Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: _Marlee_    27/07/2014    2 recensioni
Spesso, anzi sempre, la tempesta distrugge tutto ciò che incontra per poi lasciare dietro di se il vuoto. Callie è come una tempesta, tanto affascinante quanto pericolosa, Arizona se ne rende conto ma ormai aveva imparato ad amare la pioggia.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Decisi di smetterla di piangermi addosso. Lei non sarebbe venuta. Lei non mi avrebbe mai amato come facevo io. Lei non era capace. Potevo definirla generosa, vuole dare un po a tutti, e devo dire che era anche molto brava. Ma quello che avrei voluto io non mi sembrava poi una richiesta cosi eccessiva. Volevo lei per me. Tutta per me. Senza doverla dividere con Sloan o la Montgomery. “Arizonaaaa” Quelle voci non c'erano. Le sentivo solo perche erano quello che avrei voluto sentire. Non erano reali. Non esistevano. Continuai a camminare, sempre piu veloce. Perche quelle voci non smettevano, mi rimbombavano nella mente. La voce era la sua. Lei aveva completamente intasato la mia mente. Poi sentii che qualcuno, lei, mi strattonò per il braccio, io mi voltai. Non era un'allucinazione. Non era frutto della mia immaginazione. Lei era li, lei era davanti di me. Lei era venuta “Questa volta non voglio arrivare in ritardo” disse lei mettendosi davanti di me “Non voglio capire, quando tu te ne sei gia andata, che senza di te non so stare e che le tue assenze finirebbero per soffocarmi” continuò lei senza fermarsi “Quella mattina a casa mia mi ha fatto piacere trovarti li, mi sono sentita per la prima volta accettata e amata. E sono convinta. Il problema non sei tu, il problema sono sempre e solo io, sono io che distruggo tutto cio che tocco” questo concetto è molto simile a quello della tempesta, quando passa dietro di lei è tutto devastato “Ho sbagliato la prima volta con Mark e ho sbagliato ancora. Non so cosa succederà ora. Però sapevo che se non fossi venuta avrei avuto il rimpianto di non averlo fatto. Sono qui per fermarti in tempo, prima che quell'aereo parta, voglio stringerti forte e pregarti di restare, di non andare via e di non lasciarmi qui da sola” vidi che i suoi occhi diventavano piu lucidi, i suoi occhi dicevano piu di quanto lei potesse immaginare. Non sapevo cosa dire, avrei voluto sciogliermi, avrei voluto dirle che anche questa volta l'avrei perdonata, giuro, lo volevo davvero,volevo perdonarla, ma per una volta volevo mettere davanti a tutto me stessa, la mia sicurezza. Le avevo gia dato un'altra occasione dopo Mark, l'avrei fatto ancora, l'avrei fatto tutte le volte che lei me l'avrebbe chiesto. Dovevo darmi un limite. “Non lo capivi, non volevi capirlo, ti avrei dato tutto, ma hai preferito stare con lei, lei ti ha aperto le gambe, io ti avrei aperto il cuore. Io ti amavo. Callie io ti amo, ma sembra che tu non lo capisca” dissi io tutto d'un fiato, l'avevo detto, l'amavo. Non l'avevo mai detto prima “Avevo bisogno di te, ma avevo paura, perche per la prima volta sentivo di non essere abbastanza forte da farcela da sola, avevo bisogno di te,lo capisci? Volevo solo ritrovare me stessa. Ma ho sbagliato, ancora. Ma adesso avrei bisogno che stanotte qualcuno mi abbracciasse, tutti hanno le proprie debolezze e la mia sei tu. Non ce la faccio, lo so che domani mattina la realtà mi sarà sbattuta in faccia di nuovo, ma stanotte voglio solo smetterla di pensare, fuggire lontano, e con chi farlo se non con te?” rispose lei prendendomi le mani e stringendole forte, ogni volta che mi sfiorava il mio corpo veniva percosso da una miriade di brividi, bellissimi, ma non potevo cedere, non ora, non con lei “Io voglio smettere di raccogliere i miei pezzi, voglio smetterla di dovermi leccare le ferite tutte le volte che tu non sei con me ma con qualcun altro, anche io voglio fuggire lontano,si, ma lontano da te.” parlare cosi mi faceva stare male, mi distruggeva, perche era quello che pensavo ma non era cio che il mio cuore provava, io l'amavo, ma il mio cervello mi diceva di lasciarla andare e che mi sarebbe passata. Ma quel sentimento, lo sapevo, era qualcosa che non sarebbe passato mai, ma dovevo provarci, dovevo lottare per me stessa. Lei mollò le mie mani. Aveva capito. Sapeva di aver sbagliato e sapeva che io ne avevo abbastanza. Le ero grata del fatto che non abbia insistito perche l'avrei baciata. Le rivolsi un sorriso amaro, presi il trolley e proseguii la mia strada, verso quell'aereo. Arrivata a Seattle, diedi l'esame, forse uno dei migliori. Avevo studiato alla grande, avevo assistito a delle operazioni che chirurghi mediocri avrebbero solo potuto sognare. Andai alla solita festa di Meredith e Cristina, anche loro avevano dato l'esame, anche loro stavano per diventare strutturati, e come festeggiarlo se non con fiumi di tequila? Quando tornai a NY, non andai da Teddy, perche sentivo come una strana sensazione, come se avessi potuto trovarla insieme a Callie, pensiero stupido, ma talmente reale che deviai il taxi e finii a casa di Mark. Non avrei mai creduto di legarmi cosi tanto ad un uomo, soprattutto alla razza Mark Sloan, la tipica razza “fissa-tette” eppure lui è entrato nella mia vita, ed è diventato quasi il mio migliore amico “Ho portato birra e pizza” dissi mostrandogli l'una e l'altra, lui sorrise, prese la pizza per alleggerirmi un po e la mise nel tavolo, parlammo dell'esame, fece domande sui miei vecchi colleghi, alcuni dei quali lui conosceva. Poi suonarono il campanello “Oddio, aspettavi qualcuno?” chiesi io sapendo com'era Mark, lui guardò l'orologio e sorrise “No, nessuno” rispose lui andando ad aprire. Entrò Callie come se fosse a casa sua “E tu che ci fai qui?” chiesi io dopo aver bevuto l'ultimo sorso di birra, ma avrei avuto bisogno di qualcosa di piu forte “Sai, non voglio parlarti, non voglio vederti, questi quattro giorni passati lontano da qui, lontano da te, mi hanno dimostrato che posso sopravvivere, che posso farcela anche da sola, anzi se sono sola le cose mi vengono meglio.” dissi io credendo che fosse un piano suo e di Mark per cercare di convincermi “Non sono qui per te Arizona, non sapevo neanche che fossi tornata” disse lei guardandosi le mani poi Mark portò la conversazione in una strada che da sole non avremmo mai intrapreso “Oh adesso smettetela, tutte e due. Callie, devi sapere che ci sono milioni di persone speciali, esistono, sono li e tu non puoi farci niente. Ma devi anche sapere che anche tu sei speciale,a modo tuo, per come ti sistemi i capelli, per come parli, sorridi, per i tuoi semplici difetti. Il tuo modo di piangere, cadere e rialzarti piu forte di prima. Devi saperlo, che nonostante possano esistere milioni di persone migliori di te, tu rimarrai l'unica per lei. E Arizona, lei ha sbagliato, e se non la tieni d'occhio potrebbe sbagliare ancora, perche lei è cosi, è uno spirito libero, ma tu sei quella persona che può metterla in riga, tienila con te, tra le tue braccia, tra i tuoi battiti e il tuo respiro, stringila perche so quanto tu ti senta vuota senza di lei e so quanto a lei possa far bene stare con te” lui aveva esattamente centrato tutti i punti poi si fece da parte e rimase ad osservare in silenzio, lei continuava a torturarsi le mani, lo faceva quando era nervosa “Quando mi chiedono come sto rispondo che mi manchi” disse lei all'improvviso, io la stavo gia osservando, era bellissima, come sempre ed era incredibilmente agitata “Callie, ti ho messo da parte per un po di giorni, ce l'ho fatta, e potrei farlo ancora, ma io non voglio dimenticarti, sostituirti, non voglio compromettere la tua presenza nella mia vita, mi mancano i tuoi abbracci, la tua voce, mi manchi tu, mi manchi da morire” dissi io alzandomi dallo sgabello per avvicinarmi a lei, Mark sorrise e uscì dall'appartamento “Lo so che non ti ho dimostrato cio che tu avresti voluto, ma voglio rimediare, ti giuro che da adesso in poi tu sarai l'unica per me. Non sarà difficile, perche se ho te nient'altro mi interessa” disse lei e in quel momento non esitai un attimo ad annullare la distanza tra di noi, la baciai, mi mancavano incredibilmente le sue labbra, mi mancava posare le mie mani nei suoi fianchi, mi mancava sentire il sapore del suo lucida labbra, mi mancava il suo profumo. Ho provato a starle lontana. Ma era troppo difficile. Dove volevo andare se il mio cuore lo aveva lei? “Ora è meglio andare, Mark è chiuso fuori al freddo” disse lei, scendemmo insieme dall'appartamento. Lui lo sapeva, sapeva che sarebbe successo. “ Torres, una come lei la cerchi quando è tardi. Perche starci insieme è difficile ma stare senza di lei è impossibile.” fece l'occhiolino baciò entrambe e tornò a casa sua, io guardai Callie e sorrisi. Tutti aspettano che la tempesta passi per potersi godere il bel tempo, io spero che la tempesta non passi mai perche amo ballare sotto la pioggia. ** ED ECCO SERVITO L'ULTIMO CAPITOLO, QUESTE SONO LE CALZONA CHE PIACCIONO A NOI, CUCCIOLOSE E COCCOLOSE, CHE SI MANCANO E CHE SI AMANO DA MORIRE. VORREI VEDERLE COSI IL 25 SETTEMBRE, MA PENSO CHE PRIMA DI VEDERLE DAVVERO FELICI BISOGNA ASPETTARE CHE SHONDA ABBIA LA LUNA GIUSTA, SPERO PRESTO PERO'. LORO SE LO MERITANO.. COMUNQUE ANCHE SE E' L'ULTIMO CAPITOLO MI PIACEREBBE DAVVERO TANTISSIMO SAPERE SE QUESTA STORIA E' STATA DI VOSTRO GRADIMENTO, FATEMELO SAPERE CON PIU RECENSIONI POSSIBILI.. LO SO CHE NON SI FA MA PIU RECENSIONI LEGGERO' E PIU IN FRETTA POSTERO' LA NUOVA ED ECCENTRICA STORIA CALZONA. SARA' MOLTO DIVERSA DAL SOLITO, MA SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE VI PIACCIA. A PRESTO:) M♥
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: _Marlee_