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Autore: Skull D Rix    30/07/2014    2 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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I tre erano diretti verso le montagne. Yoru guidava la moto, serio e senza dire una parola e Mana era dietro di lui. Cercava di non girarsi e di non pensare che seduto dietro di lei ci fosse un assassino spietato, senza neanche un paio di manette.
Yoru si fermò ai piedi dei monti. Mana e Jack si alzarono. Subito lei corse dietro Yoru, mentre Trip era in piedi, col suo solito ghigno,  di fronte a loro. Era un ragazzo alto, ma dimostrava di essere più giovane degli altri due. Aveva i capelli verdi, di un verde acceso, quasi fosforescente, e gli occhi gialli. Indossava una felpa e dei pantaloni verdi come i suoi capelli.
<< Non preoccuparti, non ti farà del male. È come un cagnolino ora. Pur di uccidere è disposto ad obbedire. >> disse Yoru.
Mana continuava a nascondersi dietro di lui, fissando quel pazzo.
<< Ma… perché lo stiamo portando con noi? Non potevi lasciarlo alla centrale? >>.
<< Sarebbe scappato dopo qualche giorno. Comunque mi serve per ripagare un debito. >> le rispose lui.
<< E che genere di debito? >>
<< Lo scoprirai presto. >>.
Detto questo, i due si avviarono verso una grotta che conduceva all’interno della montagna, seguiti da Jack.
L’interno era freddo e umido. I pipistrelli svolazzavano da ogni parte e il buio nascondeva le insidie. Yoru sembrava conoscere il posto. Ma ad un bivio si fermò. Poi disse:
<< Questo non è possibile. C’era solo una strada dritta qui. >>.
La ragazza era già spaventata, ma quell’affermazione la terrorizzò. Sapeva cosa sarebbe accaduto dopo.
<< Credo sia meglio dividerci. Tu e Jack andrete a sinistra, io prenderò la destra. >> affermò Yoru.
<< Non puoi lasciarmi sola a vagare in una grotta buia con questo qui! >> urlò Mana.
<< E’ l’unico modo che abbiamo per uscire di qui. >>.
Mana chinò il capo e, senza più dire nulla, andò a sinistra. Lui prese la destra. Poco dopo, Jack e la ragazza stavano salendo. Yoru scendeva.
<< No, strada sbagliata, meglio tornare indietro e seguire gli altri. >> pensò lui, ma il muro dietro si era chiuso. Lo analizzò: era rovente.
Continuò a scendere e arrivò in una grande sala piena di magma.
<< Ci mancava anche il cattivo di magma. >>. Dopo questa affermazione, dalla lava uscì un uomo che urlò: << Sono Aka, e tu sei appena caduto nella mia trappola! >>.
Yoru si girò per tornare indietro. Aka, arrabbiato, disse: << Ehi, dove diavolo stai andando? Affrontami se hai il coraggio! >>.
Il ragazzo voltò appena il capo e rispose: << Tu sei già morto. >>.
Continuò a camminare. << Ferm… >> ma Aka non riuscì a finire di parlare, che fu investito da una folata di vento ghiacciato che lo investì, gelando l’intera stanza, lui compreso.
<< Avrà scavato il sentiero con la lava. Ora devo solo sfondare questo muro… diamine, ho quasi finito le energie. E’ il mio ultimo colpo. >>. Toccò il muro con il dito e lo fece esplodere, poi seguì la strada dei suoi compagni.
Nel frattempo i due avevano raggiunto la cima. Faceva molto freddo, il vento spirava portando la neve bianca sul viso di Mana.
<< Guarda! Lì c’è un sentiero che porta sull’altro lato della montagna, verso quella casa! Deve essere il luogo dove siamo diretti! >>.
Jack si limitò ad emanare una risatina a denti stretti. Poi vide un pupazzo di neve e urlò: << Muori! >>. Corse verso di lui, ma non aveva neanche il suo pugnale, e tornò indietro, triste.
<< Aspetta… cosa ci fa un pupazzo qua su? Non ha senso! >>.
Dall’ alto arrivò una valanga, che si schiantò sul pupazzo di neve e dalla quale uscì una donna. Disse: << Dovrò pur divertirmi anche io! Sono Harpy, la donna di neve, e ora vi renderò dei pupazzi di neve! >>.
<< Jack, fai qualcosa! >> urlò Mana, spaventata. Lui, con una faccia triste, disse: << Non ho il coltello, non posso uccidere… >>.
Erano fregati. La donna stava creando degli uomini di ghiaccio e gridò: << E’ ora, figli miei, è ora di cena! >>.
I mostri spalancarono le fauci, enormi, pronti a mangiare i due malcapitati. Mana indietreggiava: << Yoru! Dove sei? Abbiamo bisogno di aiuto! >>. Andò a sbattere contro qualcosa, era lui, Yoru, che disse: << Ho finito i poteri. Dobbiamo scappare. >>.
Ma la strada era bloccata da quell’ esercito di ghiaccio, che li circondarono. Erano in trappola. Per davvero.
Jack iniziò a mordere e graffiare gli esseri, ma senza successo. Yoru provò a romperli con calci e pugni, ma inutilmente.
<< Dobbiamo temporeggiare, prima o poi finirà i poteri. >>.
Jack urlò: << Perché vuoi ucciderci? >>.
La donna chinò la testa bionda: << Mio marito, Aka, è morto, e io lo vendicherò! Preparatevi a soccombere! >>.
Yoru non riusciva a capire, si mise davanti ai compagni e disse: << Te e tuo marito eravate qua per un motivo, voglio sapere qual è. >>.
Harpy si alzò in volo sulla neve, e gridò: << Voi! Tutti voi! Dovete morire! >>.
Gli esseri di ghiaccio si avvicinavano, Yoru era in difficoltà, Jack coninuava ad azzannarli e Mana piangeva.
<< Ora basta, basta, basta! >>. Mana urlò più forte che poteva.
Tutti si erano fermati. Calò il silenzio. La bufera imperversava.
Il paesaggio era dipinto di bianco, finché… si acceserò le fiamme. Tutto diventò rosso fuoco, il ghiaccio e la neve si sciolsero, e la donna bruciava tra le fiamme.
<< Voi… voi… siete come noi… >>.
Mana continuava a piangere, Jack la prese in braccio e insieme a Yoru corsero verso la casetta sulla collina.
Alle loro spalle il fuoco si stava espandendo su tutto il monte, bruciandolo, ma Jack e Yoru corsero velocissimi e raggiunsero i piedi di quella collinetta.
<< Che… che è successo? >> chiese Mana, che si era calmata.
<< A quanto pare li hai risvegliati. Lo sapevo. Sapevo che eri come me. >>.
  
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