Ellie
Pov
“Allora
signorina Perker, quante volte le devo ripetere che le è
severamente vietato
assumere qualsiasi tipo di alcolico?” Guardo fuori dalla
finestra e vorrei per
una volta, anche solo per un giorno, vivere una vita normale, una vita
serena. Vivere
facendo ciò che mi piacere fare, libera di mangiare e bere
ciò che voglio.
Vivere senza la paura di dover abbandonare coloro che amo, di dover
abbandonare… tutto.
“Mi spiace…” E’
l’unica cosa che posso dire, ora. Già, mi spiace.
Ed è la
verità. Sono anni che rinuncio a mille cose.
“La terapia potrebbe non funzionare. Lo sa, no?” La
sua voce è ferma, truce,
severa, piena di rimprovero. Abbasso lo guardo e so di aver sbagliato,
ancora.
“E’ la seconda volta che succede.” E
vorrei non ricordarlo.
“Ellie, basta. Lo sai che il medico
non
vuole.” Apro un’altra birra sedendomi sul divano.
“Lo so.” Sussurro bevendone un sorso.
“Ne va della tua salute!” Guardo, Candy, la mia
migliore amica. Ha gli occhi
supplichevoli, vuole che posi questa birra.
Non lo farò.
“Solo perché tra te e Adam è finita non
puoi buttare, così, la vento la tua…
vita.” Non rispondo, perché ha ragione.
Lo sai, Ellie, ha ragione.
“Cazzo! Perché devi essere così
odiosamente cocciuta!” Nella sua voce
c’è
rabbia, rammarico.
“La vita è mia.” Sussurro con voce ferma
bevendo un sorso. Quasi fosse per
dispetto.
Spalanca gli occhi e una lacrima spilla da essi.
“Infondo, chi me lo fa fare. La vita è tua.
Rovinati, gettala al vento come
tutto il resto, come stai facendo con te stessa.” Fisso il
vuoto dinanzi a me.
Scuote il capo prima di uscire sbattendo la porta.
‘La vita è tua’… si Candy, la
vita è mia.
“Senta. Se non
vuole continuare la-“
“No, la continuo.” Dico fissandolo negli occhi.
“Ne è sicura?” Ritorno a guardare fuori
dalla finestra prima di chiudere per un
momento gli occhi.
“Si, ne sono sicura.” Dico poi puntando ancora i
miei occhi chiari nei suoi.
Annuisce col capo.
“Allora cerchi di seguire le mie indicazioni o per
davvero… non ne uscirà mai
più.”
Christopher
Pov
“Buon
giorno Chris!” Alzo la testa e con occhi assonnati guardo la
piccola figura
maschile dinanzi a me.
“Come mai in piedi a quest’ora?” Dice
versandosi del caffè in una tazza. “Non
sono nemmeno le 9.” Si siede di fronte a me e beve un sorso.
“Chiedilo a Dom e Cloe.” Sussurro prima di ricadere
con la testa sul tavolo.
“Che hanno fatto?” Chiede curioso.
“Oh, Matt, fidati, non vuoi saperlo.”
Apro gli occhi.
Rumori, tanti rumori.
Risate, tante risate.
Guardo l’orologio: le sette.
Mi metto a sedere.
Guardo la porta.
Mi alzo lentamente e nemmeno mi accorgo che sono in boxer.
Strani rumori provengono dalla stanza accanto. Sgrano gli occhi.
La pazzia ha definitivamente preso il possesso di Dominic.
Afferro la maniglia e mai avrei creduto di poter vedere uno spettacolo
più
osceno di questo.
Panna ovunque, vestiti ovunque.
Dominic.
Cloe.
Si voltano di scatto a guardarmi.
Oh mio Dio.
“Cazzo copritevi!” Dico coprendomi gli occhi.
“Chiudi la porta idiota! Esci!” Mi grida Dominc
lanciandomi una scarpa.
Mi chiudo la porta alle spalle e mi appoggio ad essa e fisso il vuoto
con
sguardo scioccato, turbato… traumatizzato.
Avrò gl’incubi.
“Ecco il tutto.”
Mi guarda con la bocca aperta.
“Vuoi dire che Dominic e Cloe… vuoi dire che loro
due…” E mentre parte
gesticola con le mani.
“Sembrava lo scenario mixato dell’Esorcista e
Moulin Rouge.”
“Dominic e… Cloe…” Roteo gli
occhi togliendogli la tazza da sotto il naso.
“Non so, vuoi un disegnino? Magari così ti
è più chiaro.” Sgrana gli occhi.
“Dio, no, no! Che schifo!”
“Ecco. Ora ti sarei grato e facessi silenzio così
posso tornare al mio stato
vegetativo e cercare di rimuovere la brutta esperienza. Non oso
immaginare cosa
stiano facendo ora.” Dico lasciandomi andare sul tavolo con
le braccia.
“Grazie Chris, ora rimarrò traumatizzato a
vita!” Dice riprendendosi la tazza.
Lo guado sollevando il mio capoccione dal tavolo. Alzo un sopracciglio.
“Tu?”
Ci sono volte in cui vorrei poter tornare indietro nel tempo e cambiare
il
corso delle cose. Il giorno dell’incidente ad esempio. Per
colpa di quel giorno
oggi devo andare in ospedale per dei controlli, odiosi controlli. Ma
infondo se
non fosse stato per quella sera non avrei mai incontrato…
Ellie.
Già Ellie.
Cosa sei? Chi sei? Cosa vuoi?
Un viso che sembra impresso nella mia mente, un pensiero che non mi
abbandona
mai. Non so cosa mi stia succedendo, ma so che l’altra sera,
li a casa sua
qualcosa è cambiato.
Una forza oscura che mi attira costantemente a lei quando mi
è vicina. E vorrei
stingerla, accarezzarle la pelle rosea e morbida come velluto. Vorrei
capire
cosa la tormenta e cosa la fa star male. Ha fatto irruzione nella mia
vita, per
caso, uno scontro.
Sorrido pensandoci.
Non riesco a togliermi dalla testa il suo sorriso, la sua voce, il
tocco
leggero della sua mano sul mio petto.
Cosa ti succede Chris? Cos’è realmente questa
ragazza per te? Cosa ti sta
facendo?
Entro nella struttura.
Odio, gli ospedali.
Dopo
circa un’ora esco da questo posto. Tiro un sospiro di
sollievo appena vedo la
mia auto, lì, che mi attende.
Pronto per scappare.
“Chris.” Mi volto di scatto riconoscendo quella
voce. Un sorriso compare sul
mio viso non appena incontro quegli occhi che tanto mi hanno
tormentato, che
ancora mi tormentano.
“Ellie.” Mi avvicino a lei. Sorride e i suoi occhi
brillano di una strana luce.
“Come mai qui?” Chiedo non appena mi trovo dinanzi
a lei. Abbassa lo sguardo
guardando la strada.
“E-esami… per…
un’amica.” Sussurra. Poi alza gli occhi incontrando
i miei,
ancora. “Tu?”
“Esami, per me.” Sorride e il silenzio cade tra di
noi. Imbarazzo? Senza dubbio.
“Ti va un caffè?” Chiedo dopo un
po’. Ci pensa un po’. Ti prego, non rifiutare.
Storce il naso. Lo sapevo.
“Se volessi un thè?” Chiede sorridendo.
Il cuore che mi era balzato in gola
riprende il suo regolare ritmo.
“Ti va un thè?”
“Assolutamente si.” Dice. E non so cosa mi stia
succedendo. Così senza nemmeno
pensarci prendo la sua mano e la cosa che forse mi lascia ancora
più spiazzato
è il fatto che lei non la ritrae. Incrocia le sue dita alle
mie.
Sei un uomo… controllati.
Ellie
Pov
Un
gesto
inaspettato il suo. Un gesto che però non ho rifiutato.
E lo sai Ellie, lui, ti piace. Si, mi piace. E l’ho capito
l’altra sera,
quando nostri visi
erano così
maledettamente vicini. Riaprire il mio
cuore a qualcun altro sembra una cosa impossibile. Aprire le porte del
proprio
cuore significa rendersi vulnerabili e l’ho capito quando
l’ho fatto per Adam.
Ho aperto il mio cuore e lui l’ho ha pugnalato, lo ha ferito
con brutalità, con
menefreghismo. Forse lui… non mi ha mai amata davvero. E fa
male perché sono vissuta
nell’illusione di qualcosa che non c’era. E
inevitabilmente la rabbia sale.
“Tutto okay?” La sua voce mi riporta alla
realtà. Annuisco col capo.
“Si, tutto okay.” Mi sorride incredulo, come se non
sa se fidarsi davvero, ma
dalla sua espressione capisco che.. si fida.
Bevo un sorso del mio thè freddo mentre il vento mi sposta i
capelli coprendomi
il viso.
Mi sporge leggermente portandomi una ciocca dietro un orecchio e le sua
dita
per pochi istanti sfiorano la mia pelle. E mille brividi mi
attraversano da
capo a piedi. E vorrei fondere le mie labbra con le sue nel gesto
più semplice
del mondo.
Ritrae la mano.
“Chris.” Una voce femminile richiama la sua
attenzione, la mia. Alzo lo sguardo
e la vedo, vedo, lei.
E la rabbia cresce inevitabilmente perché alla mente mi
ritornano le immagini
di quel giorno,q uel giorno in cui ho capito chi realmente era Adam.
Mi fissa incredula prima di fare un passo indietro e guardare sia me
che lui.
“Cosa ci fai qui?” Chiedo glaciale, truce, seria.
“Ero di passaggio.”
“Vi conoscete?” Chiede Chris. Lei sposta il suo
sguardo su di lui.
E la rabbia sale.
“Si.” Sussurro con odio.
“Io… Chris, devo parlarti della casa.”
Cosa? Parlarti della… casa?
“Puoi tenertela, Lexie.”
“Amore io-“ Mi volto e sento le lacrime farsi
avanti.
“Ellie.” Dice sbiancando.
“Tu.” Mi volto verso Chris che scatta in piedi.
Ma cosa succede?!
“Vattene Adam. Cazzo andatevene!” Urlo e tutti si
voltano a guardarmi.
“Ti sei consolato in fretta Chris.” Lo vedo
sgranare gli occhi e guardare
Lexie.
“Consolato in fretta? Io? Ma come diavolo ti permetti! Ogni
giorno che passa
ringrazio sempre di più Dio per non averti
sposata!” Spalanco la bocca.
“Cosa?” Dico guardandolo alibita.
“Abbassa lo sguardo. Questa ragazza doveva essere mia moglie,
poi l’ho trovata…
Chiedilo a lui.” Sussurra con odio.
Sento il ribrezzo salirmi.
“Ellie io-“
“Sta zitto!” Urlo.
“Piant-“ Mi volto verso Lexie.
“Anche tu! Dio… cosa ho fatto di male!
Perché più ti evito più ti incontro?
Perché? Che cosa ti ho fatto?”
“Sei stata tu a mollarmi.” Dice serio e ovvio.
“Cosa c’entra? Dio Adam, ti senti
parlare?”
“Cosa c’è dal medico ti è
andata male?” Sgrano gli occhi. Una lacrima spilla
dai miei occhi. Colpo basso, troppo basso. Lui sa, lui sa cosa succede,
lui sa
cosa mi tormenta, lui sa… una persona con un po’
di cuore, non lo avrebbe
detto.
Sono stata una stupida, non vedevo…
“Sei solo un fottutissimo bastardo.” Sussurro con
voce incrinata. Prendo la mia
borsa e scappo, scappo via.
Corro senza nemmeno una meta ben precisa.
Scappo.
Christopher Pov
Le
nostre vite, sono collegate, le nostre vite…
L’uomo che trovai nel mio letto non era altro che…
il compagno di Ellie.
Cosa c’è dal medico ti
è andata male?
Perché? Cosa significa?
Guardo con disprezzo e odio entrambi. E mi rendo conto di quanto in
realtà di
lei, ora, mi importi poco.
Scuoto il capo e giuro che vorrei prenderlo a pugni.
Mi volto e accelero il passo per poi correre dietro Ellie.
Grido il suo nome, ma lei non si volta, continua a correre fino a che
non si
ferma e si accascia sul verde prato.
“Ellie!” Grido avvicinandomi a lei con il cuore in
gola, con lo stomaco
annodato, con la paura negli occhi.
Il suo torace si muove velocemente, il suo respiro è corto,
molto corto, forse
troppo.
Chiude gli occhi non appena le sollevo la testa da terra.
“Ellie, ti prego, dimmi cos’hai.”
Sussurro mentre il panico si impossessa di
me.
“Nulla… ho solo… corso…
troppo.” Dice ansimante cercando di sorridere.
“Stupida… asma.” Sussurra. Le accarezzo
la fronte.
“Ellie…”
“Sto bene.” Si mette seduta portandosi una mano al
petto.
“Vieni.” La sollevo e prendendola imbraccio la
porto su una panchina sotto un
salice.
“Tranquillo, è tutto okay.” Mi abbasso
poggiando le mani sulle sue ginocchia
per guardarla meglio negli occhi. Così piccola e
fragile…
“Uniti dallo stesso destino.” Sussurra poi
sorridendo. “Mi spiace per quello
che ti ha fatto.”
“Oh no, e a me che dispiace.” Sussurro mentre le
sposto i capelli dal viso.
“Sei ancora innamorato di lei?” Dice abbassando lo
sguardo.
“No… non più.” Punta i suoi
occhi nei miei e il mondo è come se si fosse
fermato.
“Chris, io-“ E non le do il tempo di finire la
frase che poggio le mie labbra
sulle sue. Mille farfalle spiccano il volo nel mio stomaco e tutto
intorno a me
perde di significato. Non esiste più nulla. Non
c’è più nessuno. Ci siamo io e
lei. Le nostre labbra che fondono, le nostre lingue che si cercano. E io sono qui, qui per
lei. Sono qui con le
porte del mio cuore spalancate.
Sono qui… e non scappo, Ellie.
“Ti
abbiamo visto
uomo!” Non faccio in tempo ad entrare in casa che quattro
esseri, perché così
vogliono essere definiti, mi si parano davanti puntandomi una torcia
negli
occhi.
“Come?” Chiedo portandomi una mano davanti al viso.
“Hai capito bene uomo, ti abbiamo beccato ad
amoreggiare.” Dice Dominic
continuando a puntarmi la torcia. Alzo un sopracciglio portandomi le
mani sui
fianchi.
“Io non parlerei di certe cose al posto tuo.”
Diventa rosso e abbassa la
torcia. Guardo Matt che a sua volta lo guarda con occhi sgranati, poi
guarda
Cloe. Il viso terrorizzato.
“Potresti anche evitare di immaginarti la scena.”
Interviene Alison dandogli
una gomitata.
“Scusa ma… oddio la panna. Oddio, ho bisogno di
uno psicologo.” Si volta e
sparisce in cucina. Ali rotea gli occhi e sbuffando lo segue.
“Mi sa che ne avrò bisogno anche
io…” Dico togliendogli la torcia di mano e
spostando il fascio di luce dal viso di Dom a quello di Cloe, da quello
di Cloe
a quello di Dom.
“Vergogna!” Li rimprovero. Riducono gli occhi a due
fessure e poi si guardano
complici.
“Tu oggi hai amoreggiato.” Dicono con sguardi
maliziosi.
“Ti abbiamo beccato uomo!” Dice Dom puntandomi un
dito contro.
“E’ la ragazza di cui mi hai parlato,
vero?” Sgrano gli occhi.
“Sei rosso Chris!” Dice Alison saltellando dietro i
due esseri.
“Ah ah, Chris amoreggia!” Mi volto verso Matt e
indietreggio di qualche passo.
Sono in mezzo ai pazzi, oddio… aiuto.
“Dai chi è?”
“Dominic!” Credo di essere rosso questa volta,
molto rosso.
“Eh Chris se vuoi Dominic e Cloe ti prestano un po’
di panna.” Dice Alison
ridendo. Matt si volta e la guarda truce.
“Amore?” Dice poi incrociando le braccia al petto.
“Si?”
“Ma vaffanculo!”
Rido e rido di gusto mentre lei gli da uno scappellotto.
Traumatizzati a vita.
Hola
ragazzi! Eccomi qui con un nuovo e fantastico capitolo! (che bugiarda,
ma fatemela
passare per una volta)
Bene, il bacio finalmente è arrivato! La storia è
un po’ incasinata, lo so, ma
spero di essere stata chiara nella descrizione del tradimento
Adam-Ellie,
Chris-Lexie.E finalmente quegli esseri escono di scena! Adma e Lexi non
credo
ci saranno ancora nei prossimi capitoli!
Spero vi sia piaciuto il capitolo! Aspetto recensioni! XD
Sweet
Bee: Ciao! Cloe e Dominic! Te lo aspettavi! Spero di no!
Sono contenta che il
capitolo precedente ti sia piaciuto! Qui si baciano! Finalmente! Spero
di non
averti delusa in nessun modo! Fammi sapere h cene pensi… ci
tengo tanto al tuo
parere! ^.^ A presto cara… un bacio!
Jessromance:
Jèjè! Ciao! Ho postato! Ce l’ho fatta!
Spero ti sia piaciuto anche questo! Si
sono baciati! E zio Dom fa conquiste! Fammi sapere dolcezza! Ricorda
che ti
voglio bene! :*
A
voi,
Rò.