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Autore: Eryn14    23/07/2014    4 recensioni
H… è una ragazza di 14 anni trasferitasi a Parigi per motivi di lavoro di entrambi i genitori. Ha una sorella maggiore di due anno Susanne appassionata per lo shopping e due gemelli più piccoli maschio e femmina André e Jaqueline(Jaq). Una nuova città…una nuova casa…una nuova vita. H… è piena di risentimento per non essersi opposta prima del trasferimento completo. Ha nostalgia della sua infanzia. Qui inizierà il suo primo anno di superiori e spera solo che finisca in fretta.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ambra, Castiel, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai di soprassalto in piena notte. Il ticchettio della pioggia batteva sui vetri. Non avevo chiuso le persiane.
Mi alzai. Scostai le tende e aprii la finestra. Una folata di vento si intrufolò entrò nella stanza, avevo freddo ma restai immobile ancora con la mano sulla maniglia.
Scrutavo tra le nuvole in cerca della luna. Nessuna traccia.
L’aria era gelida eppure eravamo solo a metà settembre.
Chiusi le ante di vetro e mi intrufolai sotto le coperte rannicchiandomi vicino al cuscino.
In quel momento ero divorata dall’ansia che mi opprimeva.
Domani sarebbe stato il giorno più brutto della mia vita (a parte quando Jaqueline mi strappo un lembo del vestito utilizzato per la cerimonia della zia, non è che me né importasse molto, ma il fatto che non ammetteva che io indossassi un vestito più sfarzoso del suo mi rese una NEMICA nei suoi confronti. André era molto più amabile!).
La stanza era ghiacciata nonostante i termosifoni fossero accesi. Sembrava una gelida notte d’inverno più che d’autunno, ma il tempo è sempre stato imprevedibile, un po’ come me…
…tremavo, forse più per le forti emozioni che mi sovrastavano in quel momento che per il freddo.
Maledetta finestra! Perché l’avevo aperta?
Scesi in cucina e presi un plumcake al cioccolato. Lo mangia di malavoglia, il mio stomaco era letteralmente C-H-I-U-S-O, si rifiutava di assumere cibo. Mi sdraiai sul divano e accesi la Tv, subito abbassai il volume, di certo non volevo svegliare nessuno. Per fortuna era in onda la ripetizione del giorno passato del mio cartone preferito.
Alle due e mezza mi dirigei verso il bagno per darmi una sciacquata, poi ritornai in camera e …
…7:40.????
Di sicuro arriverò in ritardo pensai. Corsi in bagno, mi lavai e presi dall’armadio le prime cose che mi capitarono sotto mano. Una maglietta con una grande C in mezzo e dei fouseaux neri. Mi vestii di fretta. Menomale che lo zaino l’avevo preparato il giorno prima.
Scesi le scale.
Io: Buongiorno.
Papà, mamma, Susanne: Buongiorno! Mi risposero in coro.
Papà stava preparando delle crepes, mamma leggeva le notizie sul giornale, i piccoli suppongo dormissero (beati loro!) e Susanne era seduta sul divano a limarsi le unghie (unico suo passatempo).
7:58
Mangiai una barretta di cereali al miele accompagnandola con una squisita spremuta d’arancia poi mi diressi verso la porta di casa.
Io: Susanne andiamo?
S: Okey.
Io e Susanne (Sue): Ciao!
M(mamma): Ciao e buona scuola ragazze! Attenta a quando guidi Susanne!
Perché attenta quando GUIDI? C’era da fidarsi di mia sorella ne dubito?
Stavamo per uscire di casa.
P(papà): E la merenda?
Subito ci porse due pacchetti con dentro delle crepes alla NUTELLA (Mmm…che buona XD!!)
Io e Sue: Grazie.
P: Non voglio vedere un graffio su quella moto al vostro ritorno! Buona scuola!
Mi chiusi  dietro la porta trascinando la “causa persa” (mia sorella) verso il garage.
Io: potresti truccarti in bagno invece di sprecare questo poco tempo che ci rimane, la scuola inizia alle 8:05! A proposito, dov’é andato a finire il tuo motorino?
S: E’ in manutenzione.
Appena la grata del garage si alzò esclamai
Io: Che moto!!! Brillava, ecco dove papà passava le sue intere giornate: accanto al suo bel gioiellino. Chissà quando l’aveva comprata? Di solito non andavo mai in garage a controllare se c’era una nuova moto o macchina.
Salimmo su quella bellissima moto, non mi era mai importata la patente, ma se dovevo guidare su questo mezzo di trasporto l’avrei sognata tutte le notti. Mettemmo i caschi, io usai quello di papà mentre Sue usò quello del suo motorino.
Susanne andava veloce come un razzo! Posso capire che eravamo in ritardo, (l’avevo detto che non bisognava fidarsi, c’è da preoccuparsi) ma dove aveva preso la patente e secondo poi chi Non l’aveva bocciata alla prova guida?
Io: E’ strano il mondo! Sospirai.
In cinque minuti arrivammo a destinazione senza contare i semafori che li sorpassava anche con il rosso.
Ma era pazza o che? Non voglio morire in un incidente stradale!
Questa è la prima e l’ultima volta che salirò su un qualsiasi mezzo di trasporto con la “causa persa” che in questi minuti si era qualificata con il titolo di “freccia fiammante”.
Suonò la campanella, appena in tempo!
Sue si tolse il casco mostrando i suoi stupendi capelli biondi mossi. Poi mi lasciò il casco nelle mani e mi consegnò le chiavi della moto.
S: parcheggia tu la moto! Ti aspetterò alla segreteria. Così dicendo entrò nel liceo e scomparve tra un mare di alunni/e.
Io: Perché questo dispetto? Così farò un ritardo bestiale. Non la sopporto più, si deve mettere in testa che io non sono la sua cameriera!
???: Arrabbiate è.
Mi girai e un ragazzo dai capelli rossi (sicuramente tinti) stava parcheggiando quella che immagino fosse la sua moto. Ma io più svelta di lui gli rubai il posto del parcheggio.
???: Ma che fai?
Io: Ho parcheggiato la mia moto mentre tu ti eri fra le nuvole!
???: Guarda che quel posto era mio!
Io: Ben detto!
???: Come ben detto?
Io: Lento di comprensione eh! ERA tuo, ADESSO è mio.
Misi i caschi sotto il sedile della moto e mi avviai verso l’entrata della scuola
Io: A proposito, come ti chiami?
???: Affari mie.
Io: Scontroso il ragazzo? Vorrà dire che ti chiamerò rosso.
???: Senti io non mi chiamo né rosso né in nessun altro modo ok, il mio nome è Castiel.
Io: Ciao Castiel, a dopo!
Feci uno dei passi più importanti della mia vita! Entrare nel liceo Dolce Amoris (Non farla così tragica nd Me).
Mi diressi alla segreteria. Vidi mia sorella Sue e un ragazzo biondo, occhi color del miele abbastanza alto (suppongo il segretario delegato dato che indossava una targhetta alla camicia con su scritto: segretario delegato: Nathaniel) che parlavano di buon gusto.
S: Ma dov’eri finita! Non dirmi che ti sei persa come me, questo liceo è un labirinto!
Io: Ero a parcheggiare la moto, poi non mi sono persa, bastava seguire le frecce con su scritto segreteria!
Sue sprofondò nell’amara vergogna accortasi di quanto era stata ingenua. Non ci voleva una laurea a seguire le frecce e leggere il cartello con su scritto: Segreteria: dritti a destra. (in qualche modo mi ero vendicata per il dispetto della moto).
Io: Buongiorno lei è Nathaniel? Sono…
???: Buongiorno, si sono io, lei è la signorina Junet (cognome). Posso darti del tu?
Io: Si, non ti preoccupare.
N(Nathaniel): Eccoti gli orari, la tua classe è la 1°C(superiore) al piano superiori, vuole…vuoi che ti accompagno?
Io: No grazie.
N: Mentre per te... (blablablabla). Disse rivolgendosi a mio sorella.
Non ascoltai e uscii immediatamente fuori dall’aula.
Corsi al piano di sopra, la lezione era iniziata da sette minuti, non volevo prendermi una sgridata.
Bussai
???: Avanti!
Io: Buongiorno, mi scusi per il ritardo, posso entrare? (voce angelica)
Professore:Si, lei è la signorina Janet si presenti.
Ci voleva anche questa.
Io:Mi chiamo Henriette, sono Francese e ho quattordici anni. Le parole mi si fermarono in gola.
P: Qualcuno vuole fare qualche domanda?
???: Hai sorelle e/o fratelli?
Io: Si, due fratello e sorella gemelli più piccoli di me di otto anni e una sorella maggiore di due anni maggiore di me.
P: Bene puoi sederti.
 
                                                    CHE L’INCUBO ABBIA INIZIO
 
Qualcuno bussò alla porta, un ragazzo capelli bianchi tinti alle punte di grigio scuro, occhi bicolore uno verde smeraldo l’altro oro, vestito stile vittoriano. Un bel ragazzo!
P: Avanti!
???: Professore!!! (voce allarmata)
P: Si Lysandre.
Si chiama Lysandre, bel nome!
L(Lysandre): Cerco una ragazza: capelli rossi con qualche sfumatura di biondo abbastanza lunghi, un po’ mossi e occhi verdi.
Tutta la classe si girò immediatamente verso di me.
L: Signorina?
Io: Si?
Ero spaventata, elettrizzata, cos’avevo fatto, non penso che si viene sospesi solo per aver rubato un posto del parcheggio per moto ad un altro ragazzo.
L: Lei ha una moto?
Io: Si, nera.
P: Può uscire.
Mi diressi verso il bel ragazzo… No aspetta, parlava della mia moto. Sono nei casini marci, ma proprio marci.
Uscimmo entrambi dall’aula.
L: Piacere, puoi chiamarmi Lys.
Al diavolo le presentazione che cos’è successo alla mia moto? (fuoco dalle narici aria dalle orecchie)
Io: Piacere, è successo qualcosa? (voce calma, quasi angelica).
L: Si, qualcuno ha scritto penso con l’indelebile sulla moto.
Uscimmo nel parcheggio, vidi la mia moto con su scritto in grande: rosso lo dici a qualcun’ altro.
 
QUELLO CHE REALMENTE NON SUCCESSE.
Spietata fino all’osso mi diressi nella classe di quello scemo. Lo presi per il collo, lo sollevai di un metro da terra, poi gli dissi: adesso vai a rimuovere quella schifezza dalla mia moto lurido verme.
 
QUELLO CHE REALMENTE SUCCESSE.
L: Sai per caso chi può essere stato?
Io: Si, un ragazzo di nome Castiel.
Lysandre sgranò gli occhi e mi disse
L: Ma sei proprio certa?
Io: Al mille per mille!
L: Non ci posso credere!
Poi mi disse
L: Andiamo in presidenza, ti accompagnerò io, questa volta non la passerà liscia.
Io: E’ un tuo amico?
L: Si, ma questo proprio non me l’aspettavo da lui!
 
Appena in presidenza una donna sulla sessantina (la preside) vestita con un completo rosa abbastanza bassa e grassottella, che raccoglieva in uno chignon i pochi capelli grigi che le restavano ci disse…
Pr: Cosa volete?
1°Ma si era accorta che non eravamo più negli anni trenta nell’ambito della MODA. 2° Ma che voce gracchiante aveva? 3°Ma se fosse una vera signora a modo ci direbbe prima buongiorno, no?
La sua voce era irritante quasi insopportabile!
L: Signora preside, buongiorno, volevo dirle che hanno scritto sulla moto di questa ragazza, abbiamo un’idea sul colpevole, potremmo verificare e in caso non errato portarlo qui?
Pr: Si, andate e portatelo qui solo se è colpevole dell’atto.
Scusa, ma che cosa aveva appena detto Lys.
E sorda forse? La vecchiaia fa brutti scherzi!
Appena usciti da quel mortorio Lysandre mi guardò con degli occhi così dolci che sentii le guance scottare. Davanti alla 3°B bussai e mi feci avanti insieme a Lys, quando vidi…
 
 
Ciao a tutte/i! 
Diciamo che ci ho messo un secolo per scrivere questo capitolo, ma in fine l’ho pubblicato.
                                                                         …
Finalmente H.(per abbreviare) inizia il suo primo giorno “d’inferno” nel liceo Dolce Amoris.
                                                                         …
Il ragazzo-ribelle (Castiel) ha osato scrivere per giunta con un indelebile bianco sulla moto del papà delle due sorelle. Ma la pagherà cara ahahaha (risata malefica) (Oh! Ti tranquillizzi, troppa Red Bull stamattina eh? nd Castiel) (Chiudi il becco uccellaccio della malora! Nd Me)
                                                                         …
Mbé diciamo che Lysandre per ora è l’unico ragazzo che lei definisce BELLO! Come andrà a finire?
P.S.: La preside è odiosa!
P.P.S.: Scusate per il grande ritardo è che…(pigrona nd H.) (ti permetti di criticare la tua creatrice nd Me)
(-.- sorry nd H. Lo dico solo perché non voglio fare una brutta fine nella storia!)
Post. Post. Scriptum.
Adesso vi saluto!
Allora cosa né pensate? Di chi s’innamorerà Henriette?
Alla prossima ;) 
   
 
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