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Autore: Gio_Gio22    20/07/2014    2 recensioni
Emma ha 17 anni e abita a Miami con i suoi genitori. E' brava a scuola,studiosa,timida e impacciata ma con la testa sulle palle: le vita le sorride.
Questo finché non conosce Thomas,ragazzo popolare,che lavora come modello e che all'apparenza sembra felice.
Ma nasconde una terribile verità:è autolesionista e soffre di depressione.
Emma lo vuole aiutare.
Emma sente di doverlo fare.
Una storia di amicizia e amore. Un amore fatto di passione,sofferenza e voglia di farcela ad uscire dall'incubo dell'autolesionismo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 12

EMMA’S POV
Erano passati ormai 2 settimane da quando era successo quella cosa con Derek e ormai il mio cervello aveva cancellato definitivamente i particolari,che invece i primi giorni dopo il fatto,erano rimasti fissi e indelebili nella mia mente.
Alcune volte mi svegliavo la notte in preda ad attacchi di panico e ansie che duravano pochi minuti ma quando accadeva era un inferno. Non avevo mai versato così tante lacrime in vita mia.
Mio padre era via per lavoro in quei giorni e mia madre vedendomi la mattina mi scrutava e mi diceva che mi vedeva più stanca del solito. Io mi giustificavo dicendo che avevo dormito poco oppure che ero stanca e non vedevo l’ora di finire la scuola. Di sicuro se gli avessi detto quello che era accaduto per prima cosa mi avrebbe portato a fare visite da ginecologi e dottori vari per accertarsi che io stavo bene,poi avrebbe avvisato polizia e servizi sociali per fare in modo che Derek la pagasse,considerando il suo carattere iper protettivo.
Per via di Thomas invece gli avevo raccontato che dovevo vedermi con lui per un progetto scolastico. Anche lì,non avrei potuto dirgli che mi trovavo bene con lui e adoravo la sua compagnia. Avrebbe voluto conoscerlo e ogni giorno mi avrebbe chiesto i particolari di ogni incontro magari immaginandosi una cotta della figlia.
Non che Thomas non mi piacesse. Solo che eravamo solo migliori amici e niente dipiù.
Anche se adoravo quando mi coccolava e con lui mi imbarazzavo subito:secondo me lo faceva apposta.
Anche quella domenica mattina andai da lui. Mi aveva detto di portarmi il costume perché,con le temperature che sfioravano i 40°C,saremmo stati in piscina da lui. Quella cosa non so perché mi agitava da morire…forse perché era il primo bagno in piscina dell’inizio estate,oppure perché ero un po’ incapace a nuotare e mi sarei messa in imbarazzo davanti a Thomas…oppure perché sarebbe stata la prima volta che avrei visto il suo fisico dal vivo e non in una fotografia appesa in camera. Cancellai immediatamente dalla mia testa l’ultima ipotesi.
Aprii il mio armadio e tirai fuori la scatola dei vestiti. Optai per un costume a fascia blu a pois bianchi. Al centro della fascia aveva un fiocchetto rosa.
Sopra misi un pantaloncino nero con una riga arancione e una canotta arancio. Mi guardai allo specchio ed ero pronta. Presi la mia borsa con dentro asciugamano,crema solare e il cambio asciutto ed uscii di casa.
Mi misi i miei Ray-ban a goccia e mi incamminai verso casa di Thomas. Non vedevo l’ora di passare quel bel pomeriggio in sua compagnia.
Si più ci pensavo e più mi agitava…mi sa che Step aveva ragione:mi piaceva Thomas.
 
THOMAS’S POV
Mi guardai un ultima volta allo specchio:mi ero messo un costume dal ginocchio rosso e una canotta a righe azzurre e blu della Hollister. Assomigliavo ad uno dei modelli della Abercromie.
Scesi le scale e mi immaginai la faccia di Emma quando gli avrei svelato che oggi avrebbe imparato a surfare. Di sicuro mi avrebbe attaccato,poi avrebbe cominciato a dire di no e alla fine sarebbe ceduta,come sempre.
Non so cos’avevo che mi agitava tanto:ero contento di passare una giornata con lei al mare ma bho…ero entusiasta più che felice.
Sentii il campanello suonare e Peppa andò ad aprire mentre io finivo il mio caffè appoggiato in piedi al ripiano della cucina.
Sentii parlare e poi Emma entrò sorridendo. Ok,stava da Dio con quei pantaloncini corti e quella canotta…dovevo stare calmo. Aprii le braccia e lei si fiondò ad abbracciarmi. Peppa ci guardava intenerita.
“Sei pronta?” gli chiesi una volta sciolto l’abbraccio.
“Si sono prontissima” mi rispose lei entusiasta.
“Bene allora andiamo” e mi diressi verso il portone d’ingresso.
“Ehm..Thomas,la piscina è dall’altra parte” mi ricordò confusa.
Gli sorrisi “Cambio di programma:si va al mare.”. Indossai i miei Ray-Ban a goccia e mi accorsi di averli uguali a lei.
“Davvero?!” mi chiese spalancando gli occhi sorpresa.
“Si..hai una lezione di surf in sospeso con me”
Il suo sorriso svanì e fece una faccia sconvolta “Oddio..bhe non serve che mi insegni c’è non è che abbia così tanta voglia…” cominciò a giustificarsi nervosa.
“Dai su ti divertirai vedrai!” e la presi per un braccio portandola in macchina.
Durante tutto il viaggio non faceva altro che guardare fuori dal finestrino mordendosi il labbro inferiore nervosa. Cazzo se continuava così non avrei resistito dal non baciarla!
Si perché ormai lo sapevo:ero innamorato e non potevo farci niente.
Mi piaceva quando mi scriveva,mi abbracciava…mi batteva forte il cuore ogni volta che la vedevo e per me lei era bellissima. Se erp giù di morale bastava solo la sua voce per farmi sentire meglio:era la miglior medicina per me. Ed ero geloso se un altro ragazzo la guardava.
Tutti questi erano chiari significati che mi piaceva,me l’aveva detto Peppa quando ne avevamo parlato.
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Una volta arrivati ci dirigemmo verso il pontile. In quella zona si ritrovavano i surfisti che venivano per cavalcare qualche onda. Infatti non c’era traccia di bagnanti tranne qualche donna,magari la moglie del surfista,che prendeva il sole in riva al mare.
Appoggiammo gli asciugamani a metà pontile poi io andai a prendere le due mie tavole da surf che lasciavo in spiaggia nell’apposito spazio. Non vedevo l’ora di iniziare!

EMMA’S POV
Thomas tornò con due tavole:una bianca e blu e l’altra completamente azzurra che appoggiò a terra.
Dopo di che si tolse la canotta,si legò il filo,che lo collegava alla tavola,sulla caviglia e corse verso il mare.
Si distese a pancia in giù e remò con le braccia fino ad arrivare dove le onde erano più alte. Aspettò qualche minuto guardandosi in torno poi si alzò in piedi e surfò fino ad arrivare quasi a riva,dopo di che si buttò in acqua e riemerse poco dopo.
Io nel frattempo me ero tolta solo al canotta. Mi raggiunse  con la tavola sotto braccio e notai che rallentò per guardarmi con un sorriso che mi fece avvampare.
“Ora tocca a te” mi annunciò una volta vicino. Lo guardai meglio:aveva veramente un fisico da togliere il fiato! Pettorali e addominali scolpiti ma non esageratamente,come anche i muscoli delle braccia.
Mi imbambolai e la sua voce mi riportò alla realtà “Cosa credevi?! Che non mangiando fossi pelle e ossa?!” e rise.
Mi ripresi subito imbarazzata e rossa di vergogna “No…c’è si..c’è scusa no non..non credevo questo..insomma…” mi sentivo una perfetta idiota.
Vedermi in difficoltà lo fece ridere ancora dipiù “Va bene,tranquilla,ho capito”
“Intendo che è normale tu abbia un fisico così,dopo che fai ginnastica per 3 ore al giorno” riuscii a dire.
Mi guardò con quei suoi occhi azzurri e quasi mi incantai. Mi metteva in soggezione.
“Anche tu però sei bellissima”parlò mantenendo il mio sguardo e secondo me l’aveva detto senza pensarci perché dopo pochi secondi mosse la testa come per svegliarsi da un sogno e sorrise imbarazzato “Ehm…ora dai vieni ti insegno”.
Presi la tavola sotto braccio e me la legai,attraverso il filo,alla caviglia,come aveva fatto lui. Mi guardò e mi sorrise “Hai imparato la prima mossa”
“Si ho preso dal maestro” mi vantai per finta e poi scoppiammo a ridere come due scemi.
Entrammo in acqua e,quando l’acqua mi arrivò alle ginocchia,mi ordinò di sedermi sulla tavola e lui fece lo stesso.
“Bene..le prime lezioni sono sempre così” mi disse sorridendo “ora devi trovare il tuo equilibrio quindi per aiutarti ti ho portato questo remo” e mi allungò un bastone con un lungo manico.
Lui si mise disteso sulla tavola e cominciò a remare con le baraccia. Io mi misi a cavalcioni e remai fino a raggiungere Thomas che ormai si era fermato e messo seduto sulla tavola.
“Prova ad alzarti in piedi” mi disse sorridendo.
Le onde,in quel tratto di mare,erano più forti e facevano muore la tavola sue e giù quindi per una come me,che faceva se si può dire già fatica a stare in perfetto equilibrio a terra,era impossibile stare in piedi su una tavola in perenne movimento.
Thomas notando un po’ la mia paura si alzò in piedi e mi aiutò tenendomi per le braccia. Notai i suoi tagli brillare al sole quasi.
“Bene ci sei! Ora devi solo remare,stando in piedi però”
Guardai la superficie dell’acqua “Ma se io cado ci tocco?” chiesi un po’ preoccupata notando la distanza da me alla spiaggia.
“Bhe no,mi sa di no…sai nuotare?” mi chiese.
“S-si..più o meno”
Lui fece una piccola risata “Bhe tranquilla non ti lascerò affogare”
Si allontanò ancora dipiù remando verso il mare più profondo. Io rimasi lì immobile cercando di stare in equilibrio sulla tavola:ok,Emma ce al puoi fare. Cominciai a remare con il remo e scoprii che riuscivo a rimanere sopra la tavola senza problemi. Dio era fantastico!
Thomas mi raggiunse “Ce la fai,brava!” si complimentò.
“Si vero,non è poi così difficile alla fine”
“Devi imparare a resistere anche a…questo!” e mi spinse giù dalla tavola ridendo.
Decisi di fargli uno scherzo “Thomas! Aiutami non so nuotare…non ci tocco!” e mi dimenai nell’acqua.
La sua faccia si preoccupò e in pochi secondi mi fu vicino e mi prese per la vita. Io gli buttai la testa sott’acqua e gridai un “Scherzavo!” seguito dalla risata.
Lui riemerse e mosse la testa a destra e sinistra,come un cane che si toglie via l’acqua in eccesso,solo che lui era molto ma molto più bello. Poi rise “Questa me la paghi!”
Mi affrettai a salire sulla tavola e cominciai a remare verso riva,ma poco dopo mi sentii spingere un'altra volta in acqua e poi bloccata per le braccia “Dai mollami stupido!” dissi ridendo.
Lui mi guardò negli occhi “Non posso mollarti piccola,non ce la faccio proprio…è più forte di me”.
Mi attirò a se ed io appoggiai le mani sul suo petto solido. Da sotto la pelle sentivo il suo cuore battere a mille. Anche il mio era così,ogni volta che si avvicinava o mi toccava.
Rimasi ipnotizzata dalle sue parole e dai suoi occhi che ora erano più chiari del solito,forse anche per via della luce solare.
“I-io..” cominciai incapace su cosa dire.
“Mi piaci,Emma. Tu non immagini quanto.” Si avvicinò ancora dipiù fino a far toccare le nostre fronti “Mi sono innamorato di te”.
Il mio cuore perse il ritmo e accelerò. Abbassai lo sguardo sull’acqua e mi morsi le labbra imbarazzata. Anche lui mi piaceva. Fu in quel momento che capii di essermene innamorata anche io. Da sempre.
“Oh ti prego non fare così” mi supplicò.
“Così come?” chiesi guardandolo negli occhi.
“Non morderti il labbro. Ogni volta che lo fai mi viene una voglia irrefrenabile di baciarti” ammise sempre mantenendo il mio sguardo e abbassandolo ogni tanto sulle mie labbra a pochi centimetri dalle sue.
“Baciami ti prego” dissi ad un tratto. Lo avevo detto senza neanche pensarci. Non ero stata io a controllarlo:era stato il mio cuore a parlare per me.
Sentii le sue labbra sulle mie intanto che il mare con le sue onde ci cullava. All’inizio fu un bacio a stampo ma poi lui approfondì chiedendomi l’accesso alla mia bocca con la lingua,che io gli permisi.
Lo sentii talmente vicino che mi aggrappai a lui con le gambe e gli cinsi il collo con le braccia accarezzandogli i capelli e tirandoli leggermente ogni tanto.
Lui mi prese per la vita con la sua stretta ferrea ma dolce e delicata. Ci staccammo e lui appoggiò la mia fronte sulla mia.
Sorridemmo  affannati.Lui cercò di darmi un altro bacio veloce ma io lo allontanai scherzando “Se arrivi primo alla riva te ne do un altro altrimenti no” e dopo averlo spinto salii sulla tavola e remai.
Lui rise e poi salii sulla sua tavola remando con le braccia. Risulatato? Arrivò primo lui e gli saltai in braccio abbracciandolo per scendere dalla tavola.
“Il mio premio” mi disse ed io ridendo lo baciai e lui mi tirò per la vita vicino a lui.
In quel momento ero così felice. Avevo aspettato da molto quel momento e finalmente era arrivato.
Aveva ragione Step:ero innamorata.
 
THOMAS’S POV
Dio quanto avevo bramato quelle labbra ed ora finalmente erano mie. Finalmente era arrivato quel momento. Lo avevo aspettato molto e anche lei visto che mi aveva quasi pregato di baciarla.
Era stata una sensazione fantastica sentire il suo piccolo corpo avvinghiato a me e le sue labbra sulle mie. Tutto questo mentre eravamo cullati dal mare. In quel momento i mille pensieri,le 1000 ragioni per morire che mi ero creato,tutti i miei tagli svanirono.
Ero così felice,come un bambino quando apre i regali a natale. Avevano ragione Peppa e nonna:mi ero innamorato.
Ma solo un piccolo particolare era sbagliato nella loro versione:io,non “mi ero innamorato”,lo ero sempre stato,fin da quando l’avevo incontrata.
E finalmente ora era mia. Mia e di nessun altro.

Finalmente starete dicendo voi! Finalmente i due si sono baciati e Thomas ha rivelato i suoi sentimenti per Emma,ed anche lei l'ha fatto in un modo un pò diverso dal solito (pregandolo di baciarla <3).
Da ora in avanti la storia prenderà un altra piega ma non mancheranno i colpi di scena...
Ora vi lascio con le foto di come si sono vestiti i nostri protagonisti e vi chiedo (come sempre ormai) di farmi sapere che ne pensate della storia :) <3 
Ciaooo e alla prossima! :D <3



Costume Emma 


Completino Emma


Canotta Thomas


Costume Thomas
  
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