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Autore: Euterpe_12    08/09/2008    2 recensioni
Quel che vi propongo con questa fanfiction è un esperimento. Love me infatti è una raccolta di one-shot che hanno come protagonisti un po' tutti i personaggi di Tokyo mew mew. All'inizio di ogni one-shot indicherò la coppia trattata in modo tale da avvisarvi subito. Le coppie saranno molteplici, per tutti i gusti insomma! spero vi piacerà. Un bacionea tutti, ichi_chan.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un’altra notte solo

Ciao a tutti ^__^ ecco un’altra one-shot partorita dalla mia mente malata… è malinconica e non pensavo che per questo pairing avrei scelto qualcosa di simile! Bo... spero comunque che l’apprezzerete!

 

Pairing: RyouxIchigo

 

LA MIA ROVINA

 

Un’altra notte solo. Solo con me, solo con le mie più grandi paure e riflessioni talmente impossibili che potrebbero fare invidia ad un ricoverato al manicomio.

Che io sia veramente impazzito? Forse.

Una volta ad un film dicevano che l’intelligenza ha un confine stretto con la pazzia.

E forse hanno ragione!

Spengo la sigaretta nel posacenere davanti a me. La fisso. Per quanto io sappia che mi fa male lo faccio lo stesso. E non perché mi dona tranquillità, non perchè questo mi fa sentire più grande... per nessuna di quelle motivazioni che danno sempre gli adolescenti  quando iniziano. Io un motivo non c’è l’ho, e non mi dà nemmeno troppo fastidio. So che è sbagliato, ma so anche che l’unica persona che potrà rimetterci un giorno sarò io ed io soltanto. Mi alzo. L’aria di settembre mi stuzzica il viso, mentre raggiungo il terrazzo. Guardo giù. Sono all’ultimo piano, e se mi gettassi di sotto di certo morirei sul colpo. Socchiudo gli occhi. E mi rendo conto che l’idea non mi dispiace poi molto. Ma so anche che non avrei nemmeno il coraggio di farlo. Il perché non lo so, e proprio in quell’istante vago nella mia mente cercando una ragione.

Forse mi sento troppo importante per far rimanere questa Terra senza me? Banale, e pure narcisista. No.

Forse perché ho voglia di scoprire cosa mi riserva il futuro? Sorrido pensando a quanto io sia ingenuo nonostante i miei 25 anni, dicendomi che non è nemmeno quella la motivazione.

Forse... forse perché voglio aspettare che lei si decida a mollarlo. Un altro sorriso mi piega le labbra, ma sta volta in maniera più malinconica. Non so se un sorriso può essere definito come “malinconico” in fondo è un gesto felice. Ma non trovo altro modo per descriverlo quindi mi tengo questa parola: malinconico.

Accendo un’altra sigaretta, appoggiandomi sulla ringhiera del balcone. Aspiro forte, sin quando mi brucia la gola e le narici iniziano a pizzicare. Penso a quando mi ha visto fumare la prima volta.

Aveva arricciato il naso, poi aveva scosso la testa con un gesto d’assenso.

-Ti fa male!- aveva dichiarato risoluta, puntando l’indice verso l’alto. Ma non l’avevo ascoltata.

Perché è un’egoista.

Perchè credo anche che sia un’ipocrita.

Sa benissimo che mi fanno più male i suoi baci a cielo aperto con Aoyama, sa anche che odio vederla avvinghiata a lui, e che quel che mi fa vedere ogni volta mi fa molto più male.

Chiudo gli occhi, aspirando nuovamente. Getto un po’ di cenere al suolo, poi la vedo viaggiare nell’aria. E penso a quando sono diventato così malinconico. Forse dalla morte dei miei genitori, ma così la storia diventa troppo banale. Sono passati quindici anni da quel giorno orrendo, ed in quindici anni di solito lo si riacquista il sorriso. Sposto una ciocca bionda dietro all’orecchio, rendendomi conto della risposta. Ed il momento della mia vera rovina mi si presenta sfacciato davanti, come le parole cattive di una ragazza innamorata contro il proprio amore che l’ha tradita.   

La mia rovina ha gli occhi castani.

La mia rovina ha i capelli rosso fragola.

La mia rovina ha la pelle di pesco, le labbra rosee come quelle di una bambola di fine porcellana.

La mia rovina si chiama Ichigo, e da un po’ mi sono reso conto di odiarla ed amarla allo stesso tempo.

Dalla sconfitta degli alieni avevo compreso che il suo amore per Aoyama era troppo forte per essere dimenticato. Così mi ero rassegnato e mi ero deciso a seguire la mia strada.

La sigaretta finisce.

Io ed Ichigo non ci siamo più visti per cinque anni. Cinque anni in cui ho studiato, ho viaggiato e sono riuscito a rifarmi una vita degna di essere quasi chiamata con questo nome. Ma non mi sono innamorato. Oh, quello no di certo! Quando avevo compreso che probabilmente non ci saremmo più incontrati mi ero anche reso conto del fatto che probabilmente non mi sarei mai più innamorato di nessuna. Era una sensazione, non certo una predizione! Ma è successo veramente. Cinque anni vuoti, ma durante i quali ero riuscito a dimenticarla. Perché come dice qualcuno è solo il tempo l’unico rimedio alle cicatrici d’amore. Ma l’amore certe volte non è così giusto. Poi quando si allea con il destino esso si rivela un vero e proprio figlio di puttana.

Io non so descrivere la sensazione che si ha quando si rivede la persona che hai amato tanto cinque anni prima. Non so nemmeno descrivere la mia faccia quando, con quel suo passo da donna di ormai 22 anni, aveva attraversato la sala del municipio per venirmi in contro. Indossava un vestito rosso fragola che si confondeva con i lunghi capelli rossi. Il volto leggermente truccato, quasi identico a quello di cinque anni prima.

Era bella.

Avevo avuto un tuffo al cuore, ma come al solito ciò non si era notato. O forse sì? lei comunque non se ne era accorta. Mi aveva sorriso, poi mi aveva chiesto timidamente se mi ricordavo di lei.

-Forse devo darti qualche indizio?- aveva ridacchiato. Il mio capo si era piegato leggermente verso destra, mentre la mia mano raggiungeva la sua testa rossa.

Come cinque anni prima.

Come faceva quel quindicenne innamorato, cresciuto con falsi sogni d’amore.

Credo che la mia fiamma si sia riaccesa nel momento stesso in cui le sue guance avevano iniziato a diventare rosse. Avrei voluto baciarla, ma di solito quando non ci si vede per tanto tempo si parla di ciò che si è fatto. La verità è che in queste occasioni quasi a nessuno, specialmente ad un innamorato, interessa che ha fatto l’altro. L’unica domanda che mi martellava la testa era: sei cambiata? Non mi chiedevo nemmeno se stava ancora con Aoyama perché dentro di me vedevo la risposta come qualcosa di assolutamente palese. Dopo qualche minuto di conversazione mi fece vedere il suo anello di fidanzamento, dicendo che qualche mese dopo si sarebbe sposata.

-Voglio assolutamente che tu ed Akasaka-san veniate!- aveva esclamato con un sorriso gioioso. Avevo annuito distrattamente, fingendo che tutto questo non mi importasse. Dicendomi anche che firmare un documento con uno stupido abito bianco addosso non significava che dovevo scordarmi definitivamente di lei.

Il matrimonio di Ichigo fu meraviglioso. Il suo vestito era splendido, un po’ meno Aoyama che mi guardava con aria un po’ sospettosa. Credo sia sempre stato geloso di me sotto qualche fronte, peccato che in realtà il vincitore in quella situazione fosse lui. La luna di miele non era durata molto, e dopo qualche mese ricevetti da Ichigo un invito a pranzo. Avevo accettato con piacere, chiedendomi il motivo. Non aveva mai preso con me tanta iniziativa, per non parlare del fatto che ora era anche sposata. Non mi feci troppe domande, ed uscimmo.

Avevamo parlato per un po’, poi il silenzio era caduto inesorabilmente. Non c’erano più novità di cui parlare, non c’erano più aneddoti divertenti del passato da riportare a galla. C’era solo quel silenzio che io ruppi inesorabilmente.

-Ichigo.- alzò lo sguardo, fissandomi con aria incuriosita. Era contenta che il silenzio fosse cessato. –Perché mi hai invitato a pranzo oggi?- avevo domandato, guardandola con gli stessi occhi che spesso l’avevano fatta arrossire. Aveva abbassato lo sguardo, iniziando a giocare con la forchetta con i resti del pranzo.

-Perché mi mancano i vecchi tempi.- sorrise leggermente. -Mi manca litigare con te, lavorare al caffè e tutto il resto. So che è banale ed infantile, ma rincontrarti a risvegliato in me queste sensazioni.-

A me invece, aveva fatto risvegliare tutt’altro. Avevo comunque accettato quella motivazione con un ringraziamento, dicendo che in fondo anche io avevo nostalgia di quei tempi. Poi sentii il fruscio della sua gonna, e le gambe che si incrociavano sotto il tavolo. -Sai Shirogane-kun? Sei diventato veramente grande! Ho rivisto tutte le ragazze, e fra tutti tu sei sicuramente quello che è cambiato di più.- aveva ricominciato a parlare di cose futili, ma in fondo non mi importò. Al termine del pranzo mi decisi a chiederle di uscire con me una sera per una cena, e concordammo per due giorni dopo allo stesso locale.

Attesi quel giorno come se fosse quello più importante della mia vita. Sembravo un adolescente. Il che è strano dato che, in fondo, non sono mai stato un adolescente. Ma ogni volta che ripensavo ai suoi occhi di donna ormai adulta mi rendevo conto di avere con lei più possibilità di quanto anche solo sperassi.

Uscimmo.

E fu come la volta prima. Però questa volta fu lei a farmi una domanda un po’ imbarazzante.

-Shirogane-kun, sei contento di rivedermi dopo tanti anni?- avevo abbassato lo sguardo sul piatto, poi lo avevo rialzato sul suo che pareva un po’ malizioso. Le labbra si erano incurvate in un sorriso, mentre la piccola lingua aveva iniziato a percorrere il labbro inferiore. La mia mano si strinse in un pugno sotto al tavolo.

-Certo.- poi schiarii la voce. -Anche se noto con sommo dispiacere che non sei cambiata per niente.- ridacchiai. E per qualche istante mi sentii lo stesso Ryou di quindici anni che si prendeva beffa della piccola Ichigo. Ed in fondo  anche lei ebbe la stessa impressione.

Si arrabbiò.

Iniziò a tempestarmi di insulti.

Si alzò addirittura in piedi.

Poi aveva incrociato le braccia, dicendo che dovevo farmi perdonare.

-Allora per farmi perdonare, ti invito a bere qualcosa da me.- avevo dichiarato senza nemmeno crederci. Ma non appena lei annuì soddisfatta mi resi conto che forse in quella situazione l’unico malizioso ero io.

Un coctel preparato alla veloce. I suoi occhi. Le mie mani che le accarezzano le spalle. La sua pelle bagnata dalla luna. I capelli rossi lunghi e lisci come seta. Il mio amore. La sua bocca. Quelle mie battute spiritose. Quel suo sorriso di fata. Ed ancora halcool. Ed ancora parole volate come se fossero semplici nuvole di fumo soffiate dalla bocca. Ed io ed Ichigo ci ritrovammo a fare l’amore sul divano di casa mia. Rossi come due pomodori, ubriachi d’halcool e forse anche di qualcos’altro.

Fu violento. Fu incredibile. Forse fu anche dolce. L’unica cosa che ricordo con incredibile chiarezza è il fatto che fu bellissimo.

Quando avevo riaperto gli occhi lei mi aveva baciato con trasporto, come se fosse una tenera adolescente alle prese con il suo primo uomo. L’avevo guardata stupito, chiedendomi se fosse un sogno.

E forse lo era.

Mi passo una mano sugli occhi, rendendomi conto di quel che è accaduto subito dopo.

Era scappata via infilandosi due cose alla veloce, dicendosi che si sarebbe sistemata meglio in macchina. L’avevo guardata per tutto il tempo muto come un pesce, là sul mio letto. Mi baciò in bocca poi mi disse.

-Ci vediamo.-

Ci vediamo.

L’ho sentito solo io?

Forse, ma so che è stata la pura verità.

Avevo passato tutta la notte a chiedermi se quella che mi aveva accarezzato la pelle era la stessa Ichigo di tanti anni prima. La stessa Ichigo con i capelli rossi, la stessa ragazzina che combatteva come una furia e proteggeva i suoi cari. La stessa Ichigo che avrebbe fatto di tutto per il suo Aoyama-kun.

No, non era lei.

Quella notte aveva tradito il suo unico amore, e per questo mi chiesi se si era resa conto di amare me più di lui.    

Sorrido a quel pensiero.

Che ingenuo che sei a volte, Ryou.

Porto in dietro il capo, ripensando a tutte le volte che abbiamo fatto l’amore qua a casa mia. Al suo collo bianco, alla bocca di fragola che non è più quella di una tenera bambina.

Chiudo gli occhi, rendendomi conto di essere diventato il divertimento stesso della mia rovina.

Lei dice di volermi bene, non ha mai detto di amarmi. Ma una volta l’ho raccolto il coraggio. Sì, e le ho domandato che cosa volesse veramente da me e perché non voleva lasciare Aoyama.

Aveva risposto risoluta, quasi si fosse preparata per quella domanda.

-Io non lo amo più.- aveva risposto, poi si era seduta sul letto, coprendosi con il lenzuolo bianco. -In realtà credo di non averlo mai amato. Dopo averti rincontrato mi sono resa conto di non provare quell’attrazione incredibile e quel rispetto assoluto che si devono provare per il proprio innamorato. Io voglio bene ad Aoyama-kun, ma non abbastanza per dire di amarlo.- chiuse gli occhi, stringendo tra le mani il lenzuolo. -Ero accecata dalla mia ammirazione per lui per rendermene conto prima!-

-Lascialo allora.- avevo risposto subito, vedendo un barlume di speranza.

-Non lo so... ho paura di ferirlo e se devo essere sincera ho paura di sbagliare tutto.- Si accoccolò accanto a me, poi mi abbracciò forte. Facemmo di nuovo l’amore, come se fosse la prima volta. Mi baciò con foga, tentando forse di esplorare dentro la mia anima. Ma tanto non vi avrebbe potuto leggere niente.

Torno in casa. Poi accendo la tv. Ma non riesco a pensare ad altro che a lei. A lei che mi ha rovinato, a lei che non riesco ad allontanare senza alcuna parola.

Vorrei dirle che non la voglio più vedere. Vorrei dirle anche che non possiamo andare avanti così. Ma non riesco.

Una volta ho letto un libro. E l’autore diceva che il silenzio è l’ultima gioia degli infelici. Io sono infelice, questo è sicuro. E per quanto riguarda il silenzio... penso proprio che anche quello resterà in eterno.

Mi ciberò dei suoi baci. Vivrò delle sue carezze finchè sarà possibile. Poi forse un giorno mi renderò conto che posso vivere anche senza lei, e romperò quel silenzio.

 

Ringrazio...

 

hachi92: Ti ringrazio per i tuoi complimenti ^___^ e mi fa molto piacere che tu sia riuscita a seguirmi anche qua su efp!!

 

Sabrina91: Grazie mille!!

 

Caomei: Carissima ^__^ non ti preoccupare per l’altra one-shot... alla fine ho visto che l’hai pure commentata XD! Per quanto riguarda i desideri e le mancate conquiste di Kisshu... io l’ho sempre visto come un pg forte in battaglia e nei propri ideali e convinzioni, ma un vero e proprio sfigato in amore! Ç__ç Mi dispiace per lui!! Spero che saprai apprezzare anche questa fanfic... e che il pairing sia di tuo gradimento!

 

Mitsutsuki_chan:  Ma ciao ^__^ grazie mille per la tua recensione... speravo davvero ti piacesse!! si forse è un po’ di pubblicità occulta ma chissà magari qualche lettura in più all’altra fiction l’ho portata u_u (spera spera XD) comunque spero ti piaccia anche questa fanfic...!!

 

Fuuma: Eccola la Fuuma... allora... hai detto che forse alcuni pensieri erano un po’ forzati per un tredicenne... e forse è vero, ma io ho considerato quel che ha passato in precedenza, cosa che lo ha fatto maturare molto. E’ per questo che forse è stato un errore mettere quella fic in questa raccolta di one-shot ç__ç comunque sai benissimo che il tuo parere per me è importantissimo, quindi farò più attenzione X3!

 

 

 

   
 
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