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Autore: violet_harmon    23/07/2014    1 recensioni
Vi siete mai domandati che cosa sarebbe successo se Tate Langdon non fosse mai diventato un pazzo e violento omicida ? Che cosa ne sarebbe stato dell’amore che univa questo giovane ragazzo e la sua amata Violet ? Che cosa ne sarebbe stato della loro storia ?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Passammo il pomeriggio a studiare in camera mia e i miei genitori ne furono molto felici, per loro Tate era solo un povero  ragazzo con mille problemi ed io l’eroina della situazione, ma per adesso mi faceva comodo che la pensassero così.

< chi sei tu ? > chiesi improvvisamente a Tate mentre stavamo rileggendo il nostro capitolo di storia, lui mi guardò con un’aria perplessa < che cosa intendi ? > < vorrei solo sapere se tu sei solo questo  –  dissi indicandolo con la penna  -  o se c’è dell’altro all’infuori del ragazzo con il migliore amico morto e una situazione familiare di merda  >  <  mi piace moltissimo come parli dei miei problemi, li fai sembrare insignificanti e non tendi ad ingigantirli come fanno tutti gli altri, in un certo senso mi aiuti a superarli > <  ti ringrazio, faccio del mio meglio >  <  comunque,  ritornando alla tua domanda,  penso che ci siano moltissime parti di me di cui non sai nulla > < allora parlamene > < beh vediamo, per prima cosa vado pazzo per i cuccioli, lo so che non è una cosa virile ma li adoro, infatti spesso d’estate lavoro per un paio di mesi al canile . Adoro ascoltare la musica e leggere, mi piacciono le lunghe passeggiate e le moto, mi piace vivere ma spesso vorrei morire, adoro respirare a pieni polmoni l’aria di montagna e trattenere il respiro sott’acqua  >  < siamo praticamente uguali >  < benissimo così non ci sarà il rischio che uno si innamori dell’altro > rimasi leggermente scossa da quella affermazione < perché dici questo ? > < lo sanno tutti che due persona uguali di carattere e nei gusti non potrebbero  mai stare bene insieme, alla fine si annoierebbero l’uno dell’altra e la noia è una cosa orrenda ti logora dentro come nessun’altra cosa > < sono pienamente d’accordo con te > Tate mi sorrise e ricominciò a leggere il suo capitolo di storia, io dentro di me avrei voluto prenderlo a schiaffi urlandogli che lui mi piaceva e che quello che aveva appena detto mi aveva ferita e che non glielo avrei mai perdonato.

Dopo aver finito di studiare Tate tornò a casa sua e io rimasi in camera mia, da sola, cercando di capire in che guaio mi stessi cacciando.
Ad un certo punto sentì la porta bussare  , mia madre si sporse per controllare che ci fossi solo io in camera e poi entrò,  si mise a sedere in fondo al letto < è molto carino il tuo amico > < già > < penso che sia anche simpatico, l’ho capito dalla faccia, ha una faccia simpatica > < eh si  > non stavo dando molta importanza a quello che stava dicendo, < ti piace vero ? >a quel punto mi misi seduta sul letto ed ero pronta ad urlarle contro, < no . >  < Violet non ti devi vergognare se un ragazzo ti fa provare certe cose, non vuol dire che tu sia fragile o una femminuccia,  vuol dire solo che sei matura  >  <  in che senso ?  > <  beh io sono sempre stata dell’opinione che per provare amore bisogna essere maturi e con la testa sulle spalle, se ancora si è piccoli non ci si può innamorare > < comunque non mi piace > mia madre sorrise e uscì dalla camera.

Quella sera la passai a pensare a quello che mi aveva detto mia madre, dovevo capire se Tate mi piaceva, dovevo farlo prima che qualcuna me lo portasse via o prima che diventassimo troppo amici.

Bussai alla porta, una signora di bell’aspetto mi venne ad aprire e mi fece accomodare sul divano, mi si sedette vicina e da quella distanza potevo riconoscere sul suo volto quello di Tate.
< allora cara, tu devi essere Violet  >  < si sigonora , sono io >  < Tate mi ha parlato di te, mi ha detto che eri una ragazza molto bella e adesso che ti vedo non posso dargli torto >  non sapevo che cosa dire perciò le mie guancie presero fuoco e la signora sorrise, < sai cara, Tate non ha molti amici, anzi nessuno.  Lui è un ragazzo davvero particolare ma capace di dare tanto a chi se lo merita > annuì senza neanche prestare molto attenzione a quello ce mi stava dicendo,  proprio mentre la conversazione giungeva inesorabilmente ad un punto morto, Tate entrò nella stanza.
Rimase  fermo a guardarci senza dire nulla per  qualche secondo,  era molto seccato glielo leggevo in faccia, < mamma puoi lasciarci soli ? > la madre  uscì dalla stanza con la testa bassa come un cagnolino ammaestrato < Violet, non puoi stare qui,  se mi devi parlare andiamo fuori  >, mi prese la mano e mi trascinò quasi con  forza fuori di casa sua non facendomi  neppure a salutare sua madre.
< Perché sei venuta qui ? >  < perché dovevo parlarti e non rispondevi al telefono > < ok scusa, la prossima volta cercherò di rispondere, ma se non dovessi farlo tu comunque evita di venire qui >  < ma perché ? che cosa c’è di così brutto lì dentro ? è per tua madre ? perché se è per lei devi stare tranquillo,  l’ho conosciuta proprio adesso e mi è sembrata adorabile >  < no Violet,  tu non hai capito.  Se io ti chiedo di non venire a casa mia tu dovresti rispettare le mie decisioni,  la mia famiglia è un tasto dolente che ho deciso di raccontarti ma non di mostrarti ! > mi accorsi che si stava agitando e che stava alzando la voce, anzi che mi stava urlando contro e questo mi fece incazzare come una bestia,  quindi mi avvicinai ancora di più alla sua faccia per guardarlo bene e gli risposi tenendo i denti serrati < vaffanculo Tate, se vuoi stare da solo non incasinarmi la vita. > me ne andai, resistendo alla tentazione di voltarmi.
 
  
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