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Autore: HoranIsMySunshine    21/07/2014    3 recensioni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi abbandono sul letto, stringendoti forte sopra di me, e lasciandomi sopraffare dal tuo corpo muscoloso e forte. 
Sono tua, ancora una volta. 
Forse ho sbagliato, Nathan, non avrei dovuto accettare questo invito a cena. Ma tu sei venuto da me dicendo che volevi farti perdonare per gli ultimi giorni, per le discussioni continue, e io non ho avuto la forza di rifiutare. Questo però mi da anche modo di verificare fino a dove puoi spingerti, fino a che punto hai intenzione di mentirmi. Speravo che non avresti più retto, e che mi avresti raccontato la verità, o magari avrei potuto fartela confessare io. Ma sai, il mio problema con te è che tu mi disarmi, ogni volta. Parto con l'idea di dirti qualcosa, di fare chiarezza, di obiettare, ma poi ti vedo ed è così poco quello che ricordo di volerti dire, che mi ritrovo ad improvvisare. Essere un'attrice, in questo aiuta. Solo che io non ti ho mai mentito. 
Non so perchè tu lo stia facendo, ma la cosa strana è che anche se evidentemente mi nascondi la verità, il tuo corpo non sembra mentire. E' facile raccontare una bugia a qualcuno, anche se è una persona a cui si tiene. Basta abbassare un pò lo sguardo, mantenere i nervi saldi, sorridere appena, resistere quel tanto che basta per essere credibili,e avere una forte motivazione con sè. Il corpo però non mente mai, tende a rivelare tutto. Anche se si prova a controllarlo, ci sono sempre quelle piccole reazioni, impercettibili movimenti involontari, che rendono le cose trasparenti, limpide come l'acqua. E se dovessi pensarci ora, proprio in questo momento, mentre le tue mani si prendono cura di me così, come fai tu, non direi proprio che sei un bugiardo.
Ti lasci andare di fianco a me, cercando di riprendere a respirare in maniera regolare, mentre resti a guardarmi, in silenzio, e con una mano tracci il contorno del mio seno.
Perchè mi fai tutto questo? Perchè tornare, riallacciare i rapporti, dirmi che mi ami, fingere di voler curare le mie ferite, quando non fai altro che renderle più profonde, e farle seguinare ancora?
Passo un dito sulle tue labbra, sfiorandole appena, e ti sento baciarlo, di tanto in tanto. E' che è sempre tutto così perfetto con te. Quando facciamo l'amore, io e te, potrei anche dimenticarmi che la terra gira,che il tempo passa, e che le cose cambiano. 
'sei straordinaria, lo sai?'
Alzo gli occhi, seria, e incrocio i tuoi, che mi sorridono.
'solo perchè sono brava a letto, è questo che intendi?'
Scuoti la testa, sorridendo, e mi baci una mano. Ruffiano.
'no, no, voleva solo essere un complimento. Perchè devi sempre pensare che dietro le cose carine che dico ci sia un secondo fine?'
Tu ridi, e forse in un altro momento, l'avrei fatto anch'io. Forse in un altro momento ti avrei abbracciato, e magari sarei stata tua di nuovo. Ma ora proprio non mi va di scherzare.
'perchè c'è, un secondo fine.'
Sorridi ancora, baciandomi una spalla, scendendo giù per il braccio, e seminando brividi sulla mia pelle. Possibile che non ti sia accorto di nulla?
'volevo solo essere carino'
'già. Peccato che io non ci sto, a fare l'amante, Nathan.'
Ti blocchi, e in un attimo il tuo sguardo cambia. Sei più teso ora, sei nervoso. Ops, ho appena scoperto il tuo piccolo insignificante segreto.
'come scusa?'
'Nathan, mi hai capito benissimo. So tutto di te e Christina.'
'chi te l'ha..'
'non importa chi me l'ha detto, Nathan! Ma non capisci che non è questo il punto?-Mi fermo, per calmarmi e darti tempo di replicare, ma tu abbassi lo sguardo, colpevole, e sembri non avere più nulla da dire. Chissà perchè, mi aspettavo che smentissi, ma non hai fatto altro che confermare che è tutto vero, e che ho ragione, proprio questa volta, che desideravo di essermi sbagliata. Le lacrime mi allagano gli occhi, impedendomi quasi di vederti, e la voce si abbassa automaticamente, fino ad essere poco più di un sussurro.-il punto è che hai finto di tornare solo per poterti divertire un paio di volte con me,ti è bastato dirmi quello che sapevi volevo sentirmi dire. Mi hai nascosto la verità pur di avere ciò che volevi, e te ne sei fregato del male che mi stavi facendo. E non dire che non lo sapevi.'
Sospiri, accarezzandomi un braccio. Credi davvero che possa bastare?
'Stana, posso spiegarti..'
Cerchi di abbracciarmi, ma questa volta mi sposto, più arrabbiata che mai. Tutto questo è squallido, e non credevo davvero che saremmo mai arrivati a questo punto.
'non voglio! Non voglio sentire un'altra bugia.-Rimani zitto, con la bocca semiaperta sul punto di dire qualcosa, solo che poi le parole rimangono bloccate lì, sulla punta della lingua. Mi alzo dal letto, tirando su con il naso, per cercare di dare dignità a queste lacrime che vorrei non aver mai versato, e che credevo mi avresti risparmiato, e raccolgo i tuoi vestiti da terra, passandoteli, senza nemmeno avere il coraggio di guardarti negli occhi. Non so più chi sei.-voglio che te ne vai, Nathan.'
'Stana, ascoltami..'
'ho detto vattene! Non voglio più vederti, capito? Vai via.'
Ti vesti in fretta, e credo tu stia cercando di elaborare quello che è appena successo. O forse, stai solo pensando ad una nuova bugia da raccontarmi per tenermi buona. Ma non ci casco più.
Fai per andartene, ma poi ti fermi sulla soglia, a guardarmi. Forse, in un altro momento, saresti rimasto lì col sorriso, a lasciar correre gli occhi sul mio corpo e a dirmi quanto bella fossi, ma ora sembri anche tu senza forze, stremato. Come se fossi stata io a farti del male.
'se sapevi tutto, perchè hai accettato di venire a cena?'
Ma sai che me lo chiedo anch'io? Non so che scherzo la testa mi abbia giocato, sinceramente. Ma di certo non è al risposta che posso darti ora,no.
'perchè speravo fossi abbastanza uomo da dirmi la verità. E poi perchè ti amo, e a differenza tua, io non mento!'
Te lo urlo contro, tirando fuori una forza che nemmeno io sapevo di avere, e ti spingo fuori, sbattendo la porta e inchiavandola. Quando ci siamo riappacificati, non pensavo lontanamente che poi sarebbe andata a finire così.
Mi accascio contro il muro, raccogliendo le ginocchia al petto, e circondandole con le braccia. Fuori piove. L'acqua si infrange rumorosa contro i vetri delle finestre, lasciando intravedere una città enorme, ma improvvisamente grigia, che sembra quasi piangere.
Osservo le gocce che scivolano lungo i vetri trasparenti, e quelle che cadono sulla strada, sui tetti, sulle persone, e che sembrano tutte uguali e chissà da dove vengono.
Vorrei essere una di quelle gocce, e poter scomparire lì in mezzo.
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