sei tenuto a seguirmi, non posso garantire per la tua vita una volta entrati.”
“E io non posso garantire per la tua, per questo verrò con te. Per assicurarmi di farti uscire viva da questa missione suicida.” I suoi occhi seri dritti nei miei mi mettono a disagio quasi quanto le sue parole.
“Gale, io..”
“No. Katniss. Niente mi farà cambiare idea. Ho sbagliato tante volte negli ultimi anni. Quando non mi sono offerto volontario al posto di Peeta per difenderti nell’arena, quando non sono scappato con te prima dell’edizione della memoria, quando sono stato così tanto egoista da accettare di separarci da Peeta nel negozio di Tigris così da permettere a Snow di rapirti e farti il lavaggio del cervello. Quando ho progettato quelle benedette bombe che hanno ucciso Prim. Quando ho accettato di portarti via pensando che in questo modo saresti stata mia e avresti dimenticato il fornaio. Adesso non sbaglierò più. Ti seguirò e ti salverò a costo della mia stessa. Vorrei solo sapere se dopo tutto questo tu potrai ancora provare qualcosa per me. La porta è ancora aperta o hai preso finalmente la tua decisione?”
Le sue parole mi investono come un fiume in piena. Nonostante i suoi visibili sforzi alcune lacrime sfuggono al suo controllo. Istintivamente allungo una mano e ne raccolgo una tra il pollice e l’indice, prima di cingere le sue spalle e baciargli una guancia.
“Gale non è stata colpa tua. L’arena, l’edizione della memoria, il rapimento erano il mio destino. E per quanto riguarda le bombe non le hai lanciate, non l’hai uccisa tu. Non nego che non ti perdonerò mai per averle ideate, una parte di me crederà sempre che è colpa anche tua, ma non ti porto rancore. Eri in buona fede, non potevi saperlo.” Gli sussurro all’orecchio per tranquillizzarlo. Se dovessimo morire non voglio rancori o segreti. Le sue braccia fino a qualche istante prima lasciate a penzoloni lungo i fianchi mi cingono la vita stringendomi ancora di più a lui. “Ma la porta non è mai stata aperta. Eri il mio migliore amico e l’unico uomo a cui ho permesso di conoscermi, prima di Peeta. Ti ho voluto bene e ho sperato di amarti, perché stare al tuo fianco, che sei così simile a me, era molto più facile che permettere a Peeta di addentrarsi nel mio mondo, con i suoi sorrisi, i suoi occhi ingenui e la sua gentilezza. Ma è lui che amo. Lo amo da quel giorno nell’arena, quando mi hanno detto che sarei potuta tornare con lui e ho deciso di salvarlo, anche se ci ho messo un anno a capirlo. Solo nell’edizione della memoria, quando eravamo sulla spiaggia ho capito di amarlo veramente. Non mi odiare Gale, ti vorrò sempre bene, ma il nostro non è amore. E ormai non posso più tornare indietro.”
Non so perché gli sto dicendo queste cose, ma sento che ho bisogno di dirlo a qualcuno nel caso che io dovessi morire.

 
Non mi odiare Gale ma credo di aspettare un bambino da Peeta.”






ANGOLO AUTRICE

INIZIO CON CHIEDERE SCUSA A TUTTI/E PER IL MIO RITARDO MA L'INCOMBENZA DELLE MIE FERIE E DELLA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI MI OBBLIGANO A LAVORARE COME UNA MATTA.. 
SONO RIMASTA ANCHE INDIETRISSIMO CON IL LEGGERE LE MIE STORIE PREFERITE.. IN PARTICOLARE
 L'ATLANTE DELLE NUVOLE CHE CONSIGLIO A TUTTI DI LEGGERE PERCHè LA TROVO UNA STORIA BELLISSIMA. 
COMUNQUE CON CALMA SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE E SPERO CHE VI SIA PIACIUTO! COMPRESA LA BOMBA FINALE!! 
BENE.. NON MI RESTA CHE RINGRAZIARVI TUTTI PER CONTINUARE A LEGGERE LA MIA STORIA DOPO BEN VENTI CAPITOLI E DIRVI CHE PURTROPPO STIAMO ARRIVANDO AD UNA CONCLUSIONE.. 
UN GRANDE ABBRACCIO
LACHIARETTA



 
 
 
   
 
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