Primi Allenamenti
-Abbiamo il nome presidente!-
-Bene, l’avete deciso-
-Si, e mi creda, non è stato facile. Alla fine, però,
ci siamo trovate d’accordo tutte-
-Bene bene bene. Dimmi allora, con chi ho l’onore di
parlare?-
Hilary aveva sorriso prima di rispondere.
-Wisteria. Siamo il wisteria team-
Daitenji era impallidito.
-Hilary hai detto… Wisteria? Come il…-
-Il fiore esatto. È il nome perfetto presidente. Il
glicine ha un significato preciso nel linguaggio dei fiori, lo conosce?-
-Amicizia…-
-Esatto. Per questo l’abbiamo trovato perfetto.
L’amicizia è la cosa che ci lega l’una alle altre, come la passione per il bey,
ovvio-
Non appena fu sicuro che Hilary se ne era andata e
dopo aver dato ordine che nessuno entrasse nel suo ufficio, Daitenji aprì la cassaforte.
Erano nove anni che non riprendeva
in mano quella lettera. Pur di dimenticarla l’aveva nascosta sotto
strati e strati di fogli e documenti, eppure ne ricordava ancora perfettamente
le parole. Era come se l’avesse letta tutti i giorni per nove anni.
Soprattutto, ricordava il profumo di quella lettera. Non era stato
intenzionale, Daitenji questo l’aveva capito subito. Quando l’aveva aperta per
la prima volta, oltre alla lettera, era caduto anche altro dalla busta,
qualcosa d’inaspettato e totalmente estraneo. Era stato quel corpo estraneo a
lasciare quel profumo. Dopo nove anni, ormai, il profumo era quasi svanito, ma
se si stava attenti si poteva ancora sentire qualche traccia di esso. Era un
profumo particolare che in quel momento al presidente fece accapponare la
pelle. Troppe, troppe coincidenze, pensò, mentre prendeva in mano quel piccolo
fiore. Ormai si era completamente seccato, ma ancora si poteva distinguere
qualche traccia del suo colore originale. Glicine. Quello che in mano teneva il
presidente Daitenji era un fiore di glicine.
(dal capitolo precedente)
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Erano poche le volte in cui Daichi decideva di stare zitto. Se
non avesse sentito la litigata tra i due ragazzi la sera prima, non avrebbe
perso tempo a prendere in giro Takao per il fatto che aveva permesso ad una
“ochetta smorfiosa” di lasciarli una specie di tatuaggio sulla guancia a forma
di mano. Invece aveva visto e, soprattutto, aveva sentito tutto. Hilary era
andata via piangendo e sembrava distrutta. Il fatto che poi Takao non avesse
detto una parola per tutta la sera, e che fosse andato a letto senza nemmeno
mangiare, la diceva lunga. Quella non era una semplice litigata, quello non era
un battibecco tra amici, quella sembrava la fine di un’amicizia. Le cose erano
peggiorate quando la mattina dopo, di Takao non c’era traccia in tutta la casa.
Quando aveva chiesto a nonno Jey dove fosse, la risposta era stata molto
semplice
-È uscito-
Tutto questo non prometteva niente di buono. Ma Daichi non
perse tempo.
-Sarà meglio iniziare ad allenarsi un po’-
Takao era al Belvedere. Non era riuscito a rimanere al dojo
quella mattina. Non voleva pensare alla discussione che aveva avuto con Hilary.
E ancora, Takao non ci voleva credere. Doveva essere stato tutto un sogno,
anche se il segno sulla sua guancia ancora bruciava. Hilary non poteva avere
parlato sul serio… lei una blaider, ma figuriamoci! Avrebbe solo fatto una
figuraccia e basta. Perché poi voleva fare una cosa simile? Ok, avrebbe passato
un sacco di tempo con le sue amiche, questo lo poteva capire, ma perché essere
una blaider? Non le bastava stare in squadra con lui a fare il tifo? A quello
era brava… era una buona manager, perché doveva umiliarsi facendo una cosa che
non sapeva fare, davanti a milioni di persone? Perché improvvisamente stare con
lui non gli stava più bene? Takao si mise le mani nei capelli, spettinandoli.
-Non ci capisco niente!-
-Finalmente hai capito quanto tu sia stupido?-
Takao si voltò di scatto, pronto a litigare con chi aveva
osato dirgli una cosa simile. Ma appena vide chi aveva di fronte, non poté non
trattenere un sorriso.
-Kai!-
Il russo gli fece un cenno con la testa. Si appoggiò alla
balaustra del Belvedere, guardando il panorama.
-Allora… cos’è che non capisci?-
Takao si appoggiò anche lui alla balaustra, ma dando le spalle
al panorama.
-Si tratta di Hilary…-
Il russo sollevò un sopracciglio.
-No, non è quello che pensi-
-Ora sai anche quello che penso?-
Takao gli lanciò un’occhiataccia. Rimasero in silenzio per
alcuni minuti. Alla fine, Takao, incapace di restare in silenzio, disse tutto
quanto a Kai.
-Hilary se n’è andata-
Kai lo guardò stupito.
-Si, esatto. Se n’è andata…-
-Dove?-
-Vuole essere una blaider. Ha formato un team con le ragazze e…
se ne è andata-
-Una blaider?-
-Si, esatto. Ma cosa le sarà passato per la testa? Insomma,
lei non è una blaider… non ha mai nemmeno lanciato un bey. E poi, cioè,
insomma, non ne è in grado-
-E questo come fai a saperlo?-
Takao lo fissò come se fosse un alieno.
-Andiamo Kai… Hilary non ha mai, e ripeto, MAI, lanciato un
bey. Come pensi possa essere una blaider?-
Kai lo fissò, poi spostò lo sguardo verso il panorama.
-Solo perché non ha mai tirato un bey, non vuol dire che non
sia in grado di imparare-
-Può anche imparare come si lancia, ma addirittura gareggiare?
Andiamo Kai, questa è follia-
Kai non gli rispose. Rimasero in silenzio per un lungo
periodo, ognuno perso nei suoi pensieri. D’un tratto, Kai prese dalla tasca dei
suoi pantaloni Dranzer, il suo bey, compagno di mille scontri, ed iniziò ad
incamminarsi. Quando era già lontano da Takao si girò improvvisamente
-Solo perché non hai mai visto una persona fare una cosa, non
vuol dire che non ne sia in grado. Non la sottovalutare… Hilary ha dato prova di
essere molto tenace. Se vuole duellare, ce la farà-
Takao fissò allibito il suo amico andare via. Quando di Kai
ormai non si vedeva più traccia, ritrovò l’uso della parola
-Da quando tu parli così tanto? -
Urlò al nulla.
Alla fine si avviò anche lui verso casa.
-Hilary… una blaider… non ce la farà mai!-
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-Non ce la farò mai!-
Urlò Hilary verso le sue amiche. Era la ventesima
volta che provava a lanciare un bey, e per la ventesima volta il bey si era
rifiutato di girare. In quel momento Hilary provava solo una cosa,
frustrazione.
-Dai Hilary… non ti abbattere. Basta solo fare
pratica! Vedrai che…-
-Venti volte Mao! Ci ho provato per venti volte e il
risultato è sempre stato lo stesso!-
Dalle ragazze non venne nessun’altra risposta. Erano
in una palestra della BBA che il professor Daitenji aveva messo loro a
disposizione. Si stavano allenando da più di un’ora, e il risultato era sempre
stato lo stesso. Il bey di Hilary si rifiutava di ruotare.
-Ci hai messo la giusta dose di forza nel lancio?-
Le chiese per la milionesima volta Miriam. Hilary
alzò gli occhi al cielo
-Ho fatto tutto come mi avete detto. Gambe larghe,
pugno stretto, tirare indietro con tutta la forza che si ha… ho fatto tutto, ma
quel coso di rifiuta di ruotare-
Nella voce di Hilary era percepibile tutta la sua
frustrazione e disperazione. Mao e Mariam si guardarono, indecise su cosa dire,
o fare. Proprio quando Mao stava per dirle qualcosa, dal fondo della sala si
levò chiara e forte la voce della spagnola
-Primero, define nunca un bey “eso”, como deja nunca
se ir a la frustración y tercio, nos quiere pasión para lanzar un bey, y tú
pasión has! Tira la fuera(#)-
(#)Primo, mai definire un bey “coso”, secondo mai
lasciarsi andare alla frustrazione e terzo, ci vuole passione per lanciare un
bey, e tu passione ne hai! Tirala fuori.
Hilary guardò Julia.
-Io ci provo a tirarla fuori, ma non è facile!-
-Devi sforzarti. Nada pasión, nada deporte(#)! Non
vorrai dare ragione a Takao, verdadero?(*)-
(#)niente passione, niente sport! (*)vero?
-Certo che non voglio dargli ragione! Solo che… non
ne posso più! Ci sto provando da quando, un’ora? E ancora niente. Non chiedo
molto, voglio solo che giri!-
-Ti sembra che sia sufficiente? Sai per quante ora io
e le altre ci siamo allenate? Pensi che un’ora ti possa trasformare in una
blaider?-
Hilary guardò Julia.
-Certo che so che un’ora non basta…-
-Allora smettila di lamentarti e continua a lanciare-
Le due ragazze continuarono a fissarsi per alcuni minuti.
Alla fine fu Hilary a distogliere lo sguardo. Si avviò lentamente al centro
della pista di bey e raccolse Nemesis. Poi si rimise in posizione davanti alla
pista, caricatore stretto in mano.
-Ok. Pronti... Lancio!-
Hilary lanciò con tutte le sue forze. Per un attimo
sembrò che, questa volta, ci fosse riuscita. Invece, appena toccato terra,
Nemesis iniziò a rotolare fino a quando non si fermò, di nuovo per la
ventunesima volta, al centro della pista. Hilary lanciò un urlo.
-Ora basta! Cosa devo fare?-
Le ragazze si guardarono una ad una. Sarebbe stata
una lunga giornata.
-Ok, Hilary, provaci di nuovo-
Disse Mao, cercando di infondere coraggio alla sua
amica. Hilary annuì.
-Va bene, ci riprovo-
-Pensa a quando noi lanciamo i bey. Prova a rifare i
nostri stessi movimenti-
-Ok, ok, ci provo. 3…2…1, pronti… lancio!-
Ma come le ventuno volte precedenti, Nemesis si
afflosciò sul terreno.
-Aquí nos quiere una intervención divino, se lo digo
yo...-
(#)Qui ci vuole un intervento divino, ve lo dico io…
Tutte e tre le ragazze fissarono Julia, e per la
prima volta da quando quella giornata era iniziata, scoppiarono a ridere.
-Che c’è, ho solo detto la verità!-
-Julia, lasciatelo dire! Se non ci fossi, dovrebbero
inventarti!-
-Èste es verdadero! Como yo, no hay nadie!
(#)Questo è vero! Come me, non c’è nessuno!
Dopo quella frase, le ragazze risero ancora di più,
accompagnate, questa volta, anche dalla loro amica spagnola.
-Ragazze, per fortuna che ci siete voi. Se fossi da
sola credo che sarei impazzita-
Mao si avvicinò ad Hilary, e le appoggiò una mano
sulla spalla.
-Ce la farai Hilary, fidati. Devi solo fare pratica,
una volta capito il movimento giusto, vedrai che ti verrà naturale-
Hilary annuì. Si rimise in posizione, caricatore
stretto in mano, quando ad un tratto si voltò verso la sua amica dai capelli
rosa.
-Non è che però mi fareste rivedere come si fa? Così,
per sicurezza-
Mao sfoderò uno dei suoi sorrisi più abbaglianti.
-Certo! Ora ti faccio vedere come si fa-
Ma prima che potesse lanciare, arrivò davanti a lei
Julia, Thunder Pegasus già in mano
-Se devi vedere, almeno che ti faccia vedere una
brava blaider-
-Stai insinuando che non sono brava?-
-Sto solo dicendo, rosa, che qui ci vuole una
professionista. E tra le due, quella sono io-
-Ma chi credi di essere! Io sono brava quanto te! E
se c’è qualcuna che può far vedere ad Hilary come si fa, quella sono io!-
-Questa la devo proprio vedere. Se solo tu capissi…-
Ma Julia non riuscì a finire la frase, che un bey
stava ruotando, perfettamente stabile, al centro della pista. Si trattava del
bey di Miriam, Sharkrush. Sia Julia che Mao si voltarono verso Mariam, che non
aveva detto ancora una parola.
-Invece di litigare come delle bambine per una
caramella, dovreste pensare ad aiutare Hilary e basta. Quindi ora niente più
discussioni inutili. Sono stata chiara?-
Tutte e tre annuirono, incapaci di dire qualcosa.
-Bene! Ora Hilary, in posizione. Non ci muoveremo da
qui fino a quando non farai ruotare Nemesis-
Hilary si mise in posizione, di nuovo, e lanciò. Come
le volte precedenti, Nemesis rimbalzò sulla pista prima di fermarsi, senza
avere ruotato nemmeno una volta.
-Sarà una lunga giornata… almeno per pranzo possiamo
uscire o dobbiamo stare qui?-
-Julia!!!-
Julia alzò le mani in segno di resa.
-Ok, ok, scusate. Chiedevo solo…-
Sarebbe stata veramente una lunga giornata.
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Quando Kai entrò nella sede della BBA era tarda sera.
Il presidente Daitenji gli aveva chiesto di passare da lui senza specificarne
il motivo. Appena arrivato davanti allo studio, si fermò. Da dietro la porta si
distinguevano delle voci, una era quella del presidente, mentre l’altra, era
quella di Takao.
-Deve fermare questa follia!-
-Takao, ascoltami…-
-No, mi ascolti lei! Deve fermare le ragazze prima
che sia troppo tardi. Insomma, non possono gareggiare, soprattutto non può
farlo Hilary-
-Perché non lo può fare?-
-Perché non ne è in grado. Mi sono fermato giù in
palestra prima, e Hilary non è nemmeno in grado di lanciare un bey! Deve
impedirglielo-
-Devi dargli fiducia Takao. Sono sicuro che Hilary ce
la farà-
-Ma l’ha vista? Non è capace!-
-Ora basta Takao. Ho preso la mia decisione, e le
ragazze gareggeranno. Hanno accettato la mia proposta, e l’unico modo per non
farle gareggiare è che le ragazze stesse vogliano ritirarsi, e questo lo credo
improbabile. E con questo è tutto, buona serata Takao-
-Ma presidente…-
-Buona serata!-
Seguirono alcuni secondi di silenzio. Poi il rumore
di passi che si avvicinavano alla porta indicavano che il blaider se ne stava
andando. Quando la porta si aprì, Kai vide Takao furioso. Non fece nemmeno un
cenno a Kai, se ne andò e basta. Kai guardò il suo amico andare via, poi si
girò verso lo studio. Daitenji era voltato verso le finestre del suo ufficio, e
stava guardando Tokio. Dal tredicesimo piano la vista era incredibile. Era il
tramonto, e tutta la città era illuminata da una luce arancione. Il fiume
sembrava una striscia d’oro fuso che scorreva in mezzo alla città.
-Certe volte vedere lo spettacolo della natura mi
lascia sempre stupito. Sono più di vent’anni che ho questo ufficio, e tutte le
volte mi stupisco ancora della vista. Credo di stare invecchiando…-
Kai entrò dentro, e si sedette nelle sedia davanti
alla scrivania. Daitenji si voltò lentamente e anche lui prese posto alla sua
scrivania.
-Voleva vedermi, giusto?-
-Esatto. Anzi, scusa se ti ho chiamato così senza
preavviso-
-Nessun problema-
-Bene-
Daitenji guardò Kai poi spostò il suo sguardo verso
una parete laterale, verso un quadro che raffigurava un paesaggio di campagna.
-Kai, toglimi una curiosità. Con chi hai intenzione
di gareggiare in questo torneo?-
-Intende con quale squadra?-
Daitenji annuì.
-Con i Bladebreakers-
Daitenji guardò sempre il quadro.
-Formerete la squadra come il primo anno di torneo?-
Kai annuì.
-Si, saremo io, Takao, Rei e Max-
-Bene-
-Voleva sapere solo questo?-
Daitenji fece un cenno negativo con la testo. Si
voltò verso Kai, una leggera preoccupazione negli occhi.
-Kai, quello che ti devo chiedere… so che non ne parli
molto volentieri. Ma vorrei che tu mi rispondessi sinceramente-
Kai fissò l’uomo davanti a lui e lentamente annuì.
-Cosa sai di tuo nonno?-
Kai fu preso alla sprovvista. Tutto si aspettava,
tranne che quella domanda.
-Non te lo chiederei se non fosse importante-
Il blaider voltò lo sguardo verso la finestra. La
luce ormai era cambiata, il cielo era diventato scuro e si potevano vedere le
luci della città.
-È in prigione-
-Ne sei sicuro?-
Kai annuì, senza guardare il presidente.
-Bene. E di Vorkov?-
Questa domanda sorprese ancora di più il russo.
-Nessuno sa più niente di lui. Ha perso tutto dopo la
sconfitta della BEGA. Non è stato visto da nessuna parte-
Daitenji annuì con il capo.
-Sono sollevato di sentire questo-
Kai si voltò verso il presidente.
-Perché lo vuole sapere adesso? E perché da me?-
Daitenji guardò Kai.
-Non è niente di cui preoccuparsi Kai. Volevo solo
essere sicuro che quest’anno non ci saranno problemi, tutto qui-
-Ne è sicuro?-
Prima di rispondergli, il presidente fece un profondo
sospiro.
-A dire la verità sono un po’ preoccupato per le
ragazze. Le ho messe in una brutta situazione… questa mattina ho dovuto subire
le ire di due fratelli molto arrabbiati perché le loro sorelle li avevano
abbandonati, e poi Takao…-
Kai annuì con la testa.
-Mio nonno non dovrebbe causare altri problemi a lei
o alla BBA-
-Grazie Kai. Ora ti lascio, sono sicuro che vorrai
tornare a casa-
-Arrivederci presidente-
-Arrivederci-
Kai lasciò lo studio in silenzio. Quella
chiacchierata l’aveva lasciato senza parole. C’era qualcosa che non gli
quadrava in testa. Quelle domande su Vorkov e su suo nonno l’avevano colto di
sorpresa. Possibile che il presidente pensasse che uno dei due volesse fare
qualcosa durante il torneo? Impossibile. Suo nonno era rinchiuso in un carcere
in Russia, lontano da tutti e Vorkov aveva perso ogni sostenitore l’anno prima.
Loro non potevano essere un problema. Poi quella preoccupazione per le ragazze…
se Daitenji temeva per il torneo, perché aveva creato quella squadra? Kai era
talmente preso dai suoi pensieri che non si rese conto nemmeno di avere
sbagliato piano con l’ascensore. Invece di premere per il piano terra si era
ritrovato al secondo piano, il piano delle palestre. Stava per uscire, quando
una luce proveniente da un corridoio lo fece fermare. Quel corridoio portava
alle palestre della BBA, ma a quell’ora dovevano essere chiuse. Si diresse
verso la luce, e quando fu arrivato davanti alla porta, si fermò di colpo.
C’era una ragazza dentro, e lui quella ragazza la conosceva. Hilary stava
provando a lanciare un bey, ma i risultati erano penosi. Il bey non faceva che
toccare terra e poi fermarsi.
-Stupido bey, vuoi deciderti a ruotare?-
-Ci metti troppa forza nel lancio. Troppa forza vuol
dire troppa velocità di rotazione, così quando tocca il pavimento non ha
aderenza e stabilità, quindi finisce con il cadere-
Hilary si voltò di scatto. Era stupita di vedere Kai
lì.
-Kai? Che ci fai qui?-
Kai non le rispose, si incamminò verso di lei e le
arrivò davanti.
-Girati, forza-
Hilary lo guardò stupita.
-Cosa?-
Kai alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Mise le mani
sulle spalle di Hilary e la fece voltare.
-Ehi, piano. Sono capace di farlo anche da sola-
-Allora perché non l’hai fatto subito?-
-Si può sapere cosa vuoi fare?-
Kai era dietro di lei. Sulle guance della ragazza si
era creato un leggero strato di rossore.
-Ti insegno a lanciare-
Hilary lo guardò.
-Stai scherzando?-
-No-
-Perché lo fai?-
Kai la guardò. Erano in una posizione strana, lei che
gli dava le spalle e lui subito dietro di lei.
-Diciamo che lo faccio per Takao…-
-Takao?-
Kai annuì.
-Per quello che ti ha detto. Non doveva, non aveva
nessun diritto di dirti che non ne saresti stata in grado. Diciamo che lo
faccio per fargli vedere quanto è stupido-
Hilary guardò stupefatta il ragazzo. Poi scoppiò a
ridere. Kai la fissò sollevando un sopracciglio, cosa che non fece altro che
aumentare la risata della ragazza.
-Scusa, non volevo ridere di te. Solo… in un certo
senso è la cosa più carina che tu mi abbia mai detto. E credo anche la più
lunga. Sono sorpresa-
Questa volta fu il turno di Kai di arrossire. Le
diede un piccolo colpo sulla testa.
-Ahi… e questo per che cos’era?-
-Concentrati. Vuoi imparare o no?-
Hilary fece un cenno affermativo con il capo.
-Bene. Ora ti faccio vedere-
Kai allungò una mano e prese quella di Hilary.
-Kai ma che…-
-Concentrati. Stringi di più il dispositivo di
lancio, esatto, così. E adesso-
Kai le prese l’altra mano.
-Ecco, ora devi tirare. Non troppo forte e nemmeno
troppo piano. Devi trovare la giusta misura-
-E come faccio?-
-Provando. Sai che ora ce ne metti troppa, cerca di
ridurla-
La ragazza annuì.
-Ok, ci provo-
E Hilary lanciò, ma come le volte precedenti, non ci
fu un buon risultato. Kai si avviò a riprendere il bey.
-Ci hai messo troppa forza-
-Ma se ho tirato meno del solito-
-È troppa lo stesso. Riprova-
Hilary sbuffò, ma si rimise in posizione.
-Ok, pronti… lancio!-
Questa volta il bey non arrivò nemmeno alla pista.
-No, non dirlo. Troppa poca, vero?-
Kai annuì.
-Riprova-
Provarono per altri dieci minuti, ma ancora non c’era
stato nessun risultato.
-Basta, non ne posso più. Non ci riesco-
Hilary si accasciò per terra. Dalla frustrazione che
provava, dagli occhi iniziarono a scendere delle lacrime. Kai si sedette di
fianco a lei, in silenzio. Teneva tra le mani Nemesis, il bey della ragazza, e
lo stava esaminado.
-Non è male come bey… è un peccato rinunciare così-
Hilary si voltò verso di lui.
-Sarà anche un buon bey, ma se non riesco nemmeno a
lanciarlo è inutile-
-Devi solo provarci di nuovo-
-Provarci? È tutta la giornata che ci provo, e
niente. Non ce la faccio. È come se… come se non volesse che lo lanciassi-
Kai guardò la ragazza.
-Che vuoi dire?-
-Non so come spiegartelo… è come se… è come se quel
bey non fosse giusto per me, come se non mi volesse-
-Impossibile. Nessun bey non vuole essere lanciato-
Kai guardò prima lei poi il beyblade. Fu solo in quel
momento che si rese conto che sul bey era disegnato un cigno, come se quel bey
avesse…
-Come si chiama?-
Hilary lo guardò un attimo sorpresa.
-Il bey, come si chiama?-
-Nemesis. Come fai a sapere che ha un nome?-
Kai le indicò il disegno.
-Deve avere per forza un nome. Ha un bit power-
Hilary lo guardò sconvolta.
-Un… un bit power?-
Kai annuì.
-No… io non posso…-
-Perché no?-
-Non so nemmeno lanciare!-
-Ora hai un motivo valido per imparare-
Hilary guardò a bocca aperta il suo amico.
-Tu sei pazzo…-
Ma mentre lo diceva, si era alzata, e aveva impugnato
il dispositivo di lancio. Prese dalle mani di Kai il suo bey e si mise in
posizione. Dopo avere fatto due bei respiri, lanciò. Il bey questa volta,
appena toccata terra, ruotò un po’ su se stesso, poi si fermò. Hilary guardò
sconvolta il bey e poi Kai.
-Ce l’ho fatta!-
-Non male come inizio-
Hilary guardò Kai, leggermente arrabbiata, e con una
mano su un fianco.
-Un po’ d’incoraggiamento non fa male, sai?-
Kai la fissò.
-Ti sto aiutando… non basta?-
Hilary lo guardò male, poi gli fece un sorriso.
-Direi che, per essere te, mi basta-
Ora anche Kai aveva un accenno di sorriso sul volto.
Poi il ragazzo, senza aggiungere niente altro, prese la via della porta.
-Kai… ma dove vai?-
Kai si fermò, ma non si voltò verso la ragazza.
-Non ti dimenticare come hai fatto a lanciare prima.
Continua così, vedrai che tra altri due o tre lanci, riuscirai a farlo rimanere
in piedi stabilmente-
E senza aggiungere altro, se ne andò. Hilary rimase a
fissare la porta dove il ragazzo era sparito per alcuni minuti, poi si lanciò
di corsa dietro al ragazzo.
-Kai, aspetta, volevo dirti...-
Ma del ragazzo non c’era già più traccia. L’ascensore
indicava che era a piano terra.
-..Grazie-
Disse Hilary, al vuoto.
-La prossima volta che lo vedo lo ringrazio come si
deve. E ora, al lavoro-
E la castana si voltò di nuovo verso la palestra,
Nemesis sempre stretta in pugno.
-Se c’è veramente un bit power, sarà meglio che io
impari in fretta come farti funzionare, no? Un’altra ora di allenamento ci
vuole!-
E Hilary tornò a fare i suoi lanci.
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-No es posible! ¿Pero como has hecho?(#)-
(#)Non è possibile! Ma come hai fatto?
Julia guardava sbalordita il piccolo bey azzurro di
Hilary che stava perfettamente ruotando al centro della pista. Il sorriso di
Hilary era abbagliante. Si vedeva che aveva dormito poco, aveva delle profondo
occhiaie scure sotto gli occhi, e aveva anche le mani tutte rovinate.
-Non mi dire che ti sei allenata per tutta la notte?-
Hilary scosse il capo.
-No, non per tutta la notte… ma ci sono andata
vicina!-
Le sue amiche la fissarono allibita. Quando quella
mattina Hilary le aveva chiamate per dire loro che le voleva vedere tutte e tre
alla BBA, avevano pensato che volesse riprendere l’allenamento che avevano
fatto ieri. Invece avevano assistito ad un lancio perfetto da parte della
castana, e ora guardavano Nemesis ruotare, perfettamente stabile, al centro
della pista. Le tre ebbero tre reazioni completamente diverse. Miriam si limitò
a fare un sorriso enorme alla sua amica, Mao, invece, si buttò addosso ad
Hilary, stritolandola in un abbraccio e Julia lanciò un grido di trionfo.
-Sei stata fenomenale!-
-Lo sapevo che ci saresti riuscita-
-Che ti avevo detto? Bastava allenarsi, e ce
l’avresti fatta!-
Hilary ricambiò l’entusiasmo delle sue amiche.
-Che dite, me la merito una ricompensa?-
Le sue amiche si scambiarono prima uno sguardo, poi
la fissarono.
-Non penserai, vero, che questo faccia di te una
blaider, giusto? Lanciare è il primo passo-
Hilary annuì.
-Lo so, non vi preoccupate. Però sono stata brava-
-Su questo nulla da ridire. Ma prima di ricevere una
ricompensa ne hai ancora di strada da fare!-
Hilary guardò Miriam preoccupata.
-Che vuoi dire?-
-Che ora inizia la parte difficile… oggi Hilary
impari a duellare-
-Subito?-
-Si, subito. Non c’è molto tempo prima del torneo.
Devi imparare a duellare-
Hilary fissò una ad una le sue amiche. Poi, con una
grande determinazione, si mise davanti alla pista, pronta per la sua prima
sfida.
-Allora, chi è la prima?-
Mao si portò dall’altra parte della pista, caricatore
già in mano.
-Non pensare che ci andrò piano solo perché sei la
mia migliore amica-
-Non me lo aspetto-
-Bene!-
Miriam si mise dall’altro lato, a fare da giudice.
-Bene ragazze, in posizione. Uno, due, tre, pronte…
Lancio!-
Il primo scontro di Hilary iniziò. Non durò nemmeno
due secondi. Appena Nemesis e Galux si scontrarono al centro della pista, il
bey di Hilary fu spazzato via.
-Vince Mao-
Hilary guardò sconvolta la sua amica.
-D’accordo che non ci devi andare piano, ma almeno
lasciami provare-
Mao sfoderò un sorriso sarcastico.
-Pensi che il tuo avversario si dimostrerà più
gentile? Devi essere preparata, sempre-
Hilary annuì.
-Il primo impatto è il momento decisivo. È il momento
in cui il duello può finire subito, perché tutti mirano alla stessa cosa,
vincere. Devi stare attentissima-
-E come posso fare?-
Fu Julia a risponderle.
-Devi credere nel tuo bey-
-Credere in Nemesis?-
-Esatto. Devi pensare che niente lo possa buttare
fuori. Devi crederci, e lui non ti deluderà-
Hilary guardò Julia.
-Devo credere nel mio bey…-
-Esatto!-
-Julia ha ragione. Devi crederci-
Hilary riprese in mano il suo bey e lo guardò.
-Ok, riproviamo-
-Bene. Tre, due, uno, pronti… lancio!-
Questa volta, il primo impatto tra i due bey non fu
fatale per Hilary. Nemesis resistette all’impatto, e si fermò ad una certa
distanza da Galux.
-Bene Hilary, molto bene-
-E adesso che cosa devo fare?-
Mao sfoderò il suo migliore sorriso.
-Ora, si fa sul serio. Galux, vai-
Galux partì all’attacco di Nemesis. Hilary non si era
aspettata un attacco così rapido, e non sapendo bene cosa fare, seguì il suo
istinto.
-Nemesis!-
Il bey, come se avesse sentito il grido della sua
proprietaria, schivò all’ultimo secondo il bey di Mao, che si avvicinò
pericolosamente al bordo della pista, ma quando sembrava che stesse per uscire,
la corsa di Galux si arrestò, e tornò al centro. Hilary guardò sconvolta prima
Nemesis, poi il bey di Mao, infine si voltò verso Mariam.
-L’ho schivato!-
Mariam le sorrise.
-Ben fatto-
-Non pensare che basti così poco per vincere. Galux-
Questa volta Galux non mancò il suo bersaglio.
Hilary, troppo distratta dall’avere resistito al primo attacco, si trovò
totalmente presa in contropiede. Galux centrò Nemesis, e il bey di Hilary venne
sbalzato fuori dalla pista. Atterrò vicino alla sua proprietaria.
-No te tienes que distraer nunca, chica. Un solo
error, y seis fuera. Pero no mal, como primero tentativa(#)-
(#)Non ti devi mai distrarre, ragazza. Un solo
errore, e sei fuori. Però non male come primo tentativo.
Hilary annuì.
-Riproviamo. Mao, ti va?-
-Puoi contarci-
-Bene. Hilary, Mao in posizione. Hilary questa volta
cerca di attaccare anche tu, e non ti distrarre. Rimani concentrata sul bey, e
metti tutta la tua forza nel lancio e anche nello scontro. Il bey dipende da te
come tu dipendi da lui per la vittoria. Pronta?-
Hilary annuì.
-Sono pronta-
-Forza Hilary! Haces ver al chino quien es que el
mejor!(#)-
(#)Fai vedere alla cinese chi è la migliore.
Hilary si voltò verso Julia.
-Puoi scommetterci. E poi batterò anche te-
Julia la fissò con uno sguardo sarcastico.
-Questo lo vedremo-
-Ora basta Julia. Hilary, concentrati, riprendiamo.
Tre, due, uno…-
-Pronti… lancio!-
Le ragazze si allenarono per tutta la giornata. Alla
fine, Hilary era riuscita a fronteggiare abbastanza bene gli scontri, anche se
non era riuscita a buttare fuori, nemmeno una volta, Galux. Aveva provato ad
attaccare, e in alcuni momenti Mao aveva veramente pensato che riuscisse a
buttare fuori il suo bey, ma alla fine la cinese era sempre riuscita a battere
la giapponese. Tuttavia era stato palese che scontro dopo scontro, Hilary stava
migliorando. Imparava con una velocità sorprendente ed aveva un talento
naturale. L’unica cosa che la frenava era il fatto che non credeva ancora
abbastanza in se stessa, e, di conseguenza, anche il suo bey ne risentiva.
Hilary doveva solo pensare che ce la poteva fare, che aveva tutte le carte in
regola per potercela fare, e una volta che avrebbe capito questo, sarebbe
diventata una blaider eccezionale.
Finita la giornata, le ragazze avevano deciso di andare a mangiare
qualcosa tutte insieme, cioè, si erano auto invitate a casa di Hilary.
-Sei l’unica che abita qui… quindi chica, sei la sola
che possa ospitarci-
Non era che Hilary non volesse le sue amiche a casa a
mangiare, ma sapeva quello che sarebbe seguito poi. Sicuramente le altre
avrebbero finito per fermarsi a dormire a casa sua. Infatti, finito di
mangiare, le altre si erano installate in camera sua, e non c’era stato nessun
verso di farle andare via.
-Andiamo Hila… l’altra sera avete dormito da me,
stasera tocca a te. Dopo tutto siamo compagne di squadra!-
-E siamo migliori amiche. Hilary, non ti puoi
rifiutare-
-Esatto chica. Esta noche te pasado, no puedes
rellenar nada(#)-
(#)Stasera ti tocca, non puoi farci niente.
Così Hilary ora guardava le sue amiche dormire
tranquillamente sul suo letto. Cioè, Mao e Mariam si erano impossessate del
letto, Julia era stata costretta a dormire per terra, sopra strati di coperte.
Anche Hilary voleva dormire, ma si sentiva troppa adrenalina in corpo per
farlo. Così se ne era andata fuori, nel balcone della sua camera, a pensare.
Aveva duellato. Per la prima volta nella sua vita aveva duellato e le era
piaciuto. Sapeva di non essere ancora pronta, non era stata in grado di
sconfiggere Mao nemmeno una volta, ma aveva sentito dentro di se la voglia di
continuare a provare e di non arrendersi. Quelle sensazioni per lei erano
strane e nuove, mai si sarebbe aspettata di provare cose simili solo lanciando
un bey. Eppure, vedere quella piccola trottola azzurra ruotare, perfettamente
stabile, e cercare di tenere testa a Galux l’aveva riempita d’orgoglio. Ci era
riuscita. Avrebbe fatto vedere a Takao cosa era in grado di fare. Pensare a
Takao la fece stare male. Quando era riuscita a lanciare correttamente un bey,
il suo primo pensiero era stato quello di telefonare al suo amico e farglielo
sapere. Poi si era ricordata di quello che era successo, e un’immediata
tristezza aveva offuscato il suo momento di gioia. Se pensava a tutte le volte
che lei aveva esultato per lui… possibile che lui proprio non capisse? Non
chiedeva niente di particolare, solo un appoggio da parte di un amico. Persino
Kai l’aveva aiutata… già, il freddo Kai l’aveva aiutata, chissà poi per quale
motivo.
- Diciamo che lo faccio per fargli vedere quanto è
stupido-
Hilary si ritrovò a sorridere. Chi se lo sarebbe mai
aspetto da Kai? Ora che ci pensava, non aveva ancora avuto modo di ringraziarlo
per bene. Dopo tutto, era stato per merito suo se aveva capito come doveva fare
per lanciare e per rendere stabile il suo bey.
-Si, appena lo rivedo, lo ringrazio-
-Ringrazi chi?-
Hilary si voltò stupita. Si era affacciata sul
balcone anche Mariam.
-Credevo tu stessi dormendo…-
-Mao ha l’abitudine di dare calci quando dorme. Mi ha
svegliata-
Hilary ridacchiò, meritandosi un’occhiataccia da
parte della ragazza.
-Guarda che non c’è niente da ridere… mi ha fatto
male-
Hilary rise ancora più forte. Poi alzò le mani in
segno di resa.
-Scusa, non volevo ridere di te. Solo che è buffa
come cosa…-
Mariam la guardò ancora male, prima di voltarsi
dall’altra parte.
-Allora… chi devi ringraziare?-
-Kai-
-Kai?-
Hilary annuì.
-E perché lo devi ringraziare?-
-Perché mi ha aiutata ieri sera. Mi ha trovato mentre
ero in palestra ad allenarmi, dopo che voi ve n’eravate andate. Mi ha fatto
capire dove stavo sbagliando nel lanciare il bey. Mi ha fatto vedere come
dovevo fare e… ci sono riuscita-
Mariam era stupita.
-Aspetta, stiamo parlando dello stesso Kai? Il
freddo, distaccato, asociale Kai Hiwatari?-
Hilary annuì.
-Lo so, sono rimasta sorpresa anche io. Chi se lo
sarebbe mai aspettato un aiuto da parte di Kai? Eppure l’ha fatto, per questo
lo voglio ringraziare-
Mariam continuò a guardarla con un’espressione
stupita. Poi fece una mezza risata, e si voltò verso il panorama.
-Poi, ieri sera, mi ha anche detto un’altra cosa…-
-Ha pure parlato?-
Le due ragazze si guardarono, poi scoppiarono a
ridere. Hilary, poi, diede un piccolo schiaffo sulla mano di Mariam.
-Cosa ti ha detto poi Kai? Mi hai incuriosita… una
volta che Kai dice qualcosa, deve essere importante-
-Ha detto una cosa a proposito del mio bey…-
-A proposito di Nemesis?-
Hilary annuì.
-Cosa ha detto?-
-Che c’è un bit power dentro-
Mariam fissò sconvolta Hilary.
-Un… un bit power?-
-Esatto. Anche io ero sconvolta quando me lo ha
detto-
-Ma non ha senso!-
-Lo so, sono rimasta sconvolta anche io. Ma credo che
abbia ragione…-
-Che vuoi dire?-
Hilary tirò fuori Nemesis dalla tasca, poi lo mostrò
alla sua amica.
-Non so come spiegartelo ma… sento che dentro c’è
qualcosa. Credo che Nemesis sia un bit power…-
Mariam prese in mano Nemesi e lo guardò attentamente.
Stava quasi per ridarlo a Hilary, quando lo vide. Un bagliore proveniente dal
disegno del cigno. Mariam guardò stupita Hilary.
-Credo tu abbia proprio ragione…-
Hilary si riprese il suo bey.
-Ma io non sono in grado di…-
-Non dirlo, non lo puoi sapere. Stai migliorando
tantissimo Hilary, solo questa mattina non sapevi nemmeno duellare e oggi
pomeriggio hai quasi tenuto testa a Mao. Ce la puoi fare-
-Ma sono i bit power a scegliere il giocatore, non il
contrario, giusto?-
Mariam la guardò intensamente.
-Io credo che Nemesis ti abbia scelta dal primo
momento. Ti ricordi che hai detto il suo nome prima ancora che Daitenji te lo
dicesse?-
Hilary fissò intensamente Nemesis. Poi, lentamente
annuì.
-Non sappiamo tutto sui bit power Hilary, nemmeno noi
degli scudi sacri sappiamo tutto. Molte delle antiche tradizioni sono state
dimenticare e perdute, ma di una cosa sono certa. Credi in Nemesis, vi siete
scelti dal primo momento. Credici e sarai in gradi di evocarlo. Io ho fiducia
in te-
Le due ragazze rimasero in silenzio per molto tempo,
ognuna persa nei propri pensieri. Mariam aveva lo sguardo rivolto verso il
cielo, mentre Hilary non faceva che guardare il suo beyblade. Si erano scelti…
lei e Nemesis. Era vero, lei era stata in grado di dire come si chiamasse il
bey prima che qualsiasi persona glielo dicesse. Non si ricordava nemmeno come
era stato possibile, ma era successo. Aveva stretto il bey nella sua mano e il
nome gli era apparso magicamente in testa.
-Sai Mariam… quando ho preso in mano Nemesis per la
prima volta è stato come…-
Hilary fece un piccolo movimento con la mano.
-Come una sorta di deja vu?-
Hilary guardò la sua amica. Poi annuì.
-Si, esatto. Avevo avuto l’impressione di averla già
visto-
-Averla?-
Hilary arrossì leggermente.
-Si, lo so che è stupida come cosa ma … ho come
l’impressione che Nemesis sia una femmina-
Mariam scoppiò a ridere.
-Credo che questa sia la prima volta che sento dire
che un bit power è femmina-
-Perché? Non potrebbe essere?-
-Certo, tutto è possibile. Ma credo che tu ora debba
dormire. Domani ti aspetta una giornata ancora più dura di quella di oggi-
Hilary sorrise.
-D’accordo capitano. Andiamo a dormire!-
Mariam la fissò per un attimo.
-Capitano?-
La castana annuì.
-Si, capitano. Chi meglio di te può esserlo?-
-Io non sono un capitano-
-Guarda che non c’è niente di male. E poi scusa, chi
è che oggi si è messa a dare ordini e dire cosa dovevamo fare? Tu. Sei perfetta
per il ruolo-
-Io non sono mai stata un capitano…-
Hilary le sorrise.
-C’è sempre una prima volta, no? Se dovessi scegliere
io, ti nominerei subito capitano delle Wisteria. Per me saresti perfetta nel
ruolo-
Hilary si incamminò verso l’interno della camera.
Quando ormai era sparita nel buoi della stanza si voltò verso il balcone, dove
Mariam era rimasta.
-Tu non vieni a dormire?-
-No, rimango ancora un po’ qui. Mi piace vedere il
cielo di notte-
-Ok allora. Buona notte-
-Notte-
Mariam si sedette per terra, con le spalle alla
ringhiera a fissare il cielo stellato. Quella sera il cielo era particolarmente
limpido, e si vedevano chiaramente le stelle e le costellazioni. Era da quando
aveva lasciato il villaggio, ormai da due settimane, che non fissava il cielo.
Le piaceva guardare le stelle, lo trovava estremamente rilassante. Diciamo che
le piaceva, in generale, osservare, ma guardare la volta celeste la calmava
proprio. Le faceva dimenticare i problemi, e le piaceva pensare che anche se il
mondo era cambiato attraverso i secoli, le stelle erano rimaste sempre le
stesse, e lei vedeva quello che vedevano anche mille anni fa. Questo la faceva
sentire parte di un tutto, e la cosa la rassicurava. Senza nemmeno rendersene
conto, si ritrovò a stringere in mano Sharkrush.
-Io capitano… no, non posso esserlo-
Come a confermare quelle parole, dal bey venne un
piccolo bagliore, segno che Sharkrush era lì con lei.
-Insomma… io non ho le doti per potere capitanare un
team… non ne sono in grado. Vero?-
Ma dal bey non venne più nessun bagliore. Mariam
sospirò, poi si alzò e si avviò verso la camera.
-Meglio farsi una bella dormita….-
Ma quando entrò in camera, scoprì che il suo posto
sul letto era stato preso da Hilary. Guardandosi intorno, capì che l’unico modo
per potere dormire era sdraiarsi a fianco della spagnola, per terra.
-Giuro Hilary che questa me la paghi-
Se Mao scalciava la notte, Julia era un vero e
proprio terremoto. Sembrava che l’esuberanza che caratterizzava la castana
durante il giorno, fosse presente anche durante il suo sonno, con le
conseguenze che si rotolava nel letto praticamente sempre, non stava mai ferma,
e, se dormiva nel letto con qualcuno, si avvinghiava alla povera creatura che
era distesa al suo fianco. Se avesse dovuto scegliere, Mariam avrebbe preferito
tornare a dormire a fianco alla cinese. Mentre si sdraiava sullo strato di
coperte che doveva fungerle da letto, Mariam sospirò di nuovo.
-Questa notte non chiuderò occhio-
E come a farlo apposta, in quel preciso momento,
Julia rotolò addosso alla ragazza, avvinghiandola in un’abbraccio.
-Hilary, giuro che domani ti uccido-
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La mattina successiva, Takao si stava allenando con
Daichi dentro il dojo, o, per meglio dire, stava, letteralmente, distruggendo
Daichi.
-Ehi Takao, vacci piano-
-Piano? Vuoi allenarti per il torneo o no?-
-Certo che mi voglio allenare! Ma vorrei che Gaia
Dragoon ci arrivasse intatto al torneo-
-Vuoi dirmi che hai paura? Ora ti faccio vedere io come
ci si allena! Dragoon… vai!-
Proprio quando Dragoon stava per scontrarsi con Gaia
Dragoon, nella pista apparve un altro bey, che fece sbalzare fuori Dragoon.
-Cosa? Chi è stato? Fatti vedere, codardo!-
Daichi stava osservando il bey che all’improvviso era
intervenuto, e lo riconobbe subito.
-Quello è Dranzer-
-Dranzer?-
Takao si voltò, e dietro di se vide il ragazzo
dell’aquila rossa. Silenziosamente come era arrivato, Kai richiamò il suo bey,
e si avvicinò a Takao.
-Cercare di distruggere qualsiasi cosa ti capiti
davanti non è un buon modo per risolvere i tuoi problemi-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Io credo, invece, di si-
Kai fissò Takao negli occhi. Il giapponese per un po’
sostenne il suo sguardo, poi lo abbassò.
-Pulce, lasciaci soli. Devo parlare con Kai-
-Chi hai chiamato pulce?-
Ma Kai lanciò un’occhiataccia a Daichi, e questo
bastò a farlo desistere da ulteriori proteste.
-Va bene, me ne vado. Ma me la pagherai Takao per
l’offesa-
Kai e Takao guardarono Daichi andare via. Poi, Kai si
mise di fronte a Takao, dall’altra parte della pista, dispositivo di lancio in
mano. Bastò uno sguardo tra i due amici, e i bey si trovarono a fronteggiarsi
in un duello.
-Se volevi combattere, bastava dirlo-
-Se devi sfogarti con qualcuno, fallo con chi può competere
con te-
Kai fissò il giapponese.
-Si può sapere perché ce l’hai con Hilary?-
Takao fissò il russo.
-Tu non capisci…-
Dranzer si lanciò contro Dragoon a tutta forza, e
quasi riuscì a buttare fuori Dragoon.
-Spiegami-
Takao si scagliò contro Dranzer, cercando di buttare
fuori il bey dal ring.
-Non mi va di parlarne-
-Evitare il problema non lo farà scomparire-
Takao fissò con astio Kai.
-Che ne sai tu? Non ne voglio parlare, quindi non ne
parlo-
-Se ti batto, me lo dirai-
-Se ti batto io smetteremo di parlarne-
Per cinque minuti i due blaider si scagliarono l’uno
contro l’altro, ma la situazione era in stallo.
-Facciamola finita-
Urlò ad un tratto Takao.
-Dragoon!-
Dal blaider di Takao venne fuori il drago azzurro.
Nello stesso istante, la fenice rossa fece la sua apparizione. I due bit power
si osservarono per alcuni secondo,
prima di lanciarsi l’uno contro l’altro. Alla fine, solo un bey rimase in
movimento, mentre l’altro giaceva fuori dal ring.
-Vinto-
Disse semplicemente Kai. Era, infatti, l’aquila rossa
ad essere rimasta in movimento, mentre dragoon era stato sbalzato via. Takao
fissò allibito il suo bey, poi spostò lo sguardo sul suo amico, e infine
sospirò.
-Non ho proprio la testa per combattere…-
-Cosa è successo tra te e Hilary?-
Takao diede le spalle al russo, e strinse i pugni.
-Se ne è andata-
-Tutto qui?-
-Come sarebbe a dire tutto qui? Se ne è andata, non è
abbastanza?-
-Non è sparita. Ha solo voluto fare una cosa nuova-
-Ma non con me!-
Kai lo fissò allibito.
-Ti piace Hilary?-
Takao guardò il suo amico, e sorrise.
-Non essere stupido-
-Ma…-
-Le voglio bene, questo si, ma non come pensi tu-
Il russo lo guardò, sollevando un sopracciglio.
-Le voglio bene come se fosse mia sorella-
-Sorella?-
-Non ti ho mai raccontato niente? Di me e di Hilary
intendo-
Il russo fece un cenno negativo con la testa.
-È una storia lunga…-
-Ho tempo-
Takao si sedette nel portico, mentre Kai rimase in
piedi, appoggiato ad una colonna.
-Va bene, ti racconterò ogni cosa-
E Takao iniziò a raccontare la sua lunga storia sulla
sua lunga amicizia con Hilary.
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Ciao a tutti!!
Eccomi tornata, abbastanza presto, con un nuovo
capitolo. Non mi odiate, ma il capitolo si era fatto molto lungo, e non potevo
anche mettermi a raccontare la storia di Takao e Hilary, per quella dovrete
aspettare il prossimo capitolo! Si, ok, sono un po’ cattiva, ma la suspence ci
vuole in una storia!
Chiedo scusa, invece, se le parti dei duelli non li
avete trovati ben scritti… è la prima volta che mi metto a scrivere di queste
cose, e nella mia testa l’idea c’è, scriverla, a volte, non è facile. Quindi
chiedo un po’ di pazienza, tendo a migliorare con la pratica, quindi… portate
pazienza, con me ci vuole!!!
Come sempre, voglio dire che io spagnolo non l’ho
studiato, mi faccio aiutare da un’amica che l’ha studiato al liceo, ma se
qualcuno vede degli errori, fatemelo sapere, provvederò a sistemarli! Noi ci
proviamo a scrivere le frasi in modo corretto, non sapete quanta paranoia metta
alla mia amica, ma l’errore può sempre esserci, quindi, segnalate pure!! Non mi
offendo, anzi, se posso migliorare la storia, tanto meglio!
Allora, grazie a tutti quelli che hanno letto anche
questo capitolo, e, come sempre, chi vuole lasciare una recensione, è il
benvenuto.
Volevo poi ringraziare specialmente New Red Eyes, grazie ancora per quello che hai
detto!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Un bacio a tutti, dalla vostra
Juls