Una
delle
solite serate in discoteca. Però senza la sua vecchia squadra. E
soprattutto
senza di lei.
Vegeta
si
costringeva a ballare senza pensare a Bulma. Doveva trovare un
diversivo. Una
bella donna da portare a letto.
Si
guardò
attorno e ne vide moltissime. Fra tutte queste lo colpì una in
particolare: era
mora, capelli corti e occhi neri. Così diversa da lei. Lo avrebbe
aiutato a
dimenticarla.
Le
si
avvicinò con fare sicuro, forse anche troppo e la salutò.
“Ciao”
gli
rispose lei. Le brillavano gli occhi. Aveva riconosciuto che era uno
dei
centravanti di una delle squadre di calcio del suo paese.
“Come
ti
chiami bellezza?” chiese Vegeta spavaldo.
“Videl”
rispose lei arrossendo. Era contenta che lui avesse scelto proprio lei.
“Ti
va di
bere qualcosa?” le propose il bel calciatore.
“Ma
certo!”
esclamò la ragazza in risposta.
Andarono
al
bancone. Lui le offrì cinque cocktail e lei, dopo averli bevuti tutti,
era
fuori di testa.
Vegeta
non
avrebbe avuto bisogno di farla ubriacare per portarla a letto ma voleva
essere
sicuro che lei non avrebbe rifiutato di seguirlo.
Durante
la
notte lo fecero per ben tre volte. Ma lui non era soddisfatto. Non era
come con
Bulma.
Si
lavò, si
vestì, si trucco ben bene ed uscì. Fuori c’era ancora un po’ buio. I
suoi occhi
ancora assonnati erano contenti che la luce del sole non era ancora
abbastanza
forte da abbagliarli.
Prese
l’autobus e scese sette fermate dopo. La casa di Goku era lì vicino. La
raggiunse in tre minuti.
Suonò
il
campanello. Era tutta in trepidazione. Non sapeva come dirglielo.
Goku
chiese:
“Chi è?”. Era stupito che qualcuno suonasse alla sua porta a quell’ora.
Pensava
fosse un giornalista.
“Sono
Chichi!”esclamò la velina.
“Ti
apro”.
Chichi
salì
le lunghissime rampe di scale. Nonostante fosse una casa del centro,
non c’era
l’ascensore.
Goku
le aprì
la porta.
“Ciao!”
disse Chichi tutta arrossata.
“Ciao!
A
cosa devo la tua visita?” chiese Goku. Non era mai venuta a quell’ora.
“Avevo
voglia di vederti”.
Si
sedettero
sul divano.
“Per
caso è
successo qualcosa?”
“Ehm…no,
niente!” mentì Chichi.
“Stai
mentendo!”
“E
va bene,
te lo devo dire tanto. Aspetto un bambino”.
“E
da chi?”
chiese molto scioccamente Goku.
Dopo
una
lunga pausa Goku capì che era per forza lui il padre.
“E
cosa
vorresti fare?” chiese Goku interrompendo la lunga pausa.
“Era
quello
che volevo chiedere io a te” rispose Chichi con dolcezza.
“Beh,
spero
che non vorrai mica abortire!” esclamò Goku pensando che fosse la
volontà della
ragazza.
“Beh,
io
ecco, no, non vorrei abortire ma non saprei come fare con il lavoro.
Non posso
fare gli stacchetti incinta!”
“Se
vuoi
tenere il bambino devi smettere di lavorare” le fece notare Goku.
“Eh,
lo so”.
La ragazza si buttò fra le braccia di Goku piangendo.
Vorrei ringraziare tutti quelli che finora hanno commentato e soprattutto chi ha seguito la storia nonostante il lungo periodo di pausa dovuto a vari problemini. Mi scuso per non aver aggiornato per così tanto tempo e spero che comunque la storia vi piaccia
Vorrei ringraziare tutti quelli che finora hanno commentato e soprattutto chi ha seguito la storia nonostante il lungo periodo di pausa dovuto a vari problemini. Mi scuso per non aver aggiornato per così tanto tempo e spero che comunque la storia vi piaccia