Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: HermClary    18/07/2014    3 recensioni
« Io mi fido di te, della tua intelligenza. Tu sei come tua madre e riuscirai in tutto quello che ami. Ed è causa di ciò, Rosie, che io voglio tu disgreghi Scorpius Malfoy. » m'intimò papà.
*****
È difficile essere Rose Weasley, in un mondo in cui Scorpius Malfoy ha studiato il programma del secondo e del terzo anno durante le vacanze estive. È strano essere Scorpius Malfoy, in un mondo in cui Rose Weasley è una mezzosangue con l'ardente desiderio di batterlo, mentre a lui piacerebbe solo che fossero amici o qualcosa di più.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4.

                                 Scorpius&Rose


                                                            Capitolo 4.

                                                  Saremo sempre culo e camicia.

   
                                                                                 
                                         
È quando credi di aver compiuto un'azione positiva, che devi preoccuparti. E, a maggior ragione, se c'entra anche Malfoy, un individuo da evitare se non si vuol rischiare un esaurimento nervoso. Tanto per esseri onesti, anch'io avevo la mia parte di colpa. Perché mai chiedergli venia e poi firmare un contratto? Avrei potuto continuare vivere anche privata del suo perdono, ma adesso che ci penso, non so se avrei potuto farlo senza Al.

                                                                                 
                                 ***
Scorpius. A me lui non piaceva, ma sentivo ancora il suo profumo e i suoi capelli sulla spalla. La sua figura balenava nella mia mente, sino a penetrarmi i pensieri. La mia non era reminiscenza, ma anzi, era come se il ricordo della Biblioteca fosse vivo. Non ne comprendevo la causa, dato che lui a me non piaceva affatto. Aveva osato ricattarmi, sebbene lui lo chiamasse "compromesso" ed io lo detestavo.
« Al? » lo chiamai, avvicinandomi al suo banco prima che arrivasse il professor Lumacorno.
« Sì? » disse, distogliendo lo sguardo dal Francese.
« Perché mi rispondi coi monosillabi? » domandai, tentando di essere antipatica per non ostentare a Scorpius che la cosa non mi dispiacesse.
« Forse perché lo fai anche tu? » mi rispose, senza volermi provocare.
« E perché mi rispondi con una domanda? » ero risoluta a fargli saltare i nervi e Scorpius l'aveva notato, malgrado il suo scarso tentativo di non dimostrarlo.
Mi dava l'impressione che Albus si fosse rifugiato nel suo mondo, quasi come se avesse lasciato me e Scorpius a condurre una conversazione visiva. Da quando io e Scorpius facevamo quelle cose? Tutta colpa di quel "compromesso".
« Al, sei sicuro di esserci? » chiesi, provando a farlo tornare sulla Terra.
Ed ecco chi entrò: il professore. Non era mai stato puntuale e proprio quando dovevo parlare a mio cugino, si presentò, facendomi erigere i capelli. Ciò fece ridere Scorpius, ma ebbe il buon gusto di farlo quando me ne andai al mio posto. Per quanto odiassi ammetterlo, era un vero gentleman. Uno di quelli che è estremamente gentile, di cui si può aver fiducia, che lascia passare prima "le signore". Avevo avuto modo di scoprirlo, non personalmente, ma dalle mie compagne di dormitorio. Seppur fosse solo un ragazzino, tutte dissertavano di lui, neanche fosse l'ultimo dei playboy. Ciò che mi lasciava più sconcertata, era che fosse più fine di me. Perché? Mi chiedevo. Non era per nulla femmineo, ma l'esatto paradigma del ragazzo beneducato. Dovevo sospendere i miei pensieri, se volevo batterlo. Oh, ma che dico? Dovevo stracciarlo, disgregarlo, non far sì che la sua gentilezza mi dissuadesse dai miei piani. Perché io ce li avevo, dei piani. Mamma e papà non sarebbero mai stati fieri di me, consci del fatto che Malfoy avrebbe potuto distrarmi o peggio: ottenere dei risultati accademici migliori dei miei. Ed io non glielo avrei mai fatto sapere, ovviamente. Ero già abbastanza triste ed umiliata per non essere ancora riuscita a mantenere la promessa fatta a papà. M'impegnavo molto, ma Scorpius era sempre più bravo di me.
« Ottimo lavoro, Weasley. » pronunciò il professore, felice del mio progresso.
Ed io? Oh, ero solamente avvampata per l'imbarazzo e per la contentezza. Lumacorno era finalmente soddisfatto di me.
« Professore, io mi rifiuto! » si udì da Ellie Cattermole.
Interrompere il mio attimo di gloria con tanta nonchalance... tale cattiveria non sarebbe stata perdonata.
« Mi rifiuto di lavorare con codesto individuo! Guardi cosa ha combinato! » esclamò, indicando prima Finningan e poi il suo prodotto.
Il professor Lumacorno si portò la mano al volto, basito per ciò che aveva appena visualizzato: un intruglio verde vomito con delle palline gialle. Palline gialle. Palline gialle. Come diavolo avrà fatto ad ottenere delle palline gialle? Più le guardavo e più me lo chiedevo.
Ellie, con la sua chioma biondo paglierino e la verruca sul naso ad aquilino, richiamò l'attenzione del professore -poverino, aveva lo sguardo perso nel vacuo per la disperazione!- con uno sciocco di dita.
« Allora? Cosa dovrei fare con lui? La mia valutazione dipenderà dal suo elaborato? Professore, risponda! » gli intimò, come se fosse normale parlare a quel modo con un insegnante.
Lumacorno sembrò pensarci, ma successivamente qualcosa parve balenare la sua mente.
« Ho trovato! » enunciò e proseguì: « Weasley, dato che tu... »
No, non ci siamo. Non ci siamo proprio. Non promette nulla di proficuo...
« ...sei migliorata notevolmente, mi piacerebbe che facessi da tutor al signorino Finningan. »
Era prevedibile, sapevo che da tutto ciò che mi avrebbe detto non ne avrei tratto alcun giovamento. 
Josh, pallido da quando Cattermole aveva innescato la bomba, arrossì ancora più di prima. A buon ragione, direi. Gli altri non facevano altro che irriderlo, eccetto Albus e Scorpius. Loro erano talmente bravi da non dare neanche udienza agli elaborati altrui. Oh, la virtù dell'indifferenza!

                                                                                 
                                 ***
Mi domandavo come fosse possibile che proprio io dovessi dare delle ripetizioni. Io, Rose Weasley, oramai divenuta "discreta" -non ero che la terza più brava del mio anno- in Pozioni dovevo insegnare a qualcun altro. Qual era il problema? Oh, solo che non ero all'altezza. A mio parere, il professore serbava tanta fiducia nei miei confronti solo perché sono la figlia di Hermione Granger ed Hermione Granger è perfetta. E proprio durante la mia "diligente" riflessione sulla perfezione, ecco che apparve Dominique, col suo alone di conoscenza e di fresca beltà.
« Ma non dovevi partecipare agli allenamenti di Quidditch? » mi chiese, liberandosi le braccia dai ponderosi libri che abbracciava.
« Dovevo, ma James mi ha mandata a letto. Ha detto che ero troppo pensierosa per cimentarmi nell'arte gloriosa del Quidditch. » dissi, soffocando un mugolio col cuscino.
Dominique si sdraiò accanto a me e guardò perennemente il soffitto, senza mai lasciare che il suo sguardo incrociasse il mio.
« James... in questo periodo non è un po' ambiguo? Non si pavoneggia più. » disse, sospirando.
Mi stava chiedendo un consiglio?
« Da quando gli hai fatto presente che è un pallone gonfiato, è divenuto molto serio, di quella serietà che riserva di consueto solo al Quidditch. » le riferii, provocandole i sensi di colpa. Lo si poteva constatare dal suo volto.
« Ah... io l'ho chiesto solo perché ultimamente è molto taciturno o almeno lo è con me. » si giustificò o meglio: difese il suo orgoglio.
Prima che potessi aprire bocca, lei puntò l'indice e continuò: « E poi... anche se fossi io la causa del suo mutamento, quale sarebbe il problema? In fondo il suo è stato un grande miglioramento... perché mai dovrei sentirmi male per questo? » chiese, seppur retoricamente.
« Be', forse perché... » cominciai, ma m'interruppe.
« Perché sono stata troppo dura con lui e poi mi manca! Era divertente il modo risoluto in cui si elogiava! » confessò.
« Sì e sono sicura che... » tentai di terminare la proposizione, con scarso successo.
« Andrò a chiedergli venia e se non accetterà le mie scuse: lo eviro, ovvio. » terminò, concitata.
Scese dal letto e mi stampò un forte bacio sulla gota.
« Grazie per il consulto! » gridò, andandosene.
Be', gran bel consulto... non mi ha lasciata parlare, ma a Dominique non serve altro che il suo ragionamento e qualcuno che la ascolti pazientemente, in fin dei conti.

Uscita dal dormitorio, andai in Biblioteca. Era come se Scorpius avesse lasciato la sua parvenza in quel luogo, poiché appariva ancora profumare di lui. Non credevo fosse possibile rammentare un odore come se lo si stesse respirando, eppure accadeva. Josh Finningan mi distolse dai miei pensieri, salutandomi allegramente, quasi come se si fosse dimenticato le regole coriacee della bibliotecaria. Il pallore del suo volto mutò in rossore, quando mi sedetti accanto a lui, ma simulai di non notarlo. Le mie intenzioni non erano certamente quelle di metterlo a disagio.
« Allora... sai già da quale Pozione vorresti cominciare? » gli chiesi, tentando di risultare cortese. Al che Finningan calò lo sguardo per evitare il mio. Più che imbarazzarlo, probabilmente lo intimorivo. Non ero a conoscenza esattamente della motivazione, ma forse -e dico forse- aveva assistito ad una delle lotte alla Babbana tra me e James. Modestamente, l'avevo sempre battuto.
« Be'... credo dalla Pozione Scacciabrufoli... se... se sei d'accordo, ovvio. » propose, torturandosi le dita. Dovevo proprio fargli paura per suscitargli tale nervosismo. Mi chiedevo la causa per la quale non aveva rifiutato di lavorare con me. E pensare che quando si presentò era così sicuro di se stesso...
« Ma la Pozione Scacciabrufoli non richiede un alto grado di preparazione, è facilissima. » sentenziai, motivo per cui avvampò.
Non glielo avessi mai detto.... non riuscivo a distinguerlo da un pomodoro.
« Chiedo venia, non volevo criticarti. Se vuoi iniziare da quella Pozione, io ti aiuterò senza protestare. Anzi, penso che la tua sia stata un'ottima scelta! » provai a rassicurarlo, ottenendo solamente un rossore maggiore. Quella situazione cominciava a molestarmi e non sapevo come porvi rimedio. Alla fine, pensai che fosse meglio ignorare tutto ciò e concentrarsi solo sulla Pozione.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi che lui aveva già sistemato il suo calderone e gli ingredienti sul banco.
« Bene. È presente tutto l'occorrente » cercai di infondergli fiducia
« Ti osserverò mentre prepari la Pozione e nel caso mi rendessi conto di "una mossa falsa" ti correggerò prima che tu compia l'errore. » lo tranquillizzai, finalmente. Oramai pensavo di aver perso le speranze. Mentre frantumava le 2 zanne di serpente era così buffo... mi rammentava mio cugino Al, con quelle guanciotte che appariva gridassero: « Baciateci! Siamo idratate! », ma probabilmente era solo una mia fantasia. Albus Severus Potter. Mi sembrava di aver dimenticato qualcosa o qualcuno. Dovevo -e volevo, ma sono dettagli- tornare ad essere sua cugina\camicia e lui ad essere mio cugino\culo. Ok, non suonava bene. Non suonava affatto bene, ma uno dei suoi più grandi desideri era quello che il suo nome fosse messo prima del mio ed eccolo accontentato: culo e camicia. Ancora non suonava bene, ma in quel momento avevo una ripetizione a cui pensare.
« Perfetto, adesso dobbiamo solo attendere 45 minuti affinché si fermenti. » enunciai, provocandogli un largo sorriso. Almeno le sue gambe avevano terminato di tremare. Non ne potevo più di quell'agitazione, faceva sì che anche a me sovvenisse l'ansia.
Qualcuno tossì appositamente, era Scorpius. Arrivavo persino al punto d'immaginarlo, povera me. Certamente, tutto ciò era determinato dalla voglia di batterlo.
« Potresti venire un attimo con me? » mi chiese, come se lo "Scorpius della mia mente" potesse parlare. Pensavo che le mie facoltà mentali si stessero prendendo gioco di me, sin quando la figura -che pensavo non fosse reale- mi scosse in maniera delicata, presumibilmente perché non la guardavo.
« Ti porgo le mie scuse, ma non davi parvenza di vita. » si giustificò, guardandomi coi suoi occhi tersi.
Mi sentivo un po' perplessa; ero quasi convinta che la realtà si fosse fusa con la finzione. Ma il problema era solo uno: pensavo e fin troppo.
« Io... io tornerò quando la pozione sarà fermentata. » mi avvisò Josh, lasciandomi sola con quel Malfoy. Mi abbandonò proprio quando desideravo la sua compagnia. Un classico.
« Lo so. Vuoi che vada da mio cugino, oramai è una questione legale. » mi tediai con le mie medesime parole.
Scorpius sorrise maliziosamente, perché solo con me si comportava a quel modo?
« Sì, nero su bianco. » pronunciò, sfregandosi le mani. Era un genio del male o cosa?
« Perché sei così... così...? » chiesi, non trovando neanche i termini per descriverlo.
Si sistemò gli occhiali e le sue labbra s'incurvano in un modo talmente tenero che chiunque gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa, eccetto me.
« Tutto ciò che ti ho chiesto è moralmente lecito ed io, se vuoi saperlo, mi sento una persona migliore. » confessò, un po' imbarazzato.
« Ti fa sentire una persona "migliore" costringermi a fare qualcosa che non voglio? » domandai, tentando di provocarlo.
« No. Mi fa sentire meglio sapere che una persona come te non perderà una persona come Al. Molto rara, ai giorni odierni. » fece, quasi come se fosse il paladino dei sentimenti.
« Qualsiasi cosa tu dica è ragionevole ed io ti odio per questo. Bando ai preamboli, dov'è mio cugino? » domandai, provando a tagliar corto coi suoi Discorsi e al che m'indicò il corridoio che portava al dormitorio.
« Sappi che dopo non potrai dire che i Weasley non sono di parola. » lo guardai, con aria di sfida.
« Me lo auguro... » si disse.
« Non essere di mala fede. » gli suggerii, scalfita un po' dalla sua scarsa fiducia. Ma che potevo attendermi da lui?
« È quel che significa il mio cognome. Sai, Malfoy è di origine francese e si pronuncia "Malfuà". » rivelò ed io celai la mia felicità.
Nonostante tutto, mi rendeva allegra il fatto di aver compreso una parte di lui prima ancora che la condividesse con me.
« Allora posso chiamarti Francese, vero? » domandai, speranzosa.
Si portò una mano al volto e poi rispose:
« Tutto è meglio di Scorpius, ma no. Preferisco che pronunzi il mio nome. »
Bene, avrei continuato per l'eternità a chiamarlo in quel modo nella mia mente.


                                                                                 
                                 ***
Malgrado odiassi Scorpius, prima o poi avrei dovuto ringraziarlo per avermi portato nel dormitorio maschile dei Serpeverde. Albus era lì, inconsapevole della mia presenza, con la testa chinata su un libro. Mia madre aveva provato, sin da quando ero piccola, ad inculcarmi la sua passione per la lettura, ma con scarsi risultati. Dominique, all'epoca, comprese la beltà dei libri molto più di me. Io, invece, li consideravo come delle "piccole disgrazie". A causa del libro che Albus stava leggendo, lui e Scorpius avevano cominciato a disquisire, a tralasciarmi, a non farmi sentire più importante di un bicchiere di succo di zucca. Era un po' ambiguo trovarsi in quel luogo così verde, ma fortunatamente non vi erano altri che me, Scorpius ed Albus. Mi chiedevo quando si sarebbe accorto che gli stavo dinanzi. Scorpius mi posò una mano sulla schiena, in modo da darmi una spintarella. Pensandoci, era la mia prima volta che mi toccava volontariamente; le altre erano state del tutto casuali, come quando c'incontrammo: mi urtò, distratto da chissà quale pensiero. E in quel momento il suo unico pensiero ero io.... no, era Albus.
Alzò uno sguardo dal suo libro e ci chiese, incurvando le labbra:
« Carini... a quando le nozze? »
« Zitto! » urlammo, puntandogli l'indice.
« Siete già sincronizzati, ma non credo che la vostra occulta relazione sia il motivo per cui sei qui, Rose. » osservò, quando i suoi occhi cominciarono ad illuminarsi.
Avevo i brividi. Metteva i brividi. "Brividi" doveva essere il suo terzo nome.
« Non provare a scappare. » intimò a Scorpius, mentre tentava di svignarsela. Il ragazzo era più furbo di quanto si potesse pensare, d'altronde mi aveva incastrata bene con quel compromesso, ma non lo era abbastanza da farla ad Al.
« Ma io ho di meglio da fare e poi tua cugina è qui e vuole parlarti... » si giustificò, in modo alquanto insoddisfacente.
Albus si sedette sul letto e, con sguardo di sufficienza, ci guardò come se avessimo indossato delle gonne hawaiane e delle noci di cocco come reggiseno. Nella mia fantasia ero ridicola, eccome se lo ero, ma Scorpius... Scorpius con le noci di cocco era... era... no, non voglio rammentare.
« Seduti. Tutti e due. » ci ordinò, facendoci comprendere quanto fosse serio. Albus Severus Potter serio, sicuramente m'ero persa qualcosa. Non pensavo di averlo lasciato in balia della serietà... quella sconosciuta non m'aveva mai molestata e non credevo che adesso ci provasse con mio cugino.
Oh, povero, prigioniero della serietà! ironizzavo nella mia mente, non dando udienza a chi mi era accanto.
Il Francese si sedette su una poltroncina verde ed io, non sapendo dove sedermi, scelsi di accomodarmi sul tappeto. Non mi era ben chiaro il motivo per cui io e Scorpius ubbidissimo a mio cugino, ma qualcosa mi diceva che avrei fatto bene a non lamentarmene. Ci guardammo e poi, imbarazzati, rivolgemmo lo sguardo ad Al.
« Allora... » cominciò, con un ghigno e uno sguardo da mago pazzo. Aveva impugnato la bacchetta e non volevo pensare al modo in cui l'avrebbe utilizzata.
« Conosco la ragione per la quale sei qui, cugina » e pronunciò quest'ultima parola con molta enfasi, guardando successivamente Scorpius.
« E so anche perché volevi sgattaiolare fuori, caro amico mio. » tenne a puntualizzare, marcando in modo molto sottile le ultime tre parole. In quale situazione ambigua m'ero cacciata?
Tra me e Scorpius regnava il silenzio, mentre Albus -dopo essersi alzato- camminava avanti e indietro nel dormitorio, con le mani strette dietro alla schiena.
« Rose, Rose, Rose. Avresti fatto pace con me, ritenendomi ugualmente un traditore. Non è vero? » chiese e respinse il mio tentativo di risposta, facendo di "no" con l'indice.
« E tu, Scorp, pensavi davvero che non avrei scoperto quello che stavi architettando? » domandò, di nuovo retoricamente.
« Quanto siete ingenui, ragazzi miei. » disse con un amplio gesto della mano, irritandomi.
« Sono felice di avere un amico come te, Scorpius, ma credimi, il modo migliore per stringere patti segreti non è in Biblioteca. Trascorro la maggior parte del tempo lì, anche a tarda notte. Non mi avete visto solo perché ero nel mio angolo personale. » ci rivelò con viva soddisfazione.
Attendevo solo che dicesse qualcosa di spiacevole su di me e, come temevo, accadde.
« E tu, Rose, non avrei mai pensato che avresti accettato solo per farti perdonare da lui... ma d'altronde, vi piacete. » determinò, incurante del pensiero altrui.
« No, questo no! » lo azzittimmo, riuscendo finalmente a parlare.
« Ah, no? Be', comunque non mi riguarda » concluse, per quanto stentassi a crederlo.
« Ma non voglio che tu, Rose, mi chieda di tornare ad essere tuo cugino, amico, compagno di magie o come preferisci, solo perché hai firmato un contratto. » aggiunse, sistemandosi i capelli corvini, cadutigli sugli occhi color smeraldo e fermandosi dal suo "andare avanti e indietro". Mi alzai dal tappeto, ormai impregnato del mio sudore, perché io, tra i miei molteplici difetti, avevo quello dell'iperidrosi.
« No, Al. Io ti rivoglio perché sono stata sciocca e sconsiderata. Non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti e sono stata così egoista da desiderarti solo per me, allontanando il tuo affetto ed accusandoti di tradimento... per le mutande di Merlino, ma mi ascolti?! » domandai, con un'espressione un po' imbarazzata per la confessione e al contempo innervosita del fatto che non mi stesse neanche guardando, essendo troppo impegnato a scrivere. Si voltò, illuminandosi di un gran sorriso e mi porse ciò che aveva stilato. Lessi attentamente.

Rose Weasley, figlia di Ronald Bilius Weasley e di Hermione Jean Granger, afferma di essere stata sciocca e sconsiderata, di non aver tenuto conto dei sentimenti di Albus Severus Potter -persona dalle mille doti e dalla grande modestia- e di essere stata travolta dalla gelosia, lasciando che s'impadronisse di sé. Inoltre, la suddetta aggiunge di aver accusato di tradimento e di aver ignorato l'affetto del già citato Albus-ho-dei-bei-occhi-verdi Potter e di essere stata -e di perdurare ad essere- una gran stronza. Vista e considerata la sua redenzione e la sua introspezione, s'impegna a mantenere un rapporto di eterna amicizia, molto più grande dell'unione familiare, con la vittima delle sue turbe psicologiche ed adolescenziali Albus Severus Potter.
                                                                                                                                                               Firma

« Io non sono stronza. » sentenziai e al che mio cugino mi guardò male, motivo per il quale aggiunsi: « E tu non sei modesto, ma... vuoi dire al tuo amichetto di mutare espressione? Sembra una Bella Swan in biondo! »
« Ti disturba il fatto che io avessi sempre e solo avuto ragione? » mi domandò, gongolando a più non posso.
« Tu non hai sempre e solo avuto ragione!  » urlai, brandendo la penna di Al come se fosse una spada e utilizzandola per far alzare il volto diafano di Scorpius. Gli ero così vicina da poter sentire il suo respiro.
« Qui c'è un documento da firmare. » mi rammentò Al, allontanandomi dal Francese.
« E chi ti dice che io voglia farlo? » chiesi, per nulla convinta ma con aria di sfida.
« Tu ami le mie guance. » proferì e il che era vero.
« Mi sembra convincente, abbastanza da firmare e darti tanti baci sulle gote. Convieni? » chiesi, avvolta dalla contentezza che tutto fosse tornato come in precedenza.
« Io e te saremo sempre culo e camicia. » disse con molta enfasi, tanta da poter pensare che fosse una delle proposizioni più belle ed emblematica della storia. Scorpius ci guardava sbigottito, forse non a conoscenza del rapporto epico tra me ed Al. Firmai, schiarendomi subito dopo la gola.
« Adesso che sei tornato ad essere la parte più importante per una camicia come me, avrei un favore da chiederti e al quale non puoi sottrarti. » lo informai, dopo -naturalmente- avergli stampato tanti bacetti sulle guance.
« Di che si tratta? » domandò, rivolgendomi uno sguardo complice.
« Tu sei un Pozionista pazzo, indi per cui ti ho procurato un allievo. » 
« Finningan, il ragazzino al quale dovresti dare ripetizioni. » disse lui, in tono annoiato.
« Come puoi saperlo se in classe è come se fossi sempre assente? » chiesi, stupita da quanto fosse a conoscenza.
« Quando non compio interventi fisici o verbali non vuol dire che mi si stacchino le orecchie per non udire. » borbottò.
Scorpius, ancora inquietato dalla situazione che aveva creato egli medesimo, continuò a leggere il Libro che aveva cominciato in Biblioteca. Era bello, coi suoi tratti delicati e le labbra a forma di cuore, anche se non comprendevo ancora come una persona potesse essere così bionda. Pensare alla sua beltà non aiutava il mio odio nei suoi confronti ad incrementarsi, motivo per il quale decisi di rivolgere udienza al suo Libro dalla copertina verde acqua. Non ero mai riuscita a scorgere il titolo, oramai rappresentava un mistero per me.
« Lo farò, ma ad una condizione. » stabilì Al.
E ti pareva?
« Voglio che tu non dica che trascorro le notti a leggere in Biblioteca. »
« Perché dovrei farlo? » domandai, pensando a solo Merlino sa quale causa.
« James. » sibilò in modo allusivo.
« Capito. » terminai, mentre il Francese se ne andava. Che si fosse sentito di troppo?


                                                                                             
Spazio autrice.
A distanza di quasi 3 mesi, ho pubblicato. Chiedere venia in queste occasioni appare inevitabile, perché lo è. Mi spiace tantissimo di non averlo fatto prima, ma ho affrontato degli esami che mi hanno concitata parecchio ed ho dovuto riscrivere il capitolo poiché mi si era bruciata la scheda madre del mio computer precedente. Ho fatto quello che potevo, ma per il prossimo capitolo auspico proprio in una migliore riuscita. Be', spero che -malgrado tutto- quello che ho stilato vi sia piaciuto. :) Vorrei conoscere i vostri pareri e -se volete- contattatemi su fb, così fangirliamo tutti insieme appassionatamente.  ^^

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HermClary