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Autore: _Snakkk_    23/07/2014    2 recensioni
“Qual è il tuo colore preferito?” chiesi.
“Non lo so esattamente. Fino a ieri ti avrei detto rosso. Dopo stamattina arancione, e ora ti direi nuovamente rosso. Il mio colore preferito dipende da te. Credo sia tu il mio colore preferito” disse, con quel coraggio che prese tutto di colpo. 
(capitolo 4)
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James McVey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ormai erano passati giorni da quell’accaduto. Oggi potrei dire che è passato almeno un mese.

Un mese per tornare alla mia normale vita. Non ebbi più contatti con James da quel giorno. Lui non si fece sentire e nemmeno io. Lui è famoso, io no. Lui ha la sua vita, e io ho la mia. Ma nonostante tutto tengo ancora il suo ciondolo al collo. Non l’ho mai tolto, da quando lui me lo regalò. Anche se non ci eravamo più sentiti, anche se ora non siamo più niente, lui è stato. Lui è stata parte della mia vita, per un breve ma incisivo tempo. Credo di essere cambiata anche. Sembrerà banale. Avrò passato tipo una settimana con lui, ma quello che ho condiviso con lui in quei giorni, non l’ho mai condiviso con nessuno. Ho scoperto una parte di me, e una parte l’ho data a lui. E ora mi restava l’altra metà, che dovevo riuscire a ricostruire. Anche se ancora credo di amarlo, devo andare avanti. Lui è stato ed è il mio primo amore. Ma ora Serena è più determinata a vivere la vita, a diventare quella che ha sempre desiderato diventare.

La mia vita è cambiata radicalmente. La mattina mi alzo con un vero e proprio spirito di vivere. Niente più colazioni a ritmo di musica a tarda mattinata. Ora mi alzo presto per correre. Sono riuscita ad avere il fisico che desideravo da tanto. Niente più chili di troppo. Sono riuscita a combattere completamente quell’acne che in alcuni periodi si manifestava più assiduamente sul mio viso. Ho fatto nuove amicizie, e incomincio ad uscire più spesso, anche se l’idea dell’uscire non mi entusiasma molto come sempre. Diciamo che qualche volta esco per respirare aria. Ho letto ancora più libri, ho iniziato e finito nuove saghe. E mi sono dedicata anche a guardare film, che in genere vedevo solo perché avevo letto il libro. E ho scoperto di amare i thriller. Ho stretto ancora di più con Marco, il mio migliore amico. Non fraintendete. Non è nato e non nascerà mai niente tra noi. Non siamo fatti l’uno per l’altro. Il nostro è un amore da fratelli.

Oggi vado a mare con lui. Voleva andare in una spiaggia che ha scoperto l’altro giorno, e io acconsentii. Mi piace passare tempo con lui. È simpatico, dolce e sempre col sorriso sulle labbra. Credo di non averlo mai visto piangere. Mi ha inviato un messaggio per dirmi che sarebbe passato per le undici. Quindi mi sto preparando, mentre penso a tutte queste cose. È incredibile come la mente possa pensare a tante cose contemporaneamente e non stancarsi mai.

Il costume giallo è coperto dalla maglia nera con degli strappi, e dai pantaloncini di jeans. Per completare il tutto ho abbinato tutti gli accessori gialli. La mia fissazione per l’abbinare gli oggetti non era cambiata, anzi peggiorata. Nella borsa avevo messo anche qualcosa da mangiare, perché lui sarebbe voluto rimanere fino al pomeriggio, e spaventata da quel che avrebbe potuto preparare, ho preparato qualcosa anche io. Lo schermo lampeggia, mostrando il suo contatto, segno che lui è sotto. Quindi scendo di corsa le scale, per aprire la porta e trovarmi il suo sorriso salutarmi.
“Ehi Se!”il suo abbracciò sembrò risvegliarmi, sembrò mettermi energia. I suoi occhi brillano come il suo sorriso. È davvero felice.
“Felice oggi, eh?” dico scherzando,anche se era così.
“Chi non lo sarebbe sapendo di passare una giornata con la ragazza più bella del pianeta?” Il suo tono sarcastico gli fece guadagnare un pugno giocoso sul braccio.

Ci incamminiamo. Il mio braccio è incastrato al suo, e chi non ci conosce ci scambia tranquillamente per una coppia di due giovani innamorati.
La spiaggia non è lontana da casa mia, fortunatamente. 15 minuti e ci ritroviamo sulla sabbia. Pochi minuti nei quali ho dovuto sopportare gli sguardi curiosi delle persone. Sistemiamo le tovaglie e le borse, e mentre cerco di togliermi la maglia, sento due braccia attorno a me. E senza poter capire qualcosa, mi ritrovo dentro l’acqua, bagnata con i vestiti. E non esiste sensazione peggiore per me.
“Perché l’hai fatto?” sbraito contro lui.
Non risponde, ma si limita solo a ridere come un coglione. E con la luce dei raggi del sole riesco a vederlo per bene. Lo vedo diverso. Il suo fisico asciutto e con quell’accenno di tartaruga, lo fa sembrare un vero Don Giovanni, ed è così. I suoi capelli biondo cenere, ora bagnati, si riversano sulla sua fronte, facendolo sembrare un bambino. Ma nonostante i capelli posso vedere i suoi occhi azzurri sorridere, come le sue labbra. È davvero un bel ragazzo. Ma rimane sempre come un fratello per me.

Passiamo la giornata a scherzare, a parlare, a confidarci. Lui è l’unico che sa di quello che è successo tempo fa. Lui sa quasi tutto su me. E io su di lui. Verso ora di pranzo, mangiamo quei panini che ha preparato lui, o sua madre, perché visto l’aspetto invitante non credo siano opera sua. Ci stendiamo a prendere il sole, per poi ritrovarci di nuovo in acqua. La spiaggia era bella, e nemmeno tanto popolata. Anzi, direi quasi deserta. Era davvero rilassante stare lì. Ma ormai si è fatta quasi ora di andare. Ci stendiamo sulle tovaglie per asciugare, e per lasciarci baciare dagli ultimi raggi di sole. Mentre sono stesa, sento che mi accarezza i capelli, e giro il viso per guardarlo, visto il gesto inaspettato.
“Stasera c’è una festa, vorresti venire con me?” chiede.
“Sai che non amo uscire, e poi le feste le odio.”
“Lo so, ma è un favore che ti chiedo. Non mi divertirei senza di te.”
Annuisco. E in cambio lui mi abbraccia. Ma è ora di andare, e come all’andata, ci ritroviamo sotto casa mia in meno di quindici minuti.
“Ti passo a prendere alle dieci” dice lasciandomi un bacio sulla fronte.

Rientro a casa, e chiudo la porta. In questi giorni sono sola a casa. I miei fratelli erano partiti fuori per lavoro, e i miei genitori erano in vacanza per qualche giorno. E quindi mi ritrovo con un coniglio e un cane in una casa immensa. E vista le mie innumerevoli fobie, preferisco stare lontana il più possibile. Dopo aver salutato Tobi, il cane, salgo in camera mia. Il lato positivo del fatto che ora i miei fratelli non vivono più in casa, e l’aver potuto ridecorare la mia camera. Ora era tutta in sfumature di rosa e bianco, e avevo sostituito il letto ad una piazza, per uno matrimoniale. C’è anche una batteria, che nonostante provi a suonare non riesco a far uscire qualcosa di concreto, e due chitarre, una elettrica e una acustica. La musica era la mia vita, e ogni strumento mi appassionava. Se qualcuno mi chiede infatti il mio cantante preferito non potrei scegliere, ascolto troppi artisti, ma davvero troppi.
Mi corico sul letto, rilassandomi un po’. Le giornate al mare stancano più di quanto credessi. Prima di addormentarmi, scendo in cucina per mangiare qualcosa. Preparo anche qualcosa per i due animaletti. Ormai credo siano amici. Vedo l’orario, e quasi impreco notando che avevo un ora e mezza per prepararmi. Sono lenta a prepararmi, e non so se riuscirò a preparami in quel lasso di tempo. Non ci penso due volte,e mi fiondo sotto la doccia, per lavarmi dal sale. Appena uscita dall’acqua, passo la crema per il corpo sulla pelle, e lo stesso per il viso. Incomincio a truccarmi. Forse un trucco un po’ pesante, ma almeno colorato. Vado in camera, e dopo aver asciugato i capelli e piastrati in parte, indosso uno dei miei vestiti. Indosso quello bianco a fiori, un po’ corto per i miei gusti, ma adoro i “petali” di stoffa che lo compongono. Le scarpe rosa antico, e posso dire di essere in perfetto orario. Sono le dieci meno cinque, e mi bastano quei cinque minuti per trovare una borsa da abbinare, e sentire il campanello suonare. Mi affretto a scendere, aprire la porta e trovare un Marco sorridente, che alla mia vista spalanca la bocca. Lo guardo male, e lui si affretta a farmi uscire.
“Sei bellissima stasera” mi sussurra in un orecchio, per rimediare al blush che ho omesso questa sera.
Entriamo nella sua auto, e quasi come tradizione apro la radio cercando qualche canzone a mio piacimento. Passiamo così il viaggio in macchina cantando a squarciagola le note dei Queen.

L’auto si accosta in un parcheggio, vicino ad un lido dal quale esce una musica assordante e una musica accecante. Marco mi apre la portiera, e mi aiuta a scendere dall’auto, come un gentiluomo. Io non posso che sorridere e mimare un “grazie” con le labbra. E ci addentriamo nella festa.

Ho trovato davvero comodi gli sgabelli di lato al bancone. Sarà stato per via dei tacchi comodi, o per il mio odio verso il ballo, ma non vorrei più alzarmi di qui. Marco è stato gentile per tutta la giornata. Se non fosse il mio migliore amico, potrei dire che ci ha provato con me per tutta la sera. Ora si è allontanato, come stanco per i vari tentativi i trascinarmi in pista.
Sorseggio il mio drink, nel bicchiere rosso. Non ho mai amato bere. Fino a qualche mese non avevo mai toccato una goccia di alcool. Ora invece avevo scoperto che mi piace. E anche che ho bevuto forse qualche bicchiere di troppo, perché la mia testa incomincia a girare un po’.

“Non pensavo di trovarti anche qui.” E la mia testa si ferma di colpo.




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Hey:)
Dovreste incominciare ad amarmi. Sto aggiornando sempre più presto, quasi ogni giorno:)
E posso dirvi che non volevo che la storia andasse così. Ma è colpa del vero James McVey se sta voltando così. Io volevo un finale felice, ma lui mi ha fatta arrabbiare, e allora ho cambiato tutto.
E' un capitolo un pò di passaggio, potremmo dire. Ma anche qua c'è parte della vita di Serena. E poi, lascio a voi i commenti.
Ringrazio ancora tutti quelli che seguono la storia e chi la recensisce:)

Baci, Serena




 
  
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