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Autore: scImMIA    08/09/2008    8 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Anche oggio ho poco tempo ... che yazza TT-TT

stellina86: E' una fortuna per me che la storia ti interessi ancora ^-^ Comunque occhio che il nome del bimbo è Light, non "Laight" come hai scritto te ... già è sfortunato, se poi gli storpi pure il nome è a posto XD Vegeta purtroppo aveva altro da fare U.U ... Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace! Un bacio!

Vegeta4ever: Ultimamente sei sempre di fretta ... attenta allora a non inciampare da qualche parte! Grazie per la minaccia cara XD Io sono quà che ti aspetto! Bacione!

Pepesale: Yamcha piace a pochi e io non sono tra questi XD Light ha i suoi motivi ... se avrai pazienza li scoprirai. Ciao ragazza, ti aspetto anche questa volta ^-^ Un beso!

Angelo Azzurro: Gohan teme Trunks ... non è evidente per niente XD Comunque staremo a vedere anche per uesto aspetto U.U<- come al solito non mi sbottono mai ... XXD Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace, ok? Bacio anche a te!

iulo71: La tua recensione è stata in parte capita e in parte no... ti avevo mandato anche una e m@il per delle precisazioni ma non ho ricevuto risposta ... Spero comunque che anche questo capitolo ti piaccia, ci conto sul fatto che me lo faccia sapere! Bacio ciao!

Rory_Kaulitz: Bulma è sempre stata una donna temeraria e amante del rischio anche se Yamcha come marito si è dimostrato davvero un disastro. Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

Juu_Nana: Con il tuo "Tanto tanto tanto" mi era apparso Jovanotti in camera ... XD Non ti preoccupare se non riesci a leggere per tempo, mica scappo! Il tuo capitolo della fic però lo leggerò in serata perché edesso non posso ^-^ Un bacio scricciola e stammi bene! Un bacione!

ka93: Salve cara! Io, sempre se non vi sono problemi per strada ho la tendenza ad aggiornare il lunedì (e infatti eccomi ^-^) e il giovedì (ma se non riesco vado direttamente a venerdì) quindi spero che tu sia ancora nei pressi del pc per questo nuovo capitolo. Dimmi se anche kisto ti piace! Un bacio

Fine. Ragassuoli miei non ho nulla da dirvi oggi quindi levo in fretta le tende perché devo anche tornare al lavoro! Che palla ... TT-TT Chi vuole fare cambio con me? (Non si accettano persone che devono sostenere esami o prove d'ingresso in questi giorni XD).
Un bacio a tutti e grazie di cuore per il continuo sostegno!
Un bacio
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 72
- IL TORNEO TENKAICHI! -

Trascorse una buona mezz'ora prima che il piccolo Goten si svegliasse tra le mie braccia e che mi osservasse con due occhi sonnacchiosi e piuttosto piastricciati per colpa di piccole escrescenze oculari. Il piccolo, rimanendomi aggrappato al petto come un koala, si sporse appena alla distanza e spalancò la bocca emettendo uno sbadiglio di gigantesche dimensioni accompagnato da un verso tutt'altro che umano.
« Dormito bene Goten? » chiesi al piccolino mentre questo si asciugava gli occhi con la manica di un braccio perché da quelli, per colpa dello sbadiglio, avevano generato ciascuna una piccola lacrima. Il Son si scompigliò i capelli per svegliarsi un pò anche se l'effetto maggiore che ottenne fu quello della capigliatura sottosopra. In ogni caso il piccoletto ci provò ad essere sveglio: mi guardò negli occhi e mi sorrise tenendo ben sigillate le labbra una all'altra mentre si piegavano in un sorriso « Sì, ho dormito bene ».
« Perfetto! ... » dissi mentre sorridente mi rialzavo in piedi con solo l'ausilio delle gambe poiché le braccia erano occupate a tenere Goten « ... Ora sei carico? Ti andrebbe di fare un'altro pò di esercizio? » gli chiesi poi mentre questo stringeva tra le piccole mani alcuni lembi della mia divisa scura. Il piccolo alzò il mento al cielo, si portò un dito indice al mento ed iniziò a pensare per poi ...
« Il cielo è ancora azzurro quindi di tempo ce né tanto. D'accordo, ci sò » terminò poi sorridendo mostrando i denti quella volta.
« Molto bene » allargai le braccia e feci scendere Goten a terra. Poggiai le mani ai fianchi e lo osservai reclinando un poco la testa da una parte mentre il piccolo sembra sveglio e pimpante come un grillo perché da quando aveva toccato il suolo aveva già iniziato a fare degli esercizi di riscaldamento. Mi allontanai di pochi passi ed iniziai anch'io a stirare i muscoli iniziando affiancando le caviglie e piegando la schiena in basso andando poi a prenderle con le mani; piegai la schiena più volte facendo avvicinare sempre di più la fronte con le ginocchia dopodiché cambiai esercizio risollevando la schiena, allargando le gambe e iniziando a fletterle.
Dopo pochi minuti il riscaldamento era finito e pertanto Goten si fermò davanti a me pronto per ciò che sarebbe accaduto. Incrociai le braccia « Bene, adesso sarà un po' una scocciatura per te ma è necessario che tu faccia altro esercizio sul volo ». Appena terminai quella frase il piccolo mi guardò con aria alquanto accigliata « Ma sono capace ... facciamo altro! ».
Spostai la testa da una parte all'altra « No, la tua è impressione, non si può imparare alla perfezione una tecnica nel giro di un giorno. C'è bisogno di molto esercizio e per questo, finché non arriverà il giorno del torneo, ci eserciteremo sempre un pò ... » sorrisi cercando di non essergli ostile « ... Avanti, iniziamo: alzati in volo ».
Goten continuò a rimanere accigliato ma con l'ausilio di un poco di energia staccò i piedi dal suolo. Quando notai però i suoi occhi smisi di sorridere fingendomi irritato « E no, con quella faccia però non và affatto! Metti via immediatamente quel broncio altrimenti te lo faccio passare io! » dissi sciogliendo le braccia e stringendo i pugni ai fianchi.
Il bimbo mi guardò con occhi carichi di sfida e con aria coraggiosa mi rispose a modo suo « E come faresti scusa? ». Alzai entrambe le braccia fermandole all'altezza delle spalle, generai su entrambi i palmi delle piccole sfere gialle d'energia e le lasciai volare in direzione del sayan che non attendeva altro.
Goten, volando ad alta velocità, evitò i colpi rimanendo però nelle vicinanze e aumentando il sorriso colpo dopo colpo. Generai altri colpi e li scagliai verso Goten senza timore di fargli male, lui li evitò guizzando da una parte all'altra utilizzando anche gli alberi e le rocce vicine come mezzo per darsi maggiore spinta e per velocizzare l'esercizio.
Dopo le onde vennero i colpi ravvicinati corpo a corpo: con uno scatto gli fui davanti e feci muovere a velocità rapidissima le braccia nel tentativo di colpire il mio obiettivo con i miei pugni aumentando sempre di più la mia ferocia e agilità. Per il piccolo all'inizio sembrava un gioco sostenermi poi però, quando le cose divennero pressanti, nemmeno la trasformazione in super sayan lo aiutò a rimanere illeso dai miei attacchi: il piccolo si era già trasformato quando il mio pugno destro lo colpì per la prima volta in piena fronte facendogli perdere completamente la sua concentrazione sul volo. Con i successivi colpi successe esattamente lo stesso e pertanto , dopo l'ennesima caduta accompagnata da uno strafalcione verbale che però non risultava volgare poiché i vocabolario del piccolo riguardo a ciò, per fortuna, era ancora acerbo.
Mi fermai dopo l'ultima caduta, piegai le ginocchia e poggiai i gomiti su di esse « Visto Goten che l'esercizio serve? Se ogni volta subisci un attacco cadi a terra non credo che riuscirai a fare molto ... » ammisi mentre osservavo il piccolo rialzarsi in piedi e risistemare la tenuta da combattimento un pò sporca di terra « ... Finché non sarai in grado di riconcentrarti abbastanza in fretta da non stramazzare al suolo ogni volta potremmo fare anche altro » terminai sorridendo a trentadue denti.
Il piccolo sbuffò ma comprese i propri limiti « Sì, ho capito, mi impegnerò molto d'ora in poi ... ».
Mi rialzai in piedi e sbatacchiai un poco la divisa che si era ricoperta appena di terra « Molto bene. Per oggi però basta così. Domani mattina cominceremo di buon'ora e faremo sul serio ... Ma aspetta ... » mi fermai un secondo portandomi una mano al mento e l'altra a sorreggere l'altro braccio « ... Tu hai scuola domani? ».
Il piccolo, nonostante la domanda, continuò a sorridere « Il mio fratellone mi ha detto che al torneo si vincono tanti soldi. Magari se alla mamma glielo dico lei mi farà allenare ogni giorno saltando la scuola! »
« E perché dovrebbe lasciartela saltare? » domandai poi alquanto dubbioso a riguardo.
« La mamma dice sempre che abbiamo pochissimi soldi e si lamenta che papà non abbia un lavoro ... Se partecipiamo tutti e tre e ognuno vincesse qualcosa sarebbe davvero contenta! » il piccolo iniziò a saltellare alla sola idea di partecipare al torneo ...
Allontanai la mano dal mento e la portai al fianco « D'accordo, domani verrò ugualmente, poi vediamo. Andiamo a casa? ». Ero pronto per alzarmi in volo quando il piccolino mi si parò davanti con le braccia spalancate intimandomi a non allontanarmi di un centimetro. Gli chiesi quale poteva essere il problema e lui, dopo aver abbassato la guardia, mi disse: « Per favore, trasformati in Super Sayan ... Voglio vedere quanto sei forte ».
Mi rilassai sul posto e osservai il piccolo negli occhietti scuri. Annuii con la testa « Va bene, mi trasformerò ». Chiusi i pugni delle mani, le portai all'altezza del bacino, concentrai tutte le mie energie e incominciai a percepire il flusso continuo di esse dentro di me. La mia forza si tramutò in puro potere, i capelli lilla mi si rizzarono sulla testa e gli occhi mutarono di colore ... I capelli e gli occhi tornarono normali per una frazione di secondo e poi tornarono del colore mutevole. L'energia dentro di me percorse l'intera schiena facendomi tirare indietro il collo come se fosse stato un colpo di frusta ... Nelle mie vene le piccole particelle di luce scaldavano e sembravano incendiarmi l'anima come la primissima volta in cui ero riuscito ad assumere quelle fattezze. Il mio sguardo, al termine di tutto, sembrava terribile.
Goten mi osservava silenzioso mentre i suoi capelli si scostavano da una parte all'altra sotto le sferzate della mia energia ... « Puoi fare di più? » mi chiese poi sperando che il mio limite non fosse quello che gli stavo mostrando.
La mia bocca si piegò in un sorriso mentre gli occhi non riuscivano ad assumere una forma rassicurante. I lunghi ciuffi che continuavano a rimanermi davanti agli occhi dopo un'ondata superiore di forza si misero anch'essi sull'attenti. Piegai le ginocchia e inarcai la schiena in avanti. Lasciai libera tutta la mia energia lasciando che realizzasse un mulinello attorno a me nel quale io ero il centro perfetto. Goten spalancò gli occhi quando la terra iniziò a tremare ...
I piedi scavarono nella terra facendomi inabissare appena, quando sentii un incipit nel mio cervello spalancai gli occhi, rizzai schiena e gambe. L'energia dentro di me era talmente tanta che sentii il bisogno di gridare al cielo mentre la terra sotto di me si trasformava in una gigantesca cupola inversa per colpa della mia aura nella quale il piccolo Goten cadde finendo poi ai miei piedi.
I miei muscoli, gonfiati a dismisura e intrisi di forza, sembravano stare stretti dentro quella tuta da combattimento fattami dalla mamma ... E intanto il piccolo mi osservava con gli occhi fuori dalle orbite ...
Abbassai gli occhi verdi verso di lui e gli sorrisi apparendogli molto più naturale « Posso andare anche oltre lo sai? ». Goten si alzò in piedi ed arretrò di un paio di passi come se io fossi un mostro ...
« E allora perché non vai avanti? » mi chiese dopo essersi ripreso da un attimo di pieno mutismo. Rilassai i muscoli tornando ad uno stadio precedente e lasciando che le braccia cascassero lungo il corpo « Purtroppo non riesco ancora a raggiungere in pieno lo stadio di super sayan di secondo livello nonostante gli sforzi continui negli allenamenti ... Sento che mi manca quel qualcosa ... » mi fermai un secondo osservando il piccolo che rimaneva in attesa e gli sorrisi mentre con un calo improvviso di energia feci in modo che i capelli tornassero del loro colore originale « ... Spero di riuscire raggiungere quello stadio anche grazie al tuo aiuto Goten ».

Mi diressi verso casa assieme al piccolo e appena atterrammo nell'immenso giardino vidi che Gohan era intento a pelare in giardino una montagna impressionante di patate. Mi avvicinai a lui e mi piegai in avanti con la schiena « Gohan, ma cosa fai? ».
Il mio amico alzò la testa dal grande cumulo di pelle sbucciata e mi osservò « Sono appena tornato dall'allenamento con Videl, oggi doveva essere a casa presto, e appena la mamma mi ha visto mi ha ordinato di pelare queste patate per la cena. Voi? Andato tutto bene l'allenamento? Goten ha dato fastidio? ». Mi rimisi diritto mentre osservavo con la coda dell'occhio il monello che se la filava in casa per abbracciare la mamma « Nessun fastidio anzi, è stato molto bravo invece. Deve imparare però ancora un sacco di cose ... » dissi mentre incrociavo le braccia al petto per poi aggiungere « ... Mio padre sai per caso dov'è? Non riesco a percepire la sua aura ... ».
Gohan mi guardò negli occhi e con la punta del piccolo coltello si indicò alle spalle « E' da un bel pò che discutono su chissà che cosa. Prima poi, quando sono andato là a chiedere qual'era il problema, Vegeta per poco non mi ha mangiato la faccia ... ».
Ridacchiai tra me e me « Scusalo, non cambierà mai ... Comunque grazie » dissi iniziando ad allontanarmi verso il retro di casa.
« Figurati, non c'è di che » mi disse poi l'altro con un saluto di coltello.
Sul retro di casa Son mio padre sbraitava contro Goku con una furia pazzesca. Mi avvicinai e soltanto all'ultimo il principe dei sayan mi notò non mutando però tono di dialogo « Che ci fai quì Trunks?! Sparisci immediatamente! ».
Rimasi dov'ero e non murai la mia espressione ovvero: un sorriso ebete, quello che mio padre detestava con tutto sé stesso ... « Ho appena finito di allenarmi con Goten e mi chiedevo dove tu fossi. Ho chiesto a Gohan e lui mi ha detto che eri quì con Goku e alla fine ... eccomi quà ».
Vegeta accigliò maggiormente gli occhi prima di voltarsi verso Son Goku, l'acerrimo nemico « Tuo figlio ha la lingua lunga, lo sai Kaharoth?! ». Il diretto interessato non se ne preoccupò minimamente ed anzi, iniziò persino ad inserire un mignolo della mano all'interno dell'orecchio destro provocando così ancora di più l'ira di papà ...
« Beh, io ero solo curioso di sapere di cosa discutevate ... » mormorai poi nella speranza che almeno il signor Goku mi desse udienza.
« NON SONO AFFARI TUOI TRUNKS! E ora sparisci » mi sgridò Vegeta mentre le guance gli si imporporavano violentemente. Incominciai a temere qualcosa di terribile che riguardava entrambi ... Fortuna che i miei viaggi mentali non si avverarono mai U.U
Goku la smise di ravanarsi nelle vie uditive e dopo aver pulito il dito su di un pezzo di stoffa della tuta arancione mi guardò come se nulla fosse « Stavo a parlando a Vegeta di una tecnica del pianeta Metamor che ho appreso da due tizi nell'aldilà ma lui non ne vuole sapere niente e ... » mio padre lo interruppe senza preamboli sovrastando la sua voce con la propria « PIANTALA KAHAROTH! HO DETTO UN MILIONE DI VOLTE CHE NON ME NE IMPORTA NIENTE DI QUELLA TECNICA! LASCIAMENE FUORI!! »
« Ma Vegeta ... » sembrò l'altro supplicarlo mentre si avvicinava al principe.
« Ho detto di no! E vedi di non inculcare queste porcherie da cretino a qualchedun'altro ... » disse poi voltandosi in mia direzione ed alludendo ovviamente a me « ... Andiamo a casa adesso Trunks » terminò poi iniziando ad allontanarsi.
Gli fui immediatamente dietro « Hei papà, parteciperò anch'io al torneo! ». Papà si bloccò all'improvviso e io per poco non gli andai addosso. Si voltò di 180° e mi scrutò fisso negli occhi « E perché questo cambio di idea? ».
Feci spallucce « Così e poi non ci ho mai partecipato e ho pensato che sarebbe stato bello provare almeno una volta ... ».
Vegeta rimase dapprima silenzioso poi si spostò lateralmente riuscendo a riosservare la figura di Goku che, nel frattempo, sembrava aver ripreso il suo nuovo hobby « HEI KAHAROTH! SCI SARO' ANCH'IO AL TORNEO QUINDI PREPARATI!! » sbraitò poi prima di alzarsi in volo in direzione della sua abitazione. Lo seguii dopo aver salutato frettolosamente gli altri.
Goku rientrò in casa pensando che quella edizione del Tenkaichi sarebbe stata molto più avvincente e combattiva delle precedenti.

I giorni antecedenti al torneo scorsero rapidi e carichi di avvenimenti: ogni giorno mi recavo a casa Son per impartire al piccolo Goten qualche istruzione nuova mentre Gohan cercava sempre più rapidamente di sbrogliare la questione con la vivace Videl, non che non la sopportasse ma era che i suoi allenamenti di volo gli rallentavano non poco quelli che avrebbe dovuto fare seriamente per competere a testa alta e per classificarsi degnamente al torneo. A metà pomeriggio per me terminavano le lezioni in compagnia del piccolo sayan e dopo quel momento, veniva anche per me il momento di fare sul serio: entravo nella camera gravitazionale con Vegeta ed assieme sopportavamo allenamenti estenuanti e faticosi, al limite del sopportabile. Ogni notte andavamo a dormire letteralmente distrutti ma almeno soddisfatti, il che era la cosa più importante.
In quei sei giorni mio padre non si avvicinò mai all'abitazione del Son e questo perché secondo lui, se non avesse visto Kaharoth per un pò di tempo, la sua voglia di schiacciarlo pubblicamente sarebbe stata maggiore ... Ancora oggi mi chiedo cosa l'avesse spinto all'inizio a declinare a partecipare al torneo ...
Il fatidico giorno giunse.
Il sole era caldo e il mare attorno all'isola, sopra la quale il nuovo ring era stato predisposto, si muoveva placido come se volesse accogliere di buon grado i gabbiani che si lasciavano cullare da esso.
I Son furono i primi a giungere in tale luogo anche se la loro vettura ci aveva messo un'eternità a percorrere tutta quella distanza ... Chichi infatti non ne aveva voluto sapere di farsi trasportare dal marito come se fosse stata un sacco di patate e perciò aveva obbligato i tre ometti di casa a rimanere nell'auto e raggiungere il luogo prestabilito come se la loro fosse stata una comunissima famiglia. Arrivati là si trovarono un poco spaesati: il luogo del torneo, anche se a detta di molti assomigliava impressionantemente al luogo passato, era molto più grande e quindi la famigliola, per non allontanarsi troppo dall'ingresso, si fermò all'ombra di una palma attendendo l'arrivo degli altri amici.
L'ex Dio della Terra, Piccolo, li raggiunse dopo pochissimo e dopo essere apparso alle loro spalle iniziò a conversare con Goku e a criticare, senza apparire offensivo, l'abbigliamento del suo vecchio allievo Gohan che, nonostante l'evento che l'avrebbe messo sotto gli occhi di tutti, si era presentato con quello strambo vestito da Great Sayaman con solo delle lievi modifiche poiché elementi che potessero danneggiare il nemico non erano permessi: il grosso casco arancione infatti era stato sostituito da un grosso fazzoletto bianco e un paio di occhiali da sole. I presenti discussero di cose da poco chiedendosi l'un l'altro come stessero fisicamente e quanto era bello il tempo ... le solite sciocche domande.
Videl, che era d'accordo con Gohan di incontrarsi nei pressi dell'ingresso, si unì volentieri al piccolo gruppo anche se alla primissima occhiata di notava che non fosse in gran forma: la ragazza infatti camminava a fatica e si sorreggeva ad una stampella. Il ragazzo amico e compagno di classe appena la vide le corse in contro chiedendole il perché era ridotta in quel brutto stato. Videl era più che mortificata ma raccontò ciò che gli era accaduto con vergogna e tanta tristezza ... ci teneva moltissimo partecipare al torneo.
Qualche minuto più tardi io e papà toccammo con piede la palladiana chiara di quel luogo. L'atterraggio in volo destò parecchie occhiate curiose dalle persone vicine perché non era affatto normale vedere qualcuno svolazzare ... Io avevo ripetuto più e più volte a Vegeta di atterrare in un luogo in cui non ci fosse gente ma quel testone non mi aveva voluto dare minimamente ascolto e inoltre, per colpa di qualcuno, non avevo potuto usufruire della carta "utilizziamo la mia macchina" poiché qualcuno l'aveva disintegrata contro un albero ed io, forse per ripicca o per altro, in quei giorni d'intermezzo non l'avevo spostata di un millimetro da dove era. Appena arrivati il piccolo Goten mi corse incontro e mi saltò addosso « Ciao Trunks!! ».
« Calma piccolo! Sembra che non ci vediamo da secoli ... » lo ammonii scherzosamente mentre me lo toglievo di dosso poiché con i suoi gesti avrebbe potuto rovinare la maglietta blu che avevo indosso e sporcare i jeans che avrei dovuto cambiare prima dell'incontro. Papà si fermò vicino a Kaharoth e fin da subito iniziò a fare battaglia verbale, cosa alla quale il Son non sapeva partecipare affatto.
« Salve a tutti ... » dissi avvicinandomi agli altri membri del gruppo osservandoli uno ad uno « ... Salve signor Piccolo, che piacere vederla! » mormorai poi avvicinandomi al namecciano e riuscendo a guadagnare da lui una bella stretta di mano.
« Ciao Trunks, è bello rivederti dopo tanto » mi disse Piccolo con un caloroso sorriso sul volto.
« Lo è anche per me ... » voltai gli occhi e vicino a Gohan notai Videl, la sua amica, armata però di un'ingombrante arnese « ... Ciao Videl, come mai quella stampella? » dissi indicando l'oggetto. Lei abbassò gli occhi arrossendo « Purtroppo per colpa di questa non potrò partecipare ... » disse poi sotto uno sguardo premuroso di Gohan che non la mollava un solo istante.
« E come è successo? » domandai avvicinandomi ancora di più al gruppetto e facendole involontariamente aumentare il disagio.
« Ecco, ieri mi allenavo nella palestra di famiglia. Stavo provando un esercizio di galleggiamento ed ero molto concentrata ... » socchiuse gli occhi come per concentrarsi anche in quell'attimo ... « ... All'improvviso mio padre aprì di scatto la porta e mi spaventò. Allora io caddi ma misi male un piede ... Nonostante gli impacchi e le fasciature mi duole quindi non lo posso sforzare se voglio guarire il prima possibile » terminò poi con una lieve ombra sul volto. Gohan si avvicinò involontariamente ancora più a lei e si voltò verso il padre e Piccolo « Non abbiamo un senzu con noi? Così Videl potrà partecipare ... ».
I due richiamati si guardarono a vicenda negli occhi e il namecciano negò con un cenno del volto. Goku si voltò verso il figlio « Mi spiace figliolo ma non ne abbiamo con noi. Non pensavamo che ce ne fosse bisogno ».
La ragazza posò una mano sulla spalla del premuroso amico e richiamò la sua attenzione « Non preoccuparti Gohan, stò bene ... Non preoccuparti per me ... ».
« Sì » rispose il moro. Non per dire ma attorno ai due sembrò formarsi un'aura dai colori confettosi con cuoricini annessi ...
Goten mi saltò nuovamente addosso e mi si sedette sulle spalle mettendo le gambette una da una parte e una dall'altra del collo « Mammina, papà, fratellone! ... » chiamò il piccolo i suoi parenti « ... Rimarrete sorpresi da quanto sono diventato fortissimissimo!! Trunks mi ha insegnato un sacco di cose! » disse poi ad alta voce e mostrando a tutti la sua dentatura.
Una voce alle spalle però criticò scherzosamente l'esultanza del piccolo sayan « L'importante è che ci lasci un poco di spazio anche per noi altri, altrimenti siamo fritti! ».
Mi girai facendo voltare a sua volta anche il piccolo bimbo che fu il primo ad esultare quando vide colui che aveva parlato: « Crillin!! Ciao!! ».
« Heilà ciao Goten ... » salutò un piccolo ometto con degli strani capelli mori in testa. Poi mi vide e sembrò incominciare a piangere « ... Trunks ... » tirò sù con il naso « ... Che bello vederti!!! » esclamò poi saltandomi anch'egli letteralmente addosso.
« Crillin? Sei-sei davvero tu? » chiesi non capendo bene con chi avevo a che fare ...
« Certo che sono io! E chi pensavi che fossi?! » mi sgridò l'altro staccandosi ed indicandosi con il pollice di una mano.
Lo osservai bene: l'espressione era la sua, su questo non c'era dubbio, ma i capelli mi davano un gran daffare anche perché erano orridi ... « Scusa, con quei capelli non ti avevo riconosciuto! Ma come mai ce li hai? Io pensavo che fossi calvo ... »
« Non sono mai stato calvo io! ... » iniziò appena finto - nervoso « ... Mi rasavo perché all'inizio mi allenavo con dei monaci » terminò poi incrociando le braccia sorridente. Tutti gli altri, qualcuno escluso comunque, salutarono il nuovo arrivato mentre mio padre sembrava avere già perso le staffe di quella situazione « Tzk! Mi sono scocciato, io vado al banco delle iscrizioni e dopo negli spogliatoi ». Nessuno disse nulla mentre una ragazza giovane e bionda lo seguiva a ruota forse per lo stesso e identico motivo.
Seguii con lo sguardo i lineamenti della ragazza divenendo rigido « Quella è C18 ... Cosa ci fa quì? ».
« E' mia moglie » appena sentii ciò mi voltai verso la voce strabuzzando gli occhi « CHE COSA?! ».
« Sì ... » disse il nano Crillin sorridente e tranquillo come un pasha iniziando poi a fare dei gesti con la mano sinistra e facendosi affiancare da un piccolo esserino « ... E abbiamo anche una bambina sai? Avanti Marron, saluta. Lui è Trunks ».
Osservai la piccola bambina dai capelli color dell'oro legati da due codine vestita di quell'abitino rosa e rimasi senza parole. La piccola, che rispondeva al nome di Marron, alzò le piccole manine verso di me e iniziò a farmi ciao-ciao ed io, che con dei bambini così piccoli non sapevo come comportarmi, la salutai anch'io abbassandomi quasi al suo livello. La piccola, forse vedendo com'era posizionato Goten, mi si aggrappò anch'ella e cercò di issarsi per conquistare una spalla. Il sayan, invece di intimarla a scendere perché poteva essere pericoloso, così come stavamo facendo io e Crillin, gli lasciò spazio e la aiutò a salire e a sedersi ... Grande complicità tra monelli ... e io che facevo da baby-sitter alla faccia di tutti -_-
Crillin pensò che non avere di che preoccuparsi e pertanto mi abbandonò avvicinandosi a Chichi « Ciao Chichi. Devo chiederti un grosso favore ... »
« Dimmi pure Crillin » disse lei ben disposta alla richiesta dell'amico di suo marito.
Il tappetto si voltò dando alla donna il fianco ed indicando altri individui che nel frattempo mi stavo apprestando a salutare anche se con un pò di difficoltà « Volevo chiederti se durante il torneo potevi tenere tu Marron. Io e 18 parteciperemo entrambi quindi non possiamo tenerla d'occhio ma non ci và che Genio pensi a lei ... Non credo che farebbe una buona guardia » disse poi indicando un individuo specifico. La donna sorrise ed acconsentì senza il minimo problema mentre il maestro del toro, il nonno di Gohan e Goten, stava arrivando anch'egli perché si era fermato a comprare un regalino per il nipote più piccolo.

Il tempo trascorse ancora e la famiglia di Bulma, anch'ella invitata, sembrava in ritardo. Nel frattempo ero venuto a sapere dal signor Goku che Tienshinhan e Jaozi avevano reclinato l'invito a partecipare al torneo poiché troppo impegnati con l'orfanotrofio e perché il primo non aveva la minima intenzione di rivedere la brutta faccia di Vegeta ... I miei nonni invece, che avevo invitato personalmente, arrivarono raggianti accompagnati dal loro gatto che, come se avessi addosso una maledizione, mi saltò anch'egli addosso andando a sdraiarsi sui capelli facendo di me una composizione perfetta dell'allocco completo: fortuna che papà non era lì a guardarmi ... In più non gli avrebbe fatto affatto piacere rivedere la nonna, specialmente dopo aver ricevuto i suoi continui apprezzamenti dopo anni ...
Finalmente la famiglia Brief arrivò e per Bulma fu una grandissima festa: da anni, escludendo Chichi e molto recentemente 18, non vedeva i suoi amici per colpa del lavoro pressante e dei continui impegni, per non parlare della situazione famigliare la quale, proprio in quei giorni, stavano ultimando le carte per il divorzio ... In pratica era come se in quel momento si fossero presentati assieme Bulma e la famigliola di Yamcha ...
La mamma mi si avvicinò e mi aiutò a fare scendere i bambini lasciando però il felino dove stava « Trunks ... Che bello rivederti ... ».
Le sorrisi cordiale « Anche per me è un piacere rivederla ... » la vidi poi osservarsi attorno nella speranza di intravedere qualcuno e capendo giocai in contro piede « ... Poco fa c'era anche Vegeta, poi è entrato negli spogliatoi ... » dissi con nonchalance come se non avessi mormorato nulla di speciale anche se invece avevo fatto tutto apposta.
Bulma rimase ad occhi spalancati e si portò una mano alla guancia. Osservò poi a terra sconsolata ... « Vegeta ... E' dal periodo dei cyborg che non lo vedo più ... Ben sette anni ... ». Non dissi nulla sentendo anch'io sulla pelle un certo peso.
Yamcha mi salutò ma fui abbastanza sbrigativo. Dopo anni di distanza non lo sopportavo ancora, non ci riuscivo proprio a reggerlo.
Voltando gli occhi notai un piccolo figuro che, all'ombra di una palma differente, se ne rimaneva in disparte con uno sguardo triste ma anche tanto carico di frustrazione. Afferrai il gattino da sopra i capelli e lo cedetti a Goten « Quello laggiù è Light vero? » chiesi poi al piccolo indicando con un cenno il ragazzino moro dagli occhi scuri. Il sayan fece un cenno affermativo e pertanto proseguii « Voglio vedere bene com'è ... » iniziai attirando in principio uno sguardo terrorizzato e allibito del piccolo « ... Magari riesco ad avere da parte sua maggiore riguardo per te ... ». Alla fine Goten acconsentì, come se avessi richiesto il suo permesso per fare ciò. Mi allontanai con passo fiero sotto lo sguardo indagatore di pochi.

Il piccolo, vestito di una larga maglietta bianca dalle maniche lunghe, un paio di bermuda nere e dei sandalini di cuoio, non alzò lo sguardo quando vide la mia ombra avvicinarsi alla sua e non proferì nemmeno la più piccola sillaba quando mi poggiai anch'io con la spalla sinistra alla sua stessa palma.
« Ciao » iniziai per fare conversazione ma lui, mantenendo il suo silenzio, mi squadrò con la coda dell'occhio e continuò a contemplare le ombre delle foglie di palma.
« Ho detto ciao ... » ripetei facendolo innervosire all'istante e scatenando in lui un moto di nervosismo che lo fece staccare dal tronco dell'albero, voltarsi verso di me, e parlarmi con rabbia « Ciao! Sei contento adesso?! » mi sbraitò contro tutt'altro che felice di conoscermi.
« Non ci conosciamo, io sono Trunks » gli dissi nuovamente tranquillo facendo finta che davanti a me non ci fosse altro che una sorta di secondo Vegeta. Il piccoletto mi guardò storto con quegli occhi scuri e profondi. Piegò la testa da un lato mantenendo il suo cruccio anche se parve tranquillizzarsi « Sono Light ».
« Ho sentito parlare di te ed ero curioso di vedere com'eri ... » dissi mantenendo il sorriso che mi caratterizzava mentre incrociavo le braccia al petto. Il piccolo di sette anni socchiuse gli occhi come per studiarmi « Davvero? E cosa dicono di me? » disse pensando bene che ciò che avevo udito non fosse nulla di positivo.
Iniziai a parlargli mostrandomi sincero nei suoi confronti « Sarò franco, di te mi hanno detto di tutto tranne che del bene ma è anche per questo che volevo sapere com'eri per davvero ». Light abbassò lo sguardo voltandolo appena verso gli altri del gruppo mandando poi giù una grossa quantità di saliva « Sanno solo parlare quelli, sono soltanto degli ipocriti ... » iniziò fulminando uno ad uno i membri che osavano voltarsi verso di lui, compreso un Goten che osservava silente « ... Sanno soltanto parlare delle apparenze ma non conoscono affatto quello che provo, sono e cerco di essere ... ».
Alzai un sopracciglio « E chi cercheresti di essere? ».
« IL MIGLIORE! Migliore di Bulma, migliore di Yamcha, il migliore di tutti! » urlò il piccolo stringendo i pugni con forza mentre riacquisiva la sua grinta e mi riosservava con quegli occhi scuri.
Sorrisi mostrando a lui quella sfacciataggine che raramente mettevo in mostra « Migliore di tuo padre non c'é dubbio, lui è un cretino ... ». Il piccolo piegò nuovamente il capo ma sorrise compiaciuto « Ma allora non è un'impressione solo mia ... » gli occhi pece sembrarono illuminarsi.
« Beh, penso che sia un'impressione di pochi ma buoni. In ogni caso perché prima non hai chiamato i tuoi genitori mamma e papà e hai invece utilizzato i loro nomi? E' una cosa parecchio triste ... » chiesi perché quella situazione mi era veramente bizzarra. Light smise di stringere i pugni ed iniziò a scrutare il padre che poco lontano chiacchierava con il signor Crillin « Ho visto come sono le altre famiglie, come vivono e come i membri della famiglia dialogano tra loro e di certo la mia si scosta parecchio da queste ... » iniziò con un tono severo, con una parlantina che lo faceva sembrare molto più grande di quello che era « ... Se loro fossero stati dei buoni genitori sicuramente non avrei esitato un solo secondo a chiamarli "mamma e papà" e invece non riesco a sentire quell'affetto da loro e pertanto, dopo anni di sforzi nei quali sono rimasto zitto a provare a ricevere qualcosa muovendomi io stesso per primo anche se a fatica, ho deciso che non era il caso di darsi ulteriori problemi. Tanto lo sò che nel giro di qualche anno verrò spedito lontano da entrambi ... meglio non affezionarsi » terminò poi non riuscendo a reggere quella compostezza iniziale. Le braccia sembrarono tremare.
« Non pensi di essere un pò troppo duro? Credo che sia Bulma che Yamcha abbiano cercato di essere dei buoni genitori in fondo ».
Il piccolo non scollò lo sguardo da dove l'aveva posizionato e non mi guardò più « Non so perché ti stia raccontando queste cose ... Non sei nessuno nella mia esistenza e non hai diritto di parola tantomeno di sapere. Però ... » iniziò comprendendo di andare controcorrente con quella che era in genere la sua routine « Bulma crede che io non la comprenda, che stia dalla parte di mio padre, ma questo non è assolutamente vero: lui ha tanti torti quanto lei ma ho dovuto scegliere forzatamente con chi schierarmi per questo divorzio e, visto che lui è del mio stesso sesso, ho pensato che sarebbe stato meno difficoltoso affrontare i successivi anni ovvero quelli che verranno. Bulma ha smesso di volermi bene dal momento in cui mio padre ha iniziato a tradirla sfrontatamente e pertanto ha iniziato a pensare che la mia nascita non fosse stata se non l'ennesima conquista del fedifrago mentre Yamcha ha smesso di fare lo stesso nei miei confronti nel momento in cui ha tradito sua moglie distruggendo così quel legame che vi era tra i due. Se avessi sentito almeno del calore nei miei confronti, se avessi sentito un minimo di battaglia per aggiudicarmi per l'allontanamento come se almeno fossi stato un semplice soprammobile forse a quest'ora sarei differente e magari positivista ... » girò la testa verso destra guardandomi negli occhi « ... Pensi che il mio sia un ragionamento sbagliato? ».
Non riuscii a rispondere a quella domanda, rimasi zitto attendendo che lui dicesse altro.
Light tornò a guardare nella direzione precedente « Tzk, solo se mi comporto male riesco ad attirare la loro attenzione. Sò che non è una buona cosa, non sono mica stupido. Ma sono loro, che alla loro età, dovrebbero essere più svegli e maturi » il piccolo terminò apparendo terribile e mettendomi addosso una strana sensazione.
« Quindi è solo per attirare la loro attenzione che tratti male chi ti stà attorno? » domandai dopo aver ritrovato quell'appiglio mentale che mi serviva per proseguire il discorso.
Il piccoletto fece spallucce « All'inizio era così, ora sono sicuro che lo faccio solo per divertimento ».
« Per divertimento? ... » iniziai stupefatto ricredendomi su quello che stavo pensando su Light « ... E quindi ti diverte far soffrire gli altri? Ma che razza di svago vuoi che sia?! ».
Il piccolo mi guardò negli occhi prima di farli scendere verso il terreno « Se non altro mi solleva l'idea che in quel piccolo attimo ci sia qualcuno che stà peggio di me ... ».
Rimasi zitto, senza parole.
Da lontano Goten si avvicinò a me timoroso non riuscendo però a staccare gli occhi di dosso a Light che, immediatamente come se il fuoco al suo interno fosse tornato nuovamente, serrò i pugni e si parò tra me e il quasi coetaneo mostrando una furia senza precedenti « COSA VUOI BRUTTA SCIMMIA?! SPARISCI! » urlò all'improvviso divenendo quasi paonazzo.
Goten arretrò di un passo cercando poi il mio sguardo « T-Trunks, dobbiamo andare ... il torneo ... » non riuscì però a concludere che il figlio di Bulma lo afferrò per le spalle e cercò di spintonarlo a terra. Repentino intervenni separando i due con la forza e alzando un poco la voce « Light, smettila! E tu Goten di agli altri che arrivo subito ». Il Son si allontanò di corsa raggiungendo gli altri che, appena sentita la frase del piccoletto sul mio riguardo, si incamminarono tutti quanti anche se Bulma e Yamcha spesso si voltavano indietro più incuriositi che altro ...
Mi misi eretto con le mani incrociate al petto ed osservai il piccolo che esultava con i pugni serrati e saltava sul posto. Gli chiesi cosa avesse da esultare ed egli mi rispose gioioso mostrandosi come un bambino del tutto diverso « L'ho terrorizzato anche questa volta! Le scimmie sono proprio stupide! » poi si voltò verso di me e mi fece un segno di vittoria mostrandomi l'indice e il medio di una mano che assieme ricordavano una "V".
Mi incupii un poco sentendomi offeso dalla cosa « E perché ce l'hai con le scimmie? Cosa ti hanno fatto di male? ».
Il piccolo la smise di gioire e ricuperò in parte la sua compostezza « Me lo ha detto Yamcha che sono stupide e oltretutto hanno solo il cervello per combattere ... » iniziò per poi completare il suo solito tono d'essere « ... Poi mi ha detto che se Bulma non avesse iniziato a pensare a quello stupido scimmione che anni fa girava per casa a quest'ora sarebbe ancora innamorata di lui ».
Assottigliai gli occhi divenendo serio e riportando le braccia al petto « Yamcha è un inetto, lo hai detto tu stesso, e io mi chiedo come tu faccia a credere a una stupidaggine simile » Light spalancò gli occhi sentendosi come se lo stessi mettendo spalle al muro. Mi allontanai di alcuni passi e voltai appena il viso per scorgere il bambino con la coda dell'occhio « E poi anch'io sono un sayan ma non penso di essere stupido e tantomeno di meritare una critica simile ... » il piccolo rimase senza parole ma continuai « ... A questo punto penso che anche tu, come i tuoi genitori, sia un immaturo ».
La distanza tra i due aumentò facendosi sempre più grande passo dopo passo ma sentii perfettamente ciò che Light mi gridò contro con tutta la rabbia che aveva in corpo ...
« MI HAI PRESO IN GIRO! Ti detesto come tutti gli altri ... ME LA PAGHERAI! ME LA PAGHERAI CARA!! ... ».
Varcai l'ingresso per il Torneo Tenkaichi e lì non lo udii più.

 

 

 

...Continua...

  
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