I pℓøuﻮђ
mγ ฬαγ
“Satana
uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della
terra...
Per radunarle alla battaglia.”
“Sei soddisfatto delle risposte ricevute?”
La voce suadente del
Diavolo lo riscosse dai suoi pensieri.
Soddisfatto…
Mai lo era stato, in fondo.
Alzò lo sguardo verso
l’altare: il crocifisso morente ricambiava il suo sguardo
pietoso.
‘Perdonali
Padre Mio,perché non sanno ciò che fanno!’
“Tu c’eri, non è vero?” Chiese d’improvviso il rosso,
indicando con un
cenno del capo la croce.
“Può darsi di sì e può darsi
di no…Tu cosa credi?” Bisbigliò
Lucifero.
“Non credo in nulla, ma solo
in ciò che ho vissuto…” Rispose
acido
Yurij.
“Tu non eri presente?” Domandò a sua volta Satana.
“Furono gli Angeli di quarto
ordine ad alleviare le sofferenze del Cristo, i
Superiori non mettono piede sulla Terra; rischiano di venire contaminati…” Disse con
un
mezzo sorriso il Caduto.
Gli
Angeli sono quelle creature per cui si prega di avere
una visione…
Gli Angeli sono un desiderio che realizzatosi lascia l’amaro.
Il popolo alato che solca i cieli…
La razza che vive all’ombra dell’uomo.
I fedeli, come un sol uomo, si
alzarono in
piedi all’entrata del parroco; la messa per il Santo iniziava.
“Vuoi trattenerti ancora?” Chiese dolcemente Lucifero.
Il rosso scosse il capo.
“L’incenso mi dà la nausea…” Fece arricciando il naso,
alzandosi.
Con un cenno divertito del
capo Lucifero si alzò con lui, concedendogli per primo
di passare oltre.
Un sorriso amabile
delineava le labbra del Diavolo.
Cosa
incontri ai confini del Paradiso?
Cosa scorgi nella gola più nera, sporca e fetida dell’Inferno?
…
…
Dio..?
Yurij
sospirò pazientemente, riavviandosi una ciocca di
capelli ramati dietro un orecchio.
Kei lo fissava accigliato ed infastidito.
“Tu!” Fece puntandogli contro una lama.
“Hai dimenticato di dirmi qualcosa, per caso?” Aggiunse beffardo.
Il Guardiano incrociò le braccia al petto, per nulla intimorito da
quella minaccia.
“Cosa te lo fa pensare?” Chiese con un sorriso.
“Il tuo modo di agire.” Spiegò con noncurante freddezza il Guerriero.
“Non posso dirti nulla.” Bisbigliò gravemente Yurij.
“Spero solo che tu sappia ciò che fai.” Si augurò Kei.
Il Guerriero a quel punto fece roteare in alto l’arma: quest’ultima
ricadde
sulla sua mano, che stringeva la parte piana della lama con la punta
nella sua
direzione, mentre l’elsa veniva offerta al Guardiano.
“Esprimerti a parole è troppo difficile?” Chiese Yurij, non capendo
quel gesto.
“E’ da tanto tempo che non combattiamo… Io
e Te.” Bisbigliò il moro.
E a quel punto l’Angelo sorrise, impugnando la lama.
“Si… Andiamo?” Chiese.
Kei annuì, stringendo la l’arma gemella di quella che aveva posto al
Guardiano.
La fredda aria notturna trafisse
nuovamente i polmoni dei due Esseri.
“Cosa nascondevi a Kei?” Chiese Lucifero con calma, il
bastone
continuava ad accompagnare i suoi passi.
“La verità sulla profezia.” Rispose indifferente il Caduto.
Il Diavolo si fermò un
istante a studiare il suo interlocutore, insicuro se
quest’ultimo lo stesse prendendo in giro o meno.
“Custodivo segreti che neanche
ad un Superiore come Kei ne era dovuta la
conoscenza.” Spiegò con
un lieve sorriso Yurij.
“E cos’hai pensato quando
Boris ha accennato alle parole di Lilith?” Chiese
con educata curiosità Lucifero.
“Che ciò che avevo
precedentemente visto aveva la possibilità effettiva
di compiersi…” Disse in
un triste sussurro il Dannato.
Quando
un Angelo guarda su tre mondi è raro che non rimanga
abbagliato da almeno uno di essi…
Ed è così meschino come questi ultimi siano una disgrazia verso Chi li
veglia…
“E sei stato punito per
averlo impedito?” Continuò divertito Lucifero.
“Sono stato punito per averlo
rimandato.” Lo corresse
beffardo Yurij.
Le
ali dei due angeli si muovevano delicate, mentre il
fruscio del vento le scuoteva amorevolmente nei suoi turbini…
Ricaddero con dolcezza sul suolo di un Confine invisibile all’occhio
dell’uomo,
una striscia di terra neutrale tra Inferno e Paradiso.
Il Purgatorio non aveva mai avuto grande importanza per Angeli e
Diavoli.
Questi non si erano mai preoccupati di quelle povere anime sempre in
pena alla
ricerca di una salvezza, o più semplicemente di una condanna.
Contava solo il male assoluto…
E il male che indossava una maschera
di inestinguibile santità.
I due compagni si posizionarono l’uno di fronte all’altro.
Yurij divaricò di poco le gambe (il piede destro posizionato dinnanzi
il suo
corpo.), piegandole leggermente.
Le fibre muscolari vibrarono, inturgidendosi.
Fece roteare la lama prendendo la posizione di guardia.
Kei dal canto suo se ne stava ritto e sicuro, l’arma stretta in una
mano.
Sorrise astuto allo scatto del compagno
verso di lui; evitò l’offensiva diretta alla spalla spostandosi di
lato, mentre
ciò che ricadeva al suolo di quel colpo fallito erano solo poche
ciocche di
capelli argentei.
“Yurij… Quelli erano i miei
capelli, te ne rendi conto, vero?” Fece a quel
punto il ragazzo, mentre il rosso divertito raccoglieva le ciocche,
sventolandole
davanti al Guerriero.
“Hai detto bene: erano.” Disse. “Prendimi
sul serio Kei, io non voglio giocare.” Aggiunse, poi,puntando la lama
all’altezza del collo del compagno.
E a quel punto il Guerriero sorrise…
Il mondo degli umani era anche
divertente,
in tutti i sensi…
Non solo perché era
meravigliosamente soddisfacente tormentare quelle povere e
fragili anime, le quali a poco a poco perdevano sempre più fede verso
lo
spirituale amando e violando la carne e il concreto, ma anche per le
varie attrazioni che essi concedevano al
pubblico.
Locali come bar, pub, night
club…
La scelta era ampia e
piuttosto imbarazzante.
I due si diressero in
silenzio verso uno di quegli affollati bar, in cui si
incontravano uomini di qualsiasi specie…
Quando
la nostalgia coglie anche gli Angeli non è forse
quello il momento dell’Apocalisse?
Lascia che sia solo il tuo cuore a versare lacrime…
Le
lame si incontravano in una danza di sibilanti suoni e scintillii
minacciosi.
Vi fu uno scontro, seguito
dalla vicinanza di due volti che si scrutano
attraverso l’incrocio fatale delle lame.
Sfuggiva qualche sorriso e
delle gocce di sudore scivolavano lungo una gota tatuata o
inumidivano splendide onde ramate…
Il respiro era affannoso e la
concentrazione altissima.
Il Guerriero spalancò le
grandi ali di fuoco, alzandosi in volo.
Uno scatto che Yurij non aveva
calcolato e adesso si ritrovava bloccato al
terreno roccioso.
Fece una flessione sulle
sottili ma forti braccia.
I tendini risultarono
infiammati e doloranti, i muscoli tesi…
Eppure era riuscito a
rinchiudere in una forbice le caviglie di Kei, che aveva
appena poggiato i piedi al suolo.
Il Guerriero rovinò a terra
con un gemito, mentre il compagno, posizionatosi in
verticale e roteando per qualche istante su sé stesso come a voler
ritrovare un
equilibrio, si rimise in piedi dopo una flessione delle gambe.
Kei sorrise divertito, mentre
si rialzava per fronteggiare nuovamente il
Guardiano.
“Sai ancora come muoverti, la
pigrizia non ha atrofizzato i tuoi muscoli.” Lo
prese in giro, beffardo.
“Non sono pigro: semplicemente
preferisco agire con lentezza e quando mi fa più
comodo.” Ribatté quasi indispettito il rosso.
Kei scoppiò a ridere, mentre
con uno slancio deciso si spingeva nuovamente
contro Yurij.
Un colpo venne bloccato
prontamente, un altro evitato d’un soffio ,una ferita
superficiale , invece, si apriva d’improvviso su di un fianco scoperto…
Il Guerriero rimase
profondamente soddisfatto dalla furia che il rosso dimostrò
dopo quell’affronto.
Un balzo deciso e caddero
entrambi a
terra, l’arma del moro scivolò poco lontana dal corpo del proprietario.
Ivanov era sul corpo di Kei e
gli puntava la lama alla gola con sicurezza e
alterigia.
“Ho vinto…” Bisbigliò cattivo
a pochi centimetri dal volto del compagno.
La punta dell’arma premeva sul
collo di quest’ultimo ed una goccia di sangue
scivolò al suolo.
“Sei davvero uno stupido,
Yurij.” Rispose a sua volta Kei.
Con un colpo di reni riuscì a
confondere e a distrarre per un attimo il
compagno e la situazione si capovolse.
Kei, che in quegli ultimi
momenti di lotta aveva recuperato la sua lama e fatto
apparire un pugnale dorato, puntava entrambe le armi alla giugulare del
rosso.
Yurij lo fissava ad occhi
spalancati…
Com’erano meravigliose quelle
iridi riprese in quell’istante…
Confusione, paura, umiliazione,
orgoglio,
rabbia, innocenza, curiosità, incomprensione…
Così tanti sentimenti vi
si leggevano che per un solo secondo Kei rimase
interdetto: non credeva che un Essere Supremo potesse provare così
tante
sensazioni nell’arco di un attimo.
Poi l’espressione del
Guardiano si rilassò in un sorriso, cancellando ogni
dubbio dal cuore dal cuore del Guerriero…
“Hai vinto tu.” Si corresse
con rassegnazione.
“Lo so.” Annuì Kei, posando le
labbra sulla fronte umida e sporca di terriccio
del compagno.
Si rialzò poco dopo quel
gesto, porgendo la mano all’Angelo: Yurij accettò
quell’aiuto, sollevandosi piano.
“Conviene tornare, il
Consiglio sarà furioso del fatto che siamo… Praticamente
fuggiti senza avvertire che il tuo incontro privato si era concluso.”
Rise Kei.
“Oh si… Dannazione, non voglio
sorbirmi Uriel con le sue proteste..!” Si
lamentò il Guardiano.
Una risata cristallina e
serena esplose dalle labbra di Kei, mentre prendeva il
volo seguito dal compagno, altrettanto divertito.
Nasce
un nuovo rogo all’Inferno: il male ha il
calore confortante del fuoco…
Il basso chiacchiericcio colmava
la calda
atmosfera del luogo.
Nei tavoli in ombra si
scorgevano appena le figure in pesanti soprabiti scuri incorniciate
dal fumo di sigarette e sigari.
Lucifero si accomodò con un
sorriso al bancone.
Yurij rimase sulla soglia,
guardandosi intorno: una smorfia di disgusto gli
deformava il volto.
“Io non siederò al fianco
della feccia.” Disse
sibilando.
“Noi siamo la feccia.” Rispose tranquillo il Diavolo.
“La feccia divina, le feci
dell’Altissimo, il Disonore del Paradiso, la Vergogna dei nostri
fratelli
pennuti… Siamo tante cose, Yurij.” Aggiunse, poi, brindando alla
sua
salute con l’alcolico appena servitogli ed il solito sorriso suadente
ad
incurvargli le labbra.
Il rosso lo fissò quasi
scandalizzato…
Dio,che bastardo.
“Leggi nelle menti di questi
uomini, Lucifero. Ciò che alcuni di essi hanno
fatto non ti provoca un senso di ripudio verso questa razza?” Chiese,
accomodandosi al fianco di Satana, rifiutando stizzito l’offerta di
quest’ultimo che gli porgeva il bicchiere.
“Ah Yurij! Tu mi sottovaluti…
Mi presento in tali vesti e inganno chi si para
sul mio cammino, ma sono pur sempre il Diavolo.” Bisbigliò l’Imperatore.
“Con questo cosa intendi?” Chiese il rosso, guardandolo
negli occhi.
“Che sono io a manovrare le
loro esistenze.”
Si sporse verso il Caduto.
“Capisci? Dio è troppo preso
dai suoi prediletti e dai suoi Santini per
badare a queste anime nere.” Soffiò all’orecchio del Dannato con
voce roca
e divertita.
Gli
uomini somigliano agli Angeli…
Si narra che la razza
alata non sia dotata degli stessi sentimenti degli umani e
che anzi non ne possiedano a sufficienza.
Copie malriuscite
dell’essere umano, dicono in tanti.
Copie che nella
misericordiosa pena dell’Altissimo hanno trovato posto tra le
braccia del Signore.
…
Sono solo idiozie: gli
Angeli non sono uomini, non sono santi.
Sono creature che nella
misericordia da loro posseduta si innalzano al fianco
del Nostro Dio spalancando quelle magnifiche Ali piumate.
Questo era un tempo.
…
Dove sono gli Angeli,
adesso?
Entrarono
silenziosi nel Palazzo, guardandosi intorno
circospetti, poi si scambiarono un sorriso colpevole…
Uriel li attendeva sulla soglia, lo sguardo contratto in un espressione
severa.
“Signori, come giustificate il vostro comportamento?” Fece il biondo
per poi
fissare Yurij.
“Ma non capisce quanto ci ha fatti preoccupare? Non possiede un
briciolo di
buon senso?” Sbottò cattivo.
“Oh avanti Uriel…” Rise il Guardiano, entrando a testa alta
nell’edificio.
“Sareste stati così felici se quel Demone mi avesse condotto
all’Inferno. Non
fingere con me.” Disse.
“Il consiglio la attende, vogliono sapere cosa quel Messaggero
Infernale
volesse.” Sviò il discorso l’Arcangelo.
“Questo, amico mio, è un argomento che non è dovuto conoscere né a te
né
all’intero Consiglio.” Bisbigliò Yurij.
“Ma…!?” Tentò di protestare Uriel, ma l’Angelo lo interruppe.
“La mia parola non si discute, intesi?” Fece freddamente il rosso,
fulminando
il sottoposto.
“Si, signore.” Concesse a denti stretti, tremando iroso,l ’altro.
Soddisfatto Yurij si ritirò nelle sue stanze, seguito da Kei, che gli
lanciava
occhiate di puro divertimento…
Il
Guerriero e il Guardiano in quei giorni furono costretti
a partecipare ad ogni assemblea del Consiglio…
‘Un modo per farsi perdonare’
Così aveva giustificato quella decisione Kei, ribattendo alle
capricciose
proteste di Yurij.
E in quel momento il Guardiano sedeva nel suo seggio riccamente
decorato al
centro delle tribune: teneva il volto poggiato su una mano e lottava
(invano, oltretutto.)
per reprimere il sonno e gli sbadigli, ignorando le occhiatacce di
Gabriel e
Uriel.
Sospirò stancamente,lanciando poi uno sguardo supplicante a Kei, che
divertito scosse
il capo in senso di diniego.
Rassegnato, portò nuovamente quella che poteva definirsi l’attenzione
alle
parole di un Arcangelo che delirava (a parer di Yurij.) lamentandosi
del fatto
che ad alcuni suoi compagni di rango erano state affidate molte più
legioni che
a lui.
Stava per rispondergli che, francamente, dell’inferiorità numerica del
suo
esercito non gli importava minimamente, quando una figura sulla soglia
delle
grandi porte ad arco attirò l’attenzione di tutti…
Un angelo, o almeno ciò che un tempo aveva avuto quelle sembianze, si
trascinava al centro della sala.
Un foro sulla schiena era la muta testimonianza che gli era stata
strappata un’
ala, l’altra penzolava orribilmente, poiché lo scheletro pareva essere
stato
estratto quasi del tutto.
La tunica bianca era lacerata, il volto livido e ferito.
Aveva le cosce macchiate di sangue, il quale scorreva lungo tutta la
lunghezza
delle due belle e toniche gambe dell’angelo.
Stava per accasciarsi al suolo quando Yurij, allarmato (l’ala non del
tutto
estratta si sarebbe potuta rompere dolorosamente, causando altre
inutili
sofferenze a quel povero essere.), spiccò il volo, atterrando al suo
fianco e
afferrandolo prima che potesse cadere a suolo.
“Cos’è accaduto?!?” Chiese shockato, mentre Kei lo raggiungeva.
Gli altri Arcangeli ascoltavano in silenzio.
Le piume insanguinate cadevano sul pavimento immacolato e l’angelo
sorrise
lievemente con amarezza, avvertendo il suo piumaggio scivolare via.
“Signore… Non so quale proposta lei… Abbia rifiutato… Se lo ha fatto
io… Sono
convinto sia stato per un buon motivo. Ma
l’ In-inferno non lo accetta… D-dichiara… Guerra.”
Bisbigliò, mentre il petto era infranto da pesanti e dolorosi respiri.
“Raphael!” Esclamò a quel punto il Guardiano, e l’interpellato si
avvicinò.
“So cosa volete chiedermi signore, ma non posso farlo, non posso
curarlo.” Disse
l’Arcangelo, chinando il volto impotente.
“E’ stato macchiato, non vi è più purezza nel suo spirito.” Aggiunse,
fissando
il rosso che era scandalizzato a quella parole.
Yurij, allora, portò lo sguardo cristallino, che assunse una sfumatura
di
triste misericordia, al volto dell’angelo che moriva tra le sue braccia.
Sospirò, poi, quando lo spirito che era divenuto carne violata e pronta
per il
macello prese fuoco…
“Samael, Uriel, Gabriel, Raphael, Anael*, Sachiel* radunate le vostre
legioni immediatamente!”esclamò allora Kei, furioso,
voltandosi autoritario verso gli interpellati, che annuirono decisi.
“E tu.” Aggiunse poi rivolto a Yurij, che si sollevava lentamente.
“Resti qui.” Concluse, allontanandosi coi suoi maggiori sottoposti.
I
Diavoli ballano sui corpi dei nemici tranciati…
Gli Angeli pregano altezzosi per le loro vittime.
L’inferno non era quella gola
nera che
aveva sempre immaginato…
Michael sorrideva lievemente sotto i tocchi di Belial, che gli
carezzava con
dolcezza i lisci capelli ramati.
“Signore, scusi il disturbo…” La figura di Boris fece il
suo
ingresso.
Belial lo fissò accigliato.
“Cosa succede Boris?” Chiese infastidito.
“Una visita per lei.” Rispose con un lieve inchino il Demone,
facendo
cenno di avanzare.
Dall’oscurità apparve un’altra figura alata.
Fine nono capitolo.
Ad
inizio
capitolo c’è la solita roba dell’Apocalisse, mentre i nomi con
asterisco sono
quelli di altri Arcangeli, quelli più importanti XD…
Ve li introdurrò prossimamente!