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Autore: virgo78    18/07/2014    2 recensioni
-Se ne è andato!- la ragazza cadde sulle ginocchia, grosse lacrime rigarono il suo viso roseo. Il vento gelido della Siberia portò lontano il suono di quelle parole. Una calda mano si poggio sulla sua spalla destra, Maia alzò lo sguardo verso il suo maestro – lo rivedrai… Cristal ha terminato il suo addestramento – disse l’uomo scrutando l’orizzonte come se cercasse qualcosa- e a te manca poco, poi lo rincontrerai.- le sorrise guardandola negli occhi celesti ancora umidi di lacrime, la ragazza annuì e si alzò da terra. Maia si avviò verso la casetta che per tanti anni aveva condiviso con il suo compagno d’armi, ora avrebbe affrontato da sola l’ultima prova…
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO  III
 
Cristal entrò nell’undicesima casa, un tempo dimora del suo maestro Aquarius, i rumori della battaglia che si era consumata qualche anno prima, parevano ancora risuonare tra quelle bianche mura. Lady Isabel aveva fatto riparare tutti i danni provocati da quei potenti colpi, ma nulla avrebbe potuto curare la ferita lasciata dalla morte del suo maestro. Aquarius aveva lasciato il dominio delle energie fredde a quel discepolo che lo aveva superato in tutto. L’orgoglio del cavaliere dell’undicesima casa era stato ferito dalla presenza di quel giovane ragazzo che, aveva messo in discussione il suo stesso ruolo di cavaliere d’oro protettore della Dea Atena. Preso da quei pensieri non si accorse della presenza dei due amici arrivati in quel momento.
- Che cosa guardi Cristal- esordì Pegasus- il soffitto ?-
Cristal si girò di scatto. La voce di Pegasus lo aveva distratto da quei pensieri, la sensibilità non era certo il suo forte penso Cristal.
- Chi poteva essere se non tu- fece Cristal tagliente.
- Scusalo Cristal sai com’è fatto- fece Andromeda avvertendo la tensione nella voce dell’amico.
- Non potrai continuare a scusarlo per l’eternità-
Rispose Cristal freddo.
- Che ho detto di male- fece Pegasus imbronciato- penso solo che non sia il caso di continuare a rimuginare sul passato soprattutto con i guai che stanno per arrivare!- esclamo offeso per poi dirigersi verso la porta di uscita.
- A cosa si riferisce- fece Cristal guardandolo uscire.
- Ti spiegherà tutto Lady Isabel- Andromeda si fermò a guardare l’amico - Cristal, non puoi continuare a tormentarti per una colpa che non hai, non volevi quello scontro e lo sai benissimo- terminò con voce dolce.
Cristal non rispose.
- Ci vediamo dopo allora- disse Andromeda seguendo Pegasus. Si volto un ultima volta, prima di uscire dall’undicesima casa di cui Cristal ora ne era il custode. Guardò l’amico che era rimasto immobile alle sue ultime parole. Cristal non aveva mai dimenticato quello scontro, aveva sofferto e continuava a patire in silenzio, il suo carattere lo portava a essere taciturno e a non parlare mai di ciò che lo turbava. Andromeda lo sapeva
bene, quel senso di colpa lo stava distruggendo, continuò a pensare scendendo i gradini che portavano alla decima casa ancora incustodita dopo la morte di Capricorn, un'altra vittima di Arles. Cristal a differenza di Andromeda e Pegasus, non si fermava mai per molto tempo al grande tempio, preferiva tornare in Siberia, rifugiandosi tra quelle fredde terre, cercava di scappare da un passato che lo tormentava. D’istinto pensò al fratello, chissà dov’era in quel momento e se stava bene, non aveva sue notizie da molto. Phoenix avrebbe fatto il suo ingresso eroico nella prossima battaglia per poi sparire di nuovo senza lasciare traccia, era fatto cosi.
Andromeda usci dalla casa del Capricorno e si apprestò a entrare nella casa del Sagittario che Pegasus aveva ereditato direttamente da Micene, il cavaliere d’oro della nona casa. La guerra la madre di tutte le violenze era nuovamente in agguato.
****
A Maia sembrò infinita la strada che portava in città; da quando aveva visto quel filmato sul computer di Ambra, non aveva proferito parola. Kimo e Rio si erano accorti di quel cambiamento ma se si erano limitati a osservarla senza farle altri commenti. Guardando fuori dal finestrino, a Maia parvero passargli davanti i cinque anni dell’addestramento in Siberia; chi avrebbe incontrato al museo, e se fosse stato Cristal o qualche altro scagnozzo di Atena lei come avrebbe reagito, in fin dei conti quello che aveva visto sullo schermo del computer era un ombra.
Rio che aveva deciso di accompagnarla, la scrutava dallo specchietto retrovisore, Ambra lo guardò sottecchi e, cercando di alleviare un po’ la tensione disse:- Fiamma Bianca è sempre li? -
- Si - fu la secca risposta di Rio; era ovvio che il samurai fosse preoccupato per Maia, penso Ambra, in fin dei conti era diventata loro compagna d’armi e amica. Quella ragazza l’aveva sempre incuriosita, era comparsa così dal nulla e aveva salvato Simo dall’attacco di un guerriero del male. I samurai, un po’ diffidenti all’inizio, in seguito si erano legati a lei come a una sorella, tutti tranne Sami che aveva mantenuto un certo distacco da Maia; cosa insolita per il Samurai della luce, padrone della virtù della sensibilità. Tante volte Ambra, avrebbe voluto chiederle del suo passato ma, Maia riusciva in un modo o in un altro a svincolarsi dal discorso. Cosa l’aveva allontanata da Atena? perché aveva ripudiato gli ideali per i quali era diventata cavaliere? Domande cui Ambra ancora non riusciva a trovare una risposta anche se, dopo la reazione di Maia quella mattina, non aveva più dubbi qualcosa di terribile l’aveva portata tanto lontana dalla sua Dea.  In quel momento i suoi pensieri furono interrotti dalla vista degli alti palazzi della città.
- Siamo quasi arrivati-, disse, ma non ebbe alcuna risposta.
A Maia sembrò di ricevere un pugno nello stomaco.
“Ci siamo”, penso sospirando, “ avanti Maia cosa vuoi che succeda, anche se ti troverai davanti Cristal è difficile che ti riconosca. “Oddio” – continuo – “ma a chi voglio prendere in giro”.
-Eccoci- fece Ambra parcheggiando davanti al museo.
Scesero tutti e tre dalla gip rossa, Rio si guardò intorno quasi a voler cercare qualcosa, sempre seguito dall’inseparabile Fiamma Bianca, poi si girò verso Maia e la trovò un po’ distante da lui con il naso all’insù a scrutare chissà cosa verso il lato opposto della strada.
-C’è qualcuno lassù- fece Maia guardando fisso il punto più alto del palazzo di fronte a loro.- Non vedo nulla- fece Ambra guardando anche lei verso l’alto.
NESSUNA OPINIONE RAGAZZI????
   
 
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