Ormai, le giornate di Tosca, erano monotone. Marcello non voleva farle mancare nulla, aveva persino preso con sé una serva. Sabina era l'unica amica che la ragazza potesse avere. Di pochi anni più grande, sapeva come far diventare il boccone meno amaro. Inventava storie, per lei, con cui allietare le sue giornate, e tessevano tele sulla base di quei racconti. Insieme passeggiavano nel giardino sul retro della villa, con degli oleandri spontanei dai fiori candidi che talvolta intrecciavano in ghirlande e corone. Insomma, Sabina come una compagna di giochi. Marcello stava via per giorni, a vendere le sue stoffe, e lei non ne soffriva. 
Sabina sapeva ciò che la madre di Tosca le aveva raccontato alla vigilia delle nozze, sapeva di Paolo e se ne crucciava. Non era giusto, pensava, che lei dovesse vivere così gli anni della sua giovinezza. Lei non era mai stata libera, non avrebbe mai potuto assaporare la gioia d'un matrimonio, né combinato né d'amore. Ma Tosca sì. 
Erano sedute a tessere, in una stanza a pianta ovale. Sabina le prese le mani e si avvicinò.
<< Tosca, non posso vederti così. Lascia che faccia venire Paolo. Marcello non tornerà prima di dopodomani. >> 
Gli occhi della serva parevano implorarla.
<< Io voglio renderti libera. >> mormorò l'altra. 

I numi, forse, ascoltarono le loro preghiere.
Accadde qualche notte dopo, mentre un furioso temporale bagnava le strade dell'Urbe ed il cielo era attraversato da guizzi argentei. 
Tosca lo sentì alzarsi, dalla parte opposta alla sua e, dopo qualche secondo, il tintinnio di alcuni oggetti in metallo ruppe definitivamente il silenzio. Al rumore seguì una caduta, un fortissimo tonfo. La ragazza si destò ed accese in fretta una candela. Si alzò e vide, ai piedi del letto il corpo del marito. Lanciò un urlò e Sabina subito accorse per vedere cos'era successo. Vide Tosca, china su Marcello e le lacrime che colavano dal volto. Uscì in strada, bussando alle case vicine per chiedere aiuto. Tosca la raggiunse, con la pioggia che si confondeva con le lacrime. Marcello le aveva detto addio.

Un giovane dagli occhi blu come il mare comparve davanti a Tosca. 
Era tornata a casa, a sua madre, con Sabina finalmente libera. 
La ragazza scattò in piedi alla vista di Paolo. Represse l'istinto di andargli incontro e il suo sguardo rimbalzò da lui alla madre e allo zio.
<< Tosca, questo giovane mi ha chiesto la tua mano. >> 
I due giovani si sorrisero.

Forse, Marcello aveva voluto renderla felice, prima di perdersi nel vento.